Per l'onore IN ella saletta appositamente preparata, si odono delle risa e degli armonici alterchi. Gli eterni frequentatori ed ammiratori della contessa On da, sono più agitati del solito. Arele e il giovane bruttissimo, di animo delicato e che facilmen te divampa alle fiamme tentatri ci dell'amore. Vi sono i due giovani Gioielli e Briello, i soliti vagheggini, am pollosi e vuoti, eleganti e illusio nari, chiamati dagli amici: Gli affascinatori della propria im magine. Ed infine Ramo, l'adoratore di Bacco e Venere, il refrattario al l'amore, che è ammiratore delle soffici poltrone della contessa per fare i suoi molteplici sogni della giornata. La discussione era caduta su questa domanda: "Se può una donna innamorarsi d'un uomo brutto". E questa domanda, i due vagheggini l'avevano fatta appo sta per inasprire Arele, per ren derlo oggetto di spregio agli oc chi della contessa. Questa si accalorava ancor più. Giacché i vostri amici so stengono che un uomo brutto non può piacere ad una donna, voi Arele che giudizio mi date? Vuole ch'io compia un'auto difesa? rispose egli arrossen do. No! insistè la contessa Voi non siete nel numero di ciucili che parliamo, voi Via! Rispondete alla mia domanda. Ebbene, giacché lo vuole, io, spogliato da ogni personale egoismo, posso credere che una donna abbia ad innamorarsi di un uomo brutto; ma occorre che l'individuo della degenerata ma schera dell'umanità, rispecchi in sè delle doti eccezionali, e dal l'altro canto, la donna in questio ne dovrebbe essere di una squisi tezza d'animo insuperabile. Gioiello e Briello ebbero un ge sto di collera. Arele si era trop po splendidamente difeso, ma non vollero darsi vinti e tenta mmo di stuzzicarlo sino all'ultimo momento. Voi Arele nel vostro "libro delle Conquiste" non v'è segnato qualche vostra innamorata? 0 le pagine sono ancora in bianco?!... Arele saettò il suo amico Gioiello, e con un sorriso signifi cantissimo rispose: Ed io, imagino che voi, nel vostro "libro delle delicatezze" le pagine non solo sono in bian co ; ma le avete strappate perchè eravate sicuro che non avevate nessuna delicatezza a segnarvi. La contessa rise soddisfatta e Gioiello abbassò il capo confuso. Onda continuò ancora, perchè quella discussione aveva un fine importantissimo per lei. ln molti libri lessi simili cose. Io sono convinta giacché mi sentirei capace di sposarne uno anch'io di mia conoscenza. Fran camente vi dico che sarei più af fascinata da una delicatezza di un mostro, che da una banalità d'un bello Contessa ! rispose Briello II vostro linguaggio si fa mag giormente più strano. La contessa impallidì. Aveva detto forse troppo? Avevano in dovinato le sue intenzioni? Lei forse non sapeva fingere. Che intendete dire? do mandò essa ansiosa. Oh! Semplicemente una semplice cosa. Voi con tropi» calore vi fate paladina degli uo mini brutti, e non vorrei sa le Pazzie il matrimonio per ca priccio poiché noi tre e noi quattro capite contessa in tali momenti bisogna agire con pru denza e noi non vorremmo es sere di disturbo Giustissimo! rispose la contessa ridendo. Il giorno che conoscerò di essere innamorata, immancabilmente ve ne farò av vertiti. Così voi tre o voi quat tro per non essere importuni mi lascerete sola. Qui il servo comparve. Con serietà solita, come automa, e: chiudendo glio echi, (poiché nei .alotti, i servitori devono fingere di non veder niente), pianamen te e scandendo le sillabe disse: 11 signor Arele è invitato nella saletta, ove c'è una lettera importante. Arele