La ragione. (Philadelphia, Pa.) 1917-????, July 24, 1917, Page 2, Image 2

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    2
LA RAGIONE
Organo di difesa della italianità
contro i vili, i camorristi, i sicari,
i falsari e gli austriacanti, nemi
ci della patria di origine edi
quella d'adozione.
F. SILVAGNI, Direttore
!>ll Christian Street
Phila., Pa.
INA COPIA 5 SOLDI
Philadelphia.<£4 Luglio 1917.
ANNO I. No. 6
lorde, si son perdute in un vuoto
desolante; sono state addirittura
polverizzate dalla forza della ve
rità.
Il degenerato pelò. da pafte
sua. deve ancora smentire tutto
ciò che gli abbiamo lanciato sulla
faccia e provato: cosa che egli
non ha neppure tentato, poiché
tenterebbe l'impossibile.
Egli ancora deve dimostrarci
con documenti e non con stupidi
cavilli, che non è ladro di franco
bolli e di altro; che non è vero
che assassinò la prima moglie e
che quando Li infelice esalava
l'ultimo respiro, egli trova vasi
nei lupanari: che non è vero che
defraudò la dottoressa della pat
Il Cav. C. C. A. Baldi e suo figlio Vito
ripudiati da una intera
Colonia di 160 mila Italiani
SKNZ \ COMMENTI. COSI' COME SONO STATI EMESSI. PUB
BLICHIAMO I VOTI DI PROTESTA CONTRO DI E SINISTRI
FIGURI CHE PRETENDEVANO RAPPRESENTARE L V
COLONIA ITALIANA DI PHILADELPHIA.
IL CIRCOLO ITALIANO DI FILA
DELFIA.
"Ad una sedata indetta pel 23 gii
gno 1917 al Circo'o Italiano di Fhila
de'ph.a, 114" S. Broad St., una orgs
mzxaz.one composta d; professionisi
e co~ - lercianti italiani della cittì
venne approvato il seguente ordm
de! giorno:
""CONSIDERATO che questa orga
ruzza-- ..-«ne ha per senno precipuo !
sviluppo delle masse italiane in Phì
ladelphia ed il caldeggi amento deg
ita'ian: americani, e
CONSIDERATO che certi membi
di questo Circolo, cioè C. C. A. Baie
e \ ito M. Baldi, sono ritenuti non e;
sere c'accordo con le nobili mire e g
idea': d: questa organizzazione, si de
libera- perciò, di invitare i detti C. C
A. Baiò: e Vito M. Baldi a dimetter
si da membri de! detto Circolo Italia
no.
"SI DELIBERA INOLTRE eh
quest'ordine del giorno sia inviato pe
lettera registrata a C. C. A. Baldi
Vito M. Baldi, e che lo stesso sia co
manicato alla stampa americana, al
la stampa italiana. all'Ambasciator
d'itii a a Washington, a! Sindaco d
Ph. acelphia. Hon. Thos. B. Smith. e<
a Mr. William Potter. Chairman de
Com.tato pel ricevimento della Mis
none Italiana.
•S 7 DELIBERA INOLTRE che que
st'ord.r.e dei giorno sia sottoscritto da
Pre>. iente ed autentifteato dai Segre
ta.no.
"IN FEDE DI CHE il Circolo Ita
liano. per mezzo del suo Presidente
v. appone la firma oggi 23 giugni
1517.
Robert Lombardi. Pres.
Per copia conforme
"Domenico Di Lauro. Segr."
SOCIETÀ' DI M. S. L'INDIPENDEN
TE A. VESPI'CCI
Egregio Sig. Direttore de
La Ragione.
Le comunico il seguente deliberate
con preghiera d'inserirlo nel suo set
timanale.
