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"LA RASSEGNA"
publislied by
LA RAiSSEGNA it B. CO.
A. Cusano, President
G. Trevisani, Ireasurer
A. Rag. Caruso, Secretaiy
Board of Directors
.Vi. Alleva
G. Laica vece tua
L. Scaricanuuza
SILVIO LIBERATORE
Editor Si Business Manager
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SABATO, 12 MAGGIO 1917
—— qn a n muri ftwwhiwa a oww
completo impianto di bagni e
docce.
Col ginnasio pareggiato, l'i
struzione elementare e media di
viene completa, perchè Varese è
sede anche di scuole tecniche e
del'istituto tecnico (sezione ra
gioneria) pure pareggiati.
La scuola è di questo istituto
educativo l'anima e il mezzo ; gli
alunni sono divisi per classe ed
eseguiscono contemporaneamen
te e nell'epoca fissata ogni lavo
ro scolastico. Cosi si evita i! gra
ve inconveniente che gli alunni,
dovendo eseguirlo liberamente,
finiscano per copiarlo dal compa
gno più abile. Non vi si parla che
sempre e soltanto italiano; alle
scuole presiede un personale abi
litato che impartisce insegna
menti secondo i programmi go
vernativi, integrati, per le classi
elementari, dal canto corale, dal
lavoro manuale, e dagli elementi
della lingua francese. Lezioni li
bere di musica, di lingue stranie
re, di disegno, di scherma, ven
gono impartite agli alunni che,
con l'autorizzazione dei parenti,
se ne mostrino desiderosi. Nes
suna limitazione quindi allo svi
luppo, in tutti i sensi buoni, dello
spirito del fanciullo quando i cri
teri e le intenzioni della fami
glia non vi facciano opposizione.
L'istituto è in grado di fornire
per ogni disciplina cure ed am
maestramenti, così che nessun
germe di utile frutto venga a
morire nei piccoli cuori. Il con
cetto che ne presiede alla vita è
ispirato ad abituare i giovani ad
esprimere ed a manifestare li
beramente le proprie idee e desi
deri con piena confidenza, ma so
pratutto colla più grande schiet
tezza, ed a combattere in parti
colare quella insita tendenza che
è in molti fanciulli di ricorrere
alla menzogna per l'assillo di pu
nizioni o di intimidazioni d'ordi
ne soprannaturale; la religione
vi ha il suo degno posto, senza
nessuna costrizione ; l'indirizzo,
non formalmente militare, per
chè intempestivo e imperfetto,
attesa l'età dei giovani, si scosta
pure da un'educazione d'eccessi
vo pietismo o di facile condiscen
denza. L'igiene vi è tenuta in
massimo conto e le derrate ali
mentari non solo sono diligente
mente controllate e verificate da
apposito personale, ma visitate
dallo specialista sanitario. Quasi
ciò non bastasse si provvede nel
l'interno dell'istituto dove esi
ste anche la vaccheria alla
produzione della verdura e del
latte.
Questo in breve il funziona
mento veramente moderno del
Civico di Varese che ha aperto
anche la sezione per i semi-con
vittori e la colonia balneare ma
rina col soggiorno di un mese al
mare, dopo di che si inizia 1?
scuola autunnale.
Troppo lungo sarebbe scende
re alle particolarità che distin
guono assolutamente il Convitto
Civico di Varese dai molti altri
congeneri, che ne sono anzi la
specialissima caratteristica. Di
alcune però non si può fare a me
no di accennare perchè il quadro
sia completo.
Degli alunni, ogni giorno visi
tati dal medico e padroni fin che
ne vogliono di acqua e di sapo
ne, si tengono accuratamente ge
mali cartelle biografiche che so
no un nesso tra la famiglia e li
j scuola, li seguono nei loro biso
gni, nelle loro tendenze, nei loro
progressi, in tutte le manifesta
zioni fisiche e psichiche ìnsom
ma. Ai convittori che si distin
guono nello studio, compiuto in
j»ule le cui ampie finestre sono
spalancate alla visione di tutto il
verde paesaggio e a tavolini se
oarati, viene concesso come pre
mio di esercitarsi al foot-hall; i
giuochi all'aperto del resto sono
ampiamente praticati negli im
mensi cortili e nei parchi. In que
sti ultimi anzi le squadre si e
sercitano a geniali lavori di giar
lin aggio.
