La ragione. (Philadelphia, Pa.) 1917-????, June 30, 1917, Page 3, Image 3

Below is the OCR text representation for this newspapers page. It is also available as plain text as well as XML.

    The Sei! Appointed Leader
[§ L'autore del seguente articolo, r
attuale amico del Cav. C. C. A. |
B: di, nel suo scritto pubblicato!
il 19 settembre 1914, nega recisa- ;
SKnte che costui sia mai stato o
Hr->a essere amico dei bisognosi, j
Stivatore dei sofferenti, benefat
tore dei suoi connazionali per
-ch . continua l'articolista, il Cav.
C. C. A. Baldi è un affarista illu
stre che ha l'anima tenebrosa ed
è calcolatore losco, capace di tut
ti'- Infine l'autore dell'articolo
ge tenzia che il Cav. C. C. A.
B. di, è un uomo impudente dalla
faccia tosta che invece di essere
al i testa di aziende meriterebbe
un numero al berretto a righe e
la catena ai piedi ed essere rin- ;
eh uso laddove spesse volte si;
rir chiudono i buoni e gli innocen- 1
ti. Ed è l'uomo così descritto che
ve ì ebbe, abusivamente, rappre- '
se tare una colonia di cento cin-
Bantamila italiani che non si è
xiv sognata di nominarsi un
le <t.
■ Ecco l'articolo che lo riguarda:
CACALE, GRILLI E ZANZARE
mi- Prof. Raffaele De Luca, già
ca itano di Stato Maggiore ed
in ugnante nella Scuola Militare
|B Modena, ebbe la disgrazia,
«ir ue ani fa, di entrare nella
redazione del locale quotidiano
Opinione", un giornale,
go.-ro con i quattrini di tanti
Moni e bravi connazionali, che
è finito poi, per virtù di un puro
e [semplice giuochetto di busso- ;
lot i, di diventare di assoluta, in
djfeutibile, inappellabile proprie-!
tà eli un affarista illustre che il
pa:rio governo non volle e nè sep
pe risparmiare all'insulto atroce
di ma onorificenza, ambita e sol
lecitata ad opera di un bill paga
to al Bellerue Stratford Hotel,
in occasione della sua venuta a
Hladelfia di una semi Eccellenza
avente a quell'epoca grande pre
sti-io su tutte le sfere facienti e ;
regnati per lungo e per largo i
va-ti corridoi di Montecitorio.
R ]. Prof. De Luca, persona col
ti.- -ima e di mente equilibrata
so '.o ogni rapporto, trovandosi,
in America per i soliti deplorevo
li [scherzi che monna Fortuna
sa furfantescamente preparare
attuiti quelli cui dovrebb'essere
riservato un avvenire migliore,fu j
co- fretto, per necessità di vita, j
ejr rare nella redazione de "L'O-j
HBnione'' e, sebbene alla sua pen-1
n& rimanessero, per condizione
"sine qua non" imposta dal cava
liere proprietario, continuamente
attaccati il morso ed il bavaglio
perchè egli avesse potuto dire
tutto ed interamente della effi
cienza e del valore della sua ca-
ità di scrittore serio e di gior
nalista equilibrato ed efficace,
non tardò ìierò a rivelarsi tutto
qiv o che realmente era: una
coscienza ben formata, una men
te nutrita di forti studi e di va
ste cognizioni.
R Egli è rimasto per cinque anni
Consecutivi alla redazione de
L'Opinione", pagato a salario di
far > : per moltissimo tempo,
perchè, solo alla redazione, fu co
stretto ad un lavoro improbo;
ammalatosi seriamente, sentì il
bisogno, per avere le cure dovu
te. ricoverarsi in un ospedale del
la città; nessuno del personale
dii 'gente de "L'Opinione" pensò
mai di chieder conto della sua sa
lute : appena convalescente, ritor
nò al suo posto di lavoro ; duran
te il tempo della sua malattia
(oltre due mesi) non gli venne
pacato salario, nè elargito un
• sus.-idio qualsiasi. Seguitò a dare
l'opera sua così come aveva sem
pre fatto; nessuno potè mai dir
gli a buon diritto che egli non
facesse come aveva fatto sempre ;
il coraggioso Cav. C. C. A. Baldi,
quegli che in Colonia mena
Continuo vanto di essere l'amico
dei bisognosi, il salvatore dei sof
ferenti, il benefattore dei suoi
K>nnazionali, lo fece licenzia
re !a settimana scorsa dal diret
tole "travet" del giornale, nell'i-
BBte—a maniera come si pi.
ce: iziare un cane randagio cui si
, dè:te solamente l'incarico di con
sumare pochi ossi sfuggiti alla
rapacità del divoratore della car
ne. -enza nemmeno il complimen
to farisaico di quel tale avviso
preventivo di una o due settima
ne che possano bastare ad un in
dividuo per procacciarsi un'altra
iceupazione.
