La ragione. (Philadelphia, Pa.) 1917-????, July 24, 1917, Page 2, Image 2

Below is the OCR text representation for this newspapers page. It is also available as plain text as well as XML.

    2
LA RAGIONE
Organo di difesa della italianità
contro i vili, i camorristi, i sicari,
i falsari e gli austriacanti, nemi
ci della patria di origine edi
quella d'adozione.
F. SILVAGNI, Direttore
911 Christian Street
Phila., Pa.
I NA COPIA 5 SOLDI
Philadelphia. 24 Luglio 1917.
ANNO I. No. 6
lorde, si son perdute in un vuoto
desolante; sono state addirittura
polverizzate dalla forza della ve
rità.
Il degenerato però, da parte
sua. deve ancora smentire tutto
ciò che gii abbiamo lanciato sulla
faccia e provato; cosa che egli
non ha neppure tentato, poiché
tenterebbe l'impossibile.
Egli ancora deve dimostrarci
con documenti e non con stupidi
cavilli, che non è ladro di franco
bolli e di altro; che non è vero
che assassinò la prima moglie e
che quando la infelice esalava
l'ultimo respiro, egli trova vasi
nei lupanari: che non è vero che
defraudò la dottoressa della pat
I! Cav,C.C.A.Baldi e suo figlio Vito
ripudiati da una intera
Colonia di 160 mila Italiani
SENZA COMMENTI, COSI' COME SONO STATI EMESSI, PUB
BLICHIAMO I VOTI DI PROTESTA CONTRO DI E SINISTRI
FIGURI CHE PRETENDEVANO RAPPRESENTARE L \
COLONIA ITALIANA DI PHILADELPHIA.
IL CIRCOLO ITALIANO DI FILA
DELFIA.
"Ad una seduta indetta pel 23 giu
gno 1917 al Circolo Italiano di Phila
delphia, 1145 S. Broad St., una orga
nizzai.one composta di professionisti
e commercianti italiani della città,
venne approvato il seguente ordine
del giorno:
"CONSIDERATO che questa orga
nizzazione ha per scopo precipuo lo
sviluppo delle masse italiane in Phi
ladelpbia ed il o.'tldeggiamento degli
italiani americani, e
CONSIDERATO che certi membri
dT questo Circolo, cioè C. C. A. Baldi
e Vito M. Baldi, sono ritenuti non es
sere d'accordo con le nobili mire e gli
ideili di questa organizzazione, si de
nterà, perciò, di invitare i detti C. C.
A. Baldi e Vito M. Baldi a dimetter
si da membri del detto Circolo Italia
no.
"SI DELIBERA INOLTRE che
quest'ordine del giorno sia inviato per
lettera registrata a C. C. A. Baldi e
Vito M. Baldi, e che lo stesso sia co
municato alla stampa americana, al
la stampa italiana, all'Ambasciatore
d'ltalia a Washington, al Sindaco di
Philadelphia, Hon. Thos. B. Smith, ed
a Mr. William Potter, Chairman del
Comitato pel ricevimento della Mis
sione Italiana.
"SI DELIBERA INOLTRE che que
st'ordine del giorno sia sottoscritto dal
Presidente ed autentificato dal Segre
tario.
"IN FEDE DI CHE il Circolo Ita
liano, per mezzo del suo Presidente,
vi appone la firma oggi 23 giugno
1917.
Robert Lombardi. Pres.
Per copia conforme
"Domenico Di Lauro, Segr."
SOCIETÀ* DI M. S. L'INDIPENDEN
TE A. VESPUCCI
Egregio Sig. Direttore de
La Ragione,
Le comunico il seguente deliberato,
con preghiera d'inserirlo nel suo set
timanale.
