2 LA RAGIONE Organo di difesa della italianità contro i vili, i camorristi, i sicari, i falsari e gli austriacanti, nemi ci deila patria di origine edi quella d'adozione. F. SILVAGNI, Direttore 911 Christian Street Phila.. Pa. UNA COPIA 5 SOLDI Philadelphia, 24 Luglio 1917. ANNO I. No. 6 lorde, si son perdute in un vuoto desolante ; sono state addirittura polverizzate dalla forza della ve rità. Il degenerato però, da parte sua, deve ancora smentire tutto ciò che gli abbiamo lanciato sulla faccia e provato ; cosa che egli non ha neppure tentato, poiché tenterebbe l'impossibile. Egli ancora deve dimostrarci con documenti e non con stupidi cavilli, che non è ladro di franco bolli e di altro; che non è vere che assassinò la prima moglie c che quando la infelice esalava 1 ultimo respiro, egli trovavasi nei lupanari: che non è vero ch< defraudò la dottoressa della pat Il Cav. C. C. A. Baldi e suo figlio Vito ripudiati da una intera Colonia di 160 mila Italiani SENZA COMMENTI, COSI' COME SONO STATI EMESSI l'l li BUCHIAMO 1 VOTI IH PROTESTA CONTRO DUE SINISTRI FIGURI CHE PRETENDEVANO RAPPRESENTARE L\ COLONIA ITALIANA DI PHILADELPHIA. IL CIRCOLO ITALIANO DI FILA DELFIA. "Ad una seduta indetta pel 23 giu gno 1917 al Circolo Italiano di Phila delphia, 1145 S. Broad St., una orga nizzazione composta di professionisti e commercianti italiani della città, venne approvato il seguente ordine del giorno: "CONSIDERATO che questa orga delle masse italiane in Phi ed il caldeggiamelo degli che certi membri cioè C. C. A. Baldi sono ritenuti non es- le nobili mire e gli organizzazione, si de- ' i detti C. C. Baldi a dimetter- Circolo Italia ni INOLTRE che sia inviato per C. A. Baldi e sia co- al di Bsmith, ed Barman del Mis que- dal Hlta - tuita mercede, simulando sulla casti più debiti di quelli che esi stessero realmente. Che non è ve ro che la infelice moglie assassi nata era costretta a tenere in ca sa due dozzine di l>ordanti, per a limentare i vizi di lui. Che non è vero che, a causa di gelosia, la martirizzava coi più inumani trattamenti, tirandole calci nello stomaco in periodi interessanti. Che non è vero che attualmente maltratta la seconda moglie che più volte ha messo fuori di casa, dopo averne, in poco più di un mese, dilapidata la dote otte nuta. con false pretese e minac ce, da Nicola Albanese, compen sandolo poscia con lettere d'insul ta e di accuse contro l'onorabilità /lella madre di costui. Che non è vero che ha ricattato la Italian Co-Operative Banking Ass'n per 400 dollari: che ha truffato Pa squale Teti e poi lo ha minacciato d'arresto: che ha truffato gros sieri. venditori di bevande e pro prietarii di case; che non è vero che è stato ed è tuttavia una spia austriaca ai danni dell'ltalia e che ha intascato il prezzo dell'in famia. Qundo egli sarà riuscito a pur garsi di tutte queste accuse di mostruosi delitti e di mille altre non meno gravi, soltanto allora, dopo sette anni di acqua e di so le, potrà essere riammesso nel consorzio degli uomini. LA RAGIONE attenuto era di raccogliere fondi Pro ; Vedove ed Orfani della Guerra. 2. Considerando che C. C. A. Bal di, arrogandosi un diritto che nessuno gli aveva concesso di rappresentare ai festeggiamenti la Colonia Italiana, e conoscendo che con opera deleteria, abusando della buona fede delle auto rità cittadine, compilò la lista degli in vitati al banchetto d'Onore dato dal •Sindaco di Filadelfia ai oomponenti la "Missione, escludendo persone rispet tabilissime della Colonia, includendone altre molto defiiceniti e trascurando perfino i decorati come Lui, ma più (degni di Lui, della croce di cavaliere, Iche la loro presenza a quel posto sa : rebbe stato Onore per la Colonia Ita j liana. "Considerando l'atto vigliacco e antipatico de! figlio Vito, che alla Banda preparata all'uscita della Sta i zione, per intonare l'lnno Nazionale, ali apparire della Missione, rivolto ad un musicante, lo minacciò di arresto se fossero stati suonati inni italiani. Considerando dalla prova di fatti incontestabili che erasi preme ditato dal padre e figlio Baldi dare uno schiaffo morale alla Colonia Ita j liana, che se si schivò fu per il senti mento patriottico dei connazionali, che con sincero e liberale animo tributa rono degni onori alla Missione Italia na, ad