The patriot. (Indiana, Pa.) 1914-1955, December 09, 1916, Il Patriota, Image 5

Below is the OCR text representation for this newspapers page. It is also available as plain text as well as XML.

    PREZZO D'ABBONAMENTO
Un Anno $1.50
Sei mesi SI.OO
Una copia $0.05
ANNO 111
LE RESPONSABILITÀ' DELLA GUERRA
Il ministro degli Esteri di Inghilterra ha ricordato, in un suo
discorso all'Associazione della stampa estera a Londra, che la re
sponsabilità' della guerra debba attribuirsi alla Germania e all'Au
stria. Ancora dunque e' necessario discutere di una causa e di
un fatto che sono assodati in maniera recisa e precisa? Ancora!
Perche' la Germania e l'Austria, che sentono il peso immane della
propria responsabilità', cercano con tutti i sofismi e le alterazioni
della verità' di far credere che i grandi colpevoli furono non gli
Imperi centrali, bensi' l'lnghilterra e la Russia.
I documenti pubblicati sono cosi' chiari, che nessuno può' in
buona fede avere un dubbio sui veri responsabili.- Ma e' bene,
perche' coloro che non leggono i documenti diplomatici sappiano la
realta' delle cose, ricordare di nuovo, riassumendo, ciò' che risulta
dai dispacci seambiati alla vigilia della guerra tra i Governi delle
grandi Potenze oggi in condition.
La volontà' di guerra dell'Austria fu evidente principalmente
per tre ragioni; per la gravita' provocante della nota inviata alla
Serbia : per l'intransigenza che dimostro' nel rifiutare qualsiasi ac- ;
comodamento proposto dalla Russia e dall'lnghilterra ; per non aver
accettata la conversazione colla Russia, la quale era disposta ad in
tendersi con lei, anche quando l'Austria avesse occupato una parte
del territorio serbo ed avesse dettate le sue condizioni.
Questa ostinazione e questi rifiuti significavano una cosa sola ;
che l'Austria non intendeva rispettare l'integrità' e la sovranità'
della Serbia. La decisione di aprirsi risolutamente, la via ad ogni
costo verso l'Oriente, attraverso la Serbia, era irremovibile. E
perciò' la guerra era per lei un punto di partenza già' stabilito, e
che formava oggetto di tutto il lavoro della stria politica estera;
era il fine cui tendeva tutta la sua preparazione, e per cui si orga
nizzavano tutte le forze della Monarchia.
E cosi' era della Germania. L'Austria era la sua avanguard
ia verso l'Oriente, lo strumento e il mezzo per sconvolgere l'Eu
ropa. Non bisogna dimenticare la parte essenziale che rappresen
tava l'Austria nella politica tedesca ; altrimenti gli avvenimenti
degli ultimi anni non si possono comprendere nei loro motivi inti
mi e nel loro processo. La Germania poteva realmente evitare la
guerra, ma a un patto, che importava l'abbandono della sua politi
ca mondiale. La via libera per l'Oriente era una condizione sos
tanziale, anzi la condizione prima e fondamentale della sua politica.
Il pangermanismo non era semplicemente il sogno di alcuni te
deschi esaltati, bensi' era il programma vivo e agitante di tutta
la politica tedesca. Ora, dopo che la seconda guerra balcanica ave
va sbarrato la strada alla marcia pengermanica verso l'Oriente, la
Germania seguendo la sua logica,' doveva sostenere l'Austria in
tutte le pretese contro la Serbia, e non soltanto rendersi solidale
con lei, ma spingerla a risolvere il problema balcanico, che gli av
venimenti del 1913 avevano sconvolto.
Non e' perciò' da meravigliarsi se la Germania non abbia la
vorato a persuadere l'Austria ad accetare le transazioni proposte
dalla Russia e dall'lnghilterra. La Germania non poteva lavora
re contro i fini della propria politica, già' fissata e glia' organizza
ta nei suoi metodi, nei suoi preparativi guerreschi, nelle sue trame
diplomatiche. Chi poteva sperare—sapendo ciò', conoscendo i ri
sultati cui la Germania voleva arrivare—che essa contribuisse ad
evitare la guerra? La guerra era appunto il suo scopo. E quale
momento più' propizio? La crisi irlandese che indeboliva l'lnghil
terra; la scarsa preparazione bellica della Francia e della Russia;
il credere che l'ltalia—dato anche che non si schierasse colla Ger
mania e l'Austria—non potesse o non volesse partecipare al conflit
to ; la convinzione che l'lnghilterra, in ogni caso, non fosse in gra
do di dare un grande aiuto per terra alla Francia; la fiducia che
il Belgio non osasse resistere all'ingiunzione tedesca : ecco tante
considerazioni che facevano credere a Berlino o nella non resisten
za dell'Europa alla marcia austriaca contro la Serbia, oin una
rapida gigantesca vittoria come il mondo non aveva visto eguale
per ampiezza e per conseguenze. In quegli ultimi giorni del luglio
del 1914 nessuna illusione era possibile sulla volontà' ferma del
la Germania verso le Potenze dell'lntesa ; o lasciare agire l'Austria
o affrontare la guerra; o sottomettersi o essere sottomesso.
