La rassegna. (Philadelphia, Pa.) 1917-????, April 07, 1917, Image 1

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    ■■■
La Rassegna
_ I
Both Phones
ANNO L No. 1
Il perche' de "La Rassegna"
In Colonia s'è sempre risentita la necessità di un giornale che,
attraverso l'indipendenza di idee, avesse anche potuto dire di sta
le alquanto bene in gamba dal lato finanziario. Parecchi giornali
sti, intelligenti ed onestissimi per giunta, dalle idee focose sprigio
nanti raggi inconfutabili di luce bagliora, se ne sono sempre avuti.
Mancò ad essi pero sempre quel puntello che disse e dice sempre
di "madonna finanza"; per cui si ha sempre ragione di cadere, in
fallibilmente cadere.
Sorge "La Rassegna" per hi volontà e per i mezzi finanziari
di pochi cui stanno a cuore sul serio le sorti della nostra Colonia.
Questa è almeno l'intenzione; il nostro pubblico coloniale dovrà fa
ìe il resto.
Noi vogliamo assolutamente giovare alla collettività; faccia la
collettività il suo adeguato dovere.
Col fermo proponimento che il compito che ci assumiamo di
dare una zaffata di aria vivificatrice al nostro ambiente troppo cor
rotto, ed al contempo, apata e sonnolente, affidiamo la direzione del
giornale al Signor Silvio Liberatore, troppo noto nel campo del
giornalismo coloniale cui seppe sempre dare, coikenuincipazione di
idee, con indipendenza di principii tutto l'ardore di una coscienza
non mutabile e nè vendibile per aver bisogno di più pomposa pre
srntazioite.
LA RASSEGNA PUB. CO.
i ANGELO CUSANO, Presidente
G. TREVISANI, Tesoriere
ALFONSO Rag. CARUSO, Seg.
RITORNANDO NELL'AGONE GIORNALISTICO
Un gruppo di stimabilissimi connazionali, in mezzo al quale
vado superbo di annoverare amici ed estimatori fidatissimi, mi
commette l'incarico di assumere la direzione di questo giornale. Ac
cettando l'incarico, prometto a me stesso ed agli altri di essere e di
l'i memore »cmpr« «lut fui JMtr il lymaafA nùl canina «risii*, j
nalismo coloniale. Ho un pubblico che mi conosce, mi stima e mi
combatte all'istesso tempo dacché io volli darmi alla pubblicazione
di un giornale. Non sento allora il ben che menomo bisogno di una
auto-presentazione, o quanto meno della esposizione di un program
ma qualsiasi. Chi mi conosce, mi conosce; chi non, si lasci servire.
Nemico sempre dei tratti disonesti rimarrò sempre sulla breccia per
combattere i disonesti. Ove si possa andare a finire con un pro
gramma di tal genere poco importa. Io parto sempre dal principio
che, a questo mondo, finiscono sempre prima, e male, i disonesti
anziché i galantuomini. Poco importi! se i primi sieno sempre ver
gognosamente ricchi a soldi e gli altri non abbiami di che onore
volmente sfamare le proprie creature. L'ora del "redde rationem
dovrà* fatalmente suonare per le coscienze elastiche e per gli animi
gretti. Io saprò sempre rimanere in vigile attesa per fare il mio do
vere, nient'altro che il mio dovere.
SILVIO LIBERATORE
VIVANO GLI STATI UNITI
Gli Stati Uniti, patria predi
letta di Washington e di Lin
coln, i due presidenti più po
polari che si sieno qui avuti,
hanno alfine saputo imporre
"l'alto là" alle azioni guerresche
degl'imperi centrali, potenti vio
latori di ogni diritto umano, di o
gni prerogativa internazionale,
di ogni ragione acquisita delle
genti.
Appena la Germania annun
ziò l'intrapresa spietata di rap
presaglie dei sottomarini, gli Sta
ti Uniti non potettero a meno, a
salvaguardia ed a tutela del pre
stigio cui si sente di aver diritto
una grande nazione della loro
specie, con gesto energico, ruppe
ro ogni relazione diplomatica con
l'imperiale governo germanico.
Ognuno capì subito che questa
rottura di relazioni diplomatiche
era il preludio buono e semplice
di una conseguente dichiarazio
ne di guerra, perchè quelle ragio
ni che persistettero per rompere
le relazioni diplomatiche eran più
che sufficienti per la dichiara
zione di guerra. Mancava però il
semplice fatto circostanziale per
la definizione del "casus belli", e
questo fatto non tardò a verifi
carsi perchè i sottomarini tede
schi, senza riguardo alcuno, af
fondarono nelle zone dichiarate
di guerra parecchi piroscafi «me
>* ITA LI A N w E R
I )evoted to welfare and BP» Italia ns in Aifcii
S. LIBERATORE, Direttore
ricani che ardirono attraversarle, j
Checché se ne possa dire in j
contrario, non sono stati gli Stati
Uniti a provocare la Germania.
