PREZZO D'ABBONAMENTO Un anno $2.00 Sei mesi $1.25 Una copia $0.05 ANNO I La Grandissima Guerra Quasi non c'e' da credere agli ocelli nostri e alle notizie che si leggono e videntemente nei giornali. Questa guerra e' tanto vasta, pesante, com plicata, che pare un iperbole, una mostruosità' concepita nel sogno, u na te ri ificante visione del più' esacer bato futurismo. Napoleone T aveva scatenata la furia su tutto il conti nente, ma sembrava tanto lontano da noi il periodo napoleonico! E poi che cosa diventano, come numero, gli e serciti di Napoleone di fronte alle masse che mettono oggi in cam po le grandi nazioni moderne? Che cosa diventano le più' formidabili "armade" di cento anni fa al parago ne delle novissime flotte composte di super -dreadnoughts, di destroyers, di torpediniere o di sottomarini? A poco a poco ci eravamo abituati a considerare la grande guerra euro pea— della quale si parlava ogni tanto in tono accademico come u na specie di spauracchio abilmente combinato dalla diplomazia, che or mai non doveva più' spaventare nes suno. Alcuni pensavano cbe il timore della guerra europea dovesse servire unicamente ili pretesto perii continuo aumento degli armamenti di terra e di mare, e che appunto questi pro grediti armamenti avessero l'effetto di allontanare sempre più' e di elimi nare il pericolo della conflagrazione. Altri andavano più' oltre, e predica vano l'avvento di un'umanità' rispet tosa di ogni diritto, con la voce per petua regolata dal tribunale dell' Aja, con gli arbitrati obbligatorii in caso di divergenze fra Stato e Stato, e, in fine col disarmo. Ma il 1014 e' venu to improvvisamente a romperci l'alto sogno nella testa. Noi siamo stati cosi' 1 sbalzati di colpo da uno stato di quiete e di ci viltà' in un vortice di battaglia e di barbarie. In un giorno e' stato rotto un equilibrio, per il quale le nazioni più' potenti avevano lavorato fatico samente lunghi anni: in un giorno siamo ripiombati nello sconvolgimen to europeo. Pai clima storico tempe rato siamo passati bruscamente al cli ma storico torrido. Abbiamo l'impres sione di vivere un'epoca che non sia più' la nostra. Parliamo e speriamo come i nostri bisnonni, che si fascia vano il collo con un lunghissimo er.i vattone nero più' volte rigirato e po - tavano i calzoncini corti. Rivediamo gli austro-tedeschi, i franco-russi, ie truppe che passano il Reno e il Pa nubio, la Vistola, e risorge Albione coi suoi ammiragli e coi suoi lordi. Perche'? Lo storico futuro avra' da risolvere un rompicapo, quando, numerate le forze in conflitto e descritte OHI date precise e particolari drammatici le fasi della presente grandissima guer ra, si porrà' dinanzi questo "perche',, al quale bisognerà' pur dare una ri sposta. Ce' da scommettere che lo storico futuro compulserà' libri, gior nali, memorie, statistiche, atti parla mentori e documenti ora segreti, per ricercare il perche' nelle competizio ni economiche fra popolo e popolo, e forse nella necessita' della razza ger manica di aprirsi una nuova via nel mondo. Ma se lo storico futuro avra la compiacenza di gettare il suo sguar do indagatol e sopra quanto si scrive di questa guerra, tireia' il fiato e si conforterà' superilo che anche per uoi contemporanei l'attuale disastro e' ad dirittura incomprensibile ed inespli cabile. Il fatto che ha dato origine al vasto incendio e' stato come tutti ricor do il truce attentato di Seraie t in cui perdettero-la vita l'arcidu t Francesco Ferdinando, erede del ao d'Austria-Ungheria, e sua mo glie, la duchessa di Hohenberg. L uc cisore era un giovine studente serbo di nome Princip. L'istruttoria condot- IL GIORNALE 81 PUBBLICA OGNI SABATO SETTIMANALE INDIPENDENTE BILINGUE ILLUSTRATO ta dalle autorità' austriache trovo' j che v'era stato un complotto ordito a Belgrado e che Princip e i suoi com : plici avevano avuto istruzioni, mezzi ! e armi a Belgrado, quindi dopo aver atteso parecchi giorni e dopo parec chie conferenze, a cui assistevano il generale Conrad von llotzendorlT, ca po dello Stato maggiore austriaco, il governo di A'ienna fece consegnare dal suo rappresentante diplomatico al Governo Seibo una nota energica, cioè' piena d'ingiunzioni categoriche. La nota rivestiva il carattere di "ul timatum", poiché' fissava un breve termine alla Serbia per la risposta. Bruche' parecchie delle ingiunzioni contenute nella nota austriaca fosse ro umilianti per la Serbia, questa tut tavia rispose nel termine fissatole, e rispose in tono remissivo, pur facen do alcune riserve sopra qualche pun to. 11 governo di Vienna non si ac contento', disse che la risposta era 1 Proiettile di un cannone da 42 centimetri spedito in regalo al Kaiser.