La rassegna. (Philadelphia, Pa.) 1917-????, June 02, 1917, Page 2, Image 2
2 "LA RASSEGN A" published by LA RASSEGNA PUB. CO. A. Cusano, President G. Trevisani, Treasurer A. Rag. Caruso, Secretary Board of Directors M. Alleva G. Calcavecchia L. Scaricamazza SILVIO LIBERATORE Editor & Business Manager 920 So. lOth St. Phila., Pa. Subscription - $2 per year Norris. Dovette però rap presentare molto bene la parte dello scemo il nostro signor Grande Venerabile, per aversi franca una severa condanna. L'abbia o non l'abbia riportata questa condanna dice tanto poco quanto nulla nei rapporti della "falsa attestazione fatta". All'epoca in cui egli giurava il falso non poteva certamente sti marsi un imbecille da non capire l'importanza dell'atto che compi va; egli aveva financo servito in domitamente il Re e la Patria fi no al punto da esserne congeda to senza congedo pulito; egli il Grande Venerabile è una volpe fina, di quelle che sono abi tuate a perdere, per vecchiaia, il pelo e non il vizio, dovette ren dersi pur conto dell'atto doloso che andava a compiere, defrau dando le leggi federali nel senso che, perchè la carta di cittadinan za si potesse conseguire, era ne cessaria anzitutto possedere cer ti determinati requisiti, poi atte starli in base a dichiarazione g'urata. Dunque è da conchiudersi, co me peraltro non s'è potuto smen tire, che il Gr. Venerabile Ordine Figli d'ltalia per Io Stato di Penn svlvania giurò effettivamente il falso all'epoca e nelle circostan ze da noi denunziate al numero precedente. Che ne pensano di quest'altro grave fatto gli on. Signori Com ponenti il Supremo Concilio? Non si sono ancora riuniti per ricon fermare la loro fiducia nella per sia del Grande Venerabile di Pennsylvania? LA RASSEGNA POLIPI j ARACNEDI Da "Il Progresso" di Philadel phia, del 26 Settembre 1911, ri produciamo un articolo del com pianto Giovanni Donato una esimia ed onesta figura di gior nalista che per parecchi anni fu in mezzo a noi, collaborando prima, ne "La Voce del Popolo", e dopo ne "L'Opinione". Riproducendo l'articolo, è no stra legittima mira, nostro one stissimo fine di insistere sempre più sulle tinte della bieca figura del Grande Venerabile Ordine Fi gli d'ltalia per Io Stato di Penn eylvania. Anche con Giovanni Donato, così con tanti altri galantuomini, ogni qualvolta ha avuto occasio ne di scendere in polemica, non risparmiò il santuario della fa miglia, saccheggiandolo furfan tescamente. Ne prendano nota quelli del "Supremo Concilio", che han vo luto assolvere prima di sentire le discolpe del (ìrande Venerabile, ed il focoso Dr. Pasceri che, non sappiamo se per effetto di neurastemia 0 di altro abbia voluto baciare la fronte insozza la di lui cosi tanto per vomitare i-nche oggi una delle sue solite ca stronerie giornalistiche, sull'im mondo foglio del rammollito Ca talogna. Noti intanto il I)r. Pasceri che noi non gli lasceremo passare so '» ana di quelle fratellesche di mosti anze di stima e di solida rietà. Noi siamo sempre qui per servire chiunque potesse dimo- | strare oggi, domani, un giorn< qualsiasi di non essere tanto ; posto con i nervi. Daremo, sa premo dare, non ci stancherei») mai di dare delle buone docci* fredde a chiunque potesse soffri re di nervi come l'egregio amici nostro ineffabile Dr. Pasceri. Così, in confidenza, Joe. ni credo in dovere di dirti con mie grande rammarico, data l'amici 2ia che ci lega, che dispero di ve. ! der mai sul tuo foglio un articoli tuo leggibile e decente da ur qualsiasi punto di vista e ciò pei il gran brutto difetto che hai di non padroneggiarti e non dai tempo al tempo. E' vero che anche nei momen ti più calmi della tua giornata saresti incapace di scrivere una mezza colonna di roba passabile, ma è anche vero che se tu la sciassi passare il primo attacco, diciamo così, di nervi, con un po' di calma e un po' di tempo, stu diando, furettando e consultante, assoggettandoti ad un bagno tur. co se d'estate e facendo a mene del calorifero se d'inverno, riten go, sì, ritengo che potresti met tere alla luce almeno tre periodi discretamente connessi. Io ti dico ciò per il tuo bene, perchè, vedi, è semplicemente vergognoso che dopo tanti anni di vita giornalistica (chiamiamo la pure vita giornalistica), tti debba essere nel'assoluta impos sibilità di scrivere in un modo de cente, non dico polemizzare; ne avessi