E* l'Aquila un dono gratuito? Per quanto spessa sia la la mu raglia cinese che separa il mon do germanico dalla vita morale degli altri popoli, non è possibi le che un così grande avvenimen to come questo della Rivoluziono russa non eserciti, per qualche fessura, una qualche influenza nelle zone meno refrattarie. La polemica sul suffragio universa le, improvvisamente accesasi tn. il socialista bethmanniano Schei demann e la stampa dei Junkers, sarebbe un indizio di penetrazio ne. Ma non bisogna mai troppo fidare nella efficacia dei motivi etici sulla mente tedesca che accetta invece e subisce più fa cilmente la forza espansiva e persuasiva degli interessi. Comunque, questo della lotta contro lo czarismo è un "alibi" oramai decaduto della difesa dei socialisti tedeschi, nel processo della guerra europea. E' noto che una elle ragioni anzi direi l'unica, espressa, come determinante dai socialisti tede schi nella Dichiarazione del \ a gosto al Reichstag per i crediti della guerra, fu appunto la nota contro lo czarismo. "Per il nostro popolo e il suo avvenire di liber tà diceva quella Dichiarazio ne una vittoria del dispotismo russo, del dispotismo macchiato di tanto sangue dei migliori figli della Russia, sarebbe un disa stro. E' necessario dunque allon tanare la iattura ,e salvare le sor ti della Kultur e l'indipendenza del nostro paese. Noi compiamo così il nostro dovei'e, che abbia mo sempre proclamato, e non ab bandoniamo la nostra patria nei l'ora del pericolo". Non ab bandonare la patria nell'ora del pericolo è il dovere elementare di tutti i cittadini e di tutti i par titi. E non ci «arebbe bisogno di dir altro, dopo per giusti ficare l'azione favorevole alla guerra. Ma i socialisti, tedeschi, che, come i politicanti di tutti I paesi hanno l'orrore delle idee semplici e dei sentimenti naturali e non sono soddisfatti se non im pongono una sciocca maschera dottrinaria al puro volto della vita umana, vollero andare oltre il limito della verità e della real tà, e si imbatterono quindi nellt» stessa motivazione dei loro av versari, i conservatori dell'impe ro: ia motivazione della lotta contro il dispotismo russo, che l'ino al giorno prima essi aveva no combattuto come falsa in sè stessa ed estranea alle ragioni della guerra europea. "Ah la lot ta contro la Russia, la lotta con tro lo czarismo macchiato di san gue, e, come è qualificato nell.i stampa fino ad ieri entusiasta de: prodigi dello "knut" contro lo czarismo senza fede, dovrebbe essere nel programma delle ri vendicazioni della social demo crazia tedesca?" satireggiava quarantott'ore prima della Di chiarazione del 4 agosto, il grai giornale del partito socialista, il "Vorwarts". Come poi il cam biamento a visat sia avvenuto, e la motivazione dei Junkers sia di ventata la motivazione di guerra dei socialisti, inutile approfondi re. Da molto tempo tento di fai penetrare nel pubblico italiano questa fondamentale verità, che una certa esperienza intellettua le mi autorizza a classificare fra quelle eteme: cioè, che le parole e le idee sono le provvisorie com - pagne della vita, ma non sono la vita. Guai agli ingenui e non dico agli imbecilli i quali ere dono alle parole e alle idee che apprendono oggi, e non sanno o non ricordano la parte che le stesse idee e le stesse parole rap presentarono ieri! Dubitare "ne cesse est". Comunque, ripeto, questo "a --libi" dei socialisti tedeschi, della lotta contro lo czarismo, è cadu to con la rivoluzione russa. Quel che appunto voleva il Vorwarts del 2 agosto, e cioè che non gli eserciti del Kaiser, ma "il popolo russo in generale, il proletario russo in particolare, pensassero