8 Novella di THERESAH (CONTINUAZIONE E FINE VEDI NUMERO PRECEDENTE) I La signora marchesa.... Un di- ' vertimento, veder mangiare quelli che non mangiano mai!... Ah ah! questa volta, mi son voluto divertire anch'io. Pero', il conto bisogna pagarlo. Pov eri, ma onesti. Quel pandolce era un po' stantio.... Che roba c'era in ve trina, da Doney! Fece uno schiocco con la lingua e rivide il musino di Righetto.... Pagare, pagare! si fa presto a dire pagare! Un momento dopo also' le spalle filosoficamente: Una volta tanto! L' ultimo del l'anno !.... Pure, la coscienza si risvegliava. Be', no! Pagare si deve sempre, anche l'ultimo dell'anno! Allora impreco' di nuovo: la colpa era tutta dei signori: a Parigi.... Ma che mattana gli era venuta, cosi, ad un tratto, di fare lo spaccone? Di an dar a comprare ad ufo? Di burlarsi di Mamma Rosa?.... M'e' venuta perche' m'e' ven uta! disse forte, spavaldo. Mia moglie, buon'anima, lo diceva sem pre che oro fatto cosi. Sono fatto, cosi ecco. E si pianto' sulla cantonata, con le braccia incrociate al petto chinan dosi per parlare coll'ombra che il suo corpo stampava, difformo ed oscillan te, sul muro. L'ombra non ripose e i! vinello di mamma Rosa riprese a scherzare. Pazienza diveniva cinico; tamburello' beffardamente colle noc che delle dita sugli sporti chiusi delle botteghe. Pagherò', pagherò', coi denari della tombola! Era sbucato in via dei) Panzani e la luce gli serenava le idee. Cera un festoso via vai par le strade; uscivano dalle sale dei cinematografi, s'affret tavano in poccole comitive; presto anche dai teatri si riverserebbero in folla gli spettatori, e le trattorie, le pasticcerie, i caffè' si riempirebbero di gente allegra raccolta a salutare il sorgere del nuovo anno collo spu mante riso dello champagne amarog nolo. Pazienza fu preso tra un'onda um- ! SIATE SCALTRI La scaltrezza sta nel saper tare regali ntili. Novità' per vestiario di Domioi e ragazzi Grandiose Varietà'. Prezzi bassi: DIN SMORE BROS. Primario Negozio | Il nuovo Negozio di fronte il Moore Hotel INDIANA, PA. ana che lo porto' verso il Gambrinus. Macchinalmente conto' i soldi che aveva in tasca. Non bastavano per una bibita. Allora seguito' a cam minare, preoccupato e stanchissimo, ma incapace di pensare ad altro che a mettere un piede avanti all'altro. Andava cogli occhi semichiusi, non riconoscendo più' le strade. Si trovo davanti ad un caffè' aveva gli sporti sfolgoranti di luce: abbagliato, andò' a schiacciare il naso contro il cristallo d'uno di quegli sporti, e stette la' senza capire più' nulla. Anche voi? disse una voce cavernosa accanto a lui. E qualcuno venne a schiacciare il naso contro lo stesso cristallo. Anche voi, riprese la voce cavernosa, siete di quelli che stanno a guardare? L'accento era cosi lugubre che le parole' comuni parvero racchiudere un significato oscuro e pauroso. Pazienza trasali e si volto' a guar dare l'uomo che gli soffiava in faccia un alito calalo. Tra i fumi dell' üb briachezza, distinse appena un volto inagrissimo, straordinariamente pal lido e ombrato di nero, con grandi occhi infossati che brillavanno come carbonche; un ghigno mefistofelico scopriva due vie di denti bianchi, aguzzi come quelli di un cane. Pa zienza ebbe freddo alle spalle; l'as petto del vicino era davvero poco rassicurante. Lo sconosciuto riprese: Se non lo sapete, ve lo dico io; a questo mondo la gente che vive si e sempre divisa in due grandi cate gorie; quelli che vivono per davvero e quelli che guardano vivere gli altri. C'e' poi un piccolo gruppo che rimet terà' le cose a posto. C'intendiamo?... Strizzo' un occhio, alzando la boc ca tutta da un lato; e la smorfia, che voleva essere ironica, parve invece macabra sulla strana fisonomia. Cupamente, e quasi in un soffio, l'uomo domondo': Spettatore o vendicatore? Nessuno rispose. Pazienza non averbbe fiatato per tutto l'oro del mondo. Ah! ah! Bestia da soma, dun que? grido l'altro. Ed un mutamento cosi' repentino che parve fantastico, trasformo' le linee della sua faccia. Gli