imbroccata una sul tuo fo glio. Ah, Joe! Nè illuderti, povero Joe, che la deficienza dei tuoi, chiamiamoli pure articoli, possa essere com pensata dale dissertazioni filoso fiche del tuo Nevino, perchè quelle dissertazioni lascia che te lo dica in un orecchio sono di genere futuristico, e tu sai che il futurismo finora almeno non ha fatto fortuna, a meno che non si voglia contare come fortuna la magnifica e ricca collezione di torsi di cavolo, bucce di limone, patate antiche, uova di età vene randa, ecc., una collezione clic po tvobbe gareggiare con quelli! dei tuoi articoli, se ti saltasse in mente di farne una. E poiché son tornato a te, la sciami parlare di te e della tua ultima sfuriata contro la Ma scherina. Tu dirai che il pream bolo è troppo lungo, ma t'ingan ni. Io ho cercato di farti capire che hai bisogno di gran calma per dare una parvenza d'ordine alle tue idee, compito che non dovreb be esserti difficile, dato che di i dee non ne hai poi tante, e la sfu riata di cui parlavo mi conferma nell'onesta convinzione che tu ab bia assoluto bisogno del mio con siglio amichevole. Vediamo un po'. Tu hai basato le tue due colonne di spazio oc cupato nel tuo foglio su una let tera che fai firmare a "Masche rina". Ebbene, checché ne pense rai, la mia sincerità mi spinge a dirti che hai commesso tre ca stronerie in una volta. Prima ca stronieria tu hai nfesso un pezzo di prosa decente in mezz alla tua, facendo risaltare mag giormente la differenza. Seconda hai pubblicato un documento di cui ogni uomo onesto potrebbe sentirsi onorato, ed hai fatto stampare in grassetto maiuscolo parole che rivelano semplicemen te un ingenuo eccesso di scrupoli di un uomo che credeva commet tere un delitto nel lasciarti. Io non so a chi alludi con la tua "Mascherina", ma se l'incontro mai in vita mia stringerò l'onesta zampa che vergò quelle linee. Tu dunque hai voluto pugnalare "Mascherina" e, s'è un uomo di spirito, tu l'hai fatto semplice mente sorridere. Terza castroneria "Masche rina" ti riteneva uomo perbene, come risulta dalla sua lettera, e tu gli dai una solenne smentita. E in questo caso, diciamo la veri tà, tu hai perfettamente ragione. Tu desti la prima smentita con la insinuazione fatta sotto il vello di Nevio; la confermasti poi nel tuo parto intellettuale. Ti assicu ro Che non hai bisogno di insiste LA RASSEGNA PHILADELPHIA, PA.. SABATO, 2 GIUGNO 1917 re per*k<* io e tutti quelli che ti conoseoiMj ti crediamo ciecamen te. 11 resto del tuo "articolo"? C'è ben poco da dire. Dovresti dimo strare che non eri stato tu a sibi lare dietro Nevio, ma non dinio stiasti nulla. Dire come uno de gli eroi del Guerrino detto il Me scli ino, a cui hai tolto la fiera e spressione: "Menti per la gola, cane d'infedele, e te lo dimostre rò con la mia Durlindana", non significa dimostrare 1111 fatto; si gnifica semplicemente essersi cristallizzato in certe espressioni che forse avevano il loro valore ai tempi di Carlomagno ma clieo ra vanno mosse nella collezione di cui ho già parlato e che bisogne rebbe scaraventare alla testa del tuo Nevino ogni volta che pubbli ca una dissertazione come quelh> di giorni fa. E a proposito di Nevio voglio 'arti un consigl'o. Tienilo d'oc chio, sai che ti plagia. Nella sua dissertazione è tutto futurista per grammatica, proprietà di vo caboli, costruzione di periodi, ecc., ma in un punto è passatista, rancidamente passatista ed è quando parla di ciabattini. Joe, ti dico che quel vocabolo l'ha l'uba to nel tuo repertorio: non creder mi, se vuoi, ma questa è la mia onesta convinzione. Tienilo d'oc chio e sta attento, ti dico, Joe. Nello stesso tempo, non posso fare a meno di notare che dall'al tra parte anche tu hai preso qual cosa da lui. Dì la verità, non è ve ro? Eh! non negare, Joe, è inu tile, sai ; io me ne accorgo subito. Senti : " a lottare con me con noi con questo giornale che le fece maggiori lotte—per la re denzione morale di Phila. ha combattuto " Pare un'epigrafe ; non ci manca che un sospirato "Parce sepulto!" e l'aggiungo io er farti piacere. Noto anche, e di ciò mi congra tulo con te, che stai imparando .qualche frase latina. Ora devi im parare ad usarle a proposito; |questa volta, per esempio quella frase "mens sana in corporc sa .10", l'hai usata terribilmente a pn posito. Poi ricorda anche che non perchè è latino è Vangelo. Se così fosse, Jack