unanimità approvano, e si ren dono solidali al Circolo Italiano di Fi ladelfia che con voto unanime dell'As semblea del 23 giugno invitava i Soci C. C. A. Baldi e suo figlio Vito a ras segnare le loro dimissioni da membri del Circolo Italiano, perchè indegni di appartenervi. Che il Sindaco e le Autorità tutte sappiano che la Colonia Italiana non | ha mai riconosciuto nè riconosce quale Leader e suo rappresentante C. C. A. Baldi, e che tutti i suoi atti compiu ti sono di disdoro al nome Italiano, e poco graditi ad un buono ed osse quiente Cittadino Americano. Infine lo denunziano all'Autorità Consolare per- Ichè dall'esposizione dei fatti, che ri- Ispondono al vero, ne informi il Patrio | Governo per il ritiro dela Croce di [Cavaliere, da un tale uomo che se n*è I reso indegno. I Ringraziando a Lei, Signor Diretto ! re, ci creda, ! Il Presidente, B. Oro Il Segretario, F. Vela. » » » LA SOCIETÀ' UNIONE ABRUZZESE uno dei più fiorenti sodalizi italiani di Philadelphia, che accoglie nel suo se no 346 membri, di cui non meno di 170 cittadini americani, nella sua se duta ordinaria del primo luglio, af follatissima, udita la dettagliata rela zione del suo ex Presidente Sig. Na zareno Monticelli ed i discorsi di al ! tri soci autorevoli; Tenuto presente che il Cav. C. C. A. Baldi e suo figlio Vito, durante il pe : riodo di preparazione per il ricevi- I mento in onore della Missione Italia na, si comportarono indegnamente a danno di persone della Colonia, me- ' ritevoli del più grande rispetto; Tenuto conto anche delle gesta che. da oltre un ventennio, il Cav. Baldi va compiendo, e che suonuno offesa ed insulto a tutti gli italiani; DELIBERA all'unanimità e per acclamazione, di protestare solennemente ed energica mente contro le mene di questo signo re, che vorrebbe fare della sua casa una specie di dinastia, e di far pub blicamente noto che mai, in nessuna occasione, egli è stato autorizzato a rappresentare la grande massa degli italiani di Philadelphia. Antonio C'asciato, Pres. Pietro l'olaprete, Segr. SOCIETÀ* STELLA D'ITALIA Egregio Sig. Direttore La Kagione La Società Barbieri le sarebbe gra titissima qualora nel suo diffuso eb domario si vedesse pubblicato l'acclu so comunicato. Con i sensi della più alta stima a nome di tutti anticipo i più vivi rin graziamenti. Antonino Yiglione, Segr. La Società Stella d'ltalia fra i Bar bieri Italiani, nella riunione ordinaria del 1.0 Luglio 1917, udita la relazio ne del Presidente in riguardo alla rac colta dei fondi prò vedove ed orfani dopo una discussione seria e dignito sa, valutando tutti i fatti successi cor grandi applausi venne approvato il se guente ordine del giorno da inviars alla stampa Italiana ed americana: 1- Che fin dall'inizio del movi mento per raccogliere danaro per gl orfani e le vedove, da consegnarsi al la Missione Italiana in America, occasione della sua visita a Philadel phia, C. C. A. Baldi e suo figlio Vito invece di associarsi da buoni italian al movimento, incominciarono le soli te manovre losche allo scopo di fare della nostra associazione e del nostre movimento un cuscinetto ai loro bassi fini personali. 2. Che C. C. A. Baldi e suo figlio Vito, come il solito si accinsero a mo nopolizzare il movimento per uso € consumo loro abusandosi della dabbe naggine dei proprii connazionali e del la buona fede degli Americani, e quando si accorsero che non potevano dipendere dalla supina acquiescenza della Società Stella d'ltalia, tentaro no di invitare il Regio Console Italia no ad altra riunione che doveva te nersi dai loro pochi seguaci, ma che il Console dando prova di avvedutezza e di carattere si rifiutò avendo già promessa alla nostna Società. 4 3- Che C. C. A. Baldi e suo figlio Vito, non essendo riusciti a monopo lizzare il movimento come credevano a mezzo del loro giornale nell'elemen to Italiano, ricorsero ai soliti mezzi di far vedere lucciole per lanterne, dif fondendo ogni giorno menzogne nella stampa Americana. Difatti molte vol te e specialmente nelle due passeggia te i fogli americani scrivevano che la raccolta del denaro fu fatta a mezzo del Cav. Baldi e sotto la sua protezio ne, nascondendo a tutti il nostro soda lizio che sempre è stato in prima fila in tutte le occasioni. 