Le cose sono andate diversamente da quello che la Germania
immaginava; e ella ora tenta gettare la colpa della conflagrazione
sulla Russia e sull'lnghilterra. Ma il tentativo e' in contrasto ol
tre che colla logica intima della sua politica, coi fatti.
I fatti degli ultimi giorni del luglio 1914 sono questi:
La Germania conosceva il testo dell' "ultimatum" austriaco
alla Serbia ; ne comprendeva bene conseguenze ; e ciò' non pertanto
non lo impedi', ne' cerco' che l'Austria lo attenuasse. Non ne in
forma' l'ltalia, perche' penso' che l'ltalia, conoscendolo, avrebbe
messo in opera tutti i suoi mezzi per evitare che fosse inviato: il
che avrebbe disturbato i piani austro-germanici, i quali volevano
lo sbalordimento dell'Europa e la più' s rapida esecuzione del loro
programma.
La guerra poteva evitarsi, se la Germania avesse voluto: os
sia se la Germania non avesse avuto il piano politico che aveva, il
quale portava inevitabilmente alla guerra; o alla guerra, o alla sot
tomissione volontria e pacifica secondo la "pax germanica
dell'Europa. Si intende bene dunque che Berlino abbiarifiutato la
proposta di una conferenza a quattro: fra Germania, Austria, Rus
sia e Inghilterra ; che abbia proposto bensi' la conversazione diret
ta tra Vienna e Pietrogrado, ma non abbia indotto Vienna ad accet
tarla; la qual cosa, se avesse voluto, sarebbe stata non diffìcile,
perche' l'Austria era in perfetto accordo con Berlino, come e' dimo
strato dal concerto per T'ultimatum" alla Serbia. Si intende an
che che mentre Berlino non volle discutere le formule di transazi
one dell'lnghilterra e della Russia, non abbia neppure voluto pro
porre altri mezzi di mediazione e di composizione. E si intende
infine che abbia affrettato gli eventi col suo "ultimatum" alla Rus
sia e colla dichiarazione di guerra alla Russia e alla Francia. Un
(Conti nun a pagina 8)
IL GIORNALE SI PUBBL
IL PATRIOTA
SETTIMANALE INDIPENDENTE BILINGUE ILLUSTRATO
CA OGNI SABATO
INDIANA, PA., SABATO 9 Dicembre 1916
Ambulanze tedesche a Berlino pronti per partire nei Balcani.
LA CONFLAGRAZIONE EUROPEA
UN ATTACCO AUSTRIACO
RESPINTO
ROMA, 7 Ministero della
Guerra ha pubblicato il seguente
comunicato del Comando Supre
mo.
"All'est di Gorizia, nella sera
di Domenica alcuni distacca
menti nemici tentarono un at
tacco di sorpresa contro le no
stre posizioni al nord di Santa
Caterina. Pero' la vigilanza del
le nostre truppe ed il rapido in
tervento delle nbstre batterie
fece fallire il tentativo e gli au
striaci furono costretti a riti
rarsi.
"Sul Carso malgrado il pessi
mo tempo vi e' stata grande at
tività' dell'artiglieria durante
tutto il giorno."
LA SUPERIORITÀ'
DELLA NOSTRA ARTIGLI
ERI^
LONDRA, 7. Il bollettino
ufficiale dello Stato Maggiore au
triaco, accennando al duello d'ar
tiglieria che "continua giorno e
notte da domenica," non nascon
de i notevoli vantaggi che, lungo
l'intero fronte, nanno consegui
to e seguitano a coijseguire
gl'italiani.
"Sulla nostra ala destra—dice
il comunicato —piovono proiet
tili nemici incessantemente, a
cui teniamo fronte con suffici
ente efficacia. Gl'italiani operano
fulminei spostamenti, non dando
tempo ad individuare le loro bat
terie. Il duello continua."