L'intestata Società, riunitasi in se
duta ordinaria il 26 giugno, alla Co
lumbus Hall, 746 So. Bth St., discuten
do sui festeggiamenti fatti alla Mis
sione Italiana, e deplorando che se non
riuscirono di maggiore soddisfazione
devesi per certezza ed evidenza di fat
ti attribuire alle mire subdole, adope
rate da un ambizioso ed ignorante
faccendiere, che risponde al nome di
C. C. A. Baldi, coadiuvato dal suo de
gno rampollo Vito, deliberava:
1. Considerando, che netsun Co
mitato speciale per i festeggiamenti
alla Missione Italiana è stato nomi
nato, e quanto è asserito nel giornale
l'Opinione del 22 giugno, circa un Co
mitato esistente, è completamente fal
so. Un solo Comitato, è sempre esi
stito, riconosciuto ufficialmente dalla
Colonia e fu quello della Stella d'lta
lia fra i barbieri Italiani, il di cui
mandato riconosciuto, ed al quale si è
tuita mercede, simulando sulla
casa più debiti di quelli che esi
stessero realmente. Che non è ve
ro che la infelice moglie assassi
nata era costretta a tenere in ca
sa due dozzine di bordanti, per a
limentare i vizi di lui. Che non è
vero che. a causa di Giosia, la
martirizzava coi più inumani
trattamenti, tirandole calci nello
stomaco in periodi interessanti.
Che non è vero che attualmente
maltratta la seconda moglie
che più volte ha messo fuori d:
casa, dopo averne, in poco più di
un mese, dilapidata la dote otte
nuta, con false pretese e minac
ce, da Nicola Albanese, compen
sandolo poscia con lettere d'insul
to e di accuse contro l'onorabilità
della madre di costui. Che non è
vero che ha ricattato la Italian
Co-Operative Uanking Ass'n per
400 dollari: che ha truffato Pa
squale Teti e poi lo ha minacciato
d'arresto: che ha truffato gros
sieri, venditori di bevande e pro
prietarii di case: che non è vero
che è stato ed è tuttavia una spia
austriaca ai danni dell'ltalia e
che ha intascato il prezzo dell'in
famia.
Qundo egli sarà riuscito a pur
garsi di tutte queste accuse di
mostruosi delitti e di mille altre
non meno gravi, soltanto allora,
dopo sette anni di acqua e di so
le, potrà essere riammesso nel
consorzio degli uomini.
LA RAGIONE
attenuto era di raccogliere fondi Pro
Vedove ed Orfani della Guerra.
2. Considerando che C. C. A. Bal
di, arrogandosi un diritto che nessuno
gli aveva concesso di rappresentare
ai festeggiamenti la Coloniuf Italiana,.
e conoscendo che con opera deleteria,
abusando della buona fede delle auto- ,
rità cittadine, compilò la lista degli in
vitati al banchetto d'Onore dato dal
Sindaco di Filadelfia ai componenti la
Missione, escludendo persone rispet
tabilissime della Colonia, includendone
altre molto defiiceniti e trascurando
perfino i decorati come Lui, ma più
degni di Lui, della croce di cavaliere,
che la loro presenza a quel posto sa
rebbe stato Onore per la Colonia Ita
liana.
Considerando l'atto vigliacco
e antipatico del figlio Vito, che alla
Banda preparata all'uscita della Sta
zione, per intonare l'lnno Nazionale,
all'apparire della Missione, rivolto ad
un musicante, lo minacciò di arresto
se fossero stati suonati inni italiani.
4. Considerando dalla prova di
fatti incontestabili che erasi preme
ditato dal padre e figlio Baldi dare
uno schiaffo morale alla Colonia Ita
liana, che se si schivò fu per il senti
mento patriottico dei connazionali, che
con sincero e liberale animo tributa
rono degni onori alla Missione Italia
na, ad unanimità approvano, e si ren
dono solidali al Circolo Italiano di Fi
ladelfia che con voto unanime dell'As
semblea del 23 giugno invitava i Soci
C. C. A. Baldi e suo figlio Vito a ras
segnare le loro dimissioni da membri
del Circolo Italiano, perchè indegni di
appartenervi.
Che il Sindaco e le Autorità tutte
sappiano che la Colonia Italiana non
ha mai riconosciuto nè riconosce quale
leader e suo rappresentante C. C. A.
Baldi, e che tutti i suoi atti compiu
ti sono di disdoro al nome Italiano, e
poco graditi ad un buono ed osse
quiente Cittadino Americano. Infine lo
denunziano all'Autorità Consolare per
chè dall'esposizione dei fatti, che ri
spondono al vero, ne informi il Patrio
Governo pernii ritiro dela Croce di
Cavaliere, da un tale uomo che se
reso indegno.