Essi non chiedevano e non pre- !
tesero che il solo rispetto alle |
leggi ed ai trattati intemazionali
circa il modo di guerreggiare, sia
nei rapporti delle nazioni belli
geranti, che rispettivamente ai
neutri. E allo intento di conse
guire un tale effetto, gli Stati
Uniti sono stati di una longani
mità proverbiale, di una pazien
za più che santa; hanno espe
rite tutte le vie bonarie, dalla
nota umilmente consigliera a
quella risentita, energica, velata
mente minacciante. La Germania
però hà creduto di tener duro e
non ha nemmeno di una virgola
voluto modificare il suo piano di
guerra marinaro, adducendo ra
gioni e pretesti che, a rigore di
buona logica, non potettero me
ritare l'accoglimento nemmeno
parziale da parte di questa nazio
ne che, sebbene democratica e ■
pacifista per indole di popolo e •
per liberalità di costituzione, sa
all'occorrenza avere i suoi scatti
di opportunità psichica, quegli
scatti cioè che sono legittimi in
chiunque si creda offeso viva
mente ed ingiustamente nelle
sue ragioni e nei suoi privilegi di
persona, di ente, di collettività
PHILADELPHIA, PA.,
avente diritto al libero esercizio
di certe attribuzioni che trovano
consentimento pieno e largo nelle
teorie che affermano pieno e lar
go il diritto di natura e delle
genti.
Non v'è chi possa disconoscere,
sempre tra quelli cui non fa
difetto il lume della ragione,
che gli Stati Uniti sieno stati
proprio tirati, trascinati per i
capelli alla dichiarazione di uno
stato di guerra con la Germania.
Quali saranno le conseguenze af
fini ad un tale stato di cose, nes
suno potrebbe con matematica
disquisizione dirlo oggi; la qui
stione è oltremodo complessa;
per cui di difficile discussione.
Avranno gli Stati Uniti la for- j
za di vincere e debellare la sel
vaggia caparbietà tedesca?
Sarà quistìone semplicemente da
vedersi.
E' sempre prudenza, in giorna
lismo specialmente, farsi, stabi
lirsi, o positivamente e con pru
denza imporsi delle riserve, delle
vaste, grandi, oculate riserve.
Onde è necessario si venga alla
seguente, breve, concisa, spassio-
nata locuzione : La Gei-mania ha
provocato gli Stati Uniti; lo ha
fatto forse senza raziocinio belli
co? Sarebbe da audaci a dire che
sì, sarebbe da ingenui a dire che
no. Negli Stati Uniti vi sono cer
velli che ragionano, indubbia
mente; sarebbe da imbecilli sol
mwm m ama»
dirittura. E' prudente quindi, per
il momento almeno dichiarare
che dall'una e dall'altra parte il
caso ha voluto che sia mancato il
vero punto di appoggio sul qua
le basare un accordo qualsiasi. Le
pagine di una prossima o lontana
storia sapranno dirci approssi
mativamente da parte di chi sta
la ragione; noi per altro la cre
diamo, ora come ora dalla parte
degli Stati Uniti, di questa gran
de nazione democratica sempre
pronta a farsi sentire ogni qual
volta l'eco di una qualsiasi
concussione di diritto delle genti
potesse arrivare fino all'orizzon
te serenissimo della più grande,
più prospera, più generosa e più
ospitale delle repubbliche del
mondo.
Molti si domandano: a che co
sa potrà portare l'entrata in
guerra degli Stati U. con la Ger
| mania? Sarà veramente combat
tuta tra le due nazioni una guer
ra nel vero significato del termine
così come si combatte in Euro
pa?...... No, assolutamente no, di
ciamo noi oggi e lo diremo
chissà per quanto tempo ancora,
fino a quando il verificarsi di fat
ti in senso opposto al nostro av
viso non venisse per farci ricre
dere in modo bruscamente logico
e matematico.