H Se noi non conoscessimo Car
mine Baldi e non avessimo avu
to. in tanti riscontri, l'occasione
di scandagliare l'abisso dell'ani
ma sua tenebrosa, avremmo po
tuto in certo modo meravigliarci
dt tiro birbone fatto al Prof.
Htaffaele De Luca che non aveva
proprio commesso alcun torto
■ JK-.'- meritarlo. Di questo e di al
tro ancora noi facciamo capace
«Cannine Baldi, e se abbiamo sen
tito il bisogno di interessarci di
quest'altra azione brutta di cui
solamente lui può essere sciente
mente e coscientemente capace,
lo abbiamo sentito più per gli al
tri che per noi, per tutti quelli
cioè che, per una ragione o per
un'altra o magari per partito de
terminatamente preso nell'inte
resse di cricche e di camerille lo
cali, non riescono ancora a per
suadersi ed a trarre opportuno
profitto da certe verità che noi ed
altri andiamo proclamando ed il
lustrando da qualche tempo a
questa parte ed al solo, esclusivo
scopo di additare alla nostra col
lettività il punto preciso, l'ubica
zione matematica di certe maga
gne, di certe piaghe cioè, che,
producenti sempre mai dolori
atroci, noi sentiamo il bisogno
impellente di curare a dovere fi
no a rimuoverle completamente.
Il Prof. Raffaele De Luca, que
gli che per ben cinque anni ma
lamente pagato e per nulla ben
considerato, seppe rimanere la
macchina mentalmente motrice
del quotidiano "L'Opinione", non
meritava, no, non meritava asso
lutamente di essere licenziato da
"L'Opinione" per un semplice, o
forse losco ed intrigato calcolo
dell'indebito appropriatole del
Dopo i maneggi loschi
anche l'impudenza
Il famigerato foglio delle otto
strade, abituato a tutto falsare,
da quando è rimasto solo e senza
controllo, nel numero del 26 giu
gno pubblicava, in inglese ed in
italiano, una colonna circa di ro
ba che costituisce un capolavoro
di impudenza e di ipocrisia.
In verità tu rimani perplesso
dinanzi a tanta improntitudine e
non riesci a discernere se sia più
degna di biasimo la losca figura
allampata dell'ispiratore di quel
le menzogne o il redattore inco
sciente che, con soverchio zelo, le
ha sfornate calde calde per uso
e consumo del pubblico.
In quegli "Echi e Rilievi di cro
naca" s'incomincia col deplorare
l'esistenza, di alcune lagnanze
nella Colonia Italiana, ed è que
sta la prima menzogna, giacché
non trattasi di voci isolate di in
soddisfatti, ma di tutta la Colo
nia che è insorta come un sol uo
mo contro le arti malvage del
Cavaliere, che sollecito solo di
far la reclame a se stesso, si è
circondato ancora una volta del
la muta dei suoi cani ed ha te
nuto lontano dalle manifestazio
ni i migliori connazionali,
che, per mille prove e per mil
le motivi, erano più di lui degni
di partecipare ad una manifesta
zione eminentemente italiana.
Che la Missione sia stata invi
tata dal Sindaco Smith, nessuno
di noi ha discusso; che sia
rimasta soddisfatta delle acco
glienze entusiastiche, è fuori di
ogni dubbio. Ma la buona riusci
ta dei festeggiamenti va dovuta
esclusivamente al patriottismo
della colonia, che, sebbene messa
a dura prova, esplose col più de
lirante entusiasmo ; va dovuta al
l'Ordine "Figli d'ltalia" che, col
l'energico ausilio del 11. Console,
ha potuto, almeno in parte, sven
tare gli intrighi bassi e volgari
del nefasto cavaliere.
* * *
Accanto alla menzogna, la più
I vigliacca insinuazione ; ma son
passati i tempi in cui era possi
bile mantenersi sugli arcioni a
forza di funambulismo.
Nessuno di noi, nessun italia
no si è mai sognato di criticare
il Sindaco Smith per la scelta dei
membri del Comitato e tutti una
nimemente riconoscono che Wil
liam Porter, E. T. Stotesbery,
John Wanamaker e i diversi ma
! gistrati e professori ed artisti,
1 son tutte persone autorevoli e
! degnissime di occupare il posto
| cui li aveva chiamati la fiducia
del primo cittadino di Philadel
phia.
E' inutile pescare nel torbido,
0 emerito imbroglione.
! La Colonia italiana unanime
ì ha solo riprovato la scelta di C.
C. A. Baldi e la riprovazione del
la Colonia è apparsa giustificata
dagli avvenimenti, poiché costui
; l'ha indegnamente tradita, abu-
S sando in maniera sconcia del
mandato affidatogli.
Menzogna che in altre occasio
| ni l'opera di Baldi non sia mai ve
nuta meno all'aspettativa e che
!il suo intervento abbia sempre
1 registrato un successo. Menzo-
Igna! Ovunque Baldi, colla sua
giornale; egli era meritevole, più
che meritevole di ben altri ri
guardi e di ben altre diverse con
siderazioni. Ad un uomo dei pre
cedenti e della cultura del Prof.