Ringraziando a Lei, Signor Diretto
re, ci creda.
Il Presidente, B. Oro
Il Segretario, F. Vela.
* * *
LA SOCIETÀ' UNIONE
ABRUZZESE
uno dei più fiorenti sodalizi italiani di
Philadelphia, che accoglie nel suo se
no 346 membri, di cui non meno di
170 cittadini americani, nella sua se
duta ordinaria del primo luglio, af
follatissima, udita la dettagliata rela
zione del suo ex Presidente Sig. Na
zareno Monticelli ed i discorsi di al
tri soci autorevoli;
Tenuto presente che il Cav. C. C. A,
Baldi e suo figlio Vito, durante il pe
riodo di preparazione per il ricevi
mento in onore della Missione Italia
na, si comportarono indegnamente a
danno di persone della Colonia, me- '
ritevoli del più grande rispetto;
Tenuto conto anche delle gesta che,
da oltre un ventennio, il Cav. Baldi ,
va compiendo, e che suonano offesa ed
insulto a tutti gli italiani; |
DELIBERA
all'unanimità e per acclamazione, di
protestare solennemente ed energica
mente contro le mene di questo signo
re. che vorrebbe fare della sua casa
una specie di dinastia, e di far pub- I
blicamente noto che mai, in nessuna
occasione, egli è stato autorizzato a
rappresentart la grande massa degli
italiani di Philadelphia.
Antonio C'asciato, Pres.
Pietro Colaprete, Segr.
» » »
SOCIETÀ' STELLA D'ITALIA
Egregio Sig. Direttore
La Ragione
La Società Barbieri le sarebbe gra
titissima qualora nel suo diffuso eb
domario si vedesse pubblicato l'acclu
so comunicato.
Con i sensi della più alta stima a!
nome di tutti anticipo i più vivi rin- '
graziamenti.
Antonino Viglione, Segr.
La Società Stella d'ltalia fra i Bar
bieri Italiani, nella riunione ordinaria
del 1.0 Luglio 1917, udita la relazio
ne del Presidente in riguardo alla rac
colta dei fondi prò vedove ed orfani,
dopo una discussione seria e dignito
sa, valutando tutti i fatti successi con
grandi applausi venne approvato il se
guente ordine del giorno da inviarsi
alla stampa Italiana ed americana:
1. Che fin dall'inizio del movi
mento per raccogliere danaro per gli
orfani e le vedove, da consegnarsi al
la Missione Italiana in America, in
occasione della sua visita a Philadel
phia, C. C. A. Baldi e suo figlio Vito,
invece di associarsi da buoni italiani |
al movimento, incominciarono le soli-1
te manovre losche allo scopo di farei
della nostra associazione e del nostro
movimento un cuscinetto ai loro bassi
fini personali.
2. Che C. C. A. Baldi e suo figjfo
V'ito, come il solito si accinsero a mo
nopolizzare il movimento per uso e
consumo loro abusandosi della dabbe
naggine dei proprii connazionali e del
la buona fede degli Americani, e
lUando si accorsero che non potevano
dipendere dalla supina acquiescenza
iella Società Stella d'ltalia, tentaro
no di invitare il Regio Console Italia
no ad altra riunione che doveva te
nersi dai loro pochi seguaci, ma che
1 Console dando prova di awedutezti
e di carattere si riluto avendo
promesso alla nostra Società.
3. Che C. C. A. Baldi e suo figlio
V'ito, non essendo riusciti a monopo
lizzare il movimento come credevano
a mezzo del loro giornale nell'elemen
to Italiano, ricorsero ai soliti mezzi di
far vedere lucciole per lanterne, dif
fondendo ogni giorno menzogne nella
stampa Americana. Difatti molte vol
te e specialmente nelle due passeggia
te i fogli americani scrivevano che la
raccolta del denaro fu fatta a mezzo
lei Cav. Baldi e sotto la sua protezio
ne, nascondendo a tutti il nostro soda
izio che sempre è stato in prima fila
n tutte le occasioni.
