La ragione. (Philadelphia, Pa.) 1917-????, July 24, 1917, Page 4, Image 4

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L'atto coraggioso di Gennaro Tito Manlio
LA VIGLIACCHERIA DEI BENEFICATI. ATTESTATI DI
STIMA. LA SOLIDARIETÀ' DI UN EX SUPREMO
UFFICIALE DEGLI INDIPENDENTI.
Il signor Gennaro Tito Manlio, che |
era Grande Tesoriere, senza tesoro,
dei Pendenti, disgustato degli at- J
ti inconsulti del Grande Pederasta,
▼ ice cancelliere di una derubata segre
teria comunale, la scorsa settimana
licenziò alla stampa la seguente lette
ra che non ha bisogno di commenti:
LETTERA APERTA AL SIC. DOME
NICO D'AGI'ANNO
Grande Venerabile dell'Or. Ind. F. D'l.
SIGNORE,
Con la presente mi («regio comuni
carvi alcune informazioni le quali, per
quanto son sicuro non faranno molto
piacere a voi, saranno apprese, però,
con giubilo dai veri italiani di Phila
delphia. e potranno giovare alla buo
na causa {>er la quale tanti lavorano
fon intelletto di amore.
Voi e la coorte che vi fa degna co
rona, avete creduto di compiere un bel
gestii e di far dispiacere a qualcuno,
rh.edendo che io ritornassi la "fascia"
di "Gran" Tesoriere dell'Ordine Indi
pente Figli d'ltalia.
Il gesto, tutt'altro che bello, è sem
plicemente ridicolo. Avete creduto de
capitare me di una carica che non è
mai esistita se non nella vanità o im
becillaggine di scimiotti che vogliono
copiare le grandi cose e nel tentativo
si coprono di ridicolo e di scherno.
Grande Tesoriere .E di che?
Nella vostra somma dabbenaggine
avete anche assaporata la gioia di dar
mi una lezione. Poveri di spirito! Voi
dovreste pur vedere che mi avete libe
rato da una carica che mi dava la ri
dicola apparenza che dal vostro Or
dine i grandi ufficiali derivano e che
mi avete risparmiato il fastidio di di- '
mettermi.
Voi sapete che non ho mai avuta la j
sciocca ambizione di Grande Tesorie- i
re (sic). Ho sopportato l'imposizione
per rispetto e deferenza a qualche a
mico. Se avessi avuto velleità, sarei
intervenuto alle sedute del Grande
Concilio. Se avessi avuto elleità, sarei
intervenuto a qualche inaugurazione |
di loggia. La mia non celata indifferen
za, mostrava eloquentemente che io
ero semplicemente rassegnato a sop
portare una croce che qualcuno, per
propri motivi, mi aveva messo sulle
spalle. Ed in questi ultimi tempi io
sentivo imperioso il dovere di levarmi
la croce, e ciò, come diceva un altro
ex "indipendente", per rispetto a me
stesso. Qualche vostro amico conosce il
mio pensiero in riguardo e sa come e
quanto mi sia cooperato per la fusio
ne dei due Ordini.
Grande Tesoriere? E di che? Dove
era e dove è il tesoro? Il tesoro in
mio possesso, per 13 mesi, è stato di
$3.59, che vi ritomo in check. E quali
erano le mie funzioni? Quelle di un
presta nome, mentre altri spilla e ma
neggia il denaro di quelli che non san
no. Grazie, dunque, Grande e pur
Grande Signore. Voi mi avete reso un
segnalato favore e perciò desidero che
i miei ringraziamenti comunichiate ai
vostri colleghi di Concilio. Essi sono
tutti Grandi
Intanto mi affretto a darvi un'altra
notizia che son certo non vi farà pia
cere. La mia Signora ed un mio fi
gliuoletto, come sapete, fanno parte
di quella realmente grande famiglia,
grande per numero e per idealità,
l'Ordine Figli d'ltalia. Io e l'altro fi
gliuolo, trattenuto in mezzo a noti dis
sidenti, vi porgiamo le dimissioni e
compiamo una più bella unione di
cuori e di anime iscrivendo l'intera
( ; Assicurazione Gontro gì' incendi |
| i Se troverete la via diritta, per una casa di pochi soldi potrete
i : ricevere un buon indennizzo, non meno di
:i >*" 2 MILA DOLLARI *«
f f
Dirigersi alla succursale in Penns Greve, N. J. diretta dal
| FABBRICANTE DI PIGNATE J
| famiglia Tito Manlio all'Ordine Figli
1 d'ltalia in America.
