La rassegna. (Philadelphia, Pa.) 1917-????, August 04, 1917, Image 1
Both Phones I ANNO I. No. 15 PER LA RIGENERAZIONE POLITICA DELL'AMBIENTE -CONTINUANDO A quel che sembra e per ve Ueie uineientemeute bisogni die si aooia un intei esse iure iti a pai ucoiaie per lorio liuto i gi'dii ciiiitóau, tulio io sconcio < smollato rumore, tutta la fegato sa gazzarra cioè, ili cui ci ha vo iuio lai complimento un certi | comitato con la pretesa ili poter I si a buon uintto chiamare "colo t male , mentre non e che un pu io e semplice conciliabolo ili mal contenti e di corrivi, è finita co me doveva unire, come ognuni logicamente s'aspettava che fi oisse. 2> e risoluta cioè in una grandi bolla ili sapone, lasciando peral tro una ingrata rimembranza d se aacne attraverso la mente ile migliori ottimisti dei primo tem pò. Questo comitato, spuntandi tutlu ail un tratto, cosi come pui «ccaiiere ad un fungo in un ter 1 reno battuto, per poche ore, da raggi potenti del sole dopo unt giornata di pioggia, s'è assunte il compito grave e complesso d. rigenerale politicamente il no stro ambiente e, senza darsi pun to la cura di studiarne prelimi narmente le difficili pagine, noi l'altro. Quanto si sia originariamente peccato di leggerezza grossolana e di imprudenza grandissima nessuno ha tardato fatica a ve derlo subito, almeno dalla parte di quelli che non hanno il solito fine losco per vedere differente mente. Perchè, ove per davvero si volesse dare ascolto al suono troppo interessato di certe cam pane serventi ciecamente la cau sa delia consorteria degl'innomi nabili, il nostro ambiente potreb be già dirsi alla vigilia della sua rigenerazione, con il conseguen te, irrimediabile crollo della pre tesa funesta egemonia baldiana. Abbiamo già detto in prece denza, e lo ripetiamo ora, che il famoso comitato dalla pretesa e dal compito di volere e poter combattere quegli che oggi il Cav. C. C. A. Baldi vale mol tissimo ni mezzo agli americani e costituisce d'altronde, rappre sentandola sufficientemente, tut ta la nostra forza politica orga nizzata e disciplinata a servizio coerente ed ininterrotto di quel partito, nelle di cui file mi lita con onore ed attività da un trentennio circa, non poteva u scire in piazza in un momento più inopportuno e con un program ma più sommariamente condan nabile di quello che,' 1 in effetti, si sia creduto in autorità e diritto di poter impunemente fare. Si fa presto ed è piacevole an che a compiere in automòbile un lungo tratto di strada; il diffici le, lo scabroso, il dolorante qua si, specie per chi non ha buone scarpe, viene quando si è costret ti rientrare a piedi.. E' la cosa più facile di questo mondo in un ambiente coloniale come il nostro quello di procede re alla costituzione di un comi tato ed alla elaborazione di un qualsiasi bel programma da poi - tare a compimento in conseguen za della costituzione del comita to istesso. Di gente che ambisco ad entrare decorativamente in comitato ne abbiamo sempre a- * ITALIAN WEEKLY NEWSPAPER evoted to the welfare und advancement of die Italiana in America 3. LIBERATORE, Direttore vuta molta per il passato ed essa disgraziatamente, non fa difetti nemmeno al presente; di quell poi che son solamente facili d darsi alla compilazione di un prò gì anima, per poi essere i prim ad indugiarne, a ritardarne t l magari si tradirne il complete assolvimento, ve ne sono sempre stati in mezzo a noi, ve ne sono I sfortunatamente, tuttora e ve ne j saranno chissà per quanto altre ! tempo ancora. Tutta gente que ; sta che è solita andare a letto li I sera per semplicemente ave igliarsi la mattina. Quelli che in mezzo a noi han tatto sempre difetto, o meglic che si sono lasciati desiderare sempre, sono stati e sono gli uo