Va notato ancora, a proposito
lei funzionamento di questo
Convitto al cui uso sono adi
biti oltre cento locali che il
Rettore è coadiuvato validamen
te dalla direttrice, la egregia sua
consorte, nella assistenza ai gio
vanetti in ciò che concerne la sa
lute, il guardaroba, il vitto, tutto
quanto insomma ha bisogno di
cure e di assistenze materni.
Può dirsi infatti che il Civico of
fre una vera specialità sotto que
sto aspetto, giacché esso acco
glie numerosi convittori delle
scuole primarie che abbi sognano
della premurosa assistenza fem
minile. . j
L'istituto è retto da un Consi
glio di vigilanza che dura in ca
rica quattro anni ed è di nomina
sociale: il personale disciplinare
comprende 14 superiori fra Ret
tore, censori, istitutori ed inse
gnanti interni, ed altre persone
salariate in organico.
I convittori frequentano an
che, amorosamente assistiti, il
teatro, il cinematografo e qual
che conferenza quando si tratti
di cose degne ; in carnevale rice
vono lezioni di ballo e quotidiana
mente con la lettura dei giornali
vengono tenuti al corrente di ciò<
che si svolge di belle, di buono,
di grande nel mondo, eccettuata
quindi la cronaca malsana e la
più malsana politica.
Le punizioni, per le quali tante
tristi leggende vivono sul conto
dei collegi, sono comminate qui
con ragionevole e seria indulgen
za e raggiungono al massimo la
privazione del dolce, delle frutta,
del passeggio, gli ordini del gior
no di biasimo del direttore, quan
do non rivestono l'utile forma di
un'ara di lezione in più. Il con
vittore infine si avvezza ad ave
re la cura più meticolosa della
propria persona e del proprio
corredo, pur essendo la guarda- j
roba individuale assolutamente
riposta, riguardata e separata.
Chi scrive è costretto a conclu
dere mentre dal di fuori arrivano
le voci argentine delle squadre
che si rincorrono sull'erba, in u
na festa di grida, di canti, di cor
se sbarazzine, di salti, di giuochi
che solo i fanciulli hanno l'arte di
saper improvvisare. Enrico Mac
chi, a quando a quando, si alza
dalai sra poltrona dove lavora e
si affaccia a contemplare quello
spettacolo, sorridendo compia
cente di quella sana giocondità
che è in gran parte opera sua. La
montagnola che vigila il Collegio
si è fatta scura di ombra; il so
le è già dietro le Alpi e accende
le fiam ne lo specchio del lago e
il Monte Rosa. Il silenzio ed il
fresco discendono come una ca
rezzr ristoratrice sulla grande
casa abitata da una grande fa
miglia e la sera si fa in que
sta "beata solitudo" sopra u
nn grande armonia di cose gio
rni, sane, fiorenti che si appa
recchiano al riposo per riprende
re domani un altro dei loro giorni
sacri all'educazione dei figliuoli
d'ltalia.
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mente moderni
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Philadelphia
i Serv.i.io inappuntabile
LA RASSEGNA PHILAJDET.PHIA, PA.. SABATO, 12 MAGGIO f917
Sempre a scanso di equivoci
Noi de "La Rassegna", sia come facienti parte dell'Ordine In
dipendente Figli d'ltalia, sia perchè ci è stato consentilo di inter
pi e lare gl'intendimenti dei maggiori dell'Ordine istesso. teniamo a
ìart espaciti dichiarazione che dalla parte nostra non saia mai ar
t tt.ci», aniente provocata l'uscita di alcun socio dalla parte dell'altro
Ordine. < igl.amo l'occasione invece di dire che ognuno rimanga al
no p«»t : fin quando creda di rimanervi; a noi, a quelli degl'lndi
pendenti, a nessuno in sostanza piace che la discordia si verifichi in
mezzo ai "Figli d'ltalia". Contiamo tanti amici in mezzo ad essi:
riteniamo che possano, professando onestamente i precetti dell'Or
li-'ne, giovare alia causa della italianità immigrata anche militando
in mezzo ai Figli d'ltalia anziché a quelle degli "Indipenileati". L'in
teressante è che si combattano sempre le camorrette che possibil
, mente -i passano organizzare sia nell'uno che nell'altro campo.