L'intestata Società, riunitasi in se
duta ordinaria il 26 giugno, alla Ce
turr.b-s Hall. 746 So. Bth St.. discuter
do >_ 'esteggiamenti £#tti alla Mis
&ione Italiana. e deplorando che ee no
riuscirono di maggiore soddisfazion
deve?, per certezza ed evidenza di fa"
ti attribuire alle mire subdole, adope
rate da un ambizioso ed ignorant
facceiHÌ.ere. che risponde al nome <
C. C. A. Baldi, coadiuvato da! suo d<
jm ra—pollo Vito, deliberava:
1. Considerando, che nessun C<
mitato speciale per i festeggiamen
alla Missione Italiana è stato nom
nato, e quanto è asserito nel giornal
de! 22 giugno, circa un C<
alitato esistente. è completamente fa
so. Un solo Comitato, è sempre es
stilo, riconosciuto ufficialmente dal:
Colonia e fu Quello della Stella d'lti
lia fra i barbieri Italiani, il di et
mandato riconosciuto, ed al quale si
tuita mercede, simulando sulla
casa più debiti di quelli che esi
stessero realmente. Che non è ve
ro che la infelice moglie assassi
nata era costretta a tenere in ca
si» due dozzine di bordanti, per a
limentare i vizi di lui. Che non è
vero che, a causa di gelosia, la
martirizzava coi più inumani
trattamenti, tirandole calci nello
stomaco in periodi interessanti.
Che non è vero che attualmente
maltratta la seconda moglie
che più volte ha messo fuori di
casa, dopo averne, in poco più di
un mese, dilapidata la dote otte
nuta. con false pretese e minac
ce, da Nicola Albanese, compen
sandolo poscia con lettere d'insul
to e di accuse contro l'onorabilità
della madre di costui. Che non è
vero che ha ricattato la Italian
Co-Operative Banking Ass'n per
400 dollari: che ha truffato Pa
stinale Teti e poi lo ha minacciato
d'arresto: che ha truffato gros
sieri, venditori di bevande e pro
prietarii di case: che non è vero
che è stato ed è tuttavia una spia
austriaca ai danni dell'ltalia e
che ha intascato il prezzo dell'in
famia.
Qundo egli sarà riuscito a pur
garsi di tutte queste accuse di
mostruosi delitti e di mille altre
non meno gravi, soltanto allora,
dopo sette anni di acqua e di so
le. potrà essere riammesso nel
consorzio degli uomini.
LA RAGIONE
attenuto era di raccogliere fondi Pro
\ edove ed Orfani della Guerra.
di. arrogandosi un diritto che nessuno
gli aveva concesso di rappresentare
ai festeggiamenti la Colonia Italiana,
e conoscendo che con opera deleteria,
abusando della buona fede delie auto
rità cittadine, compilò la lista degli in
vitati al banchetto d'Onore dato dal
Sindaco di Filadelfia ai componenti la
Missione, escludendo persone rispet
tabilissime della Colonia, includendone
altre molto defiiceniti e trascurando
perfino i decorati come Lui. ma più
degn: di Lui. dell# croce di cavaliere,
ohe la loro presenza a quel posto sa
rebbe stato Onore per la Colonia Ita
liana.
Considerando l'atto vigliacco
e antipatico del figlio Vito, che alla
Banda preparata all'uscita della Sta
zione. per intonare l'lnno N'azionale,
all'apparire della Missione, rivolto ad
un musicante, lo minacciò di arresto
se fossero stati suonati inni italiani.
■4. Considerando dalla prova di
fatti incontestabili che erasi preme
ditato dal padre e figlio Baldi dare
uno schiaffo morale alla Colonia Ita
liana. che se si schivò fu per il senti
mento patriottico dei connazionali, che
con sincero e liberale animo tributa
rono degni onori alla Missione Italia
na. 3d unanimità approvano, e si ren
dono solidali al Circolo Italiano di Fi
ladelfia che con voto unanime dell'As
semblea del 23 giugno invitava i Soci
C. C. A. Baldi e suo figlio Vito a ras
segnare !e loro dimissioni da membri
del Circolo Italiano, perchè indegni di
appartenervi.
Che il Sindaco e le Autorità tutte
sappiano che la Colonia Italiana non
ha mai riconosciuto nè riconosce quale
Leader e suo rappresentante C. C. A.
Baldi, e che tutti i suoi atti compiu
ti sono di disdoro al nome Italiano, e
poco graditi ad un buono ed osse
quiente Cittadino Americano. Infine lo
denunziano all'Autorità Consolare per
chè dall'esposizione dei fatti, che ri
spondono al vero, ne informi il Patrio
Governo per il ritiro dela Croce di
Cavaliere, da un tale uomo che se nV
reso indegno.
