I soldati Romeni I Romeni si battono bene. Si battono "accanitamente". i_,o di chiarano — ; evi insistono ì co municati tedeschi sempre parchi di elogi al nemico quando non e soverchiante. In quest'ora di fraterna ansie tà prendiamo atto di questo: la fortuna delie armi è crudelmen te avversa, in questo suo primo vasto cimento, al giovane eserci to romeno ; ma l'esercito romeno cioè la Nazione romena contende con tenace bravura il suolo della Patria a soldati fra i più agguerriti e i più feroci del mondo, tedeschi e magiari, bul gari e turchi, lanciati in un'av ventura di vendetta e di rapina. Nessuna débàcle. Date le con dizioni nelle quali sono avvenute l'intervento e le prime ostilità dei Romeni, questo basterebbe ad additarli all'ammirazione di ogni popolo il quale sappia che cos'è la guerra. Ma non solo nessuna débàcle, bensì nel soldato come nel Re, nella provincia già lambi ta dall'invasione come nella Ca pitale fino a ieri opulenta e fe stevole, e oggi minacciata, un de ciso proposito di resistere fino alla rivincita, senza tremare e senza risparmiarsi. Questo è bel lo. Anzi, riflettendo all'odio e stremo che stimola gli invasori, ai veleni iniettati dalla lunga neutralità e conoscendo talune caratteristiche talune debolez ze della società romena non si può non riconoscere e non ap prezzare tanto più il valore dello sforzo romeni. Lagrimare adesso per quello «cui non si può non riconoscere e non apprezzare tanto più il valo re dello sforzo romeno. Lagrimare adesso per quello cui non si è provveduto prima è del tutto sterile ; com'è indegno e triste cercar di nascondere con giochi di frasi che l'opinione pub blica italiana, e certamente l'opi nione pubblica di tutti i paesi Al leati è stretta da un'amara an goscia. Si salvi la Romania! La coscienza popolare anche la più oscura e la più umile, ha la sen sazione precisa che lasciar com piere il sacrificio della Romania sarebbe deplorevole; verso i Ro meni come verso noi stessi. Non si cianci con trista disinvoltura di debolezza sentimentali o che so io. Questo è, sì, sacro sentimen to; ma appunto per questo è sa na intuizione della realtà. Ciascune degli Alleati ha il suo proprio dovere, in quell'aspro frangente: occorre che ciascuno agisca come può e come deve. In prima linea, evidentemente, colo ro fra gli Aliati sui quali incom be la più diretta responsabilità del passato e dell'avvenire. La gente aspetta che la Russia fac cia sentire il suo peso, al fronte romeno. Sanno tutti, infatti, che specialmente negli ultimi mesi della neutralità romena, la quasi assoluta trattazione dei negozia ti con Bukarest si è svolta a Pietrogrado. E chi, se non i valo rosi generali russi, era in grado di valutare con esattezza il grado di preparazione e d'efficienza dell'esercito romeno? Responsa bilità politica come responsabili tà militare, adunque, giustifica no l'urgente aspettazione che i Russi stieno con rapidità provve dendo a ciò cui si deve provvede re, per i Romeni, per i Russi e per noi, per l'onore della Quadru plice. Attesa, si badi bene, che è fiducia. La gente è convinta che le ferree divisioni moscovite stie no già marciando a marcie for zate a rincalzo dei soldati che di fendono il suo romeno. Ma, intanto, si dica forte che i soldati romeni si battono, intre pidi oppressi da una tempesta di ferro e di fuoco che avanza pau rosamente; nè li prostra l'evi denza di errori commessi dai Ca pi; nè li sfibra l'odor di tradi mento che si respira nell'aria o l'insidia non ancor schiacciata, alle loro spalle. I contadini rome ni si fanno uccidere bravamente se bene delle terre che difendono non siano ancora cittadini, ma servi ; l'aristocrazia romena muo re generosa, e smentisce moren do chi la dispinse pervertita dal lusso egoistico e complicato ; l'in tellettualità romena senza distin zione di fede nè di razza è tutta nella tormenta. Mezzo milione di soldati latini, per ora quasi soli, sopporta il formidabile martella mento dei barbari ben fusi in un poderoso ed unitario arnese da guerra. Chi deve agire, agisca, da vi jcino e da lontano, per alleviare la J prova tremenda magnanimamen te