4. Che C. C. A. Baldi, preoccupato
lai fatto che egli'non poteva farsi
:redere ancora una volta agli ameri
:ani come capo della colonia, ricorse
ì mezzi indegni di uomo e di Italia
no tentando di far cancellare la pa
rata dei Figli d'ltalia, di questa as
sociazione che avrebbe potuto far da j
sola, ma invece, senza alcuna invidiai
lia seguito il nostro movimento dan-1
loci $11.000.00, mentre i suoi capi da!
C. C. A. Baldi nell'ombra sono stati
dipinti a color nero.
5. Che la Società Barbieri, pure ì
edotta delle ingerenze e delle inde- j
gne manovre da C. C. A. Baldi e suo
figlio, sin dal principio, per carità di I
patria, tacque e frenò ogni sentimento j
di protesta contro questi uomini che
pensano solamente per loro stessi.
6. Che per questi motivi ed altri an
cora che la Colonia conosce la Socie
tà Barbieri forte di 300 membri qua
si tutti cittadini Americani: Denun
zia C. C. A. Baldi e suo figlio Vito
come nemici degli Italiani e della Ita
lianità in America; li denunzia come
indegni di appartenere alla nostra co
munità di onesti e laboriosi connazio
nali; li denunzia come nemici di tanti
professionisti giovani Italiani, ai qua
li vien negata ogni opportunità, men
tre per il proprio figlio, che tentava
di frodare lo State Board senza om
bra di pudore, riserba posti politici.
Infine la Società Barbieri, mentre
ringrazia tutti gli Italiani, tutte le al
tre consorelle, tutti gli Ordini che
hanno contribuito con le loro offerte
alla sua iniziativa, proclama di riti
rarsi dalla Federazione delle Società
Italiane e di non riconoscere l'Opinio
ne come suo organo ufficiale.
Antonino Viglione, Segr.
Giuseppe Mercurio, Pres.
♦ # *
LA PROTESTA DELLA CORTE
AMERICO VESPUCCI
La Corte Americo Vespucci No. 234
Foresters of America, nella sua sedu
ta straordinaria avuta luogo lunedì, 9
luglio, nella Columbus Hall, volle
aggiungere anch'essa una voce di prò
LA RAGIONE
testa contro il mestatore della nostra
Colonia, pigliando, come hanno fatto
altre associazioni, le mosse degli av
venimenti ultimi, che hanno sollevato
fra i nostri coloni un vivo sentimen
to di indignazione ed hanno dato mo
tivo ad una santa reazione, mirante
alla rigenerazione morale e politica
della colonia. *
Ed ecco senz'altro il vibrato
del giorno :
La Corte Americo Vespucci No. 234
Foresters of America, forte di 600
membri, riunita in seduta straordina
ria nella Columbus Hall, oggi 9 luglio
1917, udita la chiara relazione sugli
ultimi avvenimenti svoltisi in colonia
in occasione della venuta dei messag
geri di Roma;
Presa visione dei maneggi loschi
per ostacolare in tutt'i modi la solenne
dimostrazione organizzata dalla colo
nia. auspice la Società Stella d'ltalia
fra i Barbieri Italiani, e col valido
concorso del benemerito Ordine Figli
d'ltalia in America, di cui si tentò
d'impedire lo spiegamento delle forze;
Considerato che dal banchetto ci
vico in onore della Missione Italiana
si volle malignamento escluso il mi
gliore elefnento rappresentativo della
vera colonia;
Ad unanimità e senza sottintesi
DELIBERA
Di prestare solennemente e vibra
tamente contro l'opera nefasta che C.
C. A. Baldi, con la cooperazione del
suo degno rampollo Vito, va da oltre
un ventennio compiendo in danno del
la nostra massa immigrata, dopo es
sersi arrogato il titolo di "Leader"
che nessuno gli ha mai conferito;
Delibera inoltre di associarsi pie
namente ed incondizionatamente al ;
movimento iniziato dal Circolo Ita
liano per detronizzare il detto C. C.
A. Baldi da un Leadership che ha sa
puto abilmente usurpare, e concorre
re con tutte le sue forze alla rigene
razione morale della Colonia, che non
ha mai sentito il bisogno di essere te
nuta sotto tutela.
