2 ••LA RASSEGNA" published by LA RASSEGNA PUB. CO. A. Cusano, President G. Trevisani, Treasurer A. Rag. Caiuso, Secretar* _ Board of Directors Al. Alleva G. Calca vecchia L. Scaricamazza SILVIO LIBERATORE Editor & Business Manager 920 So. lOth St. l'hila.. Fa. Subscription $2 pei' year Accetteremmo ben volentieri un giurì d'onore che dovrebbe dare la sua ultima, definitiva parola sulla controversia; e di nanzi a questo giurì il felice com pilatore dei diciassette capi di accusa si sentirebbe solennemen te smentite le accuse istesse per chè diffamatorie e calunniose soltanto. Se egli accetta noi sta remo Qui per servirlo, dichiarati do sin da ora che autorizzeremo qualunque prova e qualunque in dizio nei rapporti delle accuse fatteél; e se dallo esame di essi dovessero veramente scaturire elementi di prove tali da farci giustamente arrossire anche per un momento che depongono con tro di noi, noi pagheremmo bene. Giurì d'onore, adunque, com posto di gentiluomini provati e non di coscienze vendute, da sta bilirsi dai rappresentanti di en trambe le parti. WS* Le scorazzate di Donna Gio vannea Anche l'ineffabile Donna Giovannina ha scarrozza to a lungo sulle rotaie dell'inno in inabile foglio. S'è voluto assu mere, da bravo e coraggioso qua le pretende di essere, un com pito gravoso, dandosi a com mentale un comunicato di V; Bellino sul "Mastro Paolo" del 26 maggio. Oh quanta morale nelle parole di quest'altro ex recluso! oli quanto veleno e fiele egli s'è la' ?" \ vnvli'ii' 'flit I p, r, li, non ha il coraggio di assumer* ia responsabilità delle proprie a zioni. Anch'egli, siccome il fra tello, briganti di macchia en trambi, abituati a sparare fucila te alle spalle dei pacifici passan ti a solo scopo di brutale malva gita, osa minacciare che'la lotti contro i buoni durerà ancora pei molto tempo e che per essa nor aranno mai accordato alcur quartiere, nè alcuna pietà. E così sia, o illustre cavaliere di ventura! Nessuno vi ha do mandato quartiere, nessuno vi ba implorato pietà. La lotta si acuisca adunque, si intensifichi; dalla parte vostra si seguitino ad usare le armi della diffamazione e della calunnia; noi sapremo ri torcerle come meritano, oppure non le cureremo affatto. Dalla parte nostra intanto seguitere mo ad essere della solita serena obiettività, senza mai tentenna re,, senza correre dietro mai di un passo. Ricordati pero', o illustre ca maleonte, che se la lot ta dovesse continuare ancora fe rocemente, il primo a cadere sa resti tu e dalla caduta ne risen tirebbe qualcbe cosa che sa della nera ambizione tua di diventare in leguleio. E così ti impa rremmo ad essere prudente con e sfide, perchè certe cose si sa love incominciano, ma non si sa mai andare a finire; e tu, se vero che stai studiando legge, ■erte cose non dovresti ignorare )ve con la mente qualche volta ti iporti a contemplare le gesta del uo passato, la condanna sconta a e tante altre cose. A buon intenditore, quindi, po :he parole, e uomo avvisato è nezzo salvato lo ricorderebbe iene a proposito ora la buon'a ìima di Angiolo Curi, ove fosse 1 lui concesso l'opportunità ii farlo. Don Procopio CoHaboraz. pubblico COSCRIZIONE Che la guerra attuale abbia dato campo a studiosi e giuristi di risolvere quistioni complesse e delicate che prima erano trascu rate è indiscuti tv'le; ma che poi debba sfruttarsi questa teoria e sdusivamente a dannarci poveri emigrati è scandaloso e ributtali te. Mi sembra che i capi del no stro governo, anziché preoccu parsi del problema tecnico-finan ziario che purtroppo affligge '! nostro paese, siano inclinati a ri solvere