sostenuta. Non curviamoci a raccattar ce nere per cospargercene i capelli biascicando lamentazioni sulla Romania allo sbaraglio. Sentia mo forte la volontà, più decisi a vincere quanto più il cimento è duro. La Romania è in un morta le periglio: non dissimuliamo nulla nè abbiamo aspettato ades so ad accorgercene, se da qualche tempo lo prevedevamo. Ma la Ro mania non è perduta. I Romeni si battono bene. Onoriamoli a vendo fede in loro come essi eb bero ed hanno fede in noi. E. C. T. 11. SIGNOR FRANCESCO TOFINI, l N INTELLIGENTIS SIMO GIOVANE MOLTO NOTO NEL CAMPO COMMERCIALE DELLE NOSTRE COLONIE, VIENE, DALLA NOSTRA AM MINISTRAZIONE, ASSUNTO ALL'UFFICIO 1)1 AGENTE PER LA RISCOSSIONE E CON TRATTAZIONE 1)1 AVVISI ED ABBONAMENTI. LO RACCO MANDIAMO CALDAMENTE A TUTTI QUELLI CUI POTRÀ' PRESENTARSI IN NOME E PER CONTO DEL NOSTRO GIORNALE. LA RASSEGNA PUB. CO. Organizzazione Civiie E PATRIOTTICA Questa e troppo bella perchè io non ve la racconti. In Francia, un signore, non abbastanza convin to dell'efficacia dei vari istituti di organizzazione civile per la guerra e tendenti al soi'ievo ed alla riparazione dei gravi effetti della medesima, e conscio d'al tra parte, del suo sacrosanto do vere di buon cittadino francese che non è al fronte, di dedicare almeno altrimenti le proprie for ze a vantaggio del suo paese, ha escogitata e creata una sua par- ticolare istituzione la quale si prefigge tre scopi. Primo : provvedere alle vedove dei militari morti in guerra che non abbiano altri sostegni e alle "filles-meres" che abbiano avuto o portino ili grembo il frutto del le loro "mesalliances" che la guerra ha interrotte, o con la morte degli uomini cui le sud dette "filles-meres" si erano ab bandonate o con l'abbandono di esse da parte dei medesimi. Tut to questo, naturalmente, sempre quando quelle vedove e quelle "filles-meres" siano disposte ad affidarsi all'istituzione che quel signore offre loro come rifugio. Secondo: dare un padre ai fi gli dell'amore che quelle "filles meres" daranno o han già' dato alla luce e che altrimenti un pa dre dal punto di vista dello Stato Civile non avrebbero. Terzo: concorrere al ripopola mento della Francia, che la guer ra ha reso anche più di prima ne cessario ed urgente. A questo intento, complesso e commendevole, quel signore ha fondato un asilo, nel quale racco glie quelle vedove, quelle ragazze quei marmocchi, provvedendo co sì al numero uno del suo pro gramma: ha dato e continua a dare a quei figli di nessuno il pro prio nome, riconoscendoli per propri figliuoli, ciò' che corri sponde al numero due del pro gramma. Tutta roba che, come comprendete perfettamente, quel signore può fare perchè è solo e ricchissimo. E già' l'istituzione LA RASSEGNA PHILADFLPHIA, PA., SABATO, 7 APRILE 1917 figuratevi conta la bellezza -di una trentina di pensionanti, le quali trovano in essa alloggio, vitto, assistenza completa e tutti i giorni crescono di nume ro. Mi direte: e il terzo numero del programma? Ecco: a questo quel signore provvede facendo qualcosa che rappresenta, dire mo così, gli utili che egli ritrae dall'azienda: e cioè facendo quel lo che è necessario e sufficiente perchè, con la sua collaborazione esclusiva ed obbligata, beninte so, quelle vedove e quelle "filles meres" abbiano ancora dei fi gliuoli. Figliuoli che egli si è im pegnato a regolarmente ricino scere e nutrire. Non sono mancate, com'è faci le intendere il mondo è così e sigente ! le critiche alla nuova istituzione filantropico-patriot tica. A quel raro esempio di be nefattore e di cittadino è stato mosso l'appunto che egli sotto il pretesto della filantropia e del patriottismo abbia voluto costi tuirsi un "harem". Ma noi, meno esigenti e più ragionevoli, dire mo non è vero? che quel la è forse un'insinuazione e che comunque, anche se non è tale, il nostro Machiavelli ha detto e ha detto bene che il fine giustifica i mezzi. D'un'altra cosa, piuttosto, io mi preoccupo, nell'interesse del l'istituzione, del suo sviluppo e della sua prosperità'. Quel signo re possiede larghi mezzi finan ziari e ciò è rassicurante circa l'adempimento dei due primi nu meri del