Come il mio cuore si sente sollevato
ora che senza pressioni, posso compie
i re il mio voto, che è voto anche di o
gni vero italiano, quello cioè di unirci
sotto un grande vessillo di italianità;
il vessillo del leone d'oro in campo
bianco, il vessillo che unisce gli italia
ni sull'altare di comuni e santi inte
ressi, e non li divide sulla base di lo
! schi interessi personali!
Non vi nascondo, intanto, che pro
vo un dispiacere nel lasciare quei buo
ni i quali, o perchè tratti in inganno, o
perchè cedono a pressioni o perchè in
buona fede, rimangono ancora intorno
a voi.
Ma io sono certo che i detti buoni
seguiranno man mano il buon esempio
e accorreranno nel gran campo dove la
gente italica, con fede, entusiasmo e
costanza, lavora, lavora per l'affer
mazione del genio della nostra razza
in questa terra e per la grandezza di
questa patria di adozione.
Addio per sempre, addio, o messe
re.
Gennaro Mito Manli/»
A questa le'ttera, dettata dal I>r.
Curiangiolo, (abbiamo i testimoni ocu
lari con noi) il Grande pederasta,
dopo averla scritta di proprio pugno
(credevamo che i solo discorsi scrives
se per lui il Dr. Curiangiolo) la comu
nicava alla Cloaca, convinta che essa
potesse suonare offesa ed attacco alla
onestà del Titomanlio, mentre non è
che la condanna dei pederasta, deg(j
amici di San Martino, dei vigliacchi
che vi strisciano se siete prono ai loro
sfruttamenti, si vendicano di voi se
non siete più del loro parere.
E' bene che si sappia che si deve al
Tito Manlio se oggi il I>r. Curiangiolo
può esercitare liberamente la sua pro
fessione: è dovuto al Signor Tito Man
lio, ed alle centinaia di dollari spesi,
se il I>r. Curiangiolo potè rimanere,
indisturbato, per alcuni anni, medico
della Corte Forestica: è merito del si
gnor Tito Manlio se oggi, oltre alla
clientela di 25 soldi la capa, il Dr.
Curiangiolo ha qualche buon cliente
che, ignorando la sua capacità scienti
fica, gli paga 5 franchi per la visita.
Elo sconoscente, l'ingrato, il vi
gliacco ha dettato pagine di vergogna
contro chi fu il suo benefattore. Un
po' alla volta lo conosceranno tutti
quel serpe strisciante!
Per tutta risposta all'infame comu
nicato, dettato, come dicevamo, dal
Dr. Curiangiolo, pubblichiamo qui ap
presso un documento che parla da
sé, firmato da quattro connazionali
che conoscono molto da vicino le bie
che figure dell'altra sponda:
"Quale attestato di stima verso il
Sig. Gennaro Tito Manlio, ed in segno
di solenne protesta per l'indecente Co
municato apparso sulla "Cloaca" degli
austriacanti, teniamo a far conoscere
al pubblico che, allorquando si doveva
addivenire alla costituzione della
Grande Loggia dell'Ordine Indipen
dente, tra pochi capi s'era preparata
la lista degli Ufficiali. Nell'esaminar
la, noi sottoscritti ci opponemmo alla
scelta del Signor Domenico D'Aguan
no, perchè non lo credevamo all'altez
za di occupare la carica di Grande Ve
nerabile e a quella di Grande Tesorie
re nella persona di Gennaro Titc
Manlio. Per quest'ultimo la nostra op
posizione si basava sul fatto che, cono
scendolo molto da vicino, eravamo si
curi che egli non avrebbe atteso al di
simpegno dell'alta carica con quelle
zelo che sarebbe necessario e non a
vrebbe frequentato nè sedute né altre
funzioni.
A questa discussione era presente
anche l'attuale Granile Segretario Ar
chivista degli Indipendenti, Sig. Gio
vanni Calcavecchia.
j 11 Dr. Giovanni Ricciardi sosten
ne a spada tratta tanto il D'Aguanno
che il Tito Manlio ed aggiunse che,
volente o nolente, costui sarebbe do
vuto essere il Grande Tesoriere, poiché
1 l'Ordine aveva bisogno di fondi e nes
suno meglio del Tito Manlio sarebbe
stato in grado di sopperire, all'occasio
ne, alla deficienza o alla mancanza de
gli stessi.