Ringraziando a Lei. Signor Diretto
re. ci creda,
Il Presidente. B. Oro
Il Segretario. F. Vela.
LA SOCIETÀ' UNIONE
ABRUZZESE
uno dei più fiorenti sodalizi italiani di
Phiìadelphia, che accoglie nel suo se
no 346 membri, di cui non meno di
170 cittadini americani, netla sua se
duta ordinaria del primo luglio, af
follatissima. udita la dettagliata rela
zione del suo ex Presidente Sig. Na
zareno Monticelli ed ì discorsi di al
tri soci autorevoli;
Tenuto presente che il Cav. C. C. A.
Ba'.di e suo figlio Vito, durante i! pe
riodo di preparazione per il ricevi
mento in onore della Missione Italia
na. si comportarono indegnamente a
danno di persone della Colonia, me
ritevoli del più grande rispetto;
Tenuto conto anche delle gesta che,
da oltre un ventennio, il Cav. Baldi
va compiendo, e che suonano offesa ed
insulto a tutti gli italiani;
DELIBERA
all'unanimità e per acclamazione, di
protestare solennemente ed energica
mente contro le mene di questo signo
re, che vorrebbe fare della sua casa
una specie di dinastia, e di far pub
blicamente noto che mai, in nessuna
occasione, egli è stato autorizzato a
rappresentare la grande massa degli
italiani di Philadelphia.
Antonio C'asciato, Pres.
Pietro Colaprete, Segr.
* » *
SOCIETÀ' STELLA D'ITALIA
Egregio Sig. Direttore
La Ragione
La Società Barbieri le sarebbe gra
titissima qualora nel suo eb
domario si vedesse pubblicato l'acclu
so comunicato.
Con i sensi della più alta stima a
nome di tutti anticipo i più vivi rin
graziamenti.
Antonino Viglione. Segr.
La Società Stella d'ltalia fra i Bar
bieri Italiani, nella riunione ordinaria
del 1.0 Luglio 191", udita la relazio
ne del Presidente in riguardo alla Ac
colta dei fondi prò Vedove ed orfani,
dopo una discussione seria e dignito
sa. valutando tutti i fatti successi con
grandi applausi venne approvato il
guente ordine del giorno da .inviarsi
alla stampa Italiana ed americana:
1. Che fin dall'inizio del movi
mento per raccogliere danaro per gli
orfani e le vedove, da consegnarsi al
la Missione Italiana in America, in
occasione della sua visita a Philadel
phia. C. C. A. Baldi e suo tìglio V'ito,
invece di associarsi da buoni italiani j
al movimento, incominciarono le soli-1
te manovre losche allo scopo di fare |
della nostra associazione e del nostro
movimento un cuscinetto ai loro bassi
fini personali.
2. Che C. C. A. Baldi e suo figlio
Vito, come il solito si accinsero a mo
nopolizzare il movimento per uso e
consumo loro abusandosi della dabbe
naggine dei proprii connazionali e del
la buona fede degli Americani, e
quando si accorsero che non potevano
dipendere dalla supina acquiescenza
della Società Stella d'ltalia, tentaro
no di invitare il Regio Console Italia
no ad altra riunione che doveva te
nersi dai loro pochi seguaci, ma che
il Console dando prova di avvedutezza '
e di carattere ji . rifiutò, aventjo.
promesso alla nostra Società.
3. Che C. C. A. Baldi suo figlio
Vito, non essendo riusciti a monopo
lizzare il movimento come credevano
a mezzo del loro giornale nell'elemen
to Italiano, ricorsero ai soliti mezzi di :
far vedere lucciole per lanterne, dif
fondendo ogni giorno menzogne nella
stampa Americana. Difatti molte vol
te e specialmente nelle due passeggia
te i fogli americani scrivevano che la
raccolta del denaro fu fatta a mezzo
del Cav. Baldi e sotto la sua protezio
ne, nascondendo a tutti il nostro soda
lizio che sempre è stato in prima fila
in tutte le occasioni.