Johnson dovreb be essere un genio fra i geni. Prima di lasciarti, poiché ti vo glio sempre bene, voglio darti un ilt'mo consiglio. Una volta che ti sei incaponito a scrivere ad ogni costo ed a dirigere un quotidia no tristo incaponimento il tuo cerca di liberarti di tutto il vecchiume in cui ti stai fossiliz zando e, non fosse che per la so la novità della cosa, prendi le zioni de! filosofo futurista Nevio. Scommetterei dicci contro uno ch'egli condannerebbe senz'altro al rogo frasi come "scoccare sul livido grugno", "insudiciare le colonne di questo giornale" (fra se, quest'ultima, che ha il meri to di esprimere una certa verità) "può darsi ch'io riprenda lo staf file", (un oggetto che ti sarebbe molto bene in mano se tu indos sassi una tunica rossa e un paio di calzoni corti) "snodarsi sulla spina dorsale", "povero vecchio, padre di numerosa prole" (qui ci manca l'organetto ed il piattino), "buffone" (magnifico epiteto che potresti aggiungere alla sequela di mirabolanti titoli che ti sei ap pioppati oltre quello di giornali sta, "eruttare bava velenosa" e tante altre che per raccoglierle tutte si avrebbe bisogno di un buon paio di molle. Tutte queste frasi sono oramai così vecchie che ammorbano l'a ria e bisognerebbe spazzarle in un mucchio. Vorrei tanti soldini per quante volte tu le hai usate; ci comprerei un burro messicano e lo darei per compagno a Nevio, Avevo mandato alle stampe la risposta al primo attacco aperto contro di me quando la mia at tenzione fu richiamata su un'al tra mezza colonna o più di infa me turpiloquio del cosidetto di rettore di un quotidiano noto per le sue aggressioni criminose con tro i pacifici ed onesti cittadini caduti in disgrazia del foglio per ragioni che per taluni non sono un mistero. Vi è tanta, ma tanta bruttura in questa mezza colonna di stam patcvche ne son rimasto inorridi -10 e violentemente nauseato, co me chi mentre discute con un uomo che crede sano, vede im urovvisamente costui irrigidirsi, schiumare alle labbra, arrancare irli occhi roteanti, e si trova, in ma parola, di fronte alla schifo sa manifestazione dell'epilessia nella sua forma più acuta e di sperata in questa mezza colonna c'è tanta bruttura che un uomo 'lormale ne resta atterrito c'è tutta l'anima dell'autore, e la bruttura di quest'anima è inson dabile. Oh. disgraziato! l'anima tua sozza non conosce limiti ed i tuoi rutti purulenti fanno salire il lo ro fetore al cielo, ma un giorno morrai col corpo pullulante di vermi che saranno i soli a tener ti compagnia e coperto di sputi gli sputi dell'umanità di cui non rispettasti l'istituzione più santa: la famiglia. Oh, ibrido innesto di vampiro su lutulento anfibio, perchè hai voluto appannare il cristallo pu lissimo della mia famiglia col tuo fiato appestato? Ho fatto io mai cenno della tua famiglia? No, perchè essa mi è sacra, come l'i stituzione stessa, come il focolare che la simboleggia. No, perchè es sa è assolutamente estranea alle tue sozzure. No, perchè essa è fuori dell'agone impuro in cui mi hai trascinato. Perchè, tu che mi chiami vigliacco, ha voluto col pirmi con una frase sozza, sozza, sozza in quanto son pronto a di fendere con tutti i mezzi dalle tue vigliacche insinuazioni? E che hai voluto dire con quella frase e quivoca come è equivoco tutto il tro essere anima, cuore e mer-t®? Che vuoi dire, quando è risaputo che io ho messo su una c: si modestissima fidando esclu sivamente nelle mie forze? Senti, la mia famiglia consiste in una santa e un angioletto, l'u na completamente dedicata all'al tro, ritirata nel (empio della fa nvifìlia appartata « di fmn te all'altare della famiglia, lonta na dai salotti, dai ritrovi, dalle feste, il suo mondo limitato alla soglia di casa. Giù il cappello, fa rabutto, quando la tua torbida e torpida mente si rivolge alla mia. come alla famiglia di ogni onesto uomo. Ritira la tua immonda frasac cia. brutto cane ringhioso, e poi continueremo a cantare se vuoi, noi soli, senza toccare le famiglie, io, tu e il tuo sagrestano. E non cercar di tirare in ballo chi si cu ra tanto di te quanto di un mozzi cone di sigaro, non cercar di prender pose eroiche perchè io son disposto da solo a tener fron te a te ed al galeotto incatenato alla barcaccia fessa e idropica che ti tiene ancora a galla. Nè creder di poter rialzare la sorte del tuo foglio pericolante col cercar di at