Falsa dunque l'asserzione degli In
dipendenti che Gennaro Tito Manlio
rappresentasse, nel seno del loro Or
dine, uno di quei fantocci di paglia
che si mettono sulle bighe di grano,
giacché eg'i era stato assunto alla ca
rica perchè avesse sborsato del
suo quante volte se ne fosse presen
tato il bisogno, ed il caso della type
writer informi.
Dal che risulta che il Signor Tito
Manlio è stato da qualcuno non scre
ziato, ma saccheggiato, lo è stato uni
camente dagli Indipendenti.
Philadelphia, Pa., July 18th, 1917
Raffaele Settanni
Mariano Sinatra
Aristodemo Palladino
Filippo Bonaccorsi."
Per l'atto coraggioso compiuto, mol
ti connazionali, specialmente degli In
dipendenti, dei quali potremmo pub
blicare numerose lettere, si sono con
gratulati con il Signor Tito Manlio.
Ne pubblichiamo intanto una so
la, di una persona insospetta, che è
stata la più alta autorità dell'Ordine
Indipendente. Lo facciamo però a ma
lincuore, sicuri come siamo che i vi
gliacchi cercheranno di vendicarsi an
che dell'autore di essa. Ed a ven
dicarsi, ne siamo certi, sarà anche il
Cavaliere d'industria Ufficiale, senza
che il degenerato, in questa occasioni',
si commuova, come in un'altra circo
stanza, e dica che il vendicatore è de
gno DEL BERRETTO A RIGHE E
DELLA CATENA AL PIEDE,
La lettera è del Capitano De Luca e
suona così:
PHILA., 16 LUGLIO 1917.
CARO DON GENNARO,
LE MIE PIÙ' SENTITE CONGRA
TULAZIONI PER LA LETTERA A
PERTA AL GRANDE VENERABI
LE.
OSSEQUIO LA SUA SIGNORA,
SALUTO LEI ED I RAGAZZI,
capitano RAFFAELE DE LUtA
Ex Supremo Oratore dell'Ordine—ljfilL
pendente, collocato a riposo per man
canza di gambe ,ma non di cervello.
Tutti ingrati e sconoscenti a questo
mondo! Più volte il Sig. Tito Manlio
ha rifocillato i! ladro di francobolli e
gli è stato prodigo anche di denaro
mai ritornato. Oggi il ladro lo ha i-om
pensato concedendo ospitalità ail un
comunicato che vorrebbe suonare of
fesa contro il suo benefattore.
Ah, canaglia; tutte uguali!
A. P.
Ai nostri amiGi e fratelli lettori
QUESTO GIORNALE E' FATTO DA VOSTRI AMICI, DA
VOSTRI FRATELLI CHE VIVONO CON IL LAVORO QUOTI
DIANO. SE VOLETE PERCIÒ* CHE "LA RAGIONE" CONTINUI
A PUBBLICARSI, E' VOSTRO DOVERE DI CONTRIBUIRE A
MANTENERLA IN VITA. NOI SIAMO BENE CORAZZATI E
NON LA SMETTEREMO SE NON AVREMO RICACCIATI NEL
LA MELMA IL SICARIO. DEL RESTO SONO GIÀ' NOTI I SE
GNI 1)1 DEBOLEZZA, DI ISOLAMENTO E LA CLOACA IN SE
GNO DEL PROGRESSO FATTO HA DIMINUITO IL NUMERO
DI PAGINE. AVANTI. DUNQUE; NOI ASPETTIAMO LA VO
STRA SOLIDARIETÀ'.
LA RAGIONE
Ciò* che si dice
ciò* che si fa
| Si dice in colonia che in un altro
' numero della cloaca il degenerato ri
pudierà sé stesso e farà un'altra con
! fessione di fede. Kgli dirà:
Nel numero scorso, sempre pari a
me stesso, mentre avevo dichiarato in
un stelloncino a capo delle due prime
colonne che non ero contro i Figli d'lta
ìia. nel corpo del giornale li ho poi chia
mali disertori, mi sono rallegrato del
Charter da essi non ottenuto ed ho
pubblicato che tre logge (che non ap
partengono all'Ordine regolare) se ne
-on passate agli Indipendenti. Nel
momento in cui scrivevo ero un alcoo
li/zato: quando i numi tutelari mi ri
prenderanno sotto ta loro protezione
difenderò l'Ordine ed attaccherò i suoi
dirigenti.