4. Che C. C. A. Baldi, preoccupato
dal fatto che egli non poteva farsi
credere ancora una volta agli ameri- !
cani come capo della colonia, ricorse
a mezzi indegni di uomo e di Italia
no tentando di far cancellare la pa
rata dei Figli d'ltalia, di questa as
sociazione che avrebbe potuto far da
sola, ma invece, senza alcuna invidia
ha seguito il nostro movimento dan
doci $11.000.00, mentre i suoi capi da
C. C. A. Baldi nell'ombra sono stati
dipinti a color nero.
5. Che la Società Barbieri, pure
edotta delle ingerenze e delle inde
gne manovre (fu C. C. A. Baldi e suo
figlio, sin dal principio, per carità di
patria, tacque e frenò ogni sentimento
di protesta contro questi uomini che
pensano solamente per loro stessi.
6. Che per questi motivi ed altri an
cora che la Coloni» conosce la Socie
tà Barbieri forte di 300 membri qua
si tutti cittadini Americani: Denun
zia C. C. A. Baldi e suo figlio Vito
come nemici degli Italiani e della Ita
.ianità in America: li denunzia come
indegni «ti appartenere alla nostra co
munità di onesti e laboriosi connazio
nali; li denunzia come nemici di tanti
professionisti giovani Italiani, ai qua
li vien negata ogni opportunità, men
tre per il proprio figlio, che tentava
di frodare Io State Board senza om
bra di pudore, riserba post: politici.
Infine la Società Barbieri, mentre
ringrazia tutti gli Italiani, tutte le al
tre consorelle, tutti gli Ordini che
hanno contribuito con le loro offerte
alla sua iniziativa, proclama di riti
rarsi dalla Federazione delle Società
Italiane e di non riconoscere l'Opinio
ne come suo organo ufficiale.
Antonino Viglione. Segr.
Giuseppe Mercurio. Pres.
LA PROTESTA DELLA CORTE
AMERICO VESPUCCI
La Corte Americo Vespucci No. i? 4
Foresters of America, nella sua se>ju
ta straordinaria avuta luogo lunedi. 9
luglio, nella Columbus Hall, Tt>!le
aggiungere anch'osa uaa vocv di pro
LA RAGIONE
• ' testa contro il mestatore della nostra
Colonia, pigliando, come hanno fjatto
, altre associazioni, le mosse degli av
venimenti ultimi, che hanno sollevato
1 fra i nostri coloni un vivo sentimen
to di indignazione ed hanno dato mo
tivo ad una santa reazione, mirante
alla rigenerazione morale e politica
della colonia.
Ed ecco senz'altro il vibrato ordine
del giorno :
La Corte Americo Vespucci No. 234
Foresters of America, forte di 600
membri, riunita in seduta straordina
ria nella Columbus Hall, oggi 9 luglio
1917, udita la chiara relazione sugli
j ultimi avvenimenti svoltisi in colonia
[ in occasione della venuta dei messag
geri di Roma;
Presa visione dei maneggi loschi
j per ostacolare in tutt'i modi la solenne
dimostrazione organizzata dalla colo
nia, auspice la Società Stella d'ltalia
fra i Barbieri Italiani, e col valido
concorso del benemerito Ordine Figli
d'ltalia in America, di cui si tentò
d'impedire lo spiegamento delle forze;
Considerato che dal banchetto ci
vico in onore della Missione Italiana
! si volle malignamento escluso il mi
gliore elemento rappresentativo della
vera colonia;
Ad unanimità e senza sottintesi
DELIBERA
Di prestare solennemente e vibra
tamente contro l'opera nefasta che C.
C. A. Baldi, con la cooperazione del
suo degno rampollo Vito, va da oltre
un ventennio compiendo in danno del
la nostra massa immigrata, dopo es
sersi arrogato il titolo di "Leader"
che nessuno gli ha mai conferito;
Delibera inoltre di associarsi pie
namente ed incondizionatamente al
movimento iniziato dal Circolo Ita
. liano per detronizzare il detto C. C
5 A. Baldi da un Leadership che ha ss
, puto abilmente usurpare, e concorra
I re con tutte le sue forze alla riger;
| razione morale della Colonia, che r '
ha mai sentito il bisogno di essere j
nuta sotto tutela.
Pietro Di Giorgio, Sub Chief Ranf
A. Palladino, Segr. di Finanza, 02 t
Moore Street.
