La rassegna. (Philadelphia, Pa.) 1917-????, April 07, 1917, Page 2, Image 2

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    2
"LA RASSEGNA"
published by
LA RASSEGNA PL'B. CO.
A. Cusano, President
G. Trevisani, Treasurer
A. Rag. Caruso, Secretary
Board of Directors
T. Descano
J. De Benedictis
G. Giandomenico
G. Caicavecchia
L. Scaricamazza
SILVIO LIBERATORE
Editor & Business Manager
920 So. lOth St. PhiUi.. Pa.
Subscription $2 per yeiir,
SAB.vro 7 APRILE 1917 J
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piegati che s*® o stati a
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n'ali, cosi come non s'er
capire che sarebbe stat<
quello della domenica cti*
vorrebbe consacrato alle
mestiche della famiglia,
ro legittimo di un* doccj
ossigenata cui ogni esse
le si sente di avert ine
bilmente diritto par il
esercizio della vita
Abbiamo a PhiWe
classe di banchieri pri
tabile sotto ogni punt
nessuno in buona r<
vrebbe sentirsi autori
sorgere in alcun mode
essa, sotto nessun pre
nessuno aspetto, pe
chieri italiani d'Amei
immancabili eccezion
gola, sono di quanto
di prettamente corre
se immaginare nel
delle nostre Colonie.
Quei tali, in mez:
_
cKe si discrbUnano per combatte-1
re i nostri banchieri privati, fan
no, a nostro modo di vedere, m
pfù e nè meno che opera insulsa
e banale ; diciamo insulsa e bana
le perchè è semplicemente così ;
certe volte si ragiona o si preten-1
de di ragionare semplicemente I
perchè la mente pervasa o altri
menti turbata può trasportare a
ragionamenti sbagliati, a disqui
sizioni illogiche. La verità' è
sempre Tjuella che in ogni caso e
merge a preferenza; dica chi
vuole e si proponga chi voglia.
Riepilogando dobbiamo dire,
sentiamo il dovere di dire: delle
due banche statali testé sorte a
Philadelphia, la prima—la South
Philadelphia State Bank s'è
proposto l'affare bancario assolu
tamente detto, cioè a dire lo scon
to degli effetti commerciali, alla
rata minima del sei per cento,
senza curarsi di ogni e qualsiasi
altro affare bancario a servizio
dell'immigrato m generale
che avesse potuto urtare la
suscettibilità dei banchieri pri
vati. La "Sons of Ttaly State
Bank , al contrario, ha emana
to, in parecchie pubblicazioni che
han preceduto la sua apertura,
comunicati e proclami dichiaran
ti lotta e guerra ai banchieri pri
vati ed ai loro sistemi di azienda
nei rapporti dei nostri coloni che
vi dipendono.
E stato questo un errore che
ha peccato di "peccato originale".
Potrebbero un giorno doman
dare e chiedere i nostri banchie
ri privati, q Ue i banchieri cui
conviene far tanto di cappello e
verso , quaU qualche direttore
della Sons of Italy State Bank"
e sempre debitore di parecchie e
parecchie migliaia di dollari,
chi siete voi di tanta lodata banca
che non ha ancora versato l'inte
ro ammontare delle sue azioni,
che vi erigete a nostri giudici e
persecutori. Giù il caprK>lloi mp _
schinissimi; voi non ci fate più
ombra oggi. perchè non C redia-J
Ok
! mo vi basti il coraggio d v 'enirc
a domandare ancora de' denai
in prestito.
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I cordiale condoglianza per il gra
j ve lutto che Io ha colpito.
Alla taida età di 88 anni, si
I spense serenamente, il 30 marzo
j u. s., la signora
Angela L. Nardi
vedova del sig. L. Nardi e madre
affettuosissima degli stimabili
connazionali nostri Emanuele e
Carlo Nardi, il primo interprete
ufficiale presso le corti della cit
i tà, l'altro manager del quotidia
no "L'Opinione."
j Agli egregi e stimati amici fra
telli Nardi le nostre condoglian
ze per la perdita irreparabile dal
la quale sono rimasti colpiti.
Dal lontano Abruzzo è perve
nuta ai fratelli Giustino e Tom
maso Giandomenico la ferale no
tizia della morte del loro amatis
simo zio, Nicolantonio Cicchini,
decesso avvenuto dopo di es
sere stato munito di tutti i con
forti che la Religione offre il
3 dello scorso Febbraio.