jinini dal carattere determinato e j dalla condotta decisa, persisten ; temente inclini a seryire con a more e con fede una causa. Devesi notare, si è costretti ri sconoscerlo ad ogni costo che, se in Colonia v'è uno che, sacrifi cando tempo, opera e denaro, stia i da molti anni servendo i nostri I interessi politici, quest'uno èil Cav. C. C. A. Baldi. Nessun altro dei nostri illustri coloni che innovatori da strapazzo oggi PQlfiE* fare la y""" voler imitare in minima parte quello che, il Cav. Baldi effettiva mente ha compiuto e fatto in mezzo a tutto quanto possa dirsi di nostra attinenza o pertinenza alla vita politica locale. Ma. Baldi ha dei gravi torti verso la Colonia si grida a squarciagola dalla parte di una folla di scamiciati ed arrivisti! Pei; cui è necessario che si insor- di lui. Piano, adagio rispondiamo noi : "chi è senza peccato scagli la prima pietra" da una parte ; dall'altra ci permettiamo obietta re : ma quali sono infine i torti di quest'uomo perchè venga pre so violentemente a bersaglio dai colpi sbalestrati di tutta quella gente che vupl correre troppo di corsa per sostituirlo nel. po sto che occupa in politica nel la vana, nella stupida lu singa che potesse essere solo af fare di poche ore di iatica attan nosa e sudaticcia quello di di struggere quanto con tutta av vedutezza e col sacrificio di molti anni di tempo egli seppe fabbri care pazientemente ed attiva mente nel campo della politica locale? Forse quello che egli non abbia se non saputo sempre pensare "alla cura esclusiva dei suoi interessi personali e I altro dal mancato invito di parecchi al banchetto datosi in onore della Missione? A voler esser giusti, non par tigiani cioè e nè favoreggiatoi i della causa di chicchessia, biso gna pur dire che nel primo caso si accusa vagamente, mentre nel secondo non si fa altro che i ipe tere mille volte la figura di pic coli e di meschini. Di asserzioni gratuite se ne possono sempre fare tante non solo, ma molte anche; il ditficile vien quando trattasi di dar ra gione delle asserzioni istesse. Casi specifici e, conseguente mente. dimostrazione logica, ra zionale e positiva di essi, occor rono perchè le accuse in gene» e possano reggersi bene in gamba. Ove si manchi di questi elemen- t'HILADKLPHIX i'A- SANATO, I AGOSTO 1917 iti essenzialmente necessari non è possibile sostenere efficace mente alcuna accusa. Né si venga a dire poi con tiopp'aria di disinteressati del ' Ult '"''u»a che in mezzo all'ele mento che costituisce il famose comitato rigeneratore non vi sieno di quelli che, potendo e mergere domani in politica, sa rebbero capaci di non solamente curare, ma di sacrificare ogni in teresse personale per il bene col lettivo della comunità, perchè nessuno potrebbe credervi di si culo. Noi peraltro, conoscendo molto bene i nostri polli, vi ride remmo sgangheratamente. Vor ìemmo vederli solo per un mo mento alla prova certi ottimi si gnori coloni nostri, giacché sa remmo sicuri di ripetere allora: oh quanto si stava meglio allor ché si stava peggio! V è mancanza di serie ragioni allora, e, solo una buona dose di futilità di motivi, adunque, si ac campa da tutti quei signori che si sono voluti schierare in comitato permanente contro Bal di; tutto questo e nient'altro the questo, Iml allora? Allora, secondo noi, ognuno può tornar sene a casa così come volle uscir ne, con 1 istesso meschinissimo tal dello di accuse di cui, con eggerezza deg'na solo dei nostri inibienti coloniali, credette di po ersi caricare le spalle. Appena si venne fuori per bau lire una crociata nel campo poli sco contro il Cav. Baldi, noi non a riprovammo parénti pai» jtj. cu/c ■ V,V ri iònio alla quistìo ìe, allo scopo onestissimo) di con lorrere e giovare alla risoluzio