Di questa Corte è socio Fiorj'inte.
un altro cavaliere, fratello tli i- C.
A. Baldi.
n. A r.
• * *
I NA PROTESTA DAI
PREBISTERO
"Cambridge, Mass., 4 luglio
• Egregio Signor Direttore.
k vi Ringrazio colui che ha la pre
mura di spedirmi "La l Foce" fin ;
qui, dove sono per alcuneF inferenze.
Ho appreso cosi del moViifnto osti
le che si è iniziato contro il Baldi da- j
gli Italiani di Philadelp a, dopo la j
partenza degli Inviati dltalia..
Se i fatti narrati sonr del tutto ve- '
ri, io aggiungo allo sdegno generale
af.che il mio e rompo qw. : silenzio che
mi è stato sempre care.
Al banchetto della sers notai l'assenza
di molti dei migliori e mi accorsi che
gli inviti erano stati «tesi con igno
bile parzialità. Non -oppi allora su
chi cadesse la responsabilità ed il
biasimo, nè compre? tome in una oc- i
casione di tanta importanza non si j
fosse assorti di sopra ai partiti ed al- j
le piccinerie d'anin» ed al solito pet
tegolezzo coloniale, come avrebbe fat
to chiunque fosse «tato abituato a lar
ghe vedute ed a sentimenti di vero ita
liano. L'occasione si preseatò per u
nire e non per dividere i figli della j
madre patria. Ir avrebbe dovuto ta- :
cere la gelosia eia rivalità ed avrebbe i
Ì dovuto prevaler? il bene pubblico al
gretto egoismo: ivi avrebbero dovuto
aver parte eguale individui di ogni
tendenza religiosa, sociale o politica,
come si sarebbe osservato in un'atmo
sfera americana.
Se il Bali avesse saputo approfit
tare del mc-:ento, avrebbe potuto su
scitarsi un'onda di rispetto e di sim
' patia e cominciare un movimento di !
unione e di forza, mentre al contrario ;
ha eccitai) un'indignazione che certo
non gli groverà a compiere impune- ,
mente altre rappresaglie o piccole
vendette per l'avvenire.
Mi dto.'e che certe notizie mi siano
pervenute troppo tardi, altrimenti a
vrei petnto servirmi dell'opera di due
illustr membri del comitato appar
tenenti alla stessa grande Chiesa, che
rappresento, per fare intervenire al
banchetto, dove fui, uomini di eguale
fede religiosa del Nitti e del Marco
n; e tanti altri fratelli italiani della
città degni e colti.
Certi fatti avvengono per spargerò
. luce, umiliare o eAltare, o, per espri
» menni in un modo popolare: non ogni
. mie viene per nuocere.
Con profonda stima mi creda
i Dev.mo suo
Rev. T. Della Cioppa.
Chiesa dell'Emmanuello.
* » »
Pubblichiamo in inglese, perchè non
perda la sua efficacia, la protesta di
molti Ministri Protestanti della Dioce
si di Philadelphia.
SAY INTERIOR LEADERS
HI RT ITALIAN COLONT
At a meeting held yeeterday of the
Italian Protestant Ministerial Asso
ciation of Philadelphia and vicinityj
! the following resolution was adop- >
ider:— |
1. Whereas, It is the purpose of
this organization t> develop the spi-.
ritual, moral 'and intellectual condi- :
tion of the Italians of Philadelphia,
and
2. Whereas The said Italians
have lately beer gTossl.v misrepresen- i
ted in the rece<t visit of the Italian
Mission to thifcity by meri, not qua
lified either bj intellectual or moral ,
attainments t< pose a-s leader» of said
people; and
3. Wheras, it is the sense of this
organization that the arrangement»
for the visi' of the said Italian Mis
sion were cplorabfy mismanaged by
so-called lederà to the detriment and
injury of te large Italian population
of Philadephia.
4. Tfcrefore, Be it Resolved, that
the Italia Protestant Ministerial As
sociationJf Philadelphia does hereby
protest jgainst the conditions which
made the participation in the
arrangr'ents for the visit of the Ita
lian of men not qualifìed to
represf't the Italians of Philadelphia,
and itdoes further protest against
the gt'-appointed leaders through
whoff inefficient medding and self
explotation the Italians of Philadel
phia *ere deprived of full and digni
fied jartecipation in the reeent recep
tior t" the Italian envoy.