programma. Ma, quanto al terzo, possiede egli tale lar ghezza di mezzi che gli permet ta di sobbarcarsi al carico di da re alla Francia tanti figliuoli quanti il suo patriottismo si ri promette di darne, e al correla tivo peso di coltivare trenta mo gli morganatiche? (Trenta per ora Domani chissà' quante ) Poiché sarebbe certo deplorevole che tanto zelo dovesse al bene merito cittadino costare dei Chi mi da' un eufemismo? dei sopraecapi. Sull'orlo di una stella.... Venite, vi prego, gentile Let trice, un momento, alcuni mo menti, con me. Su, su niente paura nelle altissime regioni eteree; nell'empireo, come dice vano tanto volentieri, raggianti nelle buone facce rubiconde, i no stri cari vecchi classici autori. Nessuna paura, vi dico. Non è che un'aeronavigazione, o volo che dir vi piaccia, in ispirito; e quindi, il rischio è in proporzio ne. Una eventuale precipitazione dello spirito è poco più che niente 0 press'a poco. Guardate Lucife ro: era un bello spirito, no? dei più belli: precipitò; ebbene, rimase un Bel zebù. Dunque, su, su ancora, verso il livello delle celesti sfere *** Ecco, ci siamo. Sediamoci qui, su questa stella fissa. C'è su tan to di cartello con la scritta, mes sa dagli astronomi ; dunque, si può star tranquilli che non si muove. Un magnifico Belvedere, del resto. Guardate che bella miria de di belle miriadi di luci palpi tanti si vedono E, quel che è più bello, non "sopra" come di laggiù, dalla Terra nostra mise rabile ma sotto, e intorno. Lu ci palpitanti; lucciole del cielo. Chi sa se, come in quelle della Terra, la parte luccicante e pal pitante non sia per avventura la diremo così meno nobile. Chi lo sa? Non si può veder be ne. Non si muovono. Ma sì, gran Dio. Non mi ingan no; non vi inganno: eccone, lag giù, una che si muove, che si giurerebbe si avvicina. Guar date, prima non c'era ; ossia, non si vedeva: adesso si vede, e cre sce. Cresce a vista d'occhio: pri ma era un puntino lucente; poi, qualche cosa come un centesimo di rame nuovo fiammante ; ades -Iso pare un soldo. Un palancone ' nuovo. E cresce; si Avvicina di gran corsa, nella spazio immenso, not turno. E' gì grossa come la luna. Ma non è la luna, evidente mente. Ha troppe macchie. Ecco: adesso è grande ed ar dente come una gran bocca di forno; no. piuttosto come un e norme faro, perchè la sua è piut tosto luce di riflesso che di fuo co. Si avvicina ancora: si precipi ta. E' un globo spaventosamente grande. E cresce sempre. Ma no, non v'ingannate: quei con dì ni geografici... Sì, è lei ; è la Terra, la nostra vecchia Terra, che fa il suo soli to giro a termini di Calendario, nello spazio. Ne sentite il rombo, il rombo cupo, come di tuono, come di raf fica, come di locomotiva colossa le che si appressa, che arriva? Oh spaventoso, oh terribile, oh bello, oh sublime a vedersi ! No. non spaventatevi : non ci travol gerà', non ci urterà'. Ci passera' solo a portata di binocolo. Guardate, guardate bene. Ec cola, eccola: immensa, stragran de. Già' domina e ci copre tutto l'orizzonte. Già ci è vicina, e ne | vediamo il roteare quotidiano: u na trottola immane lanciata nel lo spazio. Eccola, è qui, vedete? i mari scuri agitati ; le Americhe, l'Africa, l'Europa Eccolo, sotto i vostri occhi, per pochi momenti, nel fragore ul traposente del suo passaggio, il globo immenso. Che è quel formicolìo, quello straterello di bioccoli di fumo? Miserie terrestri : sono gli uomi ni vermiciattoli della Terra che "si battono" ; cioè, si assassi nano, si massacrano fra loro. Sentite, nel gran fragore del glo bo che passa, il crepitìo minusco lo scoppiettante? Sono i loro grandi cannoni, i 75, i 280, i 305, i 420, i 520 Vedete quelle cosucce che si muovono nel mare, lanciando mi nuscoli getti di fumo Infuocato? Sono le loro "dreadnoughts". Ecco, è passato. Già lontano: una bocca di forno un faro una lùnàyTTn aoirto Sfiammante, un centesimo lucente; un punto luminoso, fra i tanti, nello spazio. Ecco: è scomparso. Più nulla. Possiamo ridiscendere dalle nuvole. NOTE VARIE L'eroe romanzesco E' il più giovane generale del l'esercito britannico. L'avventu ra che lo ha immortalato risale allo