La rassegna. (Philadelphia, Pa.) 1917-????, May 19, 1917, Page 7, Image 6

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    Ì, sin ita
imperativa
>rta stampa, più che il risen
tito, suscita nei mio animo
listo di riso e di compassione
me, conoscendo molto bene i
uvratori della stampa istes
endere sul serio quelle e
orazioni morbose, sarebbe
[ farsi biasimare a guisa di
medico che rifiutasse di cu
oltre un'ammalato, non per
, ma per esserne stato
iffeggiato o in malemodo a
•ofato nel delirio del male,
ivrei dire molto, ma ne sono
;nsato da Dumas Terzo, il
fquaie, molto addentro nelle COSQ
idi vecchi e nuovi masturbatoli,
quanto prima darà alla luce "La
Commedia Coloniale". Leggere
tal produzione è dovere di tutti
coloro che vogliono conoscere nel
proprio interesse, le ragioni del
l'accanimento contro persone di
rispetto e di intelligenza.
Da parte mia dichiaro nel mo
do più assoluto, che, emigrai in
America non per accumulare ric
chezze, ma per accumulare pen
sieri; e che per raggiungere i)
mio scopo, più d'una volta misi
a repentaglio la mia libertà per-
I sonale.
Debbo dichiarare anche ne!
modo più assoluto che io, data la
mia natura, non feci atto di ri
verenza a qualche asino coloniale,
il quale soltanto in mez
zo al popolino è in
fama di superuomo, mentre non
è altro che uno scipitissimo ciar- :
latano di piazza, ambizioso, di- j
spettoso e bassamente vendica
tivo. E importa che si sappia:,
Tale asino aspira ad essere il Su- \
premo(!) non per il bene delle
Colonie, ma per mercanteggiare
| il voto delle medesime in tempi
di elezioni ed intascarne il prez- j
zo dal miglior offerente.
Si legga "La Commedia Colo
niale" di Dumas Terzo; La rac
comando ad ogni Italiano che
brama il proprio benessere e
quello della collettività.
Dichiaro nel modo più assoluto
! ancora che aspetto il destro per
volare all'altra sponda del mare,
dove innalzerò il conto patetico
del vero, di essere venuto, di aver
visto, di aver vinto.
F. Ferrari
Il grave problema
marinaro dopo
la guerra.
Il professore Oreste Arena, al
Teatro Utreggio, (Palermo)), in
presenza di un numeroso pubbli
co di cospicui cittadini, ha tenuta
la sua conferenza, iniziando cosi
il ciclo dei problemi dopo la guer
ra.
Dopo un breve esordio sulla sa
crosanta necessità della nostra
guerra, per la indipendenza poli
tica, economica e marinara del
nostro paese, l'oratore partendo
dal principio della nazionalizza
zione della nostra marina, ne ha
prospettato con dati statistici lo
sviluppo attuale, assolutamente
inadeguato ai bisogni dell'econo
mia nazionale.
Accennato agli studi importan
ti dell'on. Ferraris, che s'è fatto
propugnatore della ricostituzione
del naviglio e della necessità di
un credito navale largo, il prof.
Arena ha posto come base essen
ziale del problema l'organizzazio
ne di una industria navale, che
ricostituisca in un decennioi i due
terzi del materiale necessario al
l'ltalia e una organizzazione sco
lastica che fornisca un personale
di terra e di mare all'altezza dei
tempi.
Il primo e vero lato del pro
blema si deve risolvere con l'ac
crescere la capacità produttiva
dei nostri cantieri e con l'aumen
tarne il numero, con l'aumento
"tiella produzione siderurgica a
buon mercato, con la riproduzio
ne in serie, che apporterebbero
risparmio di tempo e di spesa.
I Dopo aver rilevato che l'indu
! stria siderurgica ha ricevuto un
(glande impulso dalla produzione
l di guerra e quindi, a pace conclu
sa si troverà in grado di provve
dere alle forti richieste di mate
liale, 1 oratore ha calcolato che
un miliardo almeno è necessario
per ricostituire il naviglio da ca
rico che ci necessita. "Esso deve
essere speso in un decennio, e
tutto in casa." E siccme gli' at
tuali Cantieri non ne hanno la
potenzialità, bisogna ripartirlo in
due : una metà da assegnarlo ai
cantieri esistenti, col patto che
aumentino gli scali, e si corredi
no degli opportuni attrezzi ed
officine per ricostuire presto e a
buon mercato, e l'altra metà da
assegnarsi a non meno di dieci
enti da costruirsi per l'impianto
di altrettanti grandi stabilimenti
navali.
Fissato il fabbisogno del mate
riale da costruire, che è di molto
superiore al milione di tonnellate,
e fissati i tipi di navi adatte ai
nostri approvvigionamenti, e,
per ogni tipo, le categorie di por
tata crescente da 8 a 18009 ton
nellate, il lavoro dovrà essere ri
partito fra i cantieri in atto e
quelli che sorgeranno rapidamen
te, adottando la riproduzione in
serie. Lo stato verrà così a spen
dere cento milioni all'anno. Affi
dando il materiale, pronto alla
navigazione, parte alle Società in
atto, e parte ad armatori, o grup
pi di armatori, che dessero buon
affidamento di capacità e onestà,
lo stato, nel periodo di trenta
| anni, colle quote annue di am-
I mortamente calcolate per venti
anni, verrebbe a reintegrare inte
| ramente il miliardo anticipato.