ad abbattere lo czarismo", è av venuto: il popolo russo, il prole tariato russo, hanno compiuto l'opera loro e, guardate bizzar rie della storia, l'hanno compiuto contro il volere stesso dei socia listi tedeschi. Perchè, quale era il volere dei socialisti tedeschi affiliati alla persona di Beth mann-Hollveg, se non la penna nenza dello czarismo e dell'auto crazia burocratica, connivente con la politica germanica per un i pace separata? La rivoluzione russa fu determinata, e precipi tata, dalla azione appunto della politica germanica, diretta a so stenere, sia pure nel disonore d. una pace separata, quello czari smo che i Junkers prima, i socia listi dopo, dicevano si dovesse abbattere per la gloria della ci viltà europea e della Kultur, an che con la guerra. Vi assicuro, è inesauribile l'ironia nella lotta della vita, tanto in pace che in guerra. Infine, col consenso o meno dei socialisti tedeschi e del loro Can celliere, la rivoluzione russa è un fatto compiuto. E poiché non si conoscono fatti politici isolati nel mondo, e la caratteristica della libertà è nella energia epidemica del suo "virus", che non teme o stacoli di spazio e di tempo, non è difficile, sebbene sia audace, prevedere che, non ostante tutto e quando il tutto è lo Stato Prussiano, si prevede nel bronzo la Rivoluzione russa finirà con l'esercitare sul prussia ni smo quell'azione che i Junkers prima e i socialisti dopo diceva no che la Kultur avrebbe eserci tato, o dovuto esercitare sullo czarismo. Le alte grida dei gior nali conservatori all'anunzio del progetto di legge sul suffragio li ni versale non mi sembrano indi zi vani. E se Scheidemann vorrà ancora mantenere la sua qualifi ca di socialista non potrà a meno di insistere su quel progetto. I partiti avanzati non possono con sentire ad un'azione che non en tri precisamente nelle linee dei loro programma, se non a certe condizioni. Tanto di politica co loniale, e tanto di tassa progres siva. Tanto di guerra, e tanto di suffragio universale, o altra mer ce del genere. Il commercio non è nuovo, e non credo che le leggi mutino nell'esclusivo interesso del Cancelliere germanico. "Credi tu che l'aquila sia un dono gra tuito?" Bismark fu, nel primo periodo della sua vita politica, un terri bile reazionario, reazionario al punto di combattere perfino lì dono della corona imperiale che il Parlamento di Francoforte of friva al re di Prussia, per la pau ra degli oferentfi, che, erano, co me si sa, i democratici della Ger mania. Resti pure la corona im pjeriale all'Austria, ma non sia accettata dalle mani dei democra tici ! E in un discorso formidabi !e, dal punto di vista reazionario ricostruendo il dialogo tra Marx, il buon cacciatore, e Robin, il ge nio del male, del "Freischutz" > Weber il grand'uomo non di sdegnava neppure libretti d'ope retta per l'efficacia della sua elo quenza e ricordando la rispo sta che Robin diede a Mark do po che questi gli ebbe richiesto nuove palle incantate per uccide re un'altra aquila: Non vedete dunque, egli concludeva, che è la democrazia che offre al re la co rona imperiale? E credete che essa faccia l'offerta per nulla ? che essa lavori per il Re di Prus sia? Un giorno essa si drizzerà d' contro al re, e, come Robin a Marx, gli domanderà l'anima in cambio della palla che ha ucciso l'aquila. E la perorazione prò dusse tutto il suo effetto. Vede oggi il signor Bethmann Hollweg l'ombra di Robin nella figura di Scheideman? Certo, il fuoco che oggi divam pa nella stampa conservatrice, in seguito alla proposta di Scheide mann, deve essere latente da LA RASSEGNA PHILADELPHIA, PA., SABATO, 28 APRILE 1917 qualche tempo nelle