Il giorno appresso venivano
resi al caro estinto imponenti fu
nerali, ai quali prendeva parte
tutta la popolazione che egli
in vita in mille modi aveva !
tanto beneficata.
Vadano alla vedova, zia An
nantonia Giandomenico, marita
ta Cicchini, ai figli Filippo, at
tualmente sotto le armi, Caroli
na e Domenica in Italia, e Mauro
e Maria, residenti in America, le
nostre più sincere condoglianze.
G. G.
Il signor Giustino Giandomeni
co, ex-impiegato di Banca, è ora
occupato presso i signori Monti
celli Brothers di Philadelphia. ,
S MOKf!
PLAIN -END
Stanco urro
Si '! n i° ardeva nel tramonto
S sarebbe dett ° che J . incendjo
eiJo-a dovesse consumarla: nè
fì^L OP T eVa ■"* istruzione
i anello d'acqua in cui
era coitretta CUJ
£ infatti le isole, z,
trema del giorno, si im
ai sole;le isole ed i lem
m del ' 3 terra, tutto che
con .1 mare. Viste da lu
paiono come immensi cirn
cielo, sanguinolenti
>a .stessa, immotii'v.„„. pl
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Due bandi-i*.
' jßuerra, la freyiese
,i£, proteso aall'es .remo i
.<rf)Ìa come H rostro d'una na- |
. E l'isola non era francese nè ,
inglese. Dalla parte opposta al
castello, in fondo ad una strada
sassosa, una piccola moschea
bianca, e agilissimo un minareto,
eretto come il feltro di un mago ,
bizzarro che tentasse di discovri
re il segreto dell'azzurro cielo
per propiziarne all'umanità. Quel
minareto era quasi una bandie
ra: più ferma, più alta delle due,
ma come tutte le bandiere, pie
na di vita e gonfia d'aria nella
sua squallida immobilità di sas
so. Eppure l'isola non era più
sotto il dominio della mezzaluna.
Di tutti gli ottomani di un tempo
non restavano che una trentina
di "dèracinè", i quali passavano
le ore eguali della loro giornata,
seduti sulle stuoie di un caffè,
mentre la placida visione della
costa d'Anatolia e il gorgoglio del
"narghilè" addormentavano in
loro gli estremi tormenti dell'e
silio.
La vera bandiera era quella u
milissima segregata in fondo al
paes , «à dove il colle di
" bianca e azzurra: e si teneva in
disparte, si cancellava, si dissi
pava nell'aria, fondeva i suoi co
i lori nei colori dell'aria: neve e
> cielo: mare e marmi
Fra questi quattro poli di na
zionalità, muovevo il passo, stan
co di ragionamenti guerreschi,
. stanca l'anima di visioni di mor
te, stanchi gli occhi del grigio
ferrigno ostinantesi come un'in
trusione beffarda nel più sereno
paesaggio che la mente idilliaca
possa immaginarsi.
Non voci: il vento abita Tene
do. E' la sua casa, l'isola. La
riempie tutta come il mare una
conchiglia. Anche se nella larga
atmosfera Eolo si taccia, nelle
strade dell'isola il suo murmure è
rimasto. E nulla è più persuasivo
al dimenticare che il frastuono di
questa voce senza nome negli o
recchi del passante.
l'ou erchete?
I Domandai a due ragazzi che
tagliavano diritti la strada, come
, seguendo una voce che ci giunge
va da lontano.
Risposero una parola che vole
va dire morire.
Morire? Al tramonto? consa
crato da un lento canto di fan
ciulli, nel cuore dell'isola?
Seguii i due ragazzi. Non mi
parlavano, ma sembravano con
tinuamente invitarmi a non mu
tar strada, a procedere per la 1
scia del canto che si faceva sem
pre più vicino ; e l'invito compie
vano col solo guardarmi, con l'ad
ditarmi, la strada dall'estremo
dell'occhi. Ne' scambiavano paro
le fra loro.
Il tramonto svolgeva la con
sueta agonia sul letto della notte.
E il canto si fece più vivo : pai- ,
pitò non visibile ancora: apparve,
con una sua chiara faccia di gio
vinezza. Venti fanciulli non più:
una piccola bandiera, dove l'az- :
zurro era segnato in croce sul
fondo bianco.
| SABATO. 7 APRILE 1917 *
Ra ssegna pmi »nr.|
"Compagni piccoli
Sositanei. L'inno che
si unirvi m'era scono
era statava come un
Fasciava
solco e c'era dinanzi
lu ».■ . _.l_»
anch'esso.
