2 "LA RASSEGNA" ptMsshed by LA RASSEGNA PUB. CO. A. Casajfcx President G. rreMsaaì, Treasarefc. A. Rag. (.iroso, Secretar? Board at Director» IL Alerà G. Laici* ««k-a L >càne.unazza SILVIO LIBERATORE Ed. ter Js Bcia-nes.: Mar, ager 920 Sa. lfrtii SL PfcjJa- Pa. SaCbt WSjù JWYL&. ;•-. ju Ov." £L . wtr, péT v-ètUtó? I-r^Cc Ai. n0e..,,, = pecu a a 4. g. : ma le «1. fcpy .OCuO- LOSt ~ rat- i ii> iii iIWaHWB&Cf -T*- -•- '< cfuiet' tA. <ìa&£M> Jtt. mtwninmtm l}.~.\± tese jì_a reclame per _=. zkstca •&1 U i "'. . *T - ' la , .•.. J ''j j; CaiiiankEik. jt'eppoce-o penso tt: Z&> ~ r »', : . --'ó .il la-, .. -. fiotisauiéii contro . :ra tóu-, atmueués ene gii. opera- uà ?"■.•' Ttì&irai» *• iiJji jr.-.rA iiiCjtj, iÀnè-- -rr ro nttzé i«. e . lAofo >- : f' " _ i;- !EJtì> I , ItA. TurrI *c >3iéC-:c il t» 1 12. '...~ iifiè é maria», oc-qè sia O pùS fii » sii $i ,rt,r suo oùk», è Cflké CifiSCl ài a coecia-iiiSere I {sii. dei-.- rt sau ài |iixne óof» gsoraaie d. i'-pf i » «kùa i/i ila the giorni prima e ìT'À ; .«A - zÉÉekisee in cai tiene scrupoéoisaaQente re gistrate tutte - '.e peccata" de: no stri cwaci. e cfae egli ha perfine pnmesso di portare seco nel giorno del giudizio per prestarlo a Siesser Domineddio, od all'ln ferr.o per fame prendere v..-.-ice a Minosse. Peppoccio poò dir?: era un a> -- ìissimo .«birre, e noi che gii rico nosciamo almeno questo merito, lo aodditiamo cen volentieri a qualche Capo 4: Polizia perchè si avvalga dell'opera di lui, retri buendolo lautamente, pel servi rio di polizia nella '"Little Italy". PARLA ORA CHE UN MORTO PIÙ NON PUÒ RIVELARE LA VERITÀ' E veniamo al terribile capo di c b« stava registrato con tro di noi nei famoso zibaldone di PPiHxio, vaie a dire una prete- che mn avremmo «ta a due farmacisti di questa ia l* r ««Pire ad essi un me- me^e Preture che in una edenw polemica, svoitasi aib ime dei.'.i mese di Agosto, temili v fece an'il tn vxta balenare contro di no-. ju di funesta ickiaccian te puM>ii«auone. Nat due et seatuaaao la cose .-al ia SJtanqaiiiìa, in qptli'epoea. e propriasneate ne. numero deii'O . -, _ Se"eni .:r. .-. ar bcoietio mtiUtLatoi "Agii emer.- ti GLreLii Carte in taiotaT, sà- JawfcEEtó Paftpooe.e a fare . noesi de; ietti farmacia ed a p®bfc-~- care i terrtbL. alfisdarits. Ma Psfup-ijecio virò d. bordo e si r.~ ' fisEtò tato avrantagg il ge -,ero- Peppoccio. non pe&ammr .fatto a farci rilasciare dal det to farmacista ima contro dichia razione da wnservare per qsialur Une evenienza. Le acc -..-e certamente hanno u ma base stona e non è che no: " ""i h. an.. addiritt — i atto. s< tanto s»vs teniamo che i particc- ATi •■ annero completamente tra at: ?. persone che hanno inna ti j* •• ligliaccberia. E Setti vam ente i detti farmac i -:. erarjo stati presi in contrav vemóone e quello che ora è morto venne nei no ? tri . - ni.4 pregare i che non a .--- ..lata ia n-:t;ma.N'.-: considerando che detta pubblica zione. Twin d'altronde a dan-. neggiare le parti interessate, ac- ' cogliiemmc faciimente la rkhesta • dei defmto farmacista il quale :er m-'.