E, mettendo in concorrenza i
vari esercenti, con oculato discer
; nimento, lo Stato potrebbe riu
scire anche a percepire un modi
, co interesse del capitale anticipa-
I to, interesse che, per quanto mo
dico, avrebbe il beneficio di ridur-
Ire anno per anno l'anticipo dei
j cento milioni, sicché alla fine del
decennio lo Stato non avrebbe
| anticipato che poco più di 800
milioni, cioè "quanto ha speso
dal 1862 ad oggi senza alcun ri
sultato."
Quindi l'oratore è passato a
trattare rapidamente il secondo
punto fondamentale del proble
ma marinaro e, rilevata la man
canza di una scuola professionale
per le maestranze dei cantieri, e
la scarsa frequenza delle due
scuole d'ingegneria navale di Ge
nova e di Napoli, ha esaminato la
difficoltà in cui vivono gli Isti
tuti nautici, sia per deficienza di
mezzi, sia per l'nsuffcienza di
programmi, ormai antiquati, e di
periodo di studi. Una riforma,
che consenta agli allievi di tali i
stituti una preparazione accurata
e corrispondente all'importanza
delle responsabilità loro affidate,
ne accrescerebbe il rendimento
con una evidente ripercussione
vantaggiosa sullo sviluppo avve
nire della nostra marina.
Qui l'oratore ha concluso af
fermando che alla più grande I
talia, consacrata dal valore e dal
sangue dei suoi figli combattenti
è "necessario ed urgente" dare
una marina degna per la sua
completa indipendenza economi
ca.
UN NUOVO METALLO
E' il "canadium" che appartie- j
ne al gruppo dei platino. E' stato
scoperto recentemente nella Co
lumbia britannica, nel distretto
di Nelson. Lo si trova sotto for
ma di grani di diverse dimensio- j
ni nelle fessure delle rocce, in
quantità variabili. Resiste all'a- j
zione della umidità come all'ossi
dazione artificiale. E' più duttile
e più malleabile del piombo, e si
fonde ad una temperatura più
forte. Il nuovo metallo si distin
gue per diversi aspetti dal plati
no ordinario, dal rutenium, dal
palladium e dall'osmium. Si stan
no facendo col canadium degli e- j
sperimenti all'Università di Già- j
gow, e si spera di potere utilizza
re largamente il nuovo metallo
per applicazioni industriali.
LA RASSEGNA PHTLADELPHIA, PA., SABATO, 19 MAGGIO 1917^
Spigolature
OGGI ED ALLORA
Non senza un certo desiderio
di tornare "al bel tempo antico"
si legge che nel IV secolo av. Cr.
si poteva avere un bue per L.4.90
e che nel VI secolo i montoni co
stavano 98 centesimi l'uno. Pure
! in tale età il frumento si pagava
. L. 1.86 all'ettolitro e 16 centesi
i mi l'una le pernici. Nel 483 a. Cr.
; un porcellino da latte costava li
re 2.94, tre belle seppie 98 celi
[ tesimi e 32 centesimi un piatto di
, tonno marinato. E il vino? Nel V
; secolo, il vino di Chio costava L
250 all'ettolitro!
,|
GUADAGNI 1)1 TORERI
| In Ispagna la professione di to
rero è ancora una delle più lucro*
, | se. In cambio della possibilità di
qualche cornata, il torero na
turalmente quello di grande scuo
la, beniamino del pubblico può
mettere da parte una invidiabile
j fortuna. I toreri che attualmen
i te sono preferiti dal pubblico spa
-1 gnuolo delle "corridas" sono una
I ventina, ed essi, complessiva
, mente, guadagnano in un anno la
. ( bella somma di cinque milioni,
. i Bombita e Malaquito, che sono
L g liidoli delle belle madrilene,
( | guadagnano almeno un milione
. j all'anno.
TUTTO IL MONDO E' PAESE
| i Noi italiani abbiamo torto di
lagnarci di certe amene enormità
di cui qualche volta si rende col
pevole la burocrazia. Se ci guar
diamo intorno, troviamo che ve
ramente tutto il mondo è paese, e
( che non sempre noi siamo i più
j sfortunati. Questo a proposito
, del nuovo edificio della Corte dei
i Conti che è stato inaugurato a
I Parigi in questi giorni. Si tratta
di una ricostruzione la cui storia
j rimonta almeno a venti anni fa.
i Quando si era già a buon punto
j gli architetti si accorsero che
| j nella distribuzione dei locali, non
1 1 avevano tenuto conto degli udi-
I tori i quali erano rimasti senza
; uffici. E fu necessario rimediare
dividendo ciascuna sala in quat
tro caemrette. Un'altra volta fu
{constatato che nella sala delle u
dienze era satto dimenticato il
seggio del procuratore generale.