Noi non crediamo che gli Stati
Uniti, dichiarando guerra alla
Germania possano presto o tardi
intraprendere le loro azioni belli
che nei campi d'Europa. Non vi
avrebbero di che guadagnare,
non solo, ma nemmeno di che
efficacemente operare. La Ger
mania, e con essa i suoi alleati,
godono nelle terre di Europa
di una posizione strategica
mente forte, sia dal lato del
le coste, guardate da piazzeforti
'assolutamente imprendibili, che
per le posizioni terrestri forti ol
tre ogni dire, e per tentare la
conquista delle quali le potenze
; alleate hanno saputo sapiente
! mente mettere su tante forze da
1 non avere assolutamente il biso
gno che altri vadano a coadiu
. varie in qualche modo.
Faranno, a >H
dere contro la,
porti del
peo, quello
Giappone
scoppiò il
flitto che
chiamare
solo, ma
due terzi del mondo. Fenomeni
curioso di velleità bellica *. di
sempre condannabile velleità im
perialistica ! Ad ogni modo pe
;l ò certe cose, dolorose peraltro
sempre si son verificate; si ha il
dovere ora di fronteggiarle a do
vere e gli Stati Uniti non sapran
no venirvi da meno. E' un gran
popolo questo, capace di grande
pazienza e di grandi scatti pu
ranco. Non abbiamo bisogno di !
COMUNICATO A PAGAMENTO
Lettera aperta al Sig. R. Lombardo
Presidente della "Sons of Italy State Bank"
Philadelphia, Pa.
Egregio Signor Lombardo,
La colonia è stala turlupinata :
voi siete una vittima di coloro i
quali agognando di raggiungere
una posizione sociale che mai po
tevano sperate, si sono fatti u
sbergo del vostro nome, sono riu
sciti nel loro* ■intesto, e, fra bre
"tuvi virìatf le
ami'.
Voi siete debole,
- -
perchè galantuomo; siete una
persona che non ha studiato il
Loiola e quindi non sapete le ar
ti che adoreranno contro di
voi; ma cadrete, infallibilmente
cadrete, se continuerete ad esse
re parte passiva nelle mani dei
gesuiti e chiudo gli occhi per
non vedere il rogo che già hanno
preparato per voi.
Ora sulle vostre spalle gravano
le terribili responsabilità della
carica; ricordatelo, e non abbia
te a male l'avviso mio.
La colonia non, ha mai creduto
che voi, Presidente della Sons of
Italy State Bank, con Giovanni
Di Silvestro a fianco, avreste po
tuto esercitare con serenità le
vostre mansioni. Ed è purtroppo
così.
E tanto per incominciare dirò
a voi le impressioni da me ricevu
te sin dal primo giorno.
Il 19 marzo, onomastico di Giu
seppe Di Silvestro (non fu scel
to da voi per l'apertura), con
grande distribuzione di stampati
a mezzo della posta, (oh quante
spese!) si avvertiva il pubblico
dell'apertuta della Sons of ltaly
State Bank facendo caldo appel
lo a tutti di aprire conti corren
ti ed eseguire depositi, ed agli a
zionisti la preghiera di regola
rizzare i loro pagamenti a saldo
ammontare del capitale sotto
scritto.
Infatti portai anch'io un ceck
di sls della South Phila. State
Bank delle 11 strade, e con det
to ammontare pagai lo "assess
ment" dovuto su tre azioni di
SSO ognuna pagate integralmen
te fin dall'ottobre scorso. Ebbi
anche il piacere di salutarvi e
non mancai di far.e gli auguri di
occasione.
Sarebbe stato meglio che io
non ci fossi venuto!! Non avrei
visto il cassiere sig. Luigi Coro
na, mentre allo sportello faceva
operazioni ed il pubblico in linea
aspettava il turno, abbandonare
elettricamente il posto perchè
chiamato dal sig. Giuseppe Di
Silvestro e trattenersi per 5 mi-
■Rßßb'o non prep
■ora indubhiamentjKi \jn pae
■K dei Uniti è
come gli co.
esser capace in que
Bil'italiiini, di mi
■ti. sentono il
Bfcersi ad essi ligi e per<
i Vutto, non
njirte della fazk.
leati'*, ma anche perch/è
niente ospitati da questo
che, da Washington a Lincoln,
Roosevelt a Wilson, primeggia
tra le nazioni che si vogliono dire j
fedeli custodi degl'interessi veri
delle classi iti eh o abbienti che si (l
dibattono continuamente per la c
| lotta dell'esistenza. n
S. L. n
r
liuti fuori dell'ufficio. li Giusep
pe Di iSiivestro non e che un a
wonista dell'uitim'ora !
inoll aviei constatalo pure 111
cno niouo barocco si ialino cene
operazioni: *.jna donna recia
niava li pagamento ui due gior
nate (li ìfcvoro per la p"lnura uei
V«i, alvi:. i_.on., jirdo,
garle ipi.òU. Ebbene, egregio sig.