Pietro Di Giorgio, Sub Chief Ranger
A. Palladino. Segr. di Finanza, 1502
Moore Street.
Di questa Corte è socio Fioravante,
un altro cavaliere, fratello di C. C.
A. Baldi.
n. d. r.
** * 0
UNA PROTESTA DAL
PREBISTERO
"Cambridge, Mass., 4 Luglio
Egregio Signor Direttore,
Ringrazio colui che ha avuto la pre
mura di spedirmi "La Voce" fin
qui, dove sono per alcune conferenze.
Ho appreso così del movimento osti
le che si è iniziato contro il Baldi da
gli Italiani di Philadelphia, dopo la
partenza degli Inviati d'ltalia.
Se i fatti narrati sono del tutto ve
ri, io aggiungo allo sdegno generale
af»che il mio e rompo quel silenzio che
mi è stato sempre caro.
Al banchetto della sera notai l'assenza
di molti dei migliori e mi accorsi che
gli inviti erano stati estesi con igno
bile parzialità. Non seppi allora su
chi cadesse la responsabilità ed il
biasimo, nè compresi come in una oc
casione di tanta importanza non si
fosse assorti di sopra ai partiti ed al
le piccinerie d'animo ed al solito pet
tegolezzo coloniale, come avrebbe fat
to chiunque fosse stato abituato a lar
ghe vèdute ed a sentimenti di vero ita
liano. L'occasione si presentò per u
nire e non per dividere i figli della
madre patria. Ivi avrebbe dovuto ta
cere la gelosia e la rivalità ed avrebbe
dovuto prevalere il bene pubblico al
gretto egoismo; ivi avrebbero dovuto
aver parte eguale individui di ogni
tendenza religiosa, sociale o politica,
come si sarebbe osservato in un'atmo
sfera americana.
Se il Baldi avesse saputo approfit
tare del momento, avrebbe potuto su
scitarsi un'onda di rispetto e di sim
patia e cominciare un movimento di
unione e di forza, mentre al contrario
ha eccitato un'indignazione che certo
non gli gioverà a compiere impune
mente altre rappresaglie o piccole
vendette per l'avvenire.
Mi duole che certe notizie mi siano
pervenute troppo tardi, altrimenti a
vrei potuto servirmi dell'opera di due
illustri membri del comitato appar
tenenti alla stessa grande Chiesa, che
rappresento, per fare intervenire al
banchetto, dove fui, uomini di eguale
fede religiosa del Nitti e del Marco
ni e tanti altri fratelli italiani della
città degni e colti.
Certi fatti avvengono per spargere
luce, umiliare o esaltare, o, per espri
mermi in un modo popolare: non ogni
male viene per nuocere.
Con profonda stima mi creda
Dev.mo suo
Rev. T. Della Cioppa.
Chiesa dell'Emmanuello.
# » »
Pubblichiamo in inglese, perchè non
perda la sua efficacia, la protesta di
molti Ministri Protestanti della Dioce
si di Philadelphia.
SAY INTERIOR LEADERS
HI'RT ITALIAN" COLONT
At a meeting held yesterday of the
Italian Protestant Ministerial Asso
ciation of Philadelphia and vicinity
the following resolution was adop
! der:—
; 1. Whereas, It is the purpose of
this organization to develop the spi
ritual, moral and intellectual condì- 1
tion of the Italians of Philadelphia,
and
2. Whereas, The said Italians
have lately been grossly niisrepresen- I
ted in the recent visit of the Italian
Mission to this city by men, not qua- j
lified either by intellectual or moral
attainments to pose as leaders of said
people; and
3. Whereas, it is the sense of this
organization that the arrangements
, for the visit of the said Italian Mis
sion were deplorably mismanaged by
so-called leaders to the detrinient and
injury of the large Italian population
of Philadelphia.
4. Therefore, Be it Resolved, that
the Italian Protestant Ministerial As
sociation of Philadelphia does hereby
protest against the conditions which
iliade possible the participation in the
arrangements for the visit of the Ita
lian Mission, of men not qualified to
represent the Italians of Philadelphia,
and it does further protest against
the self-appointed leaders through
whose inefficient medding and self
exploitation the Italians of Philadel
phia were deprived of full and digni
fied partecipation in the recent recep
tion to the Italian envoy.