ne della stessa, dando tutta la 'orza dei nostri modesti lumi jon una discussione saggia, o jiettiva, serena. Dicemmo, discutemmo ed o uiettanuno parecchio, senza che altri ci avesse tenuti in alcuna considerazione. Decisamente la juistione presentò allora tutto il lato della personalità e noi, di ri mando, non mancammo di osser vare e soggiungere quanto sia pericoloso un giuoco di tal gene re. Finisce sempre col dar ragio ne alla persona che si vuol com battere, anche che essa potesse avere dei torti a doversi rimpro verare. Invece, battendosi altra via, sposando altro programma, opportunamente correggendosi di certe pecche, qualche cosa di meglio, se non subito fare, pro mettere almeno bene alla Colo nia. .yux- Il Comitato rigeneratore della nostra vitalità politica ebbe il grave torto di nascer male. Ne cessariamente non poteva che meritare, se non la derisione ad dirittura, almeno tutta l'indiffe renza del buon elemento colonia le, di quell'elemento in sostanza che avrebbe dovuto e potuto in vece appoggiarlo a dovere per tutto lo studio razionale e con gruo di cui il programma del co mitato poteva essere suscettibi le. In mezzo, anzi alla testa del movimento pro-rigenerazione po litica dell'ambiente, vi erano e vi sono rimasti, vi si son fatti rima nere cioè, dei disonesti a tutta prova; contro questo elemento s'è osservato e protestato come ogni huono sentiva il dovere di fare. Perchè non s'è mandato via subito? Perchè non sono rimasti tutti quelli, solo quelli che per lo meno, se non buoni ed intaccabi li come Dio, avevano almeno il di ritto di reputarsi meno disonesti degli altri? Solo così potevamo avere quella base di discussione che, invano oggi, si pretende ave re contro il Cav. Baldi Mo, invece; 1 cattivi, i disone sti sono rimasti al loro posto, senza che si l'ossero almeno dato pensiero di spostarsi di un mille nietro dal posto di coni battimen to che hanno voluto occupare, mentreJi buoni non si sono data la pena o presa la briga di far loro comprendere in qualche mo do che certe lotte, per poterle vincere totalmente o parzialmen te, conviene sempre ingaggiarle in nome del giusto e del vero. La giustizia e la veìita non hanno mai latto parte dei propositi i deali ed intenzionali di alcun di sonesto; per cui, rimanendo dei disonesti in mezzo al Comitato per la rigenerazione politica v'è senz altro della buona ragione per rigettarne, combatterne, ri pudiarne il programma senza star molto o poco tempo per far lo recisamente. Fino a quando >1 Comitato pro rigenerazione avesse peccato fin qui, meno male; la cosa sarebbe da condannarsi sempre» ma qual cuno potrebbe ad ogni modo a vere ragione per giustificarla po liticamente. L'affare diventa serio, scan daloso addirittura quando vedesi che ad organo ufficiale del pre- La coerenza e la moralità' di ri certa stampa Solò pèrclve ai Prof. Pasquale Farina è piaciuto, intervenendo con un bellissimo articolo intorno ad una delle più vitali quistioni nostre del giorno, dirla franca mente, "La Voce della Colonia" gli è subito saltata addosso, non per riprenderlo sul soggetto da lui preso a discutere, mài solo pei dirgli e rimproverargli violente mente, impudentemente, con la solita faccia tosta non usa ad ar rossilo mai, di incoerenza di idee e di mancanza di carattere, di meriti professionali che gli si vengono tutto ad un tratto a ne gare spudoratamente, di vita pubblica e di vita privata finali co. La prosa vomitata questa vol ta contro il Prof. Farina è, come di solito, eminentemente mastur bai lice. giacché non vi mancano le infarciture di storia greca che, insieme a pochi altri ricor di scolastici, costituiscono tutto il grande bagaglio giornalistico di un illustre pesatore di meriti e dispensiere