( on tale occasione è necessario spiegare e ripetere che il nostro
giornale ìon è un organo sussidiato dall'Ordine Indipendente, così
come non lo è stato mai dai banchieri, dall'Austria e dalla Germa
nia.
Il nostro è un foglio che si regge, che vive ora di poche forze
peci i Varie c .-à come è stato sempre per il passato, dovute peraltro
alie i-ei or. che hanno avuto campo di sperimentare nelle azioni del
nostr direttore tutta l'intenzione a giovare col giornale il nostro
ambiente coloniale.
LA RASSEGNA
SENZA COMMENTI
- l) Viri ATO UFFICIALE ITALIANO PER LA MOBILITAZIONE
CIVILE TRA (ÌLI EMIGRANTI NEGLI STATI UNITI
SEZIONE I) IPHILADELPHIA
Philadelphia. Pa., 7 Maggio 1917
1'» -iO'l . OSCRITTO. SEGRETARIO DI FINANZA DEL CO
MI IATO UFFICIALE ITALIANO, DICHIARO ED ATTESTO DI
NON AVER EMESSO DURANTE L'ANNO 1916 ALCUN MAN
DATO DI PAGAMENTO AL Siti. ANGELO CUSANO, PER MEZ
ZA TONNELLATA DI CARBONE DALLO STESSO FORNITA
ALLA SIGNORA ANGELA GRECO, VEDOVA GANGEMI E
MADRE DEL SOLDATO CARMELO GANGEMI, LA QUALE E'
UNA SUSSIDIATA DI QUESTO COMITATO UFFICIALE SIN
DAL SETTEMBRE 1915.
V. TITOLO, Segr. di Fin.
LETTERA \PERTA AL PRIMO VICE PRESIDENTE DELLA
"SONS OF ITALY STATE BANK" PHILADELPHIA, PA.
Signor G'ovanni Di Silvestro,
Voglio che voi mi smentiate: desidero che voi foie almeno li
na vc.ta sincero!! Volete benignarvi rispondere a queste mie do
mande?
1. E' vero che io mi -ono rifiutato a voi di far parte del Board
of :)irectors della "Sons of Italy State Bank?"
2 : - E' vero che voi volevate per detto scopo anticiparmi la mo
neta pei le azioni occorrenti?
3. - E' vero che voi mi avete, dopo il mio rifiuto/pregato ad a
nriie acconti, assicurandomi che gli stessi favori che ottengo dalla
S:uthwark National Bank e South Philadelphia State Bank me li
fatt> avere costa?
Rispondete.
GARIBALDI FELICI
Foglie li Ortica
Il tempo continua ad essere
cattivo, anzi se lo permettete
pessimo addirittura ; il cielo è
sempre quasi coperto e le folate
di un certo vento gelido vengono
giornalmente a felicemente in
felicitarci.
I miei nervi non sono a posto,
voi lo sapete lettori colendissimi ;
0 uno vecchio ed alla mia età
tutto fa ombra, tutto paventa,
tutto spaventa ogni qual volta le
ose sogliono passare dall'ordina
rio allo straordinario, dal concre
to all'inconcreto, dal normale al
l'anormale e così via di seguito
fino a non doverla più finire.