4. Che C. C. A. Baldi, preoccupato dal fatto che egli non poteva farsi credere ancora una volta agli ameri cani come capo della colonia, ricorse a mezzi indegni di uomo e di Italia no tentando di far cancellare la pa rata dei Figli d'ltalia, di questa as sociazione che avrebbe potuto far da sola, ma invece, senza alcuna invidia ha seguito il nostro movimento dan doci $11.000.00, mentre i suoi capi da C. C. A. Baldi nell'ombra sono stati dipinti a color nero. 5. Che 1* Società Barbieri, pure edotta delle ingerenze e delle inde gne manovre Sa C-C. A. Baldi e suo figlio, sin dal principio, per carità di patria, tacque e frenò ogni sentimento di protesta contro questi uomini che pensano solamente per loro stessi. 6. Che per questi motivi ed altri an cora che la Colonia conosce la Socie tà Barbieri forte di ;}OO membri qua si tutti cittadini Americani: Denun zia C. C. A. Baldi e suo figlio Vito come nemici degli Italiani e della Ita lianità in America; li denunzia come indegni di appartenere alla nostra co munità di onesti e laboriosi connazio nali; li denunzia come nemici di tanti professionisti giovani Italiani, ai qua li vien negata ogni opportunità, men tre per il proprio figlio, che tentava «li frodare lo State Board senza om bra di pudore, riserba posti politici. Infine la Società Barbieri, mentre ringrazia tutti gli Italiani, tutte le al tre consorelle, tutti gli Ordini che hanno contribuito con le loro offerte alla sua iniziativa, proclama di riti rarsi dalla Federazione delle Società Italiane e di non riconoscere l'Opinio ne come suo organo ufficiale. Antonino V'iglione, Segr. Giuseppe Mercurio, Pres. LA PROTESTA DELLA CORTE AMERICO VESPI'CCI La Corte Americo Vespucci No. 234 Foresters of America, nella sua sedu ta straordinaria avuta luogo lunedì, 9 luglio, nella Columbus Hall, volle Aggiungere anch essa una voce di prò- testa contro il mestatore della nostra Colonia, pigliando, come hanno fatto altre associazioni, le mosse degli av venimenti ultimi, che hanno 3ollevato fra i nostri coloni un vivo sentimen to di indignazione ed hanno dato mo tivo ad una santa reazione, mirante alla rigenerazione morale e politica della colonia. Ed ecco senz'altro il vibrato ordine del giorno : La Corte Americo Vespucci No. 234 Foresters of America, forte di 600 membri, riunita in seduta straordina ria nella Columbus Hall, oggi 9 luglio 1917, udita la chiara relazione sugli ultimi avvenimenti svoltisi in colonia in -occasione della venuta dei messag geri di Roma; Presa visione dei maneggi loschi per ostacolare in tutt'i modi la solenne dimostrazione organizzata dalla colo nia, auspice la Società Stella d'ltalia fra i Barbieri Italiani, e col valido concorso del benemerito Ordine Figli d'ltalia in America, di cui si tentò d'impedire lo spiegamento delle forze; Considerato che dal banchetto ci vico in onore della Missione Italiana si volle malignamento escluso il mi gliore elemento rappresentativo della vera colonia; Ad unanimità e senza sottintesi DELIBERA Di prestare solennemente e vibra tamente contro l'opera nefasta che C. C. A. Baldi, con la cooperazione del suo degno rampollo Vito, va da oltre un ventennio compiendo in danno del la nostra massa immigrata, dopo es sersi arrogato il titolo di "Leader" che nessuno gli ha mai conferita; Delibera inoltre di associarsi pie namente ed incondizionatamente al movimento iniziato dal Circolo Ita liano per detronizzare' il detto C. C. A. Baldi da un Leadership che ha sa puto abilmente usurpare, e concorre re con tutte le sue forze alla rigene razione morale della Colonia, che non ha mai sentito il bisogno di essere te nuta sotto tutela. Pietro I)i Giorgio, Sub Chief Ranger A. Palladino, Segr. di Finanza, 1502 Moore Street. Di questa Corte è socio Fioravante, un altro cavaliere, fratello di C. C. A. Baldi. n. d. r. * * * UNA PROTESTA DAL PREBISTERO "Cambridge, Mass., 4 Luglio Egregio Signor Direttore, Ringrazio colui che ha avuto la pre tK spedirmi "La Voce" fin qui, dove sono per alcune conferenze. Ho appreso così del movimento osti le che si è iniziato contro il Baldi da gli Italiani di Philadelphia, dopo la partenza degli Inviati d'ltalia. Se i fatti narrati sono del tutto ve ri, io aggiungo allo sdegno generale uriche il mio e rompo quel silenzio che mi è stato sempre caro. Al banchetto della sera