di morale a tempo perduto del noto sig. Angiolo Curi cioè vogliamo dire. Noi non intendiamo interloqui rg- in merito all'attacco inopinato fatto al Prof. Farina, per assu mere in certo modo la difesa di lui, perchè pensiamo che, ove lo creda, saprà rispondere per le rime a tutela della sua dignità personale e dei suoi meriti di ar tista grandemente offesi. Se in terveniamo nell'incidente lo è solo per mettere ili rilievo lo stri dente. il feroce contrasto che v'è tra quello che si scrive oggi e quello che si scrisse in altri tem pi dai bravi, dai zelanti affiliati alla consorteria degl'innomina bili. "La Voce della Colonia" del l'l 1-12 Ottobre 1902, diretta sempre dall'istesso signore di og gi, ebbe occasione di interessarsi tanto del Prof. Farina che della sua signora. Riportiamo subito tutto ciò che scrisse l'egregia consorella nostra: l!N CAPOLAVORO Non sapremmo designare con un lato illustre comitato, dopo quel io palese della consorteria degli innominabili, La Voce della Calunnia, s'è voluto assume re, per la causa presa a discutere, un iogliaccio che, da più mesi, sta telici Landò la colonia con le sue pestitere emanazioni; quale fo gliaccio poi tutti sanno che fa an che capo alla consorteria istessa, la quale, origantescamente, se ne serve per offendere la stima e 1 onore di tutte le persone che non hanno la disgrazia di divi derne il programma e le finalità. Invero, la causa di tutti quelli che SJ proponevano di pensare alle cose del nostro ambiente po litico mal si reggeva in piedi fin dali ora in cui si volle pensare a propugnarla ; pur tuttavia avreb be sempre potuto avere il merito di tutte le considerazioni nel mo do così come sono state espresse. Ora però che questa causa si ha financo il coraggio di farla rac comandare al foglio che si scrive alla macchia, merita senz'altro di essere non solamente riprovata, ina ripudiata anche. 1 utti i buoni sono e rimarran no sempre con noi, per unirsi alla nostia protesta, al nostro sdegno per la nuova mostruosità colo niale di cui troppo leggermente sè voluto dare ancora un saggio. Curiangiolo altru WWffiC l" u r .« ciò (li quello di capolavoro, uno splen dido quadro uscito testé dal pennello dell'artista-pittore Prof. Pasquale Fa rina. Di lui avevamo ammirato fin og gi una infinità di ritratti a crayori, che richiamavano l'attenzione di quan ti passavano innanzi al suo studio al l'Ottava strada, e si fermavano esta tici a guardarli, apprezzandone la pre cisione e la somiglianza perfetta, an che nei più piccoli dettagli. Ma questi ritratti, che pur rivelavano nel Fari na la stoffa di un artista non comune, non ancora ci avevano dato un saggio del valore reale e dei meriti artistici di lui come pittore. E questo saggio l'abbiamo visto o ra, e dobbiamo dire che ci ha esta siati, incantati. E' un ritratto ad olio della signora Paolina Rosa, moglie del noto artista sig. Alfonso Rosa, nel cui studio l'ab biamo ammirato, e con noi l'hanno ammirato ed altamente apprezzato molti amici di casa Rosa che s'inten dono d'arte e che al pari di noi sono rimasti incantati ed hanno avuto sin cere e lusinghiere parole d'ammira zione e d'elogio per l'artista Farina. Il ritratto non si lascia ammarare solamente per la sua perfetta somi glianza all'originale ma anche per la saggia distribuzione delle tinte, per la correttezza in ogni suo dettaglio, per la vaporosità delicata nelle sfumatu re, per la vivezza dei colori che appa ga l'occhio e che vi dà l'illusione di trovarvi in presenza di un personag gio reale. 