Vecchie e nuove w miniere Il "Giornale d'ltalia" dà le se guenti notizie sull'attività del comitato per i combustibili na zionali composto del sottosegre tario 011. De Vito, deil'on. Cane pa e deil'on. Dallolio, i quali han no intrapreso un fecondo lavoro di attività legislativa e produt trice a favore dell'industria ci neraria italiana, nell'intento di attuare sempre più largamente il consumo locale delle ligniti. Il comitato ha proceduto in questi giorni alla apertura di nuove maniere per approvvigio nare Roma, la quale è troppo lon tana dai centri minerari. Il co mitato ha assunto la diretta at tivazione dell'antica miniera di Cannetaggio presso Poggio Mir teto. Altre miniere saranno in pieno esercizio fra un mese e mezzo per rendere p : ù facile lo approvvigionamento del Piemon te, della Liguria e della Lom bardia. E' stata anche assunta la di retta attivazione dell'antica mi niera di carbone in territorno di Bagnasco e di Noceto e fra po :hi giorni si inizieranno colà i lavori. Allo stesso scopo il comitato lia provveduto per la riattiva tone della miniera di Cadibona in trritoria di Savona. Così pure ; stata decisa la riattivazione di lue antiche miniere di antracite letta una di Monfius e l'altra di Manticello, enti-ambi in provin cia di Cuneo. Per l'ltalia centrale mentre proseguono gli impianti al Pa nnello e le ricerche per le grandi miniere che ivi saranno aperte, il comitato ha autorizzato la riattivazione della vecchia minie ra di Furio e già sono iniziati i lavori d'estrazione nonché quelli per l'impianto di una ferrovia ri dotta di circa venti chilometri da Furio a Ponte Antico. Pei 1 l'ltalia meridionale, il co mitato ha definito gli accordi per regolare io sfruttamento dei gia cimenti di Castelluccio in pro vincia di Potenza con una produ zione minima di cento tonnellate j al giorno da doversi aumentare | in relazioneai mezzi d' trasporto. Così pure nei giacimenti di A gnano si spingono con alacrità i lavori. Mentre si è stabilito già di ria prire all'esercizio etiche l'antica miniera di Briatico e prometten ti risultati si attendono da que sti giacimenti, il comitato ha ri volto le sue cure anche ai prodot ti ed ha ricevuto tra l'altro la consegna delle prime quattromi la tonnellate di formelle di sassa secondo il tipo adottato in base a ripetuti esperimenti riusciti con pieno successo. E' stata in questi giorni intrapresa la pro duzione regolare delle mattonel le di torba. Si attende in settima na l'annuncio del risultato della fabbricazione di brichette con sola lignite. Nell'attuale deficienza di car bone i nostri combustibili forniti rapidamente come si presentava il bisogno, sono riusciti di gran de utilità edi utilità maggiore riusciranno con l'incremento del la produzione e se non manche ranno i carri ferroviari. Oua il Comitato sta cercando di organizzare le ricerche di pe trolio 'in località nelle quali g i indizi raccolti darebbero luogo a bene sperare. La guerra dei vandali Polybe, n£T "Figaro" di Parigi, in uno di quei suoi bellissimi ar ticoli sulle azioni dei tedeschi in Francia, racconta di quali gesta sono stati capaci contro le popo lazioni delle Provincie invase. Un Maggiore tedesco disse: "Adesso noi facciamo la guerra ai civili" e tutte le devastazioni commesse sono la prova della veridicità dell'asserto. Parlando delle piccole città co sì ricche di ricordi e di industrie, dice: Noi interroghiamo donne e vecchi : alcuni sindaci che si sono rivelati dei grandi cittadini. Essi narrano l'orribile incubo della dominazione tedesca durata due anni e mezzo; le vessazioni e gli oltraggi, senza che nessuna no tizia venisse a loro al di fuori del rombo del cannone, prima lento, poi più intenso, dunque p'ù vici no. Poi, negli ultimi giorni del martirio, le ultime razzie brutali, i saccheggi dogli "apaches" in u niforme, l'organizzazione inso lente dell'incendio finale che sa rà l'addio del nemico. La conclusione dei raccolti è sempre uguale: "Dicono che la distruzione del nostro paese è la risposta loro al nostro rifiuto di pace.!' Fu una gioia per noi, una g oia di sapere che non eravate oa luti nel tranello. No, non altra pace se non quella della vittoria. Questa brava gente ha tutto perduto. Le loro fattorie sono bruciate, il loro commercio è ro vinato, non sanno più nulla di quei che son partiti al principio della guerra. Hanno sopportato in un fiero silenzio trenta mesi di dolori che la nostra immagina zione non giunge a realizzare. Ma le loro anime sono invinci bili. Lungo la via da Roye a Ham, da Noyon a Chauny