P it Further Resolved, That copy
of :hese resoluti'ons be sent to the
Mtfor of Philadelphia and to the
pijlic press.
A. Stasio, Acting Presidente
J. T. Panetto, Secretary
* * *
LOGGIA Dr. PIETRO FARINATO
\umero 721
Philadelphia, Pa., 16 Luglio 1917 '
Spett. Grande Concilio
Stato di Pennsylvania.
Degno (ìrande Venerabile,
La Loggia Dr. Pietro Farinato No.
721 nella sua seduta ordinaria del 30 '
I DUE ORDINI
Eccone un'altra dell'Ordine In-1
dipendente. Il farmacista Signor
Gennaro Tito Manlio, Grande Te
soriere, solamente per aver fatto
gli elogi dell'Ordine Figli d'ltalia
in America, che spiegò tutta la
sua forza e la sua grandezza nel-1
ìa parata fattasi in occasione del
la venuta della Missione Itaiana
a Philadelphia, è stato fatto ber
saglio ai colpi innocui del picco
lo grande.
Una dichiarazione semplicissi
ma, di un galantuomo che ama
il vero, ha fatto venire le traveg
gole ai capoccia degli Indipen
denti e Gennaro Tito Manlio, co
me nella santa Inquisizione di
Spagna, è stato punito con la de
stituzione della carica. Domeni
ca, 8 corrente mese, verso le 6 p.
m., senza un invito di lette
ra, senza nessun processo, il
Grande Concilio mandò a ritira
re la fascia. Sono cose dell'altro
mondo e da questo modo di pro
cedere l'Ordine Indipendente, in
una sola parola, può definirsi
l'Ordine del Disordine.
E' possibile ai giorni d'oggi ;
che un vostro associato, sol per
chè facente parte degli Indipen
denti, non può dare un suo giu
dizio!, non può esprimere una sua
opinione ?
Allora, di grazia, dov'è la vo
stra indipendenza, impudenti che
siete?
La risposta l'ha ben data lo
stesso Tito Manlio nella sua let
tera di dimissioni alla stampa.
Se non è per il suo giudizio e
spresso in favore dell'Ordine, per
quali altre ragioni si è ricorso ad
una misura dragoniana all'ulti
mo momento? Perchè a Tito
Manlio non gli si è inviata una
comunicazione facendogli note
le sue mancanze e le decisioni del
Grande Concilio? E', o non è cor
rettezza d'una Istituzione che si
rispetta mandare delle comunica
zioni e spiegale i fatti avvenuti
dimostrando la causa che aveva
provocato il provvedimento?
Questi punti di elementare edu
caziope non sono conosciuti dai
prominenti dell'Ordine Indipen
dente per la semplicissima ra
gione che la Segreteria non tiene
disponibile carta, calamaio e pen
ne ed anche avendo questi uten
sili, che sono nemici di tutti gli
ignoranti, difficilmente se ne sa
rebbero potuto servire, perchè
non sanno usarli.
Con questo bel gesto la colonia
tutta si è viemmaggiormente
convinta dei mezzi che usa il pic
colo grande contro quegli uomini
che non sono proni ai cenni, ai
comandi del minuscolo dittatore.
L'atto autocrate dell'ex impie
gato municipale ha mostrato
ancora una volta il meschino e
vendicativo animo suo ed na fat
to disgustare anche alcuni trioni
fratelli dell'Old, del cinquecento.
.Giugno u. 8., dietro proposta del
| Ksv. Fra. Sabbarese, deliberava ad „
naniiilità di fare formale protesta con
, tro l'operato del Sig, C. C. A, Balj,
per la sua vile campagna conlr» j,
nostro potente Ordine Figli d'ltalia, -
j occasione della venuta della Mission,
, Italiana in Philadelphia.
j La Loggia fa voti presso il (; rgl| _
de Concilio di promuovere un movi
| mento fra tutte le logge -il Pennsy
, vania e specialmente qui in Philadei
phia, contro il vile denigratore del ni>.
stro Ordine, che audacemente lo pre.
sentava sotto cattiva luce presso il
Sindaco di Philadelphia, facendo' esch.
dere dall'essere* rappresentato nel co .
mitato ricevimento.