esplicitamente il proble ma degli emigrati disertori. Risolvendo questo fatto incre scioso invero potremmo trarne lei- benet'ci inestimabili pur troppo però l'idanle dei nostri uomini grandi non milita tante in nostro favore. Non so, non saprei spiegare, il perchè questi" massa di gente disprezzata è lasciata in balìa a se stessa, fat ta segno a disprezzo ed umilia zione da parte del popolo che c' ospita forma ora una parte in teressante nella quistione Italo- Internazionale. La quistione in proposito si aggira intorno alla coscrizione di quanti italiani si dovano ; n questa terra arruo larli e mandarli a combattere in Italia per la libertà, fratellanza e uguaglianza», diritti onesti a noi sempre negati. C-hi in questa in fausta epoca si atteggia più degli altri a studioso d : problemi d'e migrazione sono isoliti patriot tardi da strapazzo che, invasi da' fenomeno di mimetismo, cambia no di avviso a seconda del luogo ove trovansi e l'ambiente ove vi vono. Questi s'ignori dai titoli ac cademici carpiti dovrebbero com prendere una buona volta che an che noi poveri derelitti siamo at tori e non spettatori, che anche noi paghiamo il tributo, che an che a noi spetta una pagina ne iibro* d'oro che si sta allestente se, come è da prevedersi, non u serra molto nero. Dovrebben comprendere che chi non ha ri ♦— fier *» è pèr ; 7è lo lyo famiglie. Anche noi abbiam • contribuito, nel limite delle ne stre sostanze, inlutte le calami Là nazionali e specialmente il 'ìuesta guerra si è contribuiti con centinaia di milioni; come s vede, dal lato finanziario, siami stati più che indegn : veri bene meriti nella causa nazionale. E utile poi prevenire i novelli Bec caria, Zanardelli, i Pessina d non agire ab hoc perchè con que sto loro atto anziché essere util alla causa degli alleai 1 la danneg giano irrimediabilmente perché mentre questo esercito d'italian che loro s'illudono di reclutare non sono affatto centauri e guer rieri perchè i più abili si trova no già sotto la bandiera; m* quanto impoveriscono questa na zione togliendole tante bracci® robuste ed esperte per la produ zione delle munizioni ed altre materiale, vero coefficiente del la vittoria, che tutti si augurane di raggiungere. Dovrebbero quindi fautori del progetto "sulla diserzione" abolire il loro capolavoro ah initio poiché la quistione è molto complessa e fi nirebbero che invece di rischia rarla la oscurerebbero. Dovreb bero ancora comprendere che, dopo tutto, la colpa non è tutta nostra se viviamo in esilio; ma la responsabilità ne cadrebbe tutta sopra la classe dirigente. Philadelphia, 6 Giugno 1917 Joseph Polgino CITTA' IN VILLEGGIATURA La città di Gartok, nel'Tibet, si trova soltanto per tre mesi al l'anno; quelli d'estate, nel ì)osto dove la collocano le carte ideografiche; ed è in questo pe riodo che si concentra tutta la ma vita commerciale. Al princi pio dell'autunno, l'intera popola zione, con le gregge di capre e di pecore che formano la sua unica ' CAIUTO 9 GIUGNO 191 7 LA RASSEGNA PHILÀDLLPHLA, PA.» ricchezza, sloggia in massa per riparare quaranta miglia più al sud e ad un'altezza molto mino re. lasciando letteralmente vuota la sede a così dire ufficiale. Ta le annua migrazione è imposta dalle condizioni climatiche rigi dissime d'inverno ed assai calde nell'estate. Civiltà ' fedesca Polybe, nel "Figaro" di Parigi, m uno di quei suoi bellissimi ar ticoli sulle azioni dei tedeschi in Francia, racconta di quali gesta sono stati capaci contro le popo lazioni delle provincie invase. Un maggiore tedesco disse: "Ades so noi facciamo la guerra ai ci vili" e tutte