8 LÀ CROCE ROSSA NOVELLA (CONTINUAZIONE VEDI NUMERO PRECEDENTE) Procedevano chini, di giaciglio in giaciglio, il medico innanzi, la giova-, ne dama crociata e il vecchio guardia- , no dietro, smorzando il passo e tratte- j nendo il respiro. I volti supini dei fe riti emergevano tra le bende, nella breve chiazza di luce che la lanterna deca proiettava a turno sovr'essi. Il medico, lento e grave, esaminava le fasciature, tastava i polsi faceva eenno alla sua scorta intenta di solle vare un capo, di tener alto un avam braccio, di riassettare le pieghe d'una benda. Giunsero sotto l'altare della santa: entro la breve balaustrata che lo cin geva, sopra il primo vasto gradino, altri due giacigli, altri due feriti. Si avvicinarono al primo di essi. Del viso del dormiente non si scorgevano che le palpebre chiuse e la labbra tumide e esangui ornate di due piccoli battet ti biondi: il resto spariva sotto le gar ze e le bende a fior delle quali, in un punto, un largo umore giallastro tra panava dalla ferita occulta. Questo bisogna rimedicarlo disse il medico, dopo averlo un poco osservato. Favorite, madama. Ma la dama non si mosse. Ritta nel l'ombra, la lanterna ferma nella ma no levata, ella pareva non aver inte sa la voce che l'invitava. I suoi occhi accesi erano fissi su quel ferito mori bondo e parevano dilatarsi, dilatarsi smisuratamente nell'oscurità'. —Madama —riprese il medico vol gendo un istante il viso, stupito —fa vorite dunque... La dama appese la lanterna alla ba laustrata e avanzo' automaticamente la mano a sorreggere la spalla che il medico le indicava. Le bende furon tolte una a una e il povero viso emaciato emerse con le sue ferite spaventose nella scialba lu ce traversa della lanterna. Era lui. La dama l'aveva subito ri conosciuto ed ora la riconferma ter ribile non pareva aggiunger più' nul la al colpo primo che le aveva irrigi dite tutte le membra e le aveva squas sato il cuore. Era lui. Il medico si chino' sulle ferite puf rulente, le deterse una a una, le ri medico' senza che il moribondo ria prisse gli occhi ne' facesse segno di intenderlo, poi riapplico' le filacce e le bende, una a una, e accenno' alla dama e al vecchio guardiano, che reggevano quel misero corpo alle spalle, di riadagiarlo'. Povero figliuolo: non ne avra' i che per poco! commento' il medi- ! *o, scuotendo lievemente il capo. —L'assisterò* io questa notte, dol zore intervenne, decisa, la dama. Il medico fece un altro piccolo ges co di sorpresa e poi scosse ancora la testa e si strinse nelle spalle come per dire: tanto e' inutile, ma fate voi eio' che credete! Proseguironoo di giaciglio in giaci glio, nella visita dolorosa. La giovane dama crociata non parlo più. Sorresse vigile e attenta torsi e braccia ferite, umetto' labbra riarse, sfioro' fronti febbricitanti, rifece fasciature enor mi e quando giunsero al termine del loro giro e rientrarono nella sacres tia tranquilla, ella non si riavvicino' al tavolo del suo lavoro, ma sali alla camerata ove le sue compagne ripo savano a turno, tolse la coperta e il cuscino dal suo lettuccio e ridiscese lesta e leggera com'era salita. Andate davvero, madama? l'interrogo serio il medico, fissandola nel volto bianco. Ella annui col capo e non rispose, che' un gruppo di pianto impfovviso ali a serrarle la gola. —Creature sante! commento il I medico, seguendola con l'occhio acce so, mentr'ella s'allontanava verso l'altare delle agonie. > La dama risollevo* la testa fascia ta del morente, colloco' il cuscino bi anco sopra la paglia, avvolse quel mi sero corpo che rabbrividiva nella co perta occulto' a quelle palpebre chi use il raggio della lanterna e si se dette senza tremare ai piedi del suo giaciglio. Per la navata era un silenzio fon do, rotto solo dal gemito breve di qualche