-trar la sna fratxtndine proir * di darci an piccoso av -•"i -o e d. premurare anche un al tre dei q jattro evi i eghi, a fare al trettanto. abusando deD'amkizia ' che egli aveva per hsL Se fi fatto non fosse andate | proprio in questo modo e noe di versamente, come con la massi ma vigliaccheria è stato asserita -e i i .11. iv-: - - ~r. ÌV-.: la mim ma intenzione d'imporre a questi due farmacisti di f'arcT ia «oro re clame, non avremmo certamente lasciati, stare in pace anche gii altri due che erano «tati presi parimenti in contravvenzione Ma ci si potrà opporre: "A morto potete ora far dire quelle che a voi piace : e r.guardo alla di :hiarazione del vivo?" Ebbene 0 vivo non merita as solutamente fede poiché egli, per sua stessa confessione, fu un grande vigliacco se acconsenti a sottostare alle nostre imposizio ni: e chi è vile, è un fatto ri saputo da tutti —è anche bugiar i do. A rafforzare questa asserzio > ne. giova qui ricordare un singo 1 iare aneddoto che è di una gran - de eloquenza. NelFepoea in cui un nostro re a dattore faceva parte del comita -4 to pei banchetto ad un Profes LA EASSBGXA PHILADELPHIA. PA„ -ABATO. 19 MAGGIO 191? sore. avvenne else uno sfruttato re ri. Società di Matoo Soccorso. ---v segretar.o m tre o «{uittro di qußeste. e che sma voi ta rsi'i p». di sstì»ì ad -sna So:.e là. di M. S faeen«à> cre»:ere cfce -• x si fosse .neesidiata ia senva ma a cai teneva nne&iusa detta moneta jaeste bei g-alantHuscno. credendo di farsi on mento con Peppoccio, ii quaJìe spadreneggia diverse di qtseiie Società, andò a riferirgli che quel nostro redatto re avesse detto nei seno del Co mitato. che egii non voieva asso ltamente cfce ne 112 .:ces.se parte lo stesso- Peppoeekv né altri due in iiv-.daà da Eri: parimenti menzio nati. Ora avvenne ma sera, nello sanoàer di una Società, che s in contrarono il nastro redattore. Beppcceio e ia spia vigliacca. Ve noti ad una spiegazione, il nostro redattore ed altre persone pre senti che facevano anche parte .iei banchetto al Professore. mentirono quanto era stato ri ferito a Peppuccio. Chiamata Ila spia, questo rettile cfae vive di scrocco saie società, divette an che ÈmL aßa presenza di tatti, convenire di aver mentito. Ecco in qual modo si usa ea unniare dei galantuomini ! Clse quel signor farmacista dell'affidavit. il vivo noe, sia qualche cosa di sanile alla spia del menzionato aneddoto? Senza dubbio poi. noi possiamo i.ò asserire dell'autore dei terzo affidavit, il negoziante che non ha più alcun negozio e delie cai resta terremo, a tempo debito, riformati i nostri lettori. Pecca to che non abbiamo anche noè u ao zibaldone come quello di Pep poccio. altrimenti potremmo su bito dire se quei signore ha sod disfatti tutti i suoi creditori, e i: qua. panni egli si vesta, in gnisa da far apparire evidente come nessuna fede debba pre - tarsi alle d: lui asserzioni al no stro riguardo. Ad ogni modo questi fatti ri confermano, non altro, quan ti abb aito asserto, ri guardo alìe ottime qualità di sbirro, possedute dal signor Pep puccio Noi invece ci siamo sem pre comportati tatto all'opposto. Fra le moltissime persone che vengono difatti a piatire presso di noi contro le cattive azioni loro fatte da Peppuecio. vi furono tempo fa due appaltatori che gii costruirono S'attuale mondezza». Questi ci narrarono Q modo come fossero rimasti anche Boro vittime delie male art: di Pep poccio e conehiusero che ora stanno in causa con lui per otte nere 0 pagamento della dovuta "ercede EJr.