—2. Francesi e Belgi feriti in Germania insufficiente e richiamo' il suo rappre sentante da Belgrado. Poco dopo Francesco Giuseppe firmava l'ordine di mobilitazione parziale e la dichia razione di guerra alla Serbia. Cosi', e non altrimenti, fu accesa la "poca scintilla'' che 'gran fiamma seconda". Scoppiata la guerra austro serba, tutti-dissero in Europa:—"Lo calizziamola!" lntendevano, cioè', per localizzare, abbandonare la picco la Serbia alle vendettte dell'impero austro ungarico. La cosa apparve su bito antipatica, pei che' la guerra a veva lo strano carattere di un casti go, omo se la Serbia fosse veramen te iva del delitto di Seraievo e la sua reità' fosse provata. Inoltre lo Czar icn poteva assolutamente, senza mac chi.a*si di viltà', permettere che un popolo slavo, fratello dei russi, devo to all'ideale russo, fosse punito senza il suo consenso. Lo Czar comincio' quindi a mobilitare parte delle sue truppe per mostrare la solidarietà' sla va coi serbi. Muovendosi la Russia, trascinava nel conflitto quasi tutta l'Europa. Per impedire questa complicazione, si posero di mezzo l'lnghilterra e l'l talia con proposte di accomodamento e di mediazione. Sir Edward Grey eb be anzi la trovata del blocco media tore, costituita dalle quattro potenze allora non interessate, cioè', Gran Bretagna, Germania, Francia e Italia. Il blocco avrebbe dovuto esaminare la controversia austio-serba e deci derla. Ma la Germania declino subito la proposta del ministro inglese. Poco dopo le potenze allora non interessate diventarono tanto interessate che mo bilitarono le loro truppe e scesero in campo; la Germania in sostegno del -1 alleata Austria, la Gran Bretagna e la Francia in appoggio della Russia a cui erano legate dalla "Triple enten te". Soltanto l'ltalia benché' allea ta della Germania e dell'Austria potè' INDIANA, PA., SABATO 12 DICEMBRE 1914 s ""lì in quel momento dichiarare la prò pria neutralità'. Lo storico futuro dovrà' riconoscere che l'ltalia aveva un'ottima ragione per tale atteggia mento. L'ltalia infatti non era obbli gata dal patto della triplice ad inter venire se non per la difesa contro u n'aggressione, e nel caso concreto non era stata avvertita dall'Austria delle ingiunzioni dirette alla Serbia: quindi rimaneva perfettamente libera di prendere quel partito che meglio le convenisse. Non e' inopportuno ag giungere che il Governo italiano con la dichiarazione della neutralità' si ri servava il diritto d'intervenire nel conflitto quando ciò' fosse richissto per la tutela degli interessi italiani. Ai primi d'agosto la grandissima guerra già' si delineava nei suoi gran diosi contorni. Il cannone cominciava a tuonare ai quattro punti cardinali del nostro emisfero, dal mare del Nord alle coste dell'Africa; dalla Mo sa ai confini della Polonia. L'esercito germanico dell'ovest, dopo aver vio lata la neutralità' del Lussemburgo e del Belgio, s'accaniva contro l'inatte sa e fiera resistenza dei forti di Liegi, mentre le truppe francesi del sud riu scivano a penetrale, dopo un vivace combattimento, fino a Mulhouse, nel l'Alsazia e un corpo britannico sbar cava a Calais e ad Anversa. E poi La cronaca della gran dissima guerra che si e' svolta giorno per giorno fino ad oggi e' troppo viva nella mente dei lettori perche' occor ra qui riassumerla. Ma sara' opportu no fare una domanda: Che cosa ci nserba il domani? Quanto durerà' il massacro? Chi usci rà' vittorioso e detterà' i patti alla nuova Europa? Speriamo chela risposta non si fac cia attendere troppo e che dopo que sta guerra l'umanita* si senta purifica ta, desiderosa di vera pace, cosi' che non permanga traccia d'odio, e, come alla fine di un torneo antico, vincito- ri e vinti si abbraccino in un impeto cavalleresco di riconciliazione. Certo quest > e' il desiderio sincero e profondo dell'ltalia, poiché' nessun paese ha più' del nostro la coscienza del diritto e l'orrore della sopraffazio ne, e in nessuna terra risono' più' largamente l'invocaz'one del nostro Petrarca : PROTESTA ITALO-INGLESE PHOENIX, 3. Dietro le energi che proteste fatte dagli Ambasciatori Italiano ed Inglese, il Governatore dello Stato dell'Arizona, George W. P. Hunt, ha telegrafato al Diparti mento di Stato di aver rinviata la proclamazione della legge votata nel le ultime elezioni, con la quale si vietava l'impiego al lavoro di più' del 20 per cento di operai stranieri. I rappresentanti