occhi ri devano, fosforescenti, sparendo tra rughe profonde; la voce, chiusa e gutturale, saliva e scendeva scaie di toni, mentre un fiotto di parole strane ma guidate dal filo logico di un pensi ero, usciva di bocca al misterioso per sonaggio. Erano rimbrotti, impre cazioni, profezie; e le parole: "be ! stia da soma" ritornavano di conti nuo, seguite da una rista diabolica mente sprezzante. Pazienza aguzzava gli orecchi sen za osar guardare in faccia il suo in terlocutore. Ad un tratto fremette: Sognava? Era lo spetterò del suo rimorso?.... No, non era uno spettro, ne' una | creazione maligna tisi vinello di mam mina Rosa; ere un uomo in carne ed ossa, un omino magro e mobilissimo che ora faceva boccaccie e gli diceva: Ho scherzato, ho scherzato! passando il braccio sotto quello di lui., confidenzialmente e con grande af fetto. Vuoi che non sappia distin guere tra un fratello ed un traditore? Tu non sei dello polizia. Questo poi no! s'acretto' a dichiarare il figurinaio, sentendo che il cuore gli si allargava. Come ha potuto supporlo?.... Gli dava del lei, messo in rispetto da un non so che di autoritato che trapelava dai modi dell'uomo, l'abito del quale era negletto ma signorile. Approfittando del momento buono, mentre l'individuo che s' era impa dronito di lui appiattiva di nuovo il naso contro il cristallo dello sporto, biamo altro tempo da perdere! Pazienza lo esamino' Non doveva a vere più' di quarant'anni, sebbene lunghe ciocche di capelli brizzolat sfuggissero di sotto alla testa di un cappello a staio, ed il viso macilente paresse, a momenti', di vecchio. Par ticolare curioso: aveva gettato sul soprabito un ampio ferraiolo nero, e j stringeva la destra al petto, avvo lgendola nelle pieghe del mantello. Ora, con voce sommessa che ripren deva a poco a poco il tono cavernoso e l'accento lugubre di poc'anzi, lo sconosciuto raccontava a Pazienza la sua storia. Era, diceva, un uomo di genio,, un infelicissimo perseguitato per le sue idee; aveva patito ogni genere di disgrazie e l'odio feroce dei suoi nemici lo aveva spinto fin sulP orlo della miseria e della dis perazione, Non credeva più' in Dio, ne' negli uomini; sapeva ormai che | amore, giuistizia, liberta', fraternità', IL PAATRIOT sono parole sataniche inventate per irridere all'agonia degli oppressi. Il mondo incancreniva senza rimedio; ler sanare la piaga purulenta una sola cosa poteva ancora escere eiric ace. ti so.Tic' la parola attesa necli or ecchi di Pcz enza: La dinamite! Ae.a ou a. cosi terribile di pronunciare; dinamite, ohe il figuri naio balzo come se già' o avessero fatto saitare in aria. Fu per protestare con tutte le for ze del cuore pietoso: penso* anche di darsela a gambe;) ma un istinto se greto parve avvertire il pazzo che la preda stava per sfuggirgli, perche' acondo' gli artigli nel braccio che te neva prigioniero, e bugolo', roteando gli occhi: Morte ai traditori! Gesù", Giuseppe e Maria! penso' Pazienza che non ci vedeva più'. Mi avesse a credere proprio uno sbirro? una spia?.... E l'orgoglio fu più' forte della pa ura. D'altra parte, a quel discorsi non era nuovo. Si rammentava che anni avanti, a Parigi.... Si, ma a Par iGtORGEB.LEYDIC,direttore di pompe funebri VENDITORE ; APERTO NOTTE E GIORNO jjj p]Ai\OFBRTI s Telefon i: Local-Bcll < | 23-25 North Sixt St. INDIANA, PA. E PIANOLE ; E * Scarpe da ragazzi ! Scarpe da bambini nere, a 25 e 50 soldi ai paio. Scarpe da bambini, crn suolo di cuoio 50c, 75c. Scarpe per ragazze SI,OO, $1,25, $1,45 Scarpe per giovanelte $1,50 $1,75 $2,00 Scarpe solide allacciate da ragazzi 98c. 