fino a Ter srnier. sarebbe il deserto, un de porto di fango se non vi fossero i nostri soldati che riparano alle gramente le vie, e le colonne tur chine della truppa che con passo svelto, con la gioia della vittoria non si af frettassero verso la grande battaglia. Ad Ham la loro furia devasta trice si è soddisfatta. Nessuna ragione militare aveva resa ne cessaria la distruzione del ca rtello da secoli prigione di Stato, dove Giovanna d'Arco ha prece duto Luigi di Condè e il principe Luigi Napoleone. Soltanto la rabbia dei vandali e degli Unni può spiegare '1 mas sacro di tanti illustri ricordi del passato. Nel giorno che precedet te questo fatto, un proclama con vocò gli abitanti alla chiesa per ud're annunziare, per ordine del comandante supremo, la condan na-dei castello. L'esplosione della dinamite av venne nella notte. Fu come un vulcano in eruzione; un seguito di furiose detonazioni e tutta la città fu crivellata dalle pietre e dai rottami. Quando gli abitanti uscirono dalle cantine, la mattina dopo, i tedeschi erano partiti in silen zio ; nel loro lataclisma vagneria no. Perchè questi bruti si accani scono contro questi monumenti medioevali ? Forse sentono il vento che dal nord annunzia tem pi nuovi. Carlo I. venduto da vicino Si narra che l'arciduca France sca qarlo oggi l'imperatore d'Austria, Carlo 1 appena di venuto erede del trono andas se incontro al vecchio monarca e francamente gli parlasse. Nessu no penetrò esattamente il segre to del dialogo che si svolse fra il decrepito imperatore e il giova ne suo erede, ma tutti sentiron ben presto il peso della volontà del nuovo arciduca ereditario. Fu lui che ruppe l'etichetta di corte in nome dell'umana gentilezza e mpose che le due salme degli as sassinati di Serajevo perseguita ti oltre tomba pei 1 la loro unione o anche per il tradimento contro l'Austria meditato e concordato a Konopischt con Guglielmo 11 allo scopo di assicurare ai figli di Massimiano ed Ernesto due tio ni, uno in Oriente e l'altro nel l'Euroupa centrale, fossero reca te insieme all'estremo riposo; fu lui che ai tragici tumuli addusse gli orfani piangenti. L'indomani Francesco Giuseppe espresse al Pr'ncipe di Montenuovo, che Francesco Carlo aveva trattato assai duramente, tutta la sua soddisfazione. Ma l'indomani : oggi aveva vinto l'arciduca. E sa lito al trono, mise alla porta il principe di Montenovo. LA RASSEGNA PHILADELPHIA, PA., SABATO, 9 GIUGNO 1917 Questo, di Carlo I. narra Ange lo Ragghiatiti che ebbe occasione di conoscerlo, da arciduca, da vi cino, e che dice di lui, ancora: Temperamento calmo, riflessivo, con spiccata tendenza agli studi matematici e storici, egli vuol rendersi ragione di tutto e tutto sapere. E chi lo ha rappresentato sotto specie di germanofilo, si è ingannato: egli rappresenta una viva reazione contro il progressi vo intedescamento dell'Austria. Molto cortesemente narra il Raftghianti fin dalla prima conversazione che ebbi con lui. il Principe si scusò di infliggermi, son sue parole, un italiano un po' ostrogoto, ma, trovandosi in Ita lia e di fronte ad un toscano, son sue parole, egli non sapeva ri nunziare al piacere di parlare i taliano. Debbo lealmente dichia rare che il suo italiano era cor i-etto, sia nell'accento che nella struttura del periodo. Parlammo in seguito a varie riprese lunga mente di storia e di letteratura italiana ed ebbi subito a notare la conoscenza che il principe ave va anche di scrittori modesti o quasi ignorati e il giudizio libero e personale che su di essi recava, diclvarando ad esempio di amare il Foscolo e di non poter soffrire il Carducci. Conosce gli scienzia ti italiani, principalmente i mate matici. di molti dei quali, io u dii, con rossore, il nome per la prima volta proprio da lui. Una volta l'automobile da lui guidata e nella qaule io pure mi trovavo fu fermata, presso Serravezza, da due carabinieri che. molto vi vacemente, rimproverarono al l'augusto guidatore i suoi eccessi di velocità. Il principe cortese mente rispose che avrebbe corso meno: poi, voltandosi scherzoso verso l'interno, mi domandò in tedesco : E' già scoppiata la guerra italo-austriaca? Nel gennaio 1915 io incontrai l'arciduca a Berlino e mi tratten ni con lui nei saloni dell'Amba sciata austro-ungarica. Mi disse: ln Italia si crede che l'im peratore sia animato da senti menti d'odio e d'ostilità contro l'ltal'a: non è vero. Io posso dire che l'lmperatore e l'Arciduca Ra nieri sono, di casa Absburgo. i soli veri amici del vostro paese. Tacque un po' poi soggiunse: Non parlo di