notai l'assenza di molti dei migliori e mi accorsi che gli inviti erano stati estesi con igno bile parzialità. Non seppi allora su chi cadesse la responsabilità ed il biasimo, nè compresi come in una oc casione di tanta importanza non si fosse assorti di sopra ai partiti ed al le piccinerie d'animo ed al solito pet tegolezzo coloniale, come avrebbe fat to chiunque fosse stato abituato a lar ghe vedute ed a sentimenti di vero ita liano. L'occasione si presentò per u nire e non per dividere i figli della madre patria. Ivi avrebbe dovuto ta cere la gelosia e la rivalità ed avrebbe dovuto prevalere il bene pubblico al gretto egoismo; ivi avrebbero dovuto aver parte eguale individui di ogni tendenza religiosa, sociale o politica, come si sarebbe osservato in un'atmo sfera americana. Se il Baldi avesse saputo approfit tare del momento, avrebbe potuto su scitarsi un'onda di rispetto , e di sim patia e cominciare un movimento di unione e di forza, mentre al contrario ha eccitato un'indignazione che certo non gli gioverà a compiere impune mente altre rappresaglie o piccole vendette per l'avvenire. Mi duole che certe notizie mi siano pervenute troppo tardi, altrimenti a vrei potuto servirmi dell'opera di due illustri membri del comitato appar tenenti alla stessa grande Chiesa, che rappresento, per fare intervenire al banchetto, dove fui, uomini di eguale fede religiosa del Nitti e del Marco n e tanti altri fratelli italiani della città degni e colti. Certi fatti avvengono per spargere luce, umiliare o esaltare, o, per espri mermi in un modo popolare: non ogni male viene per nuocere. Con profonda stima mi creda Dev.mo suo Rev. T. Della Cioppa. Chiesa dell'Emmanu'ello * » * Pubblichiamo in inglese, perchè nor perda la sua efficacia, la protesta d molti Ministri Protestanti della Dioce si di Philadelphia. BAY IXFERIOR LEADERS HI'RT ITALI A N COLONI i At a meeting held yeeterday of the Italian Protestant Ministerial Asso ciation of Philadelphia and vicinitj LA RAGIONE the following resolution was adop- ' der:— I 1. Wbereas, It is the purpose of this organization to develop the spi ritual, moral and intellectual condi- ' tion of the Italians of Philadelphia, ' and ». Whereas, The said Italians have lately been grossi y misrepresen ted in the recent visit of the Italian Mission to this city by men, not qua lifie re della Grande Loggia era an- 3 che tesoriere della famosa com- i missione del Fondo Unico Mor- , tuario ed allora facciamo questa '< domanda: dov'è il fondo cassa , collcttato da tutti gli inscritti? J Se Tito Manlio era Tesoriere, « perchè non ha avuto presso di sè J 1 ammontare raccolto? Insomma i dove èil fondo cassa del Fondo >i Unico Mortuario tanto vantato? \ Se, come sempre andate predi- 2 cando, questo Fondo Unico Mor- 1 tuario esiste, ci si risponda, in t quale tasca è andato a riposare i tutto il danaro? Su, dite la veri- < tà ; questi fondi forse son serviti ] per pareggiare almeno in parte le note di qualche grande o sono i andati per altra via nelle saccoc- i eie dell'austriacante per mante- j nere la cloaca ? j Rispondete, non tergiversate, 11 pubblico in generale, ed i vo- ' stri affiliati in particolare, hanno tutto il diritto di sapere, di co noscere quello che fate all'ombra come i briganti della macchia. Fate sapere quanti siete e che ne late del denaro. Mostrate i vostri conti ; come tutte le altre Istituzioni fanno, altrimenti non avete il diritto di essei - e tenuti in considerazione. Ma voi, come sempre, farete i sordi perchè 1 Ordine Indipendente non è altro che un gigante di terra frolla che vacilla e si frantuma in milioni di pezzi al primo soffio di vento. Siamo sicuri che non potete mo strare mai nulla, se non chiac chiere e turlupinature ed i vostri affiliati se ne stanno accorgendo giorno per giorno. Gli sguardi invece di tutti gli Italiani d'A merica sono rivolti alla più gran de, alla più forte Istituzione. l'Ordine dei Figli d'ltalia genui no, a questo colosso che sta com piendo il grandissimo miracolo di riunire intorno alla sua ban diera l'elemento più intelligente, più vivo e fattivo delle nostre colonie, onde avviarlo alla con quista di nobilissimi ideali com pendiati nelle fulgenti parole del nostro motto: Libertà, Ugua glianza, Fratellanza. ANTONINO VIGLIONE.