dell'ltalia e del l'lnghilterra sostenevano che 1* su detta legge era una violazione, non solo ai trattati internazionali esisten ti con i loro Governi, ma costituiva anche violazione alla Costituzione de gli Stati Uniti. DL GRIDO DEI TRIESTINI ROMA, —I profughi triestini no mandato un supremo, commoven te appello ai deputati italiani invo cando la liberazione della loro Madre Patria dalla tirannide austriaca. L'appello chiude con queste, parole: Lo ricordino i membri del Parlamen to nazianale italiano; OKA O MAI! I' vo' gridando: pace, pace, pace! per l'Arizona lo mira™ e l'Ori. Giolitti L'on. Giolitti, ex-Presidente dei Ministri, ha cosi' espresso il suo pen siero sulla neutralità 4 , alla Cameni: Mi si e 4 fatto appunto di essere ri masto chiuso. E perche avrei dovuto sbottonarmi prima? 11 mio pensiero deve manifestarsi da questi banchi. E faro' brevi dichiarazioni, sincere e modeste come sincero e modesto e sempre stato il mio programma di governo. La Patria non ha bisogno di essere salvata: ha unicamente bisogno di es sere difesa. (Applausi). E la neutralità' rappresenta, secon do me e qualcuno dei miei amici, la via miglicre. La neutralità' non doveva, non po teva non tornare accetta al Paese. La neutralità', d'altra parte, signi- fica liberta' d'azione, significa trionfo della nostra vita. (Applausi). Mai come oggi e' necessario l'uso di quella gran virtù' che si chiama PRUDENZA, ed alla prudenza esor to e Paese e Stampa. La Stampa sia soltanto italiana, ed avra' assolto il suo compito. Loavra' assolto patriotticamente e con rispet to della propria missioue e dei rap porti nostri con le Potenze belligeran ti, senza distinzione. (Approvazioni) Ma questi doverosi riguardi, non impediscono che con viva e profonda simpatia, si consideri la sorte tristis sima dei desolato Belgio. (Applausi generali). Raccogliamo le nostre energie tut te di cui mai come ora avemmo bi sogno, e stringiamoci con discipli na e concordi attorno al Governo ed alla Casa di Savoia! Vivissimi e prolungati applausi, anzi una vera ovazione, coronano le uliime parole dell'on. Giolitti. Per qualsiasi lavoro di stampa rivolgetevi alla Tipografia del k 'Patriota,,. Noi siamo in grado di poter eseguire qualsiasi lavoro. Opuscoli, Statuti, Buste e Carte intestate, Manifesti, Biglietti da visita, Bill Heads, ecc. Caratteri nuovissimi. Solleci tudine ed esattezza nel lavoro. Prezzi miti da non temere concorrenza. —F. BIAMONTE, Manager. DIREZIONE e AMMINISTRAZIONE Marshall Bitte. - Stanza N. 12 INDIANA. PA. Local-Phonc 250 Z I MANOSCRITTI NON SI RESTITUISCONO Moltissimi deputati gli stessi ministri eS. E. Calandra —si reca no al banco deli ex-Presidente del I Consiglio a congratulrrsi. I ,a " L'Austria vuole la pace! | PRAGA—Dopo la caduta di Lurn borg, 1 Austria ha tentato di aprire delle trattative di pace con la Russili ma questa ha fatte le seguenti richie ste: Cessione della Galizia al futuro re gno di Polonia. Cessione della Bosnia alla Serbia. Costituzione dell'impero su basi fe derali. Concessione della autonomia alla Boemia ed alla Croazia. Rottura dell'alleanza con la Ger mania, LA CESSIONE DEL TRENTINO ALL'ITALIA ROMA, 9.—1 l giornale nazionali sta "L'ldea Nazionale,, pubblica una notizia che, data l'importanza del fat to che rivela, viene diffusamente jommentata. 11 nuovo Ambasciatore di Germa nia Principe Von Buelow viene a llo ma dice il giornale autorizzato dal seo governo a negoziare la ces sione del Trentino all'ltalia purché' questa, in cambio, continui a mante nersi neutrale e induca la Rumenia a fare altrettanto. La cessione del Trentino assicura il giornale avverrà' nel modo seguente: Dietro invito della Germania, l'Au stria proclamerà' l'indipendenza del Trentino. Non appena ciò' saia' av venuto, l'ltalia procederà' all'occu pazione del paese. L'Austria, per salvare le apparenze, protesterà' con tro l'atto dell'ltalia ma la Germania riconoscerà' immediatamente l'anes sione italiana. Da taluni si asserisce finanche che Trieste sara' proclamata citta' libera sotto il protettorato dell'Austria. L'iniziativa della cessione del Tren tino all'ltalia sarebbe opera personale dell'lmperatore di Germania. Da REED, PA. Battesimi. —j- j-—Domenica u. s. il signor Salvatore Muscara teneva al fonte battesimale il bambino Paolino Tristano, figlio dei coniugi Pietro e Concetta Grattini e la bambina Maria Assunta, figlia ai coniugi Tommaso e Maria Altobelli. Daremo più' diffusi particolari nel prossima numero. No. 19 Published weekly by THE PATRIOT PUBLISHING CO. The Patriot