E, infine, fu necessario allargare
la sala del Consiglio, perchè il nu
mero dei posti era inferiore a
quello dei consiglieri. Delle picco
le dimenticanze, come si vede.
CATTOLICI IN AUMENTO
La popolazione cattolica degli
Stati Uniti si è accresciuta in sei
; anni, di più di quattro milioni di
credenti, grazie agli immigranti,
i Una volta questi provenivano in
maggioranza dalle nazioni setten-
I trionali e centrali d'Europa, ed
| erano quindi quasi tutti prote
stanti. Invece, attualmente, il
più gran numero di mmigranti è
fornito dai paesi latini, e special
mente dall'ltalie. Ed anche l'Un
gheria e la Polonia, paesi catto
lici, contribuiscono largamente
all'immigrazione in America.
MANOSCRITTI RARI
Un maharajah ha prestato al
l'Università di Oxford 7000 ma
noscritti su foglie di palma. Le
foglyie misurano circa dieci cen
! timetri di larghezza, e sono lun
!ghe da 20 a 50 centimetri. Si
tratta di manoscritti importan
tissimi che risalgono dal quinto
al quindicesimo secolo prima del
; l'èra nostra. L'Università di Ox
ford ha chiesto il prestito per
poter fotografare i settemila ra
rissimi manoscritti, che poi fa
ranno ritomo al loro legittimo
! proprietario in India.
TONNELLATE DI ARINGHE
Da una relazione governativa
si rileva che al Giappone si pe
scano ogni anno non meno di
quattro milioni di aringhe. Ma
non tutta questa enorme quanti
tà di pesci è utilizzata per l'ali
mentazione umana. Almeno
quattro quinti della produzione
totale vengono usati come conci
. mi nelle risaie.
DON CICCIO CORRERÀ
Don Ciccio Correrà, il celebre
civilista napoletano, doveva so
stenere le ragioni d'un suo antico
cliente in una causa importantis
sima.
La parte avversaria, sapendo
d'avere contro di sè un tanto uo
mo, pensò di correre ai ripari af
fidandosi al patrocinio di un gio
vane avvocato, genero del magi
strato che avrebbe presieduto il
tribunale ; e, per primo omaggio,
mandò alla sposa dell'avvocato,
cicè alla figlia del presidente, un
paio di brillanti che valevano do
dici mila lire.
Don Ciccio Correrà lo riseppe
e, all'udienza, mise insieme u- !
n'arringa tutta piena di allusioni j
al fatto:
Ai brillanti argomenti della
parte avversaria io, che sono un
solitario, posso tuttavia opporre
dodicimila ragioni
11 pubblico capì che gatta ci
covava e rideva ad ogni uscita
dell'avvocato, mentre il presiden
te si torceva sulla sua poltrona.
IL CONSUMO MONDIALE
DELLE ARANCE
Sino a pochi anni addietro l'a
rancia era considerata un frutto
di lusso, ma ormai il progresso
dei mezzi di trasporto e la sa
piente organizzazione commer
ciale dei produttori hanno fatto
il miracolo di diffonderla a po
co prezzo e in tutto il mondo. Si
calcola, ad esempio, che ogni in
glese consumi annualmente 25 a-1
rance, 16 ogni francese, 13 ogni
austriaco, 3 ogni svizzero, 6 o
gni prussiano e 2 ogni russo. Nel
la curiosa statistica non figurano
l'italiano e lo spagnuolo, perchè,
mentre da un lato gli italiani o
gli spagnuoli consumano per con
to loro buon numero di arance, '
numero considerevole che po
trebbe segnare una percentuale
media tra quella inglese e quella
francese, s'incaricano dall'al
tro di provvederle al resto dell'u
manità. L'lnghilterra e la Fran
cia comprano le arance in massi
ma parte dalla Spagna, mentre la
Svizzera, l'Austria, la Germania,
l'America sono nostre ottime e
fedeli clienti. L'America, però,
tenta da qualche tempo di fare
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(la sè per iniziativa degli Stati
, Uniti, allevando in California e
nella Florida qualche cosa corno
t dieci milioni di piante; ma, non
per questo, l'ltalia vede scemare
la sua rimunerativa esportazione.
, La produzione delle arance in I
talia s'intende nelle annate
migliori ammonta a cinque
milioni circa.
MODERNITÀ' IN MONTAGNA
Il progresso corre veloce anche
in montagna. Tanto vero che fra
non molto sarà inutile darsi la
pena di fare l'alpinismo, perchè
tutte le cime avranno una funi
colare o un ascensore. Ne è pro
j va la recente inaugurazione di un
| ascensore gigantesco, forse il più
alto del mondo, che scivola dal
monte Burgenstock, cioè a picco
sul lago dei Quattro Cantoni, in
Svizzera. Il percorso in altezza
che l'aviatore compie è di 170
metri.
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