_ pagnatore dei
3una specie di
chiese di
volesse. Poi
risposta le
ripetuto venti
tacque, rientrò,
per mano un
?chi senza luce
issità lo spasi
li *u erano costret
tL
Ripensai la parola di morte
detta dai due ragazzi che pocc
prima avevano tagliato la strada
quasi guizzando davanti ame
Non intendevo: come se m'accor
gessi di seguire le vicende di une
strano rito, ero necessariamente
tratto a non abbandonare il pic
colo corteo.
Nei tramonti le isole ardone
come urne di fuoco.
m*.
Il corteo si mosse.
La donna che restò sulla soglij
della casa non disse che un salut*
banale.
Kallispera !
Ebbi il terrore di aver moltipli
cato, creato anzi con la mia fan
tasia, il fascino eccezionale de
rito misterioso.
Pure, seguii il gruppo dei fan
ciulli nell'ascesa per il colle. Li
bandiera era avanti a tutti. Cam
minammo qualche decina di mi
nuti. L'ascesa era lieve nell'ora.
I fanciulli si fermarono davan
ti aun recinto sassoso, abitati
nanzi. Fu chiamato qualcuno. Ui
pastore apparve. Gii si chiese de
latte.
' ~>iaW>«> 'Mussato. iLga
r . rlXl Militar JiGZZì
zucca colma di denso e spu
moso: sembrava essere stato at
tinto in cima ad un flutto. Il eie
co solo bevve.
E salimmo ancora. Sulla vetti
del colle era rimasto quel tanto d
chiarità che ultimo si poteva spe
rare dall'elemosina del giorno. Li
sosta fu decisiva. Dinanzi al eie
co erano la chiarità estrema e li
distesa del mare. Dietro a lui li
bandiera ellenica. Intonò, si li
brò, si svolse, onduleggiò, stett<
(a canzone della terra, la paroli
della patria riscintillante dagl
specchi di tante anime puerili.
I fanciulli tornarono quando fi
notte.
Chiesi, quando fui nel paese <
raccontai lo strano viaggio, eh
fosse il fanciullo.
E' Anastasis, mi dissero: i
figlio della miglior tessitrice d:
tappeti : ieri il papas ha dichiara
to che nessuna cura umana a
vrebbe mai dato la vista al fan
ciullo cieco.
Non volli chiedere allora le ra
gioni dell'ascensione sul colle di
Sant'Elia, perchè qualunque di
scorso avrebbe potuto togliermi
questa deliziosa illusione: che i
coetanei del cieco avessero ten
tato di fargli vedere con il coro
bianco d'anima, azzurro di cielo,
i colori della sua bandiera. ...
Beethoven, una notte, per una
fanciulla cieca, con gli accordi del
cembalo, apriva uno sportello so
pra un orizzonte lunare
Fausto Maria Martini
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Avv. Strizzi e F. Reale, City.
Grazie infinite per la cortese
pubblicazione ; quando vorrete
vogliate disporre di noi. Saluti e
buona Pasqua.
Irùi, City. Lo scrisse Neera
nel suo "addio" : L'amore èil
fuoco che riscalda, la passione è
l'incendio che distrugge. Non
crediamo però che voi, anima
frerra più di un rettile, siate mai
stata capace dell'uno o dell'altra.
Potreste anche sostenerci il con
trario, ma noi non vi crederem
mo se non in seguito al responso
positivo di un'autopsia cada
verica.
Giglio bianco, City. Abbia
mo ricevuto e molte grazie.
Cercheremo di controcamlùare il
bel complimento alla prima oc
casione. State sana e vogliateci
sempre bene.
G. Lanciano, City. L'Orto
lano sta poco bene da più di una
settimana: per il prossimo nu
mero ha promesso però di scrive
re le "Foglie d'Ortica". Se vedi
Durante accarezzagli un po' la
coda anche per conto nostro. Sa
luti.
V. Di Girolamo, Washington,
D. c. Non sai niente? L'inef
fabile Agostino è in procinto di
prendere moglie. Anticipa le do
vute condoglianze per tanto fu
turo funesto avvenimento. Saluti
X. Prima di decidermi a
non pensai ci più, vorrei dirti
due, proprio due, sole due paro
line all'orecchio. Per un ingenuo
sarebbe strano il tuo contegno;
per me no. Conosco un pochino il
mondo io. Scrivimi se credi e
dammi un appuntamento.
T. Giustiniani, City Ricor
dati del detto latino "promissio
viri est obbligatio" e lascia che
il mondo cammini sempre alla
rovescio. Buona Pasqua.
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