le devastazioni com messe sono la prova della veri dicità dell'asserto. Parlando della piccole città così ricche di ricordi e di indu strie, dice: Noi interroghiamo donne e vecchi: alcuni sindaci che si sono rivelati dei grandi cittadini. Essi narrano l'orribile incubo della dominazione tedesca durata due anni e mezzo; le ves sazioni e gli oltraggi, senza che nessuna notizia venisse a loro al di fuori del rombo del cannone, prima lento, poi più intenso, dunque più vicino. Poi, negli ul timi giorni del martirio, le ulti me razzie brutali, i saccheggi degli"apaches" in uniforme, 1 or ganizzazione insolente dell in cendio finale che sarà 1 addio del •» nemico. La conclusione dei raccolti è sempre uguale : "Dicono che la distruzione del nostl'o paese è la risposta loro al nostro rifiuto di pace." Fu una ?-ioia per noi, una gioia di sapore che non eravate cadu ti nel tranello. No, non altra pa ce se non quella della vittoria. Questa brava gente ha tutto perduto. Le loro fattorie sono bruciate, il loro commercio è ro vinato, non sanno più nulla di quei che son partiti al principio della guerra. Hanno sopportato in un fiero silenzio trenta mesi di dolori che la nostra immagi na Noyon a Chalmy "fino' ' gnier, sarebbe il deserto, un de serto di fango se non vi l'ossero i nostri soldati che riparano alle gramente le vie, e le colonne tur chine della truppa che confasse svelto, con la gioia della vittoria non si affrettassero verso la grande battaglia. Ad Ham la loro furia deva statrice si è soddisfatta. Nessu na ragioi\e militare aveva resa nece'ssariala distruzione del ca rtello da secoli prigione di Stato, dove Giovanna D'Arco ha prece duto Luigi di Condè e il princi pe Luigi Napoleone. Soltanto la rabbia dei vandali e degli Unni può spiegare il mas sacro di tanti illustri ricordi del passato. Nel giorno che prece dette questo fatto, un proclama convocò gji abitanti alla chiesa per udire annunziare, per ordine de! comandante supremo, la con danna del castello^ L'esplosione della dinamite av venne nella notte. Fu come un vulcano in eruzione; un seguito di furiose detonazioni e tutta la Città fu crivellata dalle pietre e dai rottami. Quando gli abitanti uscirono dalle cantine, la mattina dopo, i tedeschi erano partiti in silen zio; nel loro cataclisma vagne riano. Perchè questi bruti si accani scono contro questi monumenti meidoevali ? Forse sentono il vento che dal nord annunzia tempi nuovi. Se non avete una macchina fonografica coni ora (eia subito. In quanto a dischi potrete rivolcer vi al Signor FRANK IANNARELLA 705 Christian St. Philadelphia il quale possiede la più grande collezione che si possa immaginare. PER UN COSTUME FEMMINI LE NAZIONALE Una scrittrice francese, ispi randosi ad un intento certo lode \ olissimo, combatte da 1 u tempo, nei giornali» una lutt i ■ lia perchè le donne del suo pae se adottino un costume naziona le. Questa campagna non incon tra in Francia molto favore; an zi, a voler essere esatti, suscita molta ostilità, non si capisce por difetto di patriottismo noni oppositori ma perchè, tia qui - s ' '■ molti o, meglio, molte pio riamano clic il patriottico non ha bisogno di certe ostentazioni, e molte altre non intendono ri nunziare alla soddisfazione della civetteria femminile. Ue donno possono giungere e sono giunte, in questa guerra s| - no all'eroismo più fulgido, sino all'abnegazione più mirabile; ma non si rassegnano a non es»ou donne E fanno benissimo. Se lo facessero, lo stesso valore dell'o pera ch'esse datano alla patria, negli ospedali e nei Comitati di mobilitazione civile, ne sarebbe