si meravigliò. Una lette ra? Chi l'avrà portata? Chi?! Via Arele! Siete atteso. Permesso disse ancor sorpreso. Scusi signora con tessa. Il servitore fece un segno con venzionale con la padrona, e sol levando le tendine dell'uscio, la sciò passare il signor Arele per ooi seguirlo. Ormai i tre amici erano stan °hi di vagheggiare inutilmente. Ora che Arele era assente, po nevano parlare liberamente. Contessa! fece Gioiello appassionatmeante Io vi amo, vi amo follemente. Sino a pochi minuti fa, io scherzavo, ridevo, cercavo di essere apatico in tutti i miei sentimenti. Ora non ne posso più, non so più fingere, troppo vi amo ed esigo una pron ta risposta. La contessa si fece seria. Un lampo. Essa tornò allegra, e cer cò di ridere. Gioiello ! Sapete che siete un originale, che in presenza a due vostri amici mi spifferate delle dichiarazioni ardenti? Ma io vi perdono e vi dico solamente: a spettate! Che ne dite voi Briel lo, voi ghiro d'un Ramo, dormi te?! Ramo non sentite quello che vi dico?! Inutile, dorme sempre. Dunque io potrei amarvi ed an che non considerarvi, e questo secondo il responso che si fa di là però aspettate!! Contessa, avete ragione fece Briello con comicità sor prendente. Io non sono come molti altri indelicati che non hanno cuore, e che in presenza di terze persone vi dichiarano aper tamente il loro amore. Io vi amo, vi idolatro, ho il cuore gonfio di amore, ma con tutto ciò io non parlo, e soffoco il mio amore im pulsivo come Ramo che soffo ca i suoi lamenti di cinghiale fra quei cuscini. Che ne dici Gioiello, sono cosciente di ciò che dico ? Sì, dovresti essere coscien te di essere un mascalzone ri spose irato l'interpellato. Che ne dite voi Contessa? domandò Briello ancora impa vido. Che siete uno scaltro, Però anche voi aspettate. S'udì un campanello squillare con insistenza. La contessa pron tamente si scosse, con una biri china mossa fece un inchino. Permesso signori ! I due rimasti con l'altro che dormiva, si guardarono stupiti. Che succedeva? Perchè la momentanea coincidenza dell'as senza della contessa e di Arele? Mistero! I sorrisi enigmatici! La difesa della contessa! A rompere i loro sgomentati pensieri, fu la comparsa di Are le che cingeva la vita della con tessa. Signori! Sono altamente o norata di annunciarvi il mio fi danzamento con Arele. Fui io stessa che scrissi la lettera di chiaradogli il mio amore. Ora si gnori io ho mantenuta la mia promessa voi mantenete la vo stra. Contessa sognamo o siamo desti ? domandarono sbigot titi. Giovanni, fate lume a que sti signori e ritirate le loro chia vi Addio, addio cari amici. Guardate di non rompervi il naso discendendo da quella scala così scabrosa. Gioiello e Briello se ne anda rono come hriachi, dimenticando si perfino Ramo che pacificamen te se ne stava sdraiato, russando maledettamente. Il rumore degli ultimi saluti lo fece svegliare. Dove sono gli altri ? do mandò ancora cogli occhi sonno lenti. Sono andati via per sem pre rispose la contessa abbat tuta Purtroppo sono andati via, ed ora anche Arele vi ac compagnerà fuori per sempre. LA RASSEGNA PHItiADfSLPHIA, PA., SABATO, 12 MAGGIO 1917 Arele a malincuore seguì Ra-; mo. Quando fu sulla soglia si sentì afferrare per la testa ed assaporò un lungo bacio che la contessa con le lacrime vi aveva posato. Ora voi siete compensato. Disilludetevi subito, io non vi a mo, e non voglio sposarvi. Tutto fu un giuoco per liberarmi da Briello e da Gioiello. Io sapeva di non essere forte abbastanza, per sostenere senza