The patriot. (Indiana, Pa.) 1914-1955, July 22, 1916, Il Patriota, Image 7

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A colpi
d'ariete
Gli Alleati hanno adottato final
mente il "fronte unico". Cioè'hanno
dato addosso, contemporaneamente,
agli eserciti imperiali.
Germania ed Austria si trovano o
ra dinanzi all'ineluttabile. Lanciando
il guanto di sfida a mezza Europa i
nerme, essi ne devono affrontare il
tremendo castigo.
La Quadruplice vibra colpi d'arie
riete, infaticabilmente. Più' tenace e'
la resistenza dei germani (quella au
stria e' già' irrimediabilmente fiacca)
più' gagliarda e' la granuola dei col
pi. E tolta agli imperiali la possibili
tà' di trasferire da uno scacchiere
all'altro le loro falangi e i loro pezzi,
essi sono costretti a subire i terribili
fendenti della spada vendicatrice.
In Germania hanno capito la gra
vita' della situazione.
L'ultimo bollettino del Comando
tedesco, che il telegrafo trasmette,
non si limita a registrare la situazio
ne militare: prepara il pubblico al
peggio.
Giova tradurlo per indicare lo sta
to d'animo dei tedeschi :
Sin dai giorni iniziali della guer
ra esso dice quando il nemico
si sollevo' da tutte le parti contro di
noi, con milioni di ostili tratti da
qualsiasi punto del globo, due lunghi
anni di guerra non hanno recato gior
ni più' terribili dei presenti. Da mol
to tempo i nostri nemici hanno pre
parato quella che essi chiamano l'"u
nita' di fronte", e lo proclamano ad
alta voce. Replicatamele i nostri
colpi inaspettati hanno distrut'o
i loro piani, anche nello stadio del
- concezione, ed hanno infranto il
loro potere di colpire.
Ma alla fine qualche cosa e' stato
fatto per realizzare il piano del ne
mico. I nostri avversari cercano di
raccogliere tutte le loro forze per
darci un colpo supremo, onde la vit
toria che ad essi e' mancata su tutti
i campi di battaglia possa essere ot
tenuta contro la diga formata dal no
stro più' nobile sangue.
Ogni giorno essi lanciano contro i
nostri bravi soldati i proiettili che
mezzo mcndo ha prepkrato per essi.
E quindi la tempesta delle lorc pe
santi masse bianchi, gialli, mulat
ti e neri.
Mai il mondo ha vissuto giorni co
si mostruosi. Mai eserciti hanno com
battuto come noi combattiamo.
Alla campagna delle armi i nostri
nemici uniscono la campagna delle
privazioni e la campagna delle bugie.
Ma ogni loro sforzo fallirà'. I nostri
soldati, come sempre, sfidano la tem
pesta di ferro; e quelli che sono a ca
sa non si fanno terrificare dalle bugie.
Il popolo e l'armata hanno una so
la volontà', quella di vincere, e una
sola fede nella vittoria.
Si tratta evidentemente d'un ap
pello disperato al popolo. Mai, da
due anni a questa parte, appunto, i
documenti ufficiali tedeschi hanno a
vuto simile linguaggio. Sono stati in*
vece, e torruanti e disfidanti. Hanno
parlato sempre del nemico con di
spregio, e del suo sforzo con soppor
tazione commiserante. E i giornali
inspirati o non dal governo peggio
di peggio. Non ci sono che i teutoni
per certe forme rudi, brutali, teme
rarie e grossolane; non ci sono che
essi per il pessimo abito di rinvilire
il nemicc.
C e' dunque, terrore tra i sigfiridi.
Buon segno!
Certo la disperazione può' galva
nizzare le forze fino allo spasimo. Ma
gli alleati lo sanno, ed anche agli
scatti epilettici degli estremi conati
nemici essi debbono esser preparati.
Per ora giù', colpi di maglio,
! spezzare, a stroncare, a fiaccare, Poi
una vo'ta ricacciate oltre Reno le fa
mose legioni di Arminio, lasciar fare
al blocco. Non sono certo i super*
sommergibili che lo romperanno...
Quanto all'Austria, non vedete?
E' giù', sulle ginocchia. E se anche
riescisse a sollevarsi ancora, si trat
terrebbe degli ultimi guizzi. La sua
condaina e' segnata; e poi v'e' chi la
trascinerà' nel baratro. Non invano i
due imperi della Mittleurope si lega
rono col cordone ombelicale.
L eroismo del batta
glione che difese il
forte Vaux
PARIGI, 1(1.
Giungono i particolari precisi della
eroica difesa di Vaux.
Il forte venne difeso da un solo
battaglione ridotto negli ultimi gior
ni a 400 uomini. Per una settima es
si resistettero a non meno di venti
mila assalitori, sotto un bombarda
mento incredibile. Sul forte cadeva
no ogni minuto in media tre enormi
proiettili.
Un soldato ferito che potè' esser
trasportato fuori del forte poche ore
prima dell'accerchiamento finale, nar
ra che la mattina del 4 giugno, dopo
parecchie ore di combattimento i di
fensori constatarono che il fossato
del forte era stato letteralmente col
mato di cadaveri degli assalitori fal
ciati dalle mitragliatoci. Ho udito,
dice il soldato, uno dei nostri ufficia
li dichiarare che la presa del forte di
Vaux costava ai tedeschi 80 mila uo
mini. Nella giornata del 5 avemmo
tutta la impressione che non si pote
va più' resistere a lungo. L'alto co
mando comprese ciò' perche' ordino'
di ritirare i posti avanzati. Il ripiega
mento venne operato in modo cosi
abile che il nemico non se ne accorse
e ciò' ci permise il giorno 6 infligger -
gli un ultimo scacco sanguinoso con
mezzi minimi. La mattina del 7 il
maggiore Reynal ordino' disgombra
re i feriti fra i cui mi trovavo io.
Il Maggiore baciandoci l'uno dopo
l'altro ci disse: "Partite amici miei
senza rammarico. Avete fatto il vo
stro dovere. Il nostro compito non e'
finito. Finche' rimarra' un uomo vali
do sapremo difenderci!"
Secondo altri calcoli dall'inizio del
la battaglia di Verdun fino alia presa
del forte i tedeschi perdettero intorno
a Verdun non meno di 120 mila uo
mini.
La speculazione dei
viveri in Austria
Il "Secolo" ha da Zurico: La scrit
trice svedese Anna Wall che come
già' vi telegrafai, fu ricevuta tempo
fa da Francesco Zipeppe in udienza
speciale, pubblica ora nello "Syd
swenka Dagbladet" il resoconto del
colloquio. Dopo le solite frasi sull'e
terna giovinezza dell'imperatore, la
scrittrice riferisce che la conversazio
ne e' subito caduta sulla guerra ita
io-austriaca.
Già' disse l'imperatore i
miei eserciti e la mia marina si bat
tono valorosamente e con grande spi
rito di sacrificio. Poi aggiunse:
4 *Gli italiani non devono pero' essere
disprezzati : anch'essi si son dimo
strati molto valorosi. "
L'inneffabile scrittrice commenta
gentilmente : ' 'Bisogna confessare
che soltanto un'anima veramente
grande può' avere tanta cavalleria
contro un nemico che ha commesso
si ignomignoso tradimento di fronte
all'Austria-Ungheria e al suo vene
rando imperatore.
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