ferito, dal rantolo fioco di qualche altro moribondo. Laggiù', davanti all'aitar maggiore, la lam pada pendula traeva qualche bagliore dai candelabri in fila dinanzi al taber nacolo, dalle gemmo profuse sopra la veste e intorno alla corona della Ver dine Santa, dagli ex-voto appesi alle pareti del coro. Dal di fuori non giungeva una luce, *on giungeva una voce se non quella piena del vento che passava, a volte,' •quassando gli alberi della foresta. In quel sopore profondo delle anime e dello cose anche la dama parve sopir li XI suo essere ecosso violentemen- te si riaveva a poco a poco ricompo nendosi come in uno stupore bianco, vuoto di sensazione e di dolore. Ella non poteva pensare. Il contagio dell' orale vinceva e sommergeva a poco a poco il suo spirito tra le scialbe nu bi deldormiveglia... Ma a un tratto, dal fondo del suo essere, tutto un richiamo di vita bal zo' irruento. Sorse in piedi, fremen- I te, premendosi una mano sul cuore che sembrava volesse balzarie dal pet to. Si chino' sul viso del moribondo, tese in uno spasimo l'anima ad ascol tare. Dalle labbra del ferito usci an cora, come in un soffio, col soffio for se dell'agonia delirante, il debole richiamo: "Mary!" Mary cadde riversa ai piedi del gia ciglio. Ella non si era ingannata. Ba sii l'aveva chiamata, Basii, nell'ora estrema, la richiamava a se'. Dopo l'emozione profonda di quel primo istante ella si riebbe, si rizzo' con una specie di orgoglio nuovo nel l'essere, col calore di una febbre nuo va che le pervadeva tutte le fibre, tut te le vene, e le centuplicava ogni en ergia. Ah, ella dimenticava tutto in quell'attimo: il tradimento crudele, l'abbandona e il suo dolore acerbo, la sua tristezza tutta nutrita di risen timento acre (e l'aveva creduto odio!), il suo vicino passato di lagri me edi attesa! Riviveva solo, come purificato, come santificato, come in gigantito, il suo amore, il suo grande amore ventenne di quando ella si era data tutta a lui in uno spasimo di de dizione folle ed egli, il suo Basii forte e biondo, se l'era portata lontano, spezzando dietro di loro, in quella fuga, tutti i legami umani senza più' possibilità' di rapprocci, demolendo tutti i ponti, distruggendo tutte le vie del ritorno e le aveva giurato di amarla, di custodirla come un tesoro, per l'eternità'. Ah, era stato terri bile il risveglio dopo il lungo sogno dimentico! Che cosa avevano potuto, SCELTA S* 3f%fYpff| MAGAZZINO DI QUELITA.' SCELTA I DELLA SA uppem _____ p nxT DELUCASA VCSWI 5 Valore $7, SB, $lO. gg X XXXLI X3Li JM "X\J JN Valutati sino a $35 ( I Prezzo di sfida pi, miglior negozio d'iindiaina Prezzo di sfida 4mU.UU Li GRANDE VENDITA DI SFIDA E' CIA' COMINCIATA 4 Scope da 25c. l'una. 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Come ella non aveva presenti to non aveva sospettato il suo avvici narsi? Due anni di ininterrotta con suetudine di vita non le erano tastati dunque a conoscerlo? Eppure l'ora terribile venne e la.colse spensierata e serena come sempre. Ella si rive deva ancora, seminuda, i capelli spar si giù' per le spalle, gli occhi ancora assonnati, seduta al tavolo della sua toilette, dinanzi al suo specchio, con fra le mani la lettera infame trovata li, come per caso, tra le bottigliette tante parole buone su quel foglietto, v'erano ripetute tante ragioni serie e v'erano tanti addii accorati e tanti baci, anche. Era il suo Basii ancora che le parlava e) le parlava, serio e grave come non aveva usato mai, di dovere, di necessita', di fatalità', Ac canto alla lettera, dentro la piccola busta azzurra, v'era anche un piego e la lettera la pregava di non offen dersene: era pei bisogni delle prime giornate. E dopo? Dopo lo stupore incredulo che l'aveva tenuta come in un incan tamento pieno di attesa e di sussulti