scorso settembre. John Vau ghan Campbell era allora soltan to colonnello e serviva nella guardia. Il suo reggimento era in prima linea, di fronte alle trin cee nemiche. Una sera giunge l'ordine di attaccare a mezzanot te: l'ordine riguarda proprio il reggimento di Coldstream Guards. La notte è dolce, serena, suggestiva : meravigliosa notte che concilia il sonno. Pure, giun ge l'ora di uscir fuori. Il colon Bellino Photo STUDIO nello guarda i suoi ragazzi, com prende la depressione dei loro corpi, intuisce quella probabile dei loro corpi. Bisogna risvegliar li, questi spiriti, esaltarli. Che fare? il colonnello, cacciatore magnifico, si ricorda d'aver un corno da caccia, uno di quei "hunting horn" più squillanti di qualsiasi cornetta. Detto fatto: raduna gli uomini, lancia l'ordine dell'assalto e balzando primo fra tutti dalla trincea, ritto sullo spalto breve formato dal para petto, dà voce al corno che squil la spavaldo le note dello "hallali". Come se il richiamo destasse nei cuori tutte le voci della lontana patria, delle leggende tradiziona li, della nostalgica giovinezza, i Coldstream Guards si lanciano all'assalto. 11 colonnello è in capo a tutti. Coi corno alle labbra egli balza nella trincea nemica. Nar ! ramno poi i suoi soldati che i suoi brevi e ispidi mustacchi si e rano drizzati in quel momento come quelli di una tigre. Certo due sassoni che gli si pararono dinnanzi, vennero dall'audace co lonnello spacciati netto. E due linee di trincee sono conquistate. L'episodio ha fatto il giro di tut ta l'lnghilterra e il Re ha pre miato il colonnello Campbell con la promozione e generale e con la Croce della Regina Vittoria. Un tesoro favoloso Da un telegramma al "Figaro" da Rio de Janeiro togliamo : "Un immenso tesoro è stato or ora scoperto in una località dello Stato dei Minas-Geraes, denomi nata Pomba, dove era stato in terrato. Secondo il rapporto del l'autorità si sono trovati circa 3.050 grammi di brillanti, 1800 grammi di rubini, topazi di una grandezza Ignora sconosciuta, e dei "colliers" di perle di un valo re incalcolabile, il tutto frammi sto ad una grande quantità di monete e medaglie antiche." Macabra collana In una mostra di gioie a Chica [go un ricchissimo negoziante ha presentato una collana, certa mente unica al mondo, composta di tre file di occhi umani, perfet tamente conservati, incastonati in una splendida montatura in oro. Gli occhi erano stati estratti da mummie trovate nella necro poli dell'antico Messico, del tem po cioè dei Monteruna. Da quei giornali poi apprendiamo come la collana lugubre sia stata acqui stata da una miss miliardaria e capricciosa, la quale, natural mente, l'ha pagata un occhio della testa I danni di un insetto Un giornale americano denun cia i danni prodotti da un inset to che si nutre di piombo. Esso prende di mira sopratutto i fili telefonici di cui divorava l'invo lucro. Il direttore dei telefoni di Santa Barbara (California) assi cura che il suo servizio è stato danneggiato da questo insetto, e si è trovato nella necessità di presentare il colpevole a una riu nione di ingegneri. E' uno scara beo nero, dall'aspetto placido ed innocuo. Si fece un esperimento: rinchiuso in una scatola, sotto un coperchio di vetro, insieme ad un pezzo di filo telefonico, si mise -libito all'oliera. Poiché il piom bo non ha alcuna qualità nutriti va, si ritiene che il roditore non abbia altro scopo se'non quello :li scavarsi un nido per deporvi le uova. Ma allora perchè inghiot Italian Wine Importation COMPANY N. YV. Cor. Bth & Christian Sts., Philadelphia Grande deposito di Vini e Liquori Domestici ed importati Servizio a domicilio Qualità Superiore Prezzi bassi Argentieri & Ruggieri GOAL. WE TREAT YOII RKìIIT QI'ESTO E' 11, MOMENTO DI ORDINARE IL CARBONE PER 11. PROSSIMO INVERNO. NOI VENDIAMO LA MIGLIO RE QUALITÀ' DI SUSQUEHANNA, LEHIGH AND WYOMING COAL SERVIZIO INAPPUNTABI LE E ORDINE GARENTITO MAIN OFFICE: 2. r ,th above MOORE STREET BRANCH OFFICES: 152K Dlckinson St. K4I Wilder Street ITALIAN CHEESE { MANU FA CTUKY 35th & Lancaster Ave. Philadelphia, Pa. 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