IL COMUNICATO UFFICIALE
ROMA, 7—Durante le ultime
ventiquattro ore un furioso duel
lo di artiglieria ha infierito lun
go tutto il fronte italo-austriaco,
con vantaggi non lievi da parte
nostra, come lascia trapelare lo
stesso comunicato nemico.
Il Comando dello Stato Mag
giore emetteva, ieri al giorno, il
seguente comunicato ufficiale, a
firma del Generale Cadorna, tra
smesso al Ministero della Guer
ra:
"Nella parte meridionale di
Valle Cameras, distaccamenti
avversari tentarono un novello
attacco contro il villaggio di Sa
no, ma furono respinti con gravi
perdite.
Sul resto del fronte nel Tren
tino s'incrocio' un violento fuoco
d'artiglieria, con intensità' mag
giore sull'altipiano di Asiago
ed in Val Sugana, ove i nostri
riuscirono a silenziare diverse
batterie nemiche.
• Nelle Alpi Giulie l'artiglieria
austriaca si mostro' molto atti
va sul nostro fronte e sulle re
trovie.
Numerosi combattimenti fra
picoli reparti si verificarono
presso Castagnavizza, e caddero
nelle nostre mani non pochi pri
gionieri, incluso un ufficiale.
Un nostro squadrone aereo
bombardo' efficacemente le sta
zioni ferroviarie di Dottiglieno
e Scoppo, sul Carso, consumando
una tonnellata e mezza di mate
riale esplosive.
Numerosi combattimenti eb
bero luogo a considerevole altez
za, in seguito ai quali due mac
chine nemiche furono atterrate
dai nostri aviatori.
I nostro aeroplani tornarono
| tutti incolumi, tranne uno, che
non s'ha ragione di ritenere fos
se caduto preda del nemico."
COMUNICATO FRANCESE
PARIGI 5 Il comunicato
ufficiale francese del annunzia:
! Fronte macedone. I Serbi
| sono giunti nei dintorni di Stra
! vina respingendo tutti i con
! trattacchi lanciati dal nemico,
j Nelle giornate del 3 e del 4 i ser
jbi catturarono 5 cannoni e tre
! lanciamine. A nord di Paralovo
le nostre truppe e le serbe han
no fatto ulteriore progresso.
Fronte francese. leri il sot
totenente Nungesser nello spa
zio di tre ore atterro due aero
plani nemici. I due apparecchi
portano a venti il numero degli
aeroplani distrutti dal menziona
to ufficiale."
-
COMUNICATO RUSSO
Il Comando supremo annunzia:
Nei Carpazi il nemico lancio'
una serie di attacchi contro un'-
altura da noi occupata a sud di
Voroneshka. Gli attacchi furo
no respinti, ma avendo il nemico
assoggettate le nostre trincee a
violento fuoco con grossi calibri,
le nostre truppe ripiegarono nel
la ioro base. Nella valle del Tro
tus ed a sud della valle del Tov
tian (Rumenia) conquistammo
nuovamente una catena dialture
ma il nemico spiega accanita re
sistenza e tenta di riprendere le
Connazionali, leggete e diffon
dete sempre "IL PATRIOTA"
I MANOSCRITTI NON SI RESTITUISCONO
IL COMUNICATO RUMENO
BUCAREST, 7. Il Ministe
ro della Guerra ha emesso il se
guente comunicato ufficiale:
"Al nord di Trotus il nemico
ha persistentemente attaccato
le nostre forze di fresco giunte
sulle alture, do dal lago Gretza,
verso il nord di ma e' stato re
spinto.
Nei Carpazi le battaglie per la
presa delle alture continuano con
estre ma violenza. Un nostro re
parto, dopo viva preparazione
d'artiglieria, e' riuscito a con
quistare una importante posizio
ne al sud di Jablonica. Nella val
le di Oituz i nostri hanno respin
to reiterati attacchi nemici, men
tre nella regione Pitesci-Tergo
vistea, i rumeni sono in ritira
ta."