discussioni politiche dell'impero, se nel di scorso di eßthmann-Hollweg, del febbraio scorso, se ne-sentono gli scoppiettii. Non so se avete av vertito, attraverso la discussio ne sui sottomarini, ma io ho no tato a mente questo periodo che oggi acquista per me il valore di una rivoluzione: "Dunque si di scuta il problema della rioganiz zazione dei diritti politici, non si potrà ammettere il principio, d ricompensare il popolo per quel lo che ha fatto in guerra : che sa rebbe un principio umiliante. Nel rioganizzare i diritti politici bi sogna soltanto aver di mira la mentalità popolare, per vedere se questa ha la capacità corrispon dente alla funzione politica". "Ricompensare" il popolo! A veva forse Scheidemann disteso già il braccio per presentare il conto ? Presto o tardi aveva profe tizzato Bismarck il nemico in torno si leverà in piedi dinanzi al re di compensa", e mostrandogli l'emblama dell'aquila sui nuovi vessilli imperiali, gli dirà: "Cre di tu che l'aquila sia un dono gra tuito?". Oh, la musica del "Freischu tz"! Se ne sentono gli ultimi e chi nel malinconico discorso d Bethmann Hollweg. RASTIGNAC. Maria Clara Non av èva altr'oro che i suoi l>ei capelli d'oro, e nei calmi occhi un grande paradiso. Quando cam minava per la strada, c'era qual-j cosa in lei che pareva mandasse profumo. La chiamavano Maria Clara. Sui lini trasparenti, su le doci li stoffe di seta, ricamava dal mattino al crepuscolo con le sue dita leggere. Nei tramonti az zurri del mese d'aprile pensava di regalare ad un amante la sua bianca gioventù. E nelle chiare domeniche dell'estate, quando l'o dore della campagna entra nelle città vertiginose, quando le ra gazze di vent'anni si lasciano tal volta invaghire dal primo che le guarda con poesia, Maria Clara, con una bella rosa punteggiata nella camicetta gonfia del suo re spiro, gli dava il braccio e se no andavano, tacendo, a ridere di fe licità. L'anno dopo, con un velo bianco, le aveva promesso di con durla in chiesa. E Maria Clara, sotto la finestra con un raggio di sole nei capelli, serenamente ri camava. Ma ormai tutto questo era lon tano; le sue bianche dita veloci ora si abbandonavano sul cane vaccio pesante : le matasse di bella seta, inoperose, le opprime vano il grembo. Non c'era più musica nel rumore della vita. Era inutile, inutile ricamare. Anche i suoi capelli biondi, anche la sua | cintura fina, ed il suo piede leg gero, e la sua piccola mano da ricamatrice; tutto questo non le lava più gioia. Si era spenta la poesia nel cuore della viW A San Martino del Carso, in un giorno d'avanzata, sotto le raffi che di mitraglia che aravano il ' l ande cimitero, anche lui, come una vergine, aveva regalato ad un amante la sua bianca gioven tù. Lo avevano portato a morire in un ospedale da campo, e così le aveva scritto prima di chiudere gli occhi : "Ha battezzato con tutto il mio sangue un palmo di stupenda frontiera. Sono calmo. Fra poco sentirò nel mio silenzio entrare Dio. Tu sei giovine, sei bella, e non ti vedrò più, Maria Clara. Ma non baciare mai con la tua bocca rossa chi non avrà compiu ta l'opera dei nostri cimiteri. Qui tutti urlano Adesso viene l'om bra Sei bella come la vita, Ma ria Clara " Quella mattina, quando si le vò, nel guardarsi allo specchio le parve di avere quarant'anni. E pensava: "lnvece ne ho quasi ventitré". Nella piccola stanz 1 entrava senza tepore il sole del l'inverno. E pensava: "Rica mare Anche oggi, anche doma ni, ricamare Come sono stan ca !" TuttavJa cosparse con un po' di cipria la sua pelle traspa rente, poi con indugio, con una specie di fatica, disciolse davan ti allo specchio la sua lunga trec cia