Lionibaido, ini dispiace dnvelo,
non dovevate permettere che ve
nisse pagata la donna così come
venne latto, giacche non basta,
per giustificare la spesa, segnare
su un qualunque pezzo di carta
sia pure strappata dal desco, lo
ammontare sborsato, ma è neces
sario che ci sia analoga ricevuta
per poter controllare domani le
spese di cui voi siete tenuto a
rendere conto soldo per soldo,
dollaro per dollaro a tutti gli a
zionisti ed al revisore dello Stato.
Vengo ora al mio l'atto perso
nale: Dove avete imparato che!
allorquando trattasi di tornare
documenti presentati per opera
zioni bancarie, e non avvenute,
si debbano far recapitare a ma
no, senza alcuna spiegazione di
sorta, in busta chiusa e senza
nemmeno due righi soltanto di
gesuitica lettera giustificando le
ragioni del rifiuto?
Come potete sviluppare il ì
commercio bancario se vi manca
il principio fondamentale dell'e- ;
ducazione ?
Siete voi la persona adatta ad |
amministrare i miei $165?
Presidente: rammentate la
mattina dei 24 corr. marzo? Voi
siete venuto in automobile nel
mio negozio; abbiamo parlato!
della nota, mi avete assicurato |
che, presentando la stessa trat
ta dalla Ditta e girata da me sa
rebbe stata accettata, e con que
ste assicurazioni mi recai in ban
ca, vi consegnai la nota rinno
vata giusta la vostra richiesta, e
vi pregai di restituirmi la prima.
Voi inutilmente cercaste ; do
mandaste poscia ai vostri impie
gati e vi risposero che la porta
va "Giovannino". Oh ! Apriti
cielo! Gjardate!! Sentite!! E'
proprio il colmo!! Un Vice Pri
mo Presidente che la sera chiu
de la Banca e si porta la moneta
a casa, a vostra insaputa. Dico
moneta perchè la cambiale è mo
neta per chi non lo sappia. Que
sto è un fatto ette accade solo in
America, ossia solo nella Sons of
'ltaly State Bank.
pa- do, un'altra cViderazwn* *
estasio avveniva iVnedi 24 m ■
ij. e cambiale si trkva
tee. ' vannino" anchla do' Ul 1 '.. A j
;s ti 1 die il sabato, cfe.
an-ile correttezzaVy.
ian i Non dico alti per
c hè lo permettete cip
•Al-1 "Povera coloniaiColoni^^M
lial- ; Ui ogni scandaltialbei
Con stima
Ikj GaiibaldH
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li'attenzione 1
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tic che,
mente di spunto
chissà da quale
lamento passar ,-^^H
un
portanza nei i
iella "Sons of e libera
ha testé resi-
Buoi sportelli
anche
iente in ao .
Un
potes.se a j
tempi in
Dottor De
jran bel H
•itto (li cucciarsi in saccoccia una cam
pale consegnata alla Banca per l'um
nissione allo sconto. Non c'era forse
ina cassa forte negli uffici della "Sons
>f Italy State liank" ove custodire la
ambiale del signor Felici perchè il
irimo vice presidente di essa sentis
se il bisogno di affidarla alla propria
saccoccia? E poi, quale correttezza è
questa, noi domandiamo? Un banchie
re privato qualsiasi, sia anche dell'in
fima specie, di quelli appunto che
Lanto facevano ombra a Giovanni Di
Silvestro ai tempi in cui piacevagli di
esser socialista, non avrebbe mai o
sato, gelosi come si è sempre dalla
parte di' tutti del principio di scrupo
losamente custodire ogni cosa che sap
pia e dica di pubblica amministrazioi.
ne di portarsi a casa o custodire ito
saccoccia gl'induminenti contabili del
l'azienda.
Se uno sconcio di tal genere si fos
se dovuto deplorare nei rapporti di al
tre aziende, di altre persone, di altri
uomini cui' la fregola della pretesa,
della priorità e dell'apostolismo non
prese mai, meno male; ma dirimpetto
id un'istituzione bancaria che ebbe la
pretesa di' sorgere in colonia solo pel
combattere, fino alla distruzione, il
bossismo, lo sfruttamento, l'angaria,
la vessazione che semplicemente ed ar
tificiosamente si vollero supporre q
debito di altri, la cosa assume tuttd
l'aspetto della più imperdonabile grai
vita.