Pazienza ci vuole sempre a
questo mondo per campare cen
t'anni felici. Ed io di pazienza sto
dando prova fino alla pecorag
gine, più di quello che non possa
"rr • Don Tommaso Catalogna
'•or. ! suoi padroni, non ostante
.enti ei anni di vita giornalistica
■ttraverso un "taccuino del pub
-1 lieo" ed un fritto e rifritto fra
ano di letteratura alla "Barba
nera Chiurazzi" per brindisi, im
provi sazioni "et similia".
Ve l'ho sempre detto, ve l'ho
empre ripetuto, lettori colendis
simi : è una brutta vita, è una
vitaccia la mia. Se fossi ancora in
f empo mi andrei a fare frate;
almeno nel silenzio e nella rasse-,
o-nazione profondi di un conven
go potrei spirare tranquillamen- ;
ti l'anima mia. Ma anche per en
trare in convento si richiede il
r quisito di una giovane età ed il
"foglio di congedo" senza le tre
lince nere là dove dovrebbe stare
"ltra dicitura; è necessario quin-!
'li, «dacché non posso dare nè l'u-
ina nè l'altra cosa, che
io seguiti a fare il grande
gior.ulista coloniale, dalla men
te tozza, dall'animo perverso e
dalla faccia tosta a prova di
bombe.
Lasciate ora che entri in argo
mento consono alla mia rubrica,
i quella rubrica che il direttore
on suole, non vuole, non può
peraltro che affidare se non a
me, solo a me.
-X-K
110 rivisto nuovamente Gae
tano, quel bravo giovane che ri
cevette i galloni della nota
'jan da afflitta di dolori fino al
ia disperazione.
Come stai, Gaetano? gli ho
hiesto subito; ed egli, sempre
buono, mi ha risposto: "le azioni
:he avevo comprato della banca
liberatrice me le son vendute ad
un foco* o di lombarda origine"
?he non pagò mai pranzi ad alcu
ni, compreso qualcuno che "do
;rebbe essere un titolato. Tra pa
rente:-i, pur -;enza aprirla la pa
rentesi io: si lasci in
pace quel "titolato", che ha più
meriti che torti in riguardo di
certe cose ove altri vollero e
seppero farsi strada a sue spe
*e, a sue esclusive spese, a sue
particolari spese.
Lasciamolo stare in pace quel
"titolato"; egli qualche giorno,
;e provocato, potrebbe anche di
re e parlare di santa ragione a
proposito di certi amori fi lati e
di talune romanze cantate; ove
non lo facesse non vorrebbe nien
te affatto dire che la sua anima
balda ed il suo aicilian carattere
nerirono quando perirono i suoi
gran sogni attraverso gl'incante
simi di un incantatore, perchè a
questo mondo, se vi ha una cosa
di grande, è precisamente quella
i aver sempre ragione alla fine,
ill'epilogo di ogni buona causa.
I lettori mi avranno certamen
te scusato la lunga parentesi;
per cui è necessario tornare a
Gaetano, al buon Gaetano al qua
le, sempre scortesemente volli
di certe case. Mi disse
ijure: tenevo un siorno in mano'
La Rassegna" e la stavo leggen
do con piacere, perchè certe eo e
essa le e ione al pubblico nel suo
vero late; Catalogna aveva la
con se na di russare, ma quel fac
cia verde di Angelo Curi che de
ve sempre più scribacchiare per
le gazzette del quartier generale,
che per gli affari della banca
che non vogliono venire,
rr investì dicendo: perchè leggi
quel giornale?—se te lo vedrò u
n'altra volta in mano io sarò' co
rretto fare rapporto al consiglio
-ìei direttori Ed a tanta insolen
te osservazione Gaetano rispose :
io sono e fui sempre il padrone
di fare il comodo mio; se tu sei
un venduto non lo sono io.
Cifri intanto il signor Angelo
le sue debolezze renali e faccia
in modo da non lasciarsi manda
re n quel paese financo da Gae
tano
L'Ortolano
Assumiamo all'ufficio di no
stro agente collettore ii Sig. AL
FREDO CALANDRA, persona
distintissima, molto nota in Co
lonia, specialmente nei quartieri
del West Philadelphia ove egli
risiede.
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