bionda. E pensava: "Non ho altro che la mia lunga treccia bionda." Le cadeva sin quasi alle ginoc chia, era folta era morbida, co me la più bella matassa delle sue docili sete. Pensò a lui che, im pallidendo vi affondava la boc ca Pensò a lui che dormiva per sempre, a San Martino del Car so, in un piccolo cimitero. Allora la cosparse di profumo e con un largo pettine, lentamen te, con un singolare brivido la pettinò. Poi ne fece 1111 gran no do, vi mise qualche forcella, e si vestì piano piano, guardando la sua bianca pelle che traspariva sotto l'abito nero. Prese da un bicchiere di cristallo un mazzo di violette quasi appassite, che mandavano buon odore, se le na scose nella cintura, e uscì. La mattina d'inverno brillava per i selciati aspri di gelo. Quasi le parve che le strade oscillasse ro, la folla producesse uno strepi to enorme, le parve di sentire la città battere contro il suo picco lo cuore. La neve, con arcobale ni bianchi, incendiava le gron daie, E camminò rasente il muro, veloce, con impeto, quasi temes se il pericolo di un pentimento. Entrò nel profumato negozio d' un parrucchiere da signora, ove, a quell'ora mattutina, si lucida vano gli specchi. Il pronrietario aveva una liscia barba da poma tiere, una voluttuosa chioma da riformato. Con celerità, Maria Clara si levò i! cappello, tolse le forcine, scosse indietro e lasciò cadere la sua maravigliosa trec cia bionda. Quanto mi offre per i miei capelli ? Ma ccm le viene in mente signorina? Sì ; mi dica un prezzo. L'artefice volle in piena luce guardare la mercanzia, pesarla, sincerarsi che non fosse tinta provarne la resistenza, infine do po lunga discussione, le offerse, dato il cambio su Parigi, trecen to lire. Va bene. La tagli pure. Maria Clara chiuse gli occhi Sentì cadere dalla sua fronte quel magnifico e necessario peso, che le prodigava per tutte le vene un senso di gloriosa gioventù. Qualche lacrima cadde su la sua manica nera. E così povera, così umile, si affacciò barcollando alla soglia si lasciò nuovamente afferrare dal turbine della strada. Non c'e ra più musica nel rumore della vita. Nondimeno cammin». Tutta l'anima le faceva male. In una grande Banca, piena di uomini frettolosi, tolse dal guan to il denaro della sua treccia > comperò tre cartelle del Prestit i Nazionale. Ora, con quei capelli corti, le pareva che tutti la guardassero come una sfacciata ballerina. Ma nel sole dell'inverno, frammezzo a quella città immensa che tutta se'inarcava e pulsava nell'urto contro il Carso formidabile, an che a lei, piccola ricamatrice, par ve di aver battezzato con se stes sa un palmo di frontiera. Poi fece ancora questo. Salì con il suo piede leggero lo scalon di un grande giornale, diede alla Sottoscrizione di Guerra tutt. l'oro dei suoi capelli recisi e vici no alla offerta scrisse : "Come se portassi una rosa ne tuo cimitero. Tre cartelle del Pre stito. Maria Clara ..." Guido Da Verona Dr. Ignazio Cortese 1025 CHRISTIAN STREET Philadelphia, Pa. FARMACIA Gennaro Salerno j Cor. Bth & Passyunk Avenue Questa Farmacia è stata im piantata con criteri vera mente moderni Farmacia Italiana LIPPI & MA ROCCHI S. E. Cor. 17 Ih & Reed Sts. Philadelphia Servigio inappuntabile Titolo & (Jampaniolo NEGOZIANTI DI TESSUTI 728 So. 81t\ St. Philadelphia Stoffe finissime Prezzi i più bassi della piazza Both Phones Notary Public Pererlla Realty, Ine. Ueal Estate in ali its branches ltith & MOORE STREETS i'luiadelphia, Pa. ; CAFFÉ' ROMA Nicola Matarazzo, Prop. i PASTICCERIA E GELATERIA NAI'OLITANA 833 CHRISTIAN STREET Philadelphia Farmacia Italiana S. DE MATTEIS Prop. 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