-óene noi senza pren ierct nemmeno i nom e gi: indi rizzi di questi die individui, ii riandammo via dicendo che quel . erano fatti che poco interessa vano- al pubblico dei nostri letto ri. e che erano i Giudici e non ria 'ir: gi ornale, cui essi dovevano rive yerei per ottenere giustizia. l .lale differente modo di agire. ALTRI SPUNTI VELENOSI Peppucc'.o. fra le altre cose, terna ad insistere che Q Cav. Baldi debba dare t conti delia fe -ta delle Regine, avvenuta l'anno -corso. Dimentica Peppoccio, ovvero e al solito in mala fede che il Cav. Baldi non fu altro che .in "Presidente Onoraro" di -ella festa, e che vi fa un appo rto Comitato eoi relativo presi dente effettivo, ai quali egli po trebbe rivolgere tale domanda ? Peppoccio infine asserisce che egli un gran dottore (sic) non può seguitare a competere coi sottoscritto Pe;a. perché que sti è un analfabeta. Ebbene, caro Peppoccio, fatti entrare bene in testa e persuaditi una buona vol ta. che hai alfine trovato un pa ne troppo duro per i tuoi denti e che Q signor Peja saprà darti quella lezione che finora nessuno è riuscito ad infliggerti, e che è deciso a non smetterla fino a che non sarà riuscito a farti finire nel manicomio od a farti fuggire dalia colonia, perseguitato dal l'obbrobrio e dalla maledizione di tutti i connazionali. Ci siamo intesi ? Peja. GIUSEP, D: SILVESTRO ci risponde sconnettendo . Etopo Übariotse ricerche fatte t ittnveno te camere oscure di : ii Sraffa e dt appropriacene trtdeè.ta per « _ azioni de "La Voce dei! Fopote"". E d ha risposto. II fovero Di Silve stro» tormentar,.: funestamente ; •iaia sifilide di* o» ha rese- curro per tire- palasi, i~ • rfmotnane «è *- Fé da parecchio t.e -tra": §>• degeneraiarrente tao: anr tri sQeciti «sa la <•«& ' >s* ■radawa al* lesta, non ha potute rima difesa, migflsorf. Ove si fesse trastato di una dc sqoiséiioeie HHtotogtea. te avrei" oe potuto gran tk a ..tare STHustre Arageio Cari; r ?rattand>- d: ben altro è «tati? ««stretto a fare 1 da solo. D'altra, parte La qutstioae rifletteva soldi <- e »te - era mangiati: Angei>"- Cori 808 T«> fera intervenire : • • • 4 iw~ .e e La anitoteg :i: il niosofo fra te'.'.* è trop?-" : -7-àt'-. ter g'.: , •esami di: passag? io alte classi del -grandmar setto •' ha quaranta inni joofati il r -trt Giovanni- ! so ed è necesi.ir \ c.. n«: . che ( sappia toen pensare ai casi suoi). Dunque negami": ■ ■. potuto a:u --( tarlo per cotante tiraentoso nn contro; ha dov : per forza ri correre ai suoi v<- poker «.' sadici ribaldor. usando come meglio ha potir. • i: un povero, sgrammaticato. v "gare frasario per rjfcttdere. ! Che « -«a ha reschiuso in sua iifes signor - -eppe Di Si'- ' vestr: ? Xuila. proprio nulla a soddisfazione nostra non solo. ma anche di quei tanti che ancora .aspettano di essere pagati dei soldi a loro truffati in maniera assolutamente volgare ed abile < aD'istesfcso feSsp>- Egli Darla * srar'.a, e disdice; afferma-in *iii pecorinamente a negare ad esse re reticente in un altro. La sua prosa non può esaere seguita po nemicamente, fiacche s igni fiche rebbe segare te locuzioni e le escandescenze di un matto : e chi, in giornalismo, volesse andare dietro ad ur " atto, darebbe prò va di essere matto anch'esso. Non abbiamo, quindi, che a confermare ietterà per lettera, parola per parola tutto quanto a venino ad e -porre agi: on. de! Su- ; premo Consilio O. F. di. in or dine a! denaro che il signor Giu seppe Di Silvestro truffò agli a rioFi Mi de "Li Voce dei Popok»** Di fronti ad un individuo che non ha per tante ragioni la for za di ragionare, noi ci sentianw impotenti ad efficacemente con tro attaccar- e giacché il Supr Concilio ha credete in modo ino pinato correre anticipatamente ■ al salvataggio de» suo caro ed illustre collera, ove la recisa qua lifica ài truffatore che noi g« Lanciamo da queste cotenne do vesse in qualche modo sembrare ancora incerta e malferma, no: sfidiamo gli oc. del Supremo Con cilio, che fino a