me: io son quasi italiano. E' oggi l'lmperatore dell'Au stria in guerra contro l'ltalia. P. Silvi COME SORSE L'ESPERANTO La morte del dott. Lazar Lud wig Zamenhoff dà occasione al- T'lsrael' 'di ricordare come egli fosse giunto alla costruzione del la sua lingua universale "Espe ranto". Ebreo, nativo di Bielo -tnck, od oculista di professione, s'ora prooccupato delle diverse lingue quattro che parla vano gli ebrei nella sua ci ttà, av velenando di odii la loro vita quotidiana. Pensò d'unificare tutti quei linguaggi, perchè gli hrei potessero almeno intender si fra loro: non gli riuscì. S : convinse allora che solo una lin gua neutrale poteva divenire i strumento di comunicazione ge nerale, ed ecco T'Esperanto". | S'io non fossi nato ebreo dice j v lo Zamenhoff l'idea di un futuro cosmopolitismo non a vrebbe esercitato così potente fascino su d ; me". Fin dal 1881 ! quand'era studente a Mosca pre sentò a dieci suoi compagni il piano per la fondazione di una colonia ebraica in qualche par te disabitata del mondo per far ne poi il centro di uno Stato e braico indipendente; costituì co sì la prima organizzazione politi co-giudaica in Russia. Sul prin cipio si pensò ad alcune terre de gli Stati Uniti d'America; pò 1 ! vi fu chi pensò alla colonizzazione lella Palestina. Egli si convinse tuttavia più tardi che il Sioni smo non avrebbe mai risolta la eterna questione ebraica e dal 1884 in poi si concentrò esclusi vamente nell'idea di un linguag gio internazionale, abbinato al l'idea sionistica. Ciò' gli costò di ciassette anni di meditazione. Solo, infatti, nel 1901 si decise a pubblicare in russo un suo opu scolo in cui diceva che il giudai smo sarebbe divenuto forte quando ispirandosi all'unica legge della sua religione che è l'amore del prossimo avesse avuto una portata universale; come mezzo a raggiungerne tale scopo sosteneva la tesi del lin guaggio esperantista. Mentre però la sua tesi giudaica cadde dimenticata, l'"Esperanto" ebbe fortuna e trovò studiosi in tutto il ngondo. LE SETTE RELIGIOSE DELLA RUSSIA Studiando il fenomeno Raspu tin e la strana psicologia del po polo russo che lo ha reso possi bile, Jean Finot illustra nella "Revue" le sette religiose più pittoresche sorte in Rusia re centemente. Una setta singolare è quella dei "negatori", numero si ira i contadini, tra i quali la miseria e le vessazioni governa tive generarono spesso un odio sordo contro la società, che si traduce appunto in una nega zione sistematica d'ogni cosa. I negatori applicano strettamente la dottrina del "non agire". Sof frono, si lasciano ingannare, de rubare, rovinare, ma non sfi ri volgono mai alla giustizia, nè al la polizia. I loro ragionamenti, il loro modo di parlare hanno qual che cosa di strano, un'originalità tutta propria. Un procuratore che ha visitato le prigioni sibe riane riferisce il seguente collo quio avuto con un certo Roinoff, deportato per vagabondaggio : "Come ti chiami?" "Te chiama no; me, non mi chiama nessu no". Il procuratore va in bestia, e fa fustigare Uojnoff : ma co stui, col corpo sanguinante, con tinua ancora a filosofare. "Con fessa la verità" grida il magi strato. "Cercala per conto tuo, che ne hai veramente bisogno. Io mi tengo la mia per me". Alcuni mesi più tardi, il procuratore toma a visitarlo, e lo supplica di dirgli il suo nome, promettendo oli in cambio il passaporto per raggiungere sua moglie e i suoi figli. "Ma io non 'ho bisogno di Grosseria Italiana Vittorio Bonfiglio, Prop. 1713 S. 12th SI. 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Nel 1910 il Canadà possedeva 51 mulini per polpa di • legno che consumavano oltre 1 2.400.000 metri cuh' di legno pel I valore di circa 15 milioni di dol lari ; e quasi tutti i mulini ado peravano legna tagliata nei ri spettivi' possesi. La provincia di Quebec tiene il primo posto In questa industria, con 25 mulini. Tre quarti della polpa prodotta al Canada viene esportata agli Sta ti Uniti. CIGARETTES >plainjCNQT OPERAI, LEGGETE • "LA RASSEGNA" Banca Coloniale Frank Cereeo, Prop. 700 Christian St. l'hiladelphia Trasmissione di danaro a mezzo vaglia postali e telegrafici nel le principali città d'Europa ed in toutti i comuni d'ltalia. Cambio in ragione dei prezzi correnti in piazza Si rilasciano tratte a vista sulle principali città del mondo e specialmente d'ltalia Biglietti di passaggio da e per l'Europa delle principali com pagnie di navigazione alle mi gliori condizioni —: — —: — Ufficio Postale - Sub-Station 147 DOTT. G. 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