tirare nella mischia persone mol to, ma molto al disopra di te che potrebbero farti la tanto agogna ta rèclame. L'uomo contro cui tu lanci con monotonia da idiota sempre la stessa accusa è lontano da parec chie settimane e non sa nulla di nulla, nè vorrà mai chinarsi ad osservare le tue contorsioni, per chè la sua vita è piena ed utile, mentre la tua è vuota e malefica. Anche se questo uomo fosse col pevole di tutto ciò che tu gli ad debiti e le sue colpe fossero cen tuplicate. di fronte a te sarebbe sempre un gentiluomo perfettis simo. Ma, ripeto, lui è fuori que stione, lui è estraneo a questa lotta a cui mi son lasciato trasci nare dalla mia impulsività e dal la giustezza della causa, e son si curo anzi che egli non m'appro verebbe perchè è sua massima che un uomo onesto ha tutto da perdere e nulla da guadagnare nel misurasi con un avversario come te. Nè tirare in ballo il "vecchio padre di numerosa prole", prima perchè tu non hai il diritto di cacciare il naso negli affari che non ti riguardano, e poi perchè si era aftto di tutto da due anni a questa parte per indurre il tuo "vecchio padre di numerosa pro le" a cercare di guadagnarsi al meno una parte dello stipendio che credeva di poter guadagnare eternamente con le forbici. E tu sei in mala fede quando parli del l'opera del "vecchio padre di nu merosa prole" perchè la collezio ne del giornale è là e canta chia ro. E ancora, fui io, proprio io che tu malignamente accusi del contrario, che cercai di salvarlo con un ultimo e vano tentativo di far lavorare secondo le sue forze il tuo "vecchio padre di nu merosa prole" tracciandogli col consenso dell'amministrazione un programma che non seguì mai. Lui preferì fare il suo comodo e finì con lo stancare l'amministra- zione, che di pietà per lui ne a veva avuta fin troppo. Tutto ciò, naturalmente, non t'importa. Tu hai bisogno di ulu lare e latrare, e continuerai a la trare ed ululare anche se ti si di mostra che te la pigli con la lu na. E tu ulula e latra, ma devi farlo contro di me, solo contro di me, e ti proibisco assolutamente di far cenno della mia famiglia, o sarò disposto a tutto, m'inten di ? A tutto. Ritira la ultima insinuazione vigliacca e non ri tornarci più se non vuoi che que sta lotta di parole degeneri in u n'altra lotta. Ed io avrò tutti gli onesti con me, perchè difenderò la mia famiglia dalle esalazioni letali dell'anima tua. A me potrai dire tutto cfuello che ti piace, precisamente come hai fatto finora, ed io ti rispon derò se mi farà comodo. Ciò, siine sicuro, non è cinismo, da parte mia, ma supremo disprezzo per te e per la plebaglia che potrà battere le mani al tuo turpiloquio, per quanto io dubiti che vi possa essere un solo uomo capace di tanto. Chi ti applaudirà sarai tu stesso. Giovanni Donato PRATICITÀ' AMERICANA In America, come un po' dap pertutto, gli impiegati ferroviari : incaricati nome delle stazioni in cui i traiti si fermano, li storpiano in guisa da renderli molto spesso inintelligibili. Preoccupata dell'inconvenien te, una delle Società esercenti ha piantato a Boston, in via d'espe rimento, una scuola di pronuncia in cui si insegnerà agli impiega ti stessi la dizione corretta e chiara, addestrandoli a non gri dar troppo ed a non abbassar troppo la voce. Apposite istruzio ni verranno esposte all'esterno dei vagoni per rammentare l'os senrvanza delle regole imparate. Chi, nonostante la scuola, conti nuerà nel vecchio andazzo, verrà senz'altro licenziato. I Savoy Restaurant II- PIÙ' ELEGANTEMENTE MESSO DEI RESTAURANTS ITALIANI I 231 S. 1 lth St., Philadelphia i _ i ( CUCINA ALL'ITALIANA, FRANCESE, AMERICANA 1 I I \ I I RANZI E CENE ALLA "TABLE D'HOTE" VARIATI TUTTI I GIORNI I I 1 Massima pulizia - Servizio specialissimo eseguito da provetti camerieri 1 | I locali del Savoi Restaurant me™ c „„ ri ce,cate,a possibile - Sale da pran» ! per convegni familiari e per amici - Posizione centrate preterito e patrocinata dal ' mta "° ,e Ìla " i,n " ed i,merira °°' -CM non conosce ancora il Savoy Restao- \ rant lo visiti per una sola volta per rimanerne soddisfatto. 1 PER LA CONSERVAZIONE DEI PALI Si annunzia un nuovo efficacis. simo procedimento per la conser vazione dei grossi pali di legno e che consiste nell'impregnarli per immersione in una soluzione di luita di fluoruro di zinco acido. 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