1 diamanti degli orecchini sembrano mandar sulla tela sprazzi ili luce; un mazzo di rose, dai colori vivi e smaglianti, sembrano allora al lora colte in giardino ed invitano a gustarne i profumi. Tutto nel quadro è in perfetta armonia, e chi lo vede una volta non può fare a meno di e sclam.'ire, come abbiamo esclamato noi: ll Prof. Farina è un artista nel vero senso della parola! Il quadro sarà prossifnamente espo sto nelle eleganti sale dell'Art Club. Noi ci congratuliamo sinceramente coli'arti sta Farina, e gli auguriamo di tutto cuore che quel quadro gli porti buona fortuna . PER UN'ARTISTA Giovedì, a bordo del piroscafo "Ro ma" della Fabre Line, salpò da New York alla volta d'ltalia la distinta e colta artista signora Gilda Farina, moglie del ben noto artista pittore sig. P. Farina. Dopo una permanenza di pochi mesi in questa città, dove s'è fatta altamente apprezzare da quan ti hanno avuto il bene di conoscerla, la signora Farina ritorna in Italia, dove è stata scritturata come artista di can to in una delle migliori compagnie ci opera. Noi, che abbiamo avuto occa sione di avvicinare la signora Farina, abbiamo potuto formarci un'idea di quali ineriti artistici sia ella dotata, sia come artista di canto, sia come pianista emerita. Le auguriamo perciò buon viaggio e buona fortuna, quella fortuna che certamente non potrà mancarle neila terra dei canti e dei suoni. "La Voce del Popolo" poi del 10 Giugno 1906 che, parlando di "Una Pergamena Commemorati va opera del Prof. Farina ebbe delle ragioni per definirlo un lavoro di gran merito", ne parlò nei seguenti termini: CHI L'HA PRODOTTO? Un lavoro di tanto inerito non po teva essere creato che da un artista ed eseguito da una mano abilissima e pratica in tal genere di finissime com posizioni. Autore ed esecutore della pergamena è stato un artista che, benché nato nella bella Partenope, è aneli 'egli un figlio del forte e genti ><-• Abruzzo, e propriamente Atessano vogliamo dire 11 Prof. Pasquale Fa rina. Egli è nato artista, e come tale ha dato conto della sua genialità e ver satilità non solo nel Bel Paese, ma an che nel Sud America ,ed ora si è lar gamente fatto conoscere qui, in que st America dove l'arte è ancora bam bina, dove non v'è altra idealità che il dio dollaro, e malgrado ciò egli ha saputo far apprezzare e stimare l'ar ie sua ed è continuamente ricercato 'lai cresi americani, che sono presi lai l'ambizione di arricchire le loro gallerie d'arte. ÀNUI LI contjiululiamo vivamente col i roi. l'iti niii, cut sa mantenere cosi in questa iena ai mercanti la la nu ui queu arie elle sul suolo italico ;ooc la sua culia, e neilo stesso tein- Jo mutuo grati agli atessaui ette, per inorare un loro degno concittadino, :i Hanno aÉia.l'mm.uh,,. , u i alvl am . Abbiamo già detto che tra la [irosa d» ieri e quella di oggi, che cena stampa osa scrivere per so lo capriccio (li opportunità e di eventi, li contrasto e grande, stridente, leroce; ed il contrasto invero, in questo caso, non è de gno eli nessuna scusa, di nessuna attenuante nei rapporti di una ijuis Lione giornalistica presa nel suo vero riguardo. Noi ammettiamo solo unmeosa eil e la seguente: un giornale, un giornalista, interessandosi di al cun clie, di chicchessia può tro varsi benissimo nelle condizioni di lodare oggi a cancellazione, del biasimo di ieri o l'are viceversa, quando però ì l'atti non sono di tale natura da far prescindere bruscamente dal caso e dalla con dizione delle cose o degli uomini presi a discutere. Può darsi molto bene ciie si prenda a dire di un fatto e se ne dica, bene o male, a seconda che la circostanza lo richieda. Può darsi benissimo pure che si prenda a discutere, a riferire in torno ad un fatto qualsiasi e se ne dica, bene o male, a seconda che la circostanza lo possa per mettere, sia cioè che si avessero delle ragioni per sfumarne le tin te con occhio di simpatia odi passione, sia che per lo stesso scopo si potesse partire da un punto