per tante ore, dopo la rabbia del pri mo riaversi e la furia dei primi propo siti folli e la febbre delle prime riso luzioni vane, il dolore acerbo, indici bile, lungo della delusione atroce, del disinganno che metteva nel suo mar tirio come una sferzata che andava a colpirla senza pietà' in tutto ciò' che di più' intimo, di più' delicato, di più' riposto custodiva la sua femminilità' gelosa. Ah, lo squallore del suo risveglio! Troppo fiera per tornare ai suoi che l'avevano scacciata dalle loro anime dopo che ella ne aveva fuggita la casa troppo orgogliosa per andare a men dicare un pane per le vie che l'aveva no vista passare felice, la sua vita era stata un calvario senza nome, ma teriato di ogni privazione, di ogni spa simo, di ogni martirio fin che le prime improvvise squille della tromba guer resca non le aveva fatto risorger nell'anima un nuovo rigoglio di vita. Fu come una luce rivelatrice che' si THE PATRIOT fece improvvisamente nell'anima, fu come una seconda coscienza che si iischiaro" in lei subitamente a darle la sensazione eli un suo essere nuovo, di un suo nuovo valere nel mondo. La sua vita che pareva spezzata e finita crmai, riallacciava le sue deboli fila in un sogno nuovo di bontà' e di ri nuncia. Anch'essa poteva essere utile a qualcuno nel mondo, anch'essa po teva fare del tene. E la ripudiata, 1* abbandonata divenne una consolatrice La sua via fu segnata da quell'alba di dolore e di guerra fino ai più' lontani confini della vita: la sua missione di vita futura fu fermamente imposta dall'anima all'anima: essere, adope rarsi, agire non più' f;r se" stessa, ma per gli altri: soffrire non più' del le proprie risibili amarezze ma degli innumeri strazi altrui: levarsi sopra I il cumulo, sopra l'altare dei suoi do i lori per offrirsi tutta, come in un olo ; causto supremo al Dio consolatore, ai dolori del mondo. Il segno, la divisa, il simbolo della forza e della ragione della sua nuo va esistenza, la vicenda dell'ora gliel' aveva imposta con quella gran croce J rossa sul camice bianco. Eda queir j ora la sua vita era stata come ricon | sacrata. La prima ambulanza la vi de partire, le prime tende crociate l'- accolsero, i primi feriti conobbero la delicatezza del suo sorriso. E fu un miracolo di attività' di operosità', jdi saggezza. La sua vita non le ap parteneva più' oramai ed ella la pro digava follemente, senza concedersi nessun ristoro, senza usarsi nessun riguardo. E la sua leggenda corse i I campi. Ele ambulanze se la dispu tarono e le altre dame crociate, scese a sciami dai salotti della mondanità' cittadina, sentirono istintivamente d'avere in lei, in quest'ignota della quale nessuno sapeva la storia, una conduttrice e non ne sentirone invi dia e lae ispettaronon come tale. Le vicende della guerra avevano condotta ora Mary, dopo tre mesi di campagna, a quell'ambulanza sperdu ta, a quel giaciglio insospettato, ad assistere quella agonia. * Tutta la notte seguito' la veglia at tenta ed ansiosa. Il ferito non si rieb i be mai. Ma dalle labbra socchiuse gli usci ancora quella flebile invoca zione: "Mary!" E man mano che il tumulto dei pri- | mi sentimenti si componeva in lei. J Mary non sentiva rinascerle in cuore che un senso di pietà' infinita. Anche i quello che aveva creduto un lampo ! del suo risorgente amore non era sta to altro, lo riconosceva ora. che uno spasimo di pipta' umana. Povero Ba sii! Cosi baldo, cosi giovane, così fi ero! Chi l'avrebbe riconosciuto più'. ora, povero essere esausto che non poteva più' nulla, che sarebbe stato un invalido o un mutilato domani? Ella gli riassettava macchinalmen te la coltre intorno al collo, gli um ettava le labbra riarse e premeva le sue gelide dita sopra quelle palpebre chiuse. E sorse l'alba livida e fredda ad aggiungere