Lettori, perdonatemi; se non sono
una canaglia, sono bensì una carogna
putrida.
* ♦ »
Il 17 corrente, alle ore 10.30 di mat
tina, quando il sole incominciava a
far sentire i suoi raggi cocenti, (lavan
ti ad una stalla funebre l'accalappia
cani era per mettere y collare ad un
cane avvelenato che era per addenta
re i pantaloni di Costantino Costanti
ni.
Alle grida di Costantini la folla che
gremiva le vicinanze riconobbe che in
vece del cane, era il Cavaliere d'indu
stria Ufficiale al quale avevano dato
di volta le cervella.
** * ,
Ogni sera, verso mezzanotte, il Cav.
C. C. A. Baldi fa a mosca cieca di die
tro la porta mezza chiusa del suo fu
nebre ufficio bancario, per spiare che
cosa si fa nella farmacia Tito Man
lio.
» « *
La sera del sabato che usci l'ultimo
numero de La Ragione qualcuno si re
cò da*Mr. Davis ed offrì fino a $5.00
per una copia del nostro giornale.
Ciò significa che questo foglio fu
stigatore è ricercatissimo.
», * ¥
Il Cav. C. C. A. Baldi sconsigliava
una donna di Manayunk ad entrare
all'Ordine Figli d'ltalia perchè, le di
ceva, esso non ha il Charter d'lncor
porazione. All'aria aperta Cav. Baldi
ti daremo la lezione che ti meriti. Non
essere sempre vigliacco.
* * *
Vittozzi, con una signora deposi
tante, si lagnava che il di lei marito
aveva firmata la protesta contro di
lui edi suo padre. La signora che
non sapeva nulla, rispose dicendo di
ignorare la faccenda. Allora Vittozzi
soggiunse: Oh, ma io lo so che lo han
no fatto firmare per forza e così, a
mezzo di un sno giannizzero, mise in
giro la voce che quella signora era
andata a fare le scuse per suo marito.
Neanche il rispetto per la donna,
Vittozzi di Viterbo ]
* * *
Un certo Giorgieri o Giorfjessi, me
dico per virtù di un vecchio amico di... j
famiglia, scrive all'Opinione che la (
loggia Pendente esiste ancora. E
va bene. Se le logge possono esistere
con 7 soci, lasciate pure che esista la
vostra Loggia.
* • •
Il fabbricante di Pignatte, spaccia
tore di carte false, il vedovo della mo
glie vivente e marito delle due
sorelle, ha detto che vale 100 volte più
un tizio che un cuio. E va bene, quan
do è lui a dare simili giudizii nessuno
si dispiacerà.
* * *
Gli Indipendenti si sono provvisti di
bottoni come quelli dell'Ordine rego
lare. Se hanno tutto copiato, deve o
ra farci impressione il fatto dei bot
toni ?
Costantino Costantini ha voluto
prendere le nostre parti per giustifi
care una innocua piccola posta com
parsa nell'ultimo numero de La Ragio
ne. Che dio te la mandi buona, Co
stantino. Noi ti ringraziamo della tua
preoccupazione, ma tu non hai messo
a posto i veri termini della questione.
Prima che noi possiamo*negare che
la piccola posta si riferisce a qualcu
no, questo qualcuno deve dimostrarci
che è lui l'uomo di cui si parla. Vi
sono tanti Dio hane in Philadelphiti
1 che vivono di parecchi mestieri che
non è il caso di ammalarci se qualcu
i no di essi si risente.
* * *
In una festa cattolica avuta luogo
ad Hammonton, X. .1., i nostri cugini
! sono andati in processione con
candele in mano.
I Fra essi vi era anche il Supremo
Deputato, protestante a Manayunk,
i cattolico a Christian St., e Massone.
L'Ordine Indipendente, crediamo noi,
se ha gli stessi principi nostri, am
mette nel suo seno tutti gli italiani,
qualsiasi sia il loro credo politico o la
fede religiosa. Ed allora come si spie
gano le manifestazioni collettive reli
jgiose? Non si insulta così il senti
mento religioso di soci votati ad altra
fede?
* * *
Ogni qualvolta esce la Ragione il
Dr. Curiangiolo, col viso pallido e
con le mani in tasca, si aggira intor
no alla barberia di Antonino Viglione.