questo momento sentiamo D dovere di ritenere gentiluomo! aà «strare in pole mica con noi. Ad essi diremmo ancora molte cose in proposito: a Giuseppe Di Silvestro, grande ve nerabile per te Stato di Pennsyl vania, non sapremmo più che dire. Egli è solo un volgare de linquente per noi. La Rassegna LETTERA APERTA AL SIG. GIOVANNI DI SILVESTRO Egregio Sig jiov. Di Silvestro Immerso stadi. (Faust), come leggo in un giornale citta dino, per conseguire la laurea in giurisprudenza, non hai potute distrarre un po' di tempo per ri spondere a quanto in precedenza ti ho domandato. Con la pre ti torno a ripe tere la preghiera di voler essere cortese di una risposta in propo rle, ai.-a Eia tenera aperta dttJa IT. * v - Net contempo vorrà- saper ri spoetitene aile seguenti domande. i —E' vero che nei, 12 Set ter.: .: e Ivi" sei venato ut così ,ii persona, a quekep«ca . ,e. jjk amica, nei mio negozio a IL> Carpenter St per sp.egarm: 1.1 far ;arte de..a Mi&sonena? 2Lo E' vero che dopo te tue p,regte.iie.re so acoxisenti: e versai i te- iò/f*} che semvano, come tr'.. d.cev".. per accompagnare la detnanda di ammissione ? 1 éoHari ó m. sono stati Garibaldi Felici FARMACIA Gennaro Salerno ( ->r. -tn & Passyunk Averne Q.esta Farmacia e stata im piantata con criteri vera 22iOdtcn3u farmacia Italiana LiPPI >L\KOCCHI i E. Lor. ITth òc Keed St». PhiJbdelphia Sen\_io inappuntabile A.-v-umiamo all'ufficio di no stro adente collettore ii Sig. AL FREDO CALANDRA, persona rii-tintL-v-ima,, molto nota in to-j lom.i. -pecialmente nei quartieri de! We-t Philadelphia ove egli risiede. Titolo Campaniolo NEGOZIANTI DI TESSUTI So. s tr St Philadelphia Stoffe finissime Prezzi i più bassi della piazza E :h. Phones Notary Pubi;-. Realty, Inc. Heal Estate in ali its lòtto \ jIOOKE STREETS Phiìadeiphia, Pa. Farmacia Italiana S. uìL MATTEIS Prop. per malattie veneree Agenzia de li* American Express ■per Li di vaglia posta .: e telegrafici in Italia Bi g et ti d°:mbam>. Atti Norarili. Cor. 22nd & Indiana Avenue Philadelphia, Pa. FARMACIA Gennaro Tito Manlio x th & Carnenter Sts., Phila.. Pa. Specialità in medicinali esteri e nazionali Beli Phone: Filbert 3310 Dr. S. Mammarella «•12 So. 9tn St. Philadelphia ISavoy Restaurant IL PIl ELEGANTEMENTE MESSO DEI RESTAURANTS ITALIANI 1 231 S. llth St., Philadelphia | 111 INA ALL'ITALIANA, FRANCESE, AMERICANA 1 ' • ANZI E CENE ALLA 'TABLE D'HOTE" VARIATI TITTI I GIORNI 1 1 , Massima pulizia - inizio specialissimo eseguito dì provetti camerieri 1 | I ! I IkolM Saro! Restaurant riwraten. possibik. - Sai» da pranw I | j P* egni familiari e per .\mici Posizione centrale preferita e patrocinata dal | I migliore elemento italiano ed americano. - Chi non conosce ancora il Savoy R«tau rant k> visiti per una sola volta per rimanerne soddisfatto. ' JOHN SANNINI I -Bakery -1420 Wharton St., Philadelphia I SI MANIFATTURA E SI SERVE A DOMICILIO LA .MIGLIORE QUALITÀ' DI PANE CASERECCIO PROVATE CON UN ORDINE E VEDRETE GRANDE STUDIO FOTOGRAFI! 0 LEMME Bth & Passyunk Ave., Phila, NEL NOSTRO STUDIO SI ESEGUISCONO I MIGLIORI LAVORI FOTOGRAFICI PREZZI DA NON TEMERE CONCORRENZA PROVATE CON UN ORDINE r - - • —— OSPEDALE ITALIANO FABIANI. DECIMA STRADA E CHRISTIAN STR. PHILADcLPHIA. PA. ORDINE DI SERVIZIO DIPARTIMENTI I MEDICO-CHIRURGICO.—MALATTIE NASO. GOLA.ORECCHI 1 -«MALATTIE oi UTERO.—MALATTIE OCCHI. 3 » [MALATTIE GENITO-URINARIE-DENTISTICOe MALATTIE BOCCA c nr; un e* c I - OSTETRICO - FARMACEUTICOf mr-ìc * • UFFICIO E FARMACIA \ APERTI GIORNO E NOTTE. [