Be jt Further Resolved, That copy
of these resolutions be sent to the
Mayor of Philadelphia and to the
public press.
A. Stasio, Acting Presidente
J. T. Panetto. Secretary
* * *
LOGGIA Dr. PIETRO FARINATO
Numero 721
#
Philadelphia, Pa., 16 I.uglio 1917
, Spett. Grande Concilio
Stato di Pennsylvania.
Degno Grande Venerabile,
La Loggia Dr. Pietro Farinato No.
I 721 nella sua seduta ordinaria del 30
I DUE ORDINI
Eccone un'altra dell'Ordine In
dipendente. Il farmacista Signor
Gennaro Tito Manlio, Grande Te
soriere, solamente per aver fatto
gli elogi dell'Ordine Figli d'ltalia
in America, che spiegò tutta la
sua forza e la sua grandezza nel
la parata fattasi in occasione del
la venuta della Missione Itaiana
a Philadelphia, è stato fatto ber
saglio. ai colpi innocui del picco
lo glande.
Una dichiarazione semplicissi
ma, di un galantuomo che ama
il vero, ha fatto venire le traveg
giole ai capoccia degli Indipen
denti e Gennaro Tito Manlio, co
me nella s'anta Inquisizione di
Spagna, è stato punito con la de
stituzione della carica. Domeni
ca, 8 corrente mese, verso le 6 p.
m., senza un invito di lette
ra, senza nessun processo, il
Grande Concilio mandò a ritira
re la fascia. Sono cose dell'altro
mondo e da questo modo di pro
cedere l'Ordine Indipendente, in
una sola parola, può definii-si
l'Ordine del Disordine.
E' possibile ai giorni d'oggi
che un vostro associato, sol per
chè facente parte degli Indipen
denti, non può dare un suo giu
dizio, non può esprimere una sua
opinione?
Allora, di grazia, dov'è la vo
stra indipendenza, impudenti che
siete ?
La risposta l'ha ben data lo
stesso Tito Manlio nella sua let
tera di dimissioni alla stampa.
Se non è per il suo giudizio e
spresso in favore dell'Ordine, per
quali altre ragioni si è ricorso ad
una misura dragoniana all'ulti
mo momento? Perchè a Tito
Manlio non gli si è inviata una
comunicazione facendogli note
le sue mancanze e le decisioni del
Grande Concilio? E', o non è cor
rettezza d'una Istituzione che si
rispetta mandare delle comunica
zioni e spiegare i fatti avvenuti
dimostrando la causa che aveva
provocato il provvedimento?
Questi punti di elementare edu
cazione non sono conosciuti dai
prominenti dell'Ordine Indipen
dente per la semplicissima ra
gione che la Segreteria non tiene
disponibile carta, calamaio e pen
ne ed anche avendo questi uten
sili, che sono nemici di tutti gli
ignoranti, difficilmente se ne sa
rebbero potuto servire, perchè
non sanno usarli.
Con questo bel gesto la colonia
tutta si è viemmaggiormente
convinta dei mezzi che usa il pic
colo grande contro quegli uomini
che non sono proni ai cenni, ai
comandi'del minuscolo dittatore
L'atto autocrate dell'ex impie
gato municipale ha mostrate
ancora una volta il meschino e
vendicativo animo suo ed nò. fat
to disgustare anche alcuni Ursoni
fratelli dell'Ord. del cinquecento,
Giugno u. s., dietro proposta del
Rev. Fra. Sabbarese, deliberava ad u .
nanit\iità di fare formale protesta con
tro l'operato del Sig. C. C. A. Baldi
per la sua vile campagna contro il
' nostro potente Ordine Figli d'ltalia, in
j occasione della venuta della Missione
Italiana in Philadelnhia. ,
j La Loggia fa voti presso il <; ran .
de Concilio di promuovere un movi
[ mento fra tutte le logge di Pennsyl
vania e specialmente qui in Philadel
phia, contro il vile denigratore del no
| stro Ordine, che audacemente b pre .