UNA DISFATTA TEDESCA
LONDRA, 7 I tedeschi,
avanzano Ì dal lago Gretza, ver
so il nord di Bucarest, attaccati
dai russo-rumeni, furono costret
ti a retrocedere, ed il ripiega
mento si converti' presto in fuga
disordinata. Essi lasciarono un
vistoso bottino nelle mani dei
difensori, che fecero anche buon
numero di prigionieri,
perdute posizioni mediante con
trattacchi. Nella Vallacchia in
seguito a pressione di forze ne
miche numericamente superiori
che attaccano incessantemente,
i rumeni si ritirano in direzione
est. I tentativi dei rumeni di ar
restare l'avanzata del nemico
sulle rotte di Ploesci e di Bucar
est sono riusciti infruttuosi."
15.100.000 ur MINI PERDUTI
DAGLI ALLEATI
BERLINO, 5La "Oversey
New Agency" citando come fon
te dalla sua affermazione una
statistica pubblicata dalla So
ciety' per le indagini delle con
seguenze sociali della guerra, di
Copenhagen, annunzia che le
perdite totali dell'lntesa nella
guerra presente ammontano a
15.100.000 uomini.
Questo totale sarebbe cosi'
distribuito :
Inghilterra 1.200.000 uomini;
Russia 8.500.000 ; Francia 3 mil
ioni e 700.00; Italia 800.000;
Serbia 480.000; Belgio 220.000;
Rumenia 200.000.
.—
NUOVI CONTINGENTI ITA
LIANI A SALONICCO
ROMA, 5 Nuovi contingen
ti di truppe italiane sono sbar
cati a Salonicco, sfilando dinan
zi al generale SARRAJL.
DIREZIONE < AMMINISTRAZIONE
Carpcotcr ave. N. 15
INDIANA, PA.
Local-Phone 250
li GUERRA IN MARE
VAPORE ITALIANO
SILURATO
MADRID, 7. Il vapore mer
cantile italiano "Palermo" addet
to al trasporto di merci con ven
ticinque americani a bordo e'
stato silurato nel Mediterraneo,
sulle coste della Spagna.
Un marinai i americano fu
ferito da un proiettile e mori'
all'ospedale di Palafrugell, Spa
gna, dove i superstiti furono
sbarcati. Altri tre restarono
gravemente feriti dal siluro.
Il "Palermo" stazzava 9,203
I tonnellate ed era partito il 15
.novembre da New York, diretto
a Genova ed a Spezia.
Il piroscafo passo' per Gibil
terra il 23 novembre ; aveva a
mordo un equipaggio composto
di 102 uomini e aveva inoltre 50
uomini addetti alla custodia dei
cavalli. Di questi ultimi 25 era
no americani.
UN ALTRO PIROSCAFO IN
GLESE COLATO A PICCO
|
LONDRA, 5. Il Lloyds an
nunzia che il piroscafo inglese
"Eggesford" di 4,556 tonnellate
e' stato affondato da un sotto
marino.
PIROSCAFO TEDESCO AF
FONDATO DA TEDESCHI
LISBONA, 7. Il piroscafo
inglese "Vesna" ha sbarcato qui
18 uomini dell'equipaggio del
piroscafo germanico "Dora
Horn" che fu requisito dal go
verno portoghese e ribattezzato
col nome di "Sao Nicolao".
Il piroscafo, che stazzava 2,-
679 tonnellate, fu affondato da
un sottomarino germanico men
tre tornava dalle isole di Capo
Verde.
LE PERDITE MARITTIME
DELLA NORVEGIA
CRISTIANIA 5 Dal princi
pio della guerra europea, la Nor
vegia ha perduto 183 piroscafi di
281.628 tonnellate complessive,
e 60 navi a vela di 43.787 tonnel
nellate complessive. L'assicu
razione su queste navi ascende
, va a $40,000,000.
SCOSSE DI TERREMOTO
COSENZA, 1. Nelle prime
ore di ieri si e' qui verificata una
forte scossa di terremoto, per la
durata di alcuni secondi, senza
pero' produrre alcun danno ne'
fare alcuna vittima. La popola
zione pero' ne e' rimasta assai
impressionata, e si sono verifi
cate numerose scene di panico.
La maggior parte degli abitanti
si e' rifugiata nelle campagne
cirostanti.
PESARO, 5. La citta' ed i
ditorni sono stati squassati da
reiterate e violenti scosse di ter
remoto ondulatorio e sussultorio,
ma fortunatamente innocuo.
Le scosse sono state avverti
te anche a Fano.
i * *
CHARLES J. MARGIOTTI
Avvocato Italiano
Corner Mahoning & Jefferson St.
• ! runxutawney, Pa.
i -
No. 50 Published weekly t>y THE PATRIOT PLBL HIISO CO