Quello che il signor Garibaldi Felici
ha esposto nel suo comunicato è, spe
cie nella parte da noi presa a com
mentare, troppo eloquente perchè fa
cessero bisogno ulteriori postille c
maggiori discussioni allo scopo di di
re sufficientemente ai nostri lettori
Ecco perchè facciamo in merito alla
quistione punto e basta per questo nu
mero.
Al momentc di mandare in macchi
na il giornale ci vien comunicato cht
il sig. Garibaldi Felici sia stato rim
borsato dell'ammontare integro dell*
azioni da lui pagate alla "Sons of Italj
State lìank". Chi ne abbia comprato
l'effettivo non lo sappiamo, nè voglia
mo saperlo. E' rilevante però il fatt<
' che, per una sola e semplice prò
testa o superficiale recriminazione
5 soldi la copia
UFFICIO: 920 So. lOth Street
| a ">l" u zione uella specie della "tìons
11 ttaiy .itale Uank aorta col
W'j .-.pecioso ui combattere iettimi
.imo u lo - ooverctìierie nei
Lupo bancario tn Keoerale, si mduea
I J,I ■ ntemtnte latitare . reclami e...
I aan>>' ie recrinunieiu».. geni*,
I ...unione tro-
I iprio-
I nafct, venne con gx sollecitata
I sue stato mag
I Ulule.
I Liuunque übbia rimborsato i'am-
L mornare delle azioni al sig. Felici, sia
/ itala la banca come ente, oppure un
Mtagjiiisi interessato che abbia avuto
'/t'inttimone di l'irlo per tornaconto
/ Proptu, non c'importa saperlo; certo è
Però ito una tuie liquidazione non può'
UL semplicemente strana a
U ""' ue aboia il' merito o il torto che
■ 1 di ragionare con i lumi della
mente.
imborsare le azioni a Garibaldi Fe-
u "ostro modestissimo modo di
■ l> a significato sentenza di ra
ie completi al suo reclamo. Perchè
KÌMB^Ì^ 1 "W tosse stato, il Pelici a
vrebbe avuto di che sbraitare a suo
Dell agio, sei>za che l'&mministrazio-
Ine della banca avesse sentito il ben
j che menomo dovere di preoccuparsene
uè molto e re poco. Tutto questo è, a
j nostro avviso sincero e spassionato,
| .semplicemente deplorevole.
Non avremmo voluto, in fede nostra,
trovarci per nessuna ragione a de
plorare un fatto di tal genere, anima
ti come siamo e come siamo sempre
lati dai principio di volerci sempre
pjratulare, anziché dispiacere, delle
Italiani all'Est.
CT CT JW CT TO .CT jmaiUMUMQKURigLmi^
Cicale* Grilli
€ Zanzare
Rinascenza bancaria Sono
;oite a i'hiladelphia, cioè a dito
il mezzo uJlu nostra Colonia due
janche statali: la "South filila
ielphia State Bank" e la "Sons
)i italy State Bank". La prima
:on programma eminentemente
commerciale, scevra da ogni
jrincipio di concorrenza alle mol
,e banche private che abbiamo in
mezzo a noi ; la seconda, la "Sons
jl Italy State Bank, è venuta su,
pur senza versale ancora l'intero
capitale dalla legge richiesto, con
jrincipii gesuiticamente liberato
ri. Dove stieno le qualità eccel
lentemente dimostrative d'un ta
le programma, nessuno lo sa, nè
nessuno può capirlo, nè altri se
lo sanno in alcun modo spiegare.
Pel momento ci limitiamo soltan
to a metter rilievo una cosa: una
cosa semplicissima peraltro: vi
annetta chi vuole la debita im
portanza :
La "Sons of Italy Statei Bank"
si ripromette di fare la guerra
un'accanita guerra alle tante
banche private che esistono in
Colonia. Con una miriade di stra
ni e strampalati programmi ri
cettati sulle colonne di un gior
nale ligio, troppo ligio al ma
novratore della banca, Gio
vanni Di Silvestro non t'offen
dere se l'abbiamo con te, proprio
con te, socialista in un tempo,
perchè povero, d'idee cosmopolite
oggi, perchè conduttore di una
ben fornita bottiglieria e di altro
ancora, s'è preteso di dire
alle genti di questo e quell'altro
mondo, che la "Sons of Italy
State Bank si costituiva solo per
combattere gli altrui abusi e so
prusi, le frodi e le malversazio
ni di tutte le altre istituzioni del
genere.
Non sappiamo fino ad oggi se