una caduta diso norevole, il fascino e la melodia (iella voce di Gioiello. Voi incon sciamente vi siete prestato a questo mio giuoco pericoloso, ed • io vi ringrazio. Mi sarei data anima e corpo a Gioiello ; ma il mio onore non me 10 permette, la mia vedovanza diventa barriera insormontabile. Come mi guardate?! dis |se spingendolo verso l'uscita ì voi mi fate paura . ; Arele non si moveva, pareva I elettrizzato da una forza potente. La contessa s'avviò verso la sua camera. -- Giovanni fate lume a que sti signori. Essa sentì chiudersi l'uscio per sempre si gettò sopra un letto e colà sfogò il suo pianto in una invocazione straziante: Gioiello, Gioiello, io ti amo e non ti posso avere. Renate» Già vera NOTE VARI! COME (ÌLI UCCELLI CONO SCONO LE ORE "Dallo spuntare e dal moversi del sole" risponde la sapienza co- ! mime. Ma questa sapienza a vrebbe torto, a quanto comunica! alai "Società biologica" di Pari >i una scienziata, la signora Na geotte Willonchevich, Questa al inola ha l'abitudine di attraver .i.re tutte le mattine alle otto in punto il giardino del Lussem burgo, gettando briciole agli uc •elli. I passeri se ne sono accorti, e stanno ad aspettarla. Quando vi fu il cambio dell'ora, e gli oro logi segnarono le otto, mentre e rano le sette, la signora Nageot te ebbe la sorpresa di trovar gli uccelletti ad attenderla, come al solito. Questo proverebbe, secondo la •ignora, che gli uccelli giudicano del tempo a seconda di quel che •ivviene nelle vie sulle quali sono avvezzi a volare. LA VASTITÀ* DI LONDRA Partendo dal fatto che nei mo menti di calca vengono a trovar si quattro persone su poco meno di un metro quadrato di terreno, uno studioso ha calcolato che la totalità degli abitanti della terra potrebbe stare nell'area occupa ta dalla contea di landra. Tutti gli abitanti del Canada troverebbero posto nei 400 acri di Hyde Park, mentre Battersee Park potrebbe dar comoda ospi talità alla popolazione dell'Au stralia. Se Re Giorgio volesse in vitare ad una testa all'aperto tutta la Nuova Zelanda, gli abi tanti di questa potrebbero di sporsi nei cinquanta acri occupa ti da Buckingham Palace. La Francia intera potrebbe trasfe rirsi in Richmond Park, mentre in Epping Forest starebbe, cu randone un po' la distribuzione, nientemeno che la popolazione della Russia. LA FERMA DEI TRE PIGLI "Da ben dieci mesi, signore ; voi avete fatto tutto il vostro do vere, assai più del vostro dovere. 11 vostro compito non sarà, però finito con la guerra. Un nuovo sforzo la Francia vi chiederà a guerra finita: durante la guerra avrete fatto quanto era necessa rio per supplire all'assenza degli uomini ; bisognerà poi fare ciò che è necessario per sostituire gli scomparsi, e per creare un nuovo contingente di uomini alla Pa tria. Per crearle un contingente che da parecchi anni non ha più e del cui difetto ha sentito più i che mai il danno e il pericolo nel la gravissima ora che ha attra versato e dalla quale ancora non è uscita, un contingente che deve togliere per sempre a qualunque nemico della Francia la baldanza Idi tentarne la conquista o l'asser vimento". Così, press'a poco, ha parlato, due anni or sono, alle donne francesi, la signorina Cle ment, della Sorbona, mettendo, con molta chiarezza, con crudez za quasi ma con lodevole sin cerità la grande, la vitale que stione della Francia la* que stione della ricostruzione nazio nale, del ripopolamento. "La Francia ha detto la signorina Clement non ha più bambini, od ha, oggi, assai meno uomini che non