diminuito ,e sarebbe gran male, poiché il valore di quest'opera consiste essenzialmente nella sua femminilità. Ora, dicono le oppo sitrici del costume nazionale di Francia, la femminilità sarebbe gravemente compromessa dall a dozione di una foggia di vestito forse brutta, certo - anche se per se stessa bellissima ina datta alla grazia parigina, o per lo meno non ugualmente adatta a tutte le donne francesi che vo gliano continuare ad essere gsa ziose. Come, infatti, un "clichè unico potrebbe rispondere a tut ti i vari tipi? E qualche insop portabilmente grigia uniformità non-ne deriverebbe? Non solo: ma, per '>ello che un costume na zionale possa essere, esso avreb be certamente una linea molto sobria, molto rigida, che dovreb be serbare, per avere il suo ca rattere, un po' della sua primi tiva austerità. E la donna fran cese vuol vestirsi di quegli chil forts" leggeri-e graziosi, nei qua ilì al ■.innliiii -—. sono parole _ te lunque le oppositrici aggiun gono tutti quei sacrifici che possiamo dare, che vogliamo da re, che diamo con entusiasmo, A>n ebbrezza ; ma non ci chiedete di immolare sull'altare della Pa tria ciò che alla Patria non giova ed a noi è indispensabile; "nos chères conquetteries". Anche queste sono parole testuali: "nos chèrés coquetterles," Ecco mi pare vedere qual cuno di quei patrioti che non di scutono stavo per dire "che non ragionano" inarcare le ci glia scandolezzato o indignato. Stia buono : quando un popolo ha nella propria storia, la battaglia della Marna, le sue donne posso no anche dàrsi la piccola soddi sfazione di essere "coquettes". E', resto, fatale, ed è bene. E' fatale, perché non si vince la battaglia della Marna quando non hi hanno certe vivacità, cer te agilità di spirito: e non si può pretendere che le donne degli uo mini che hanno quell'agilità, quella vivacità di spirito pret tamente latine siano carrèes come delle frauleins dai grossi piedi e dagli occhiali d'oro. E' be ne ; perchè i vincitori della Mar na hanno, nell'idea e nel nome della Patria, voluto e saputo vin cere; e la Patria è fatta di tante cose di onor nazionale, di tra dizioni storiche, della fecondità delle vigne della Champagne dell arte di Reims» del fascino delle donne di Francia eo- gnuno di questi elementi che ve ni.se a mancare, sarebbe un Sciente di .» meno pel valore m.).t«» epe Uj vittoria. Ma v'ha, in fondo, una questione di fatto, di logica, da ture. Qua! costume femimle pi nazionale, per la Francia, „li "chiffons" leggeri e P iazloS nei quali si annida resprtt de Paris"? Assumiamo all'ufficio «li 1,0 stro agente collettore il Sig. Al- FU EDO CALANDRA, persona distintissima, molto nota in l o lonia, specialmente nei quartieri del West Philadelphia ove egli risiede. FARMACIA ' Gennaro Salerno Cor. Bth & Passyunk Avenue Questa Farmacia è state mi piantata con criteri vera niente moderni Titolo & Campaniolo NEGOZIANTI DI TESSUTI 728 So. Btr. St. Fhiladelphia Stoffe finissime Prezzi i più bassi della piazza Both Phones Notary Public Pererlla liealty, Ine. Ueal Estate in ali its branches 16th & MOOHE STREETS Philadelphia, Pa. Farmacia Italiana S. DE MATTEIS Prop. Specialità per malattie veneree Agenzia dell'American Express per la spedizione di vaglia posta li e telegrafici in Italia Bi [glietoti d'imbarco, Atti Norarili. Cor. 22nd & Indiana Avenue Philadelphia, Pa. FARMACIA Tito. Specialità in medicinali esteri e nazionali Farmacia Italiana LU TI & MAR OCCHI S. E. Cor. 17Ih & Reed Sts. Philadelphia Serv.iùo inappuntabile Bell Phone: Filbert 3810 ' Dr. S. 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