di vista tutto opposto. Nell'uno e nell'altro caso però ò necessario mantenersi nell'ambi to di una certa discrezione di cri terio e di concetto per tutto quanto possa dire, ci si passi l'espressione, di patrimonio mo bile del fatto o della persona pre sa a discutere. Si può, sissignore all'occorrenza, cambiare di pare re e di giudizio in ordine ad un fatto, ad una persona preceden temente discussi, sempre però che buoni requisiti di logica e di raziocinio vi concorrano suffi cientemente. Vi sono dei casi pe rò intorno ai quali il giudizio non va troppo leggermente riman giato, perchè certe qualità insi- 5 solcU la copia UFFICIO: 920 So. lOth Street iti alia, cosa o alia perdona, per tue (li natura. immutabili ed ir lemoviOin non vanno soggette ad alterarsi menomamente, fer cui se un giorno si espresse mtorno ati esse un giudidizio con la pre tensione di dire il vero, non si può tutto au un tratto espruner ne un altro con i ìstessa preten zione, senza il pericolo di vedersi cauuti in grave errore o prima o uopo. leri si disse che un og getto qualsiasi tosse tutto di oro lucente; oggi non crediamo si possa, parlando deiiistesso og getto, dire coerentemente che ìosse invece di piombo. h. cosi, se in un tempo il Prof, l'arma era per certa stampa ia stampa ciie oggi difende la causa deJla Consorteria degl'in nominabili un grande artista, un artista autentico elle da oltre un ventennio ha saputo bene a sempre rendersi ali estero un de gno prosecutore della nostra ar te; oggi questo artista non è altri che una poverissima cosa, 'un artista dal valore mollo di scutibile*' che un tempo "esercitò linanco l umile mestiere del foto gral'o". Via straccioni del giornali smo asservito a caste ed a padro ni, non fate più ridire e ridere sul conto vostro. Sarebbe tempo di finirla, giacché non c'e più po sto per voi neila fiducia di nes sun pubblico; voi incominciate a financo a quelli che son cagati dalia "consorteria" per battervi le mani ; perchè uon cer iate allora di smetterla con la aàÉiW snio, fino ad avere la pretesa di lare lezioni a tutti indistmtamen e. ha bisogno assoluto di poste le re tante cose e molti requisiti : nnanzi tutto un'ottima dose di ìducazione personale, di quella e lucazione cioè che deve sempre ar fede e rispondere in modo non incerto e vago, ma in maniera positivamente indubbia del ca i-attere dell'individuo. A quelli che in mezzo al nostro povero giornalismo, posando ad Aristarchi haimo la pretesa di tuidai - per la maggiore, fanno di fetto tante cose: sono una me schinità nel resto ; mentre man cino poi assolutamente di educa zione e di carattere. Chi potrebbe mai prendere sul serio simili militi del nostro gior nalismo difettoso, incoerente, scostumato ? "La Voce della Colonia", dopo aver miscreduti e rinnegati i me riti artistici del Prof. P. Farina, dice che "egli di molti consigli a vrebbe bisogno e nella vita pub blica e nella privata." Lasciamo stare la vita pubbli ca del Prof. Farina; c'è sempre da scommettere mille contro uno che egli per essa non abbia effet tivamente bisogno di consigli; trattandosi di vita pubblica di un individuo ognuno può sempre a vere il diritto di dire la sua, ma gari dare consigli, perchè la vita pubblica è sempre sindacabile. Resta sempre a vedersi però da quale pulpito viene la predica ed in quale considerazione la predi ca vien poi tenuta dall'uditorio. Ma che s'intende dire mai con l'allusione alla vita privata del Prof. Farina? Ecco qua: Quella della fami glia, quella della vita privata, è l'arma che di solito, perchè a cor to di buoni argomenti e di altre virili e robuste ragioni, certa stampa brandisce per cer car di ferire gli avversari; non si accorge però che ogni qual volta essa usa di quest'arma