avesse dieci messi or so •10. Risogna dare uomini alla Francia; ed io mi auguro veder presto fatta la più fervida e at tiva propaganda per l'adempi mento di questo dovere." Sarà, dunque, una specie di servizio militare feminile, cui le donno francesi saranno un servizio militare che imporrà a quelle graziose signore, così si noia aborrenti da essi, i fastidi della maternità. Assai gravoso compito, per esse, ma il cui adem pimento, per la sua gravezza ap punto, dovrebbe procurar loro li na grande soddisfazione. E poi ché agli uomini in Francia è sta ta imposta la ferma dei tre anni, allo donne bisognerebbe imporre almeno la ferma dei tre figli. Co me c'è per gli uomini atti a por tare le armi, il servizio dei tre anni, vi sarà, per le donne, in e tà di essere madri, il servizio dei tre figliuoli. E che le bon Dieu de la France dia alla medesima molte patriotte. ì TUTTO E' BUONO PER FARE IL BENE Nei giornali francesi trovo 1111 in ddoto che merita di essere ■•1 toriato. Una vecchia damaci incile che si sono austeramente otate alla civile e santa opera li conforto delle famiglie povere «lei combattenti, gira )>er le case, in compagnia di una suora, rac cogliendo indumenti. In questo loro pietoso e patriottico pelle «rrinaggio, la dama e la suora si trovano nel salotto d'una divet- 1 ta da caffè-concerto. Non prati he di certi ambienti, non hanno ''adato a qual ]>orta picchiasse | ro, o, fors'anche, hanno pensato ' Grosseria Italiana Vittorio Bonfiglio, Prop. 1713 S. 12th SI. Pliiladelptii» i VENDITA AL MINUTO DEI MIGLIORI GENERI ALIMENTARI IMPORTATI E DOMESTICI IN QUESTO NEGOZIO TROVERETE SEMPRE LA RINO MAIA FASTA MARCA "LA PREMIATA" Bellino Photo STUDIO ed a tuona ragione che la carità 110 deve guardare a chi si rivolga, e che, meglio ancora, | non è giusto escludere dal benefi cio di farla una divetta da caffè concerto. Costei, una bella ra gazza che esce in quel momento dal letto, tutta assonnata e tutta truffata, nei capelli all'acqua ossigenata, riceve con grande de fevenza la visita e accoglie con viva gioia la richiesta che la da ma e la suora le fanno. Qualche vestito smesso, per le mogli dei soldati poveri? Ma sì, ma volentieri, ma subito! grida la piccola bionda battendo lo mani. E corre di là: e torna po co dopo tutta ridente e felice di poter fare anch'essa un po' di be ne. -- Ecco grida, porgendo al la dama dai bianchi capelli ed alla suora dagli occhi bassi, un abito di seta rossa tutta paillette d'ar gento. E' ancora quasi nuovo: l'ho indossato pochissimo So lo ha lo spacco a sinistra è un modello 1111 po' vecchio Dinanzi all'imbarazzo della da ma e della suora rimane un po' interdetta, sconcertata: capisce, arrossisce, balbetta qualche pa rola di scusa: 1.0 spacco si potrà, si po trà ricucire Ma, proprio, non ho altro, non ho altro di me glio- li suo rossore, la sua confusio ne tolgono d'imbarazzo la vec chia signora, che sorride, pren do l'abito, abbraccia la ragazza, maternamente. Banca Coloniale Frank Cerceo, Prop. 700 Christian St. IMiiladelphia 1 rasmissione di danaro a mezzo vaglia postali e telegrafici nel lo principali città d'Europa ed in toutti i comuni d'ltalia. Cambio in ragione dei prezzi correnti in piazza Si rilasciano tratte a vista sulle principali città del mondo e specialmente d'ltalia 1 Biglietti di passaggio dà e per l'Europa delle principali com pagnie di navigazione alle rni u, gliori condizioni —: — —: — Ufficio Postale - Sub-Station 117 DOTT. G. 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