un brivido dell'aria im- mota. Mary si sollevo' dal suo pos to, fece cenno al vecchio guardiano d'avvicinarsi e gli raccomando' a voce bassa il ferito. Poi si mosse col se greto rimorso nell'anima di aver ce duto troppo tempo agli altri per guardare quello solo. Altri occhi languidi nell'agonia l'avevano forse cercata invano. Altre mani avevano ferse invano cercata accanto al cape zzale la consuetta mano consolatrice, nei sobbalzi della notte insonne. Risali in sagrestia: s'aggiro fra i gliacigli del vecchi ospiti, s'informo di ognuno e per ognuno ebbe una pa rola e un sorriso. Poi torno* verso il tavolo del suo lavoro, siravvio' con la màno i capelli scomposti, si sedette come un automa dinanzi al cumulo olente dell'ultima biancheria e riprese lentamente quel suo accorto tagliare e sfilare della tela fine, posseduta tut ta da un debole senso che teneva un po' del languore e un po' della tene rezza ed era infinitamente serenamen te soave. * Per tre giorni Basii rimase sospeso tra la vita e la morte. Verso il crepu scolo del quarto giorno accenno' a ri prendere una vaga conoscenza delle cose. Mary era accanto al suo giaciglio e conio egli aveva mossa una mano, an naspando, essa gli aveva ceduta la sua. A un tratto, premendo quella mano fine tra le sue dita, il ferito aperse due chiari occhi stupiti e li fisso' sul viso recline su di lui della donna, con una insistenza lunga. Da un leggero fremito che corse il povero corpo martoriato e dalla subita stret ta della sua mano ella comprese che Basii l'aveva riconosciuta. Fu un barlume. L'anima riaffaccia ta un istante alla vita rinaufrago nel la sua ombra. Verso sera il medico chiamato in fretta pronostico' un'al tra volta imminente la fine. Anche/ per quella notte Mary non si scosto' dal suo posto. E la nottr posso'. E l'alba ritorno' più' beni gna. Furono alternative lunghe di spe ranze e di delusioni: e infine la rigo gliosa giovinezza e, più', le cure vigi li di Mary parvero aver ragione del male. Ora Basii poteva reggersi quasi da solo sui gomiti e le sue labbra pote vano aprirsi alle prime parole. Mary seguitava la sua assistenza attenta e premurosa andando e venendo ogni istante da quel giatf.glio. Nessun desi derio dei ferito che non fosse preve nuto, e quando si poteva, appagato: nessuna sua preghiera che restasse inascoltata. Da quando egli l'aveva guardata ed ella aveva avuta la certezza di essere stata riconosciuta, non era stata una sola parola del passato tra loro. Og nuno aveva adorata e benedetta la propria ventura nel cuore e aveva soffocata nell'anima tutta la piena di parole che avrebbe voluto straripare dalle labbra. Un languore estatico teneva lun ghe ore Basii come inchiodato, supi | no, sopra il suo giaciglio. I suoi oc ! chi spalancati vagavano sopra le co se inconsuete che gli erano intorno, sopra l'altare occulto nell'ombra, la statua di Santa Veneranda ritta so pra il ciborio, tra i candelabri lucen ti, i finestroni alti che ripetevano la storia del martano, oltre l'altare spento, in un, nulla che vedeva egli solo. Scendeva Mary a trarlio da quel sopore. Gli concedeva la mano fine ed egli la carezzava lieve e la strìngeva, la stringeva a se' come al tra volta e la fissava in quel viso che non gli era parso mai tanto bello e in quegli occhi che non gli erano parsi mai tanto dolci. E poi si riaddormentava esausto, nella certezza che le loro anime s'era no ritrovate. Se seguitiamo cosi, oggi potre ino farvi uscire nell'orto annuncio i 1 medico con un accento più' gaio nella voce, battendo lievemente Basii sopra la spalla. Mary, ch'era li presso, non potè' trattenere un moto di allegrezza. E) fra una settimana, se nulla succede, vi potremo dare il foglio di via... concluse il medico andando sene. IL SEGUITO AL PRO SS. NUM.