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Spesso gli anarchici, a Parigi, gli avevano dato un bravo sigaro e l'av evano invitato a bere.... Parve chq il pazzo, anche questa volta, sentisse le vibrazioni del pen siero nel vicino, perche' rallento' la stretta, rise puerilmente ad accese un sigaro. I fiammiferi, bisbiglio' non posso darli; fervono per la mi ccia. Che miccia? grido' Pazienza, scansandosi con orrore. niente, niente, niente. Ho scher zato. L'uomo pareva cosi sincero che il figurinaio rise. Converrai pero', disse il pazzo tranquillamente. che se In meriterebbero, una bombetta come s deve. Eh! sospiro Pazienza. Xo* dico di no. ma.... Ah! ah! non dici di 110 neppure Ci sono moìte ingiustizie, confesso' Pazienza. Stasera, per esempio, se non ero io, cinque bam bini e ìa mamma andavano a letto senza cena. Esagerava per darsi importanza. E come hai fatto? chiese il pazzo, saltando di gioia. Hai ru bato Rubato no, ma.... Hai rubato! agerrno* l'altro, trionfante. E la sua voce rintrono' negli orec chi di Pazienza come il rombo di una cannonata: ll lurto e' la prima rivendica zione, la dinamite e' l'ultima! Fratelli Siamo tiateili ti dico! Sono un mar tire! Non c'e liberta'! Tutta parole! La dinamite! Urlava come un energumeno, di vincolandosi tra le braccia di Pazien za che rantolava. v Per carità ! per carità! se ci sentono! Abbiate prudenza! Oh po vero me! Non passava un cane. L'orologio i cut?' comincio' a battere i suoi rintocchi: uno. due, tre Nei cage, et. torsero, cozzando i bicchieri, tracannando champagne. Quattro, cin que, sei.... I tappi delle bottiglie salt rvano con fracasso. I volti arrossa ti dei brindatori passavano e ripassa mmo davanti agli occhi di Pazienza he lottava disperatamente, trascina to dal pazzo inferocito verso la porta .el caffè. Ci ha la bomba! gridava il urinalo perdendo terreno. Scap ate tutti, che ci ha la bomba! Si senti sopraffatto, travolto: il azzo afferro' la maniglia delia por a, il gruppo formato dai due corpi travolto su se' stesso, la porta si iperse, un grosso involto fu lanciato ella sala, si udi uno scoppio, uno rido di donna, un urlio confuso.... •'e una massa inerte sulla soglia. Il paz zo, ridendo, sgangheratamente, era fuggito. Quando Pazienza si riebbe, l'urlio era cessato: il caffè' era semi-vuoto; 1 pochi curiosi gli s'affollavano intorno. L'avevano trascinato presso un div ano e, senza alzarlo da terra, gli av evano appoggiato il capo sul velluto lei sedile. Dovevano anche avergli òpruzzato il viso cii champagne, , er be' si senti tutto molle, ed i suoi Janni esalavano un odore acuto e dol ciastro. Qualcuno lo scosse brutalmente: Finalmente vi decidete ad ap ire un occhio? E apriteli tutti a due, /ecchia canaglia! Presto, che non ab- Quattro mani salde lo afferrarono 3 lo sollevarano. La vecchia cana ria traballava, spalancando occhi tupefatti. Ad un tratto si risovven ue! Caccio' un urlo: Oh maledetto me! Quanti morti?.... Per carità, signore guard e! Quanti morti? Me lo dicano, per arita! Per l'amor di Dio! Piangeva come un vitello scap andosi ciocche di capelli e egui ando ad urlare: Ladro e assassino! Ladro e assassino! Portatemi in palerai Am mazzatemi! E' übriaco fradicio, disse il padrone del caffè'. Non e' responsabile, senten zio' un avventore. Povera diavolo! disse un al tro. E un giovanotto elegante dise, in filandosi il soprabito: Guarda, ho ancora della farina sul bavero! Puh! che puzzo d'uova fradicie! Una guardia sequestro' il corpo lei reato, un avanzo di castagnola: , l'altra cavo' di tasca le manette e le mise ai polsi di Pazienza. Il vecchio j piangente usci tra i due angeli custo di. Quanti morti? seguitava a I dire. Quanti morti?... Ma le guardie non rispondevano. 1 ! In questura, lo presero, lo cacciarano t | in uno stambugio, chiusero l'uscio e >' se ne andarono. Egli cadde sulla ) ! rozza panca. Ì { Quanti morti?... mormorava t ancora. f Poi, si senti stanchissimo: si di , stese sulla panca e chiuse gli occhi. Penso', come in un sogno confuso: La colpa della lettera. Melchi- I orre.... | Esi addormento'. I C. E. Simpson. M. D. | H. B. NeaL M. 0. Ore d'ufficio: dall 1 alle 3 e dalle 7 p. m Telefoni : Bell-Local 59 S. 9th St. INDIANA. PA. I STDFÈ per cecina o riscaldamento Ferri di Riparazione A. T. TAYLOR & SON i! X. 21. 6th Street Indiana, Pa. 1 . Assicurazioni al fuoco su forniture e fabbricati con le migliori compagnie. Prezzi bossi. N. N. SWENK j Vicino la Corte Indiana, Pa.