Alcuni che l'hanno visto hanno dubi
tato che il Dr. Curiangiolo volesse fa
re lo spavaldo. Noi però che lo sap
piamo essere solamente capace di spa
rare una buona bottiglia di sciampa
\ gna, abbiamo ragione di credere che
egli voglia avvicinarsi a Viglione e
parlargli. E c'è bisogno di prendere
un atteggiamento così pagliaccesco
per far ciò? Un bigliettino d'invito e
l'appuntamento sarà tenuto.
Il degenerato
preso in giro
Nell'ultimo numero della Cloaca,, il
degenerato, sotto il titolo "a proposi
to del vero Ordine Figli d'ltalia", di
ce di aver ricevuto una lunga lettera
di un certo signor A. G. Gulotta, che
fa parte del. Supremo Concilio Ordine
Figli d'ltalia in America.
Canaglia, non farti prendere in gi
ro, noi vogliamo metterti nella dirit
ta via e, se hai }a fregola di attacca
re l'Ordine nostro, non,cadere. almeno
in grossolane contradizioni.
Negli Stati di New York e New Jer
sey vi sono parecchi Ordini che hanno
rubato all'Ordine vero iniziativa, sco
pi e nomi. E come vi sono gli Indipen
denti ed i Dissidenti, vi sono pure gli
Ordini Figli d'ltalia.
Quel Signor A. J. Gulotta, comune- I
mente conosciuto per avvocato seni» 1
laurea, tanto che, come per altri reati 1
' anche, fu in carcere per avere abusa- 3
to di una qualità che non aveva, j I
un espulso dalle nostre file. Kgfi j I
Supremo Venerabile o Supremo Uff). PS
ciale di un altro Ordine Figli d'ltalia, I
compoeto in tutto di 85 soci, quell'Or' I
dine contro il quale Baldo Aquilano I
ha ricorso per ottenerne il dissolvi. 8
mento.
Attenti, perciò, canaglia, a non ca- -S
dere nuovamente nella trappola.
Non è poi vero che sia stato il (irai). 3
de Segretario archivista a rispondere ■
alle contradizioni del degenerato. l'L'f. I
fìcio del Grande Concilio dell'Ordine H
non risponde a nessuno dirett.. \ente I
o indirettamente, ma esso si limite. l|H
rà a mettere le cose a posto in u no In
dei prossimi numeri del Bolletl o l'f. §■
Al Prof. V. Titolo
Per i buoni uffici di un comua<- ami
co, evitammo gli attacchi che era, ®
vamo prefissi di farti, ed accettami»; i'*i<
l'armistizio propostoci, per tutti il ra«.K,tl
se di Giugno, cioè fino a>quand<> 1 Sigi I
Giovanni Di Silvestro fosse stato libe- I
ro dagli esami. Il tempo (stabilito è or- <1
mai trascorso e nulla ancora s'è fai ?®
to per addivenire al ContraddittorcSH
Titolo-Di Silvestro, onde stali e
fatti ed accertare le responsabilità
quanto è avvenuto.
Non ci paremmo più occupati à
questa vertenza, se non vi avessin* I
preso parte. Noi non interveniamo .
no, per amore di scandalo, o per fari m
attacchi personali dai quali rifuggJM
nio; interveniamo ;«010 per «lii-n.icißH
l'onestà calunniata e la giustizia c*./®
culcata.
Desideriamo quindi conoscere se s : *:f|
deve tenere il contraddittorio Di ì.-VJ
vestro-Titolo e quali ne sono le cor,;
zioni, onde regolare la nostra imi aW
ta.
Avvertiamo che saremo v.oirJHj
nel nostro linguaggio, contro gli IH
responsabili anche se questi
degli amici cari.
Bazza a chi tocca.
N. Rivato Asti.
Accreditata Ditta
Brigantaccioifcj
ORGANIZZATA PER LA
LIAZIONE DEI VIVI E H
DEI MORTI
Appropriatovi <'i successioni; L-B|M
dri di poveri orfani
ISPETTORI CARCERARI CH9
Si DIRIGERANNO AD AV ®
VOGATI PER LA IT • 1
LIZIA COMPLETA DELIiI m
TASCHE fi
SPECIALISTI NEI BROGLI£9
REAL ESTATE, NELLA H
SOTTRAZIONE AL PESO DEI re
CARBONE Km
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Agenzia di frode nesli TO
rli Stato per quei giovani an> ( l u
di diventare avvocati. _ a
Per maggiori informazioni® la
ridetevi al padre di colui chei
■dato messo all'indice dalla (
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