,-entava sotto cattiva luce presso il
' Sindaco di l'hiladelphia, facendo esclu.
dere dall'essere rappresentato nel co
mitato
Inoltre la Loggia deliberava <J man
dare una lettera di ringraziamento al
Regio Console Cav. G. Gentile per I a
sua opera spiegata presso il Sindaco
pel riconoscimento del nostro beneme
rito Ordine.
Con fraterni saluti,
Dev.mo in L. U. F.
Salvatore Terruso, Yen.
LOGGIA FELICE NAZARIO SAURO
Numero 617
Phila., Pa., 5 Luglio 1917.
Egregio Sig. Giuseppe Di Silvestro
Grande Venerabile Stato di P a
Degno fratello.
Alla seduta ordinaria del primo Lu
glio, l'assemblea deliberava di man
darle un voto di plauso e di ammira
zione, per il suo assiduo lavoro ondi
mantenere sempre alto il nome del no
stro Ordine e sventare una volta pe
sempre l'ambizione di un avventurieri
che per tanti anni ha saputo strega
re la pacifica Colonia di onesti lavo
ratori, mettendo sempre in uso le su
' male arti.
Augurandole sempre successo, pe
I far si che il nome malefico dei Baie
non vorrà più figurare nella nostr
Colonia, la saluto,
Massimiliano Di Giulio,
Segretario Archivist
Intanto a scorno del gonfio ca
po in testa e di Curiangiok, ih
10 punzecchia da dietro ìt quii
te, il signor Gennaro Tito Manli
ha ricevuto e continua a ricevt
re le. congratulazioni di tutti g
uomini dabbene della colonia pe
l'atto energico di dimettersi ds
gli Indipendenti, da questo Old
ne che non ha mai fatto nuli
per la colonia e per gli italian
Con le dimissioni di (Tito Manli
abbiamo saputo anche che la foi
za finanziariaria dei nostri cug
ni posa nella somma strabiliar
te di $3.59.
Se non mi sbaglio Gennaro Ti
to Manlio, oltre ad essere tesorif
re della Grande Loggia era ai
che tesoriere della famosa con
missione del Fondo Unico Moi
tuario ed Allora facciamo quest
domanda: dov'è il fondo cass
collcttato da tutti gli inscritti
Se Tito Manlio era Tesorieri
perchè non ha avuto presso di s
l'ammontare raccolto? Insomm
dove è il fondo cassa del Fond
Unico Mortuario tanto vantato
Se, come sempre andate predi
cando, questo Fondo Unico Mot
tuario esiste, ci si risponda, i
quale tasca è andato a riposar
tutto il danaro ? Su, dite la veri
tà ; questi fondi forse son servii
per pareggiare almeno in part
le note di qualche grande o son
andati per altra via nelle sacca
eie dell'austriacante per manti
nere la cloaca?
Rispondete, non tergiversati
11 pubblico in generale, ed i vi
stri affiliati in particolare, hanr
tutto il diritto di sapere, di a
noscere quello che fate all'ombr
come i briganti della macchia.
Fate sapere quanti siete e ci
ne fate del denaro. Mostrate
vostri conti ; come tutte le alti
Istituzioni fanno, altrimenti n«
avete il diritto di essere tenuti i
considerazione. Ma voi, con
sempre, farete i sordi perei
l'Ordine Indipendente non è alt
che un gigante di terra frollaci
vacilla e si frantuma in milio
di pezzi al primo soffio di veni
Siamo sicuri che non potete m
strare mai nulla, se non chia
chiere e turlupinature ed i vosi
affiliati se ne stanno accorger
giorno per giorno. Gli sjpiar
invece di tutti gli Italiani d
merica sono rivolti alla più già
de, alla più forte Istituzioi
l'Ordine dei Figli d'ltalia gen
no, a questo colosso che sta c«
piendo il grandissimo miratf
di riunire intorno alla sua W
diera l'elemento più intellige"
più vivo e fattivo delle nosj
colonie, onde avviarlo alla <*
quista di nobilissimi ideali e®
pendiati nelle fulgenti parole
nostro motto: Libertà,
glianza, Fratellanza.
ANTONINO VIGLIO»