Inoltre la Loggia deliberava di man
dare una lettera di ringraziamento al
Regio Console Cav. G. Gentile perla
sua opera spiegata presso il Sind«o
pel riconoscimento del nostro benetr*
rito Ordine.
Con fraterr.i saluti, i
Dev.mo in L. U. F.
Salvatore Terruso. Ven.
H# « «
LOGGIA FELICE NAZARIO SAURO
Numero 617
Phila-, Pa., 5 Luglio 1917,
Egregio Sig. Giuseppe Di Silvestro
Grande Venerabile Stato di Pa,
Degno fratello.
Alla seduta ordinaria del primo Lu
glio, l'assemblea deliberava di man
darle un voto di plauso e di ammira
zione, per il suo assiduo lavoro onde
mantenere sempre alto il nome del no
stro Ordine e sventare una volta per
sempre l'ambizione di un avvcnturier»
che per tanti anni ha saputo strega
, re la pacifica Colonia di onesti lavo
ratori, mettendo sempre in uso le sue
male arti.
Augurandole sempre successo, per
; far sì che il nome malefico dei Baldi
non vorrà più figurare nella nostra
Colonia, la saluto,
Massimiliano Di Giulio,
Segretario Archivista
Intanto a scorno del gonfio ca
jpo in testa e di Curiangiolc, .he
110 punzecchia da dietro lt quin
te, il signor Gennaro Tito Manlio
ha ricevuto e continua a riceve
| re le congratulazioni di tutti gli
uomini dabbene della colonia per
l'atto energico di dimettersi da
gli Indipendenti, da questo Ordi
ne che non ha mai fatto nulla
iPer la colonia e per gli italiani.
Con le dimissioni di Tito Manlio
abbiamo saputo anche che la for
za finanziariaria dei nostri cugi
ni posa nella somma strabilian
te di $3.59.
Se non mi sbaglio Gennaro Ti
to Manlio, oltre ad essAe tesorie
re della Grande Loggia era an
| che tesoriere della famosa com
i missione del Fondo Unico Mor
: tuario ed allora facciamo questa
domanda: dov'è il fondo cassa
col lettato da tutti gli inscritti?
ISe Tito Manlio era Tesoriere,
I perchè non ha avuto presso di sè
l'ammontare raccolto ? Insomma
dove è il fondo cassa del Fondo
| Unico Mortuario tanto vantato?
Se, come sempre andate predi
cando, questo Fondo Unico Mor
tuario esiste, ci si risponda, in
quale tasca è andato a riposare
tutto il danaro? Su, dite la veri
j tà ; questi fondi forse son serviti
per pareggiare almeno in parte
le note di qualche grande o sono
andati per altra via nelle saccoc
cie dell'austriacante per mante
nere la cloaca?
Rispondete, non tergiversate,
il pubblico in generale, ed i vo
i stri affiliati in particolare, hanno
/tutto il diritto di sapere, di co
noscere quello che fate all'ombra
come i briganti della macchia.
Fate sapere quanti siete e che
ne fate del denaro. Mostrate i
vostri conti; come tutte le altre
Istituzioni fanno, altrimenti non
avete il diritto di essere tenuti in
considerazione. Ma voi, come
sempre, farete i sordi perchè
l'Ordine Indipendente non è altro
che un gigante di terra frolla che
vacilla e si frantuma in milioni
di pezzi al primo soffio di vento,
Siamo sicuri che non potete mo
strare mai nulla, se non chiac
chiere e turlupinature ed i vostri
affiliati se ne stanno accorgendo
giorno per giorno. Gli sguardi
invece di tutti gli Italiani d'A
merica sono rivolti alla più gran
de, alla più forte Istituzione,
l'Ordine dei Figli d'ltalia genui
no, a questo colosso che sta com
piendo il grandissimo miracolo
di riunire intorno alla sua ban
diera l'elemento più intelligente,
più vivo e fattivo delle nostre
colonie, onde avviarlo alla con
quista di nobilissimi ideali com
pendiati nelle fulgenti parole del
nostro motto : Libertà, Ugua
glianza, Fratellanza.
ANTONINO VIGLIONE.