De Luca, ad un giornalista del
suo valore non va mai dato un li
cenziamento ingiustificato ed in
tempestivo. Il Professor De Luca
non è affatto giovane perchè pos
sa egli trovare oggi, dopo cinque
anni di lavoro eccessivo e mal re
tribuito prestato ne "L'Opinio
ne", facilmente occupazione. Ha
egli per giunta una famiglia da
sostenere, ed all'amarezza di la
sciarlo senza un soldo di stipen
dio o di sussidio durante la sua
lunga malattia non si sarebbe
mai dovuta aggiungere l'altra di
un inaspettato licenziamento.
Tutto questo ci sentiamo in do
vere di dire per un collega che
può esserci anche maestro in tan
te cose, e lo facciamo al solo in
tento di servire ad uno scatto
legittimo e ad un atto di ribellio
ne giustissimo dell'animo nostro.
L'impudente affarismo e la
grande faccia tosta di certo no
stro elemento coloniale che, più
che stare alla testa di negozi e
aziende per esercitarvi la più in
controllabile delle egemonie, me
riterebbe un numero al berretto
a righe e la catena al piede, là do
ve la giustizia degli uomini suo
le, qualche volta, per riempire i
vuoti, mandare spesse volte i
buoni e gli innocenti.
DON PROCOPIO.
faccia cornea, ha voluto ficcare
il naso ad ogni costo, ha fatto
sempre miseramente abortire
qualsiasi iniziativa.
E finalmente .negli "Echi e Ri
lievi di Cronaca" dell'Opinione
non manca neppure la nota ame
na.
Con una ingenuità che ci riem
pie di commozione e ci strappa la
grime di tenerezza, quel caro ca
valiere, per bocca del suo organo
sfiatato, fa una considerazione
1 saggissima, che taglia la testa al
toro con un colpo soltanto.
1 Sapete egli dice ; —Le
! spese del banchetto sono state
pagate dal popolo della città di
Philadelphia, e mentre la popola
zione italiana raggiunge la setti
ma parte degli abitanti, gli ita
liani presenti al banchetto rap
presentavano un terzo del nume
ro dei partecipanti.
Giustissima constatazione !
La quale però non giustifica,
anzi la rende più antipatica ed o
diosa, l'opera del cavaliere baldo
0 ribaldo. Dal momento che gli
inviti dovevano essere limitati,
la decenza e la più elementare e
ducazione avrebbero dovuto con
sigliare a non metter in lista ot
to figure decorative della fami
glia Baldi, con tutto il codazzo
dei vilissimi lecchini ciuchi ed
idioti.
Ma andate, signori, andate a
parlare di decenz.t e di educazio
ne ad un C. C. A. Baldi! State
freschi
All'abbietto;
allo spudorato
A Silvio Liberatore, direttore
delia "Cloaca", foglio protettore
dei borsaiuoli, dei negrieri, dei
depravati et ecetera et ecetera....
Neh ! Diretto' ; essere abbietto,
1 spudorato, mentitore, faccia cor
nea; Tu hai avuto la sfaccia
taggine di chiamarci ricattatori
|e disonesti.
1 Eh, via; noi crediamo che
quando tu scrivevi ti trovavi in
una delle tue estasi di acoolizza
to e doveva trattarsi di un'estasi
spinta sino al delirio. Noi dun
que ti diciamo: Schifo della So
cietà, figura abbominevole, noi
I della "Ragione" non puoi in nes
sun modo toccarci ed il fango che
noi calpestiamo è più pulito del
| la tua facciaccia di scimmia.
Mentitore, rinnegato, vigliac
co, tu lo sai che la Ragione è fat
ta esclusivamente da noi operai,
di cui tu non sei neppur degno di
leccare i piedi sai pure che
j i fratelli Di Silvestro non hanno
mai scritto un rigo sul nostro
j giornale ; ma noi speriamo di per
i suaderli ad abbassarsi fino a te
! per ricacciarti definitivamente
nelle sentine.
Sappi intanto che noi difendia
mo i fratelli Di Silvestro, perchè
li conosciamo, come del resto tu
pure li conosci e come li conosco
no tutti, per gentiluomini perfet
ti, degni della stima degli onesti
e dei buoni, mentre che tu sei un
verme schifosissimo; e saremo
sempre pronti a difenderli contro
LA RAGIONE
| le tue basse e sozze calunnie, co
! me difenderemo tutti quelli che
| dovessero esser fatti segno alle
tue invettive. Diretto', ci chiami
j foglio da postribolo; mattacchio
i ne, come ci hai fatto ridere! Noi
\ pensavamo che tu, abituato a
passar la tua vita in lupanari,
| quando parlavi di postriboli in-
I tendevi rivolgerti a qualche tuo
j degno compare della Cloaca e l'e
! piteto scaturito dalla tua penna
venduta si addice a te ed a loro
I mirabilmente. i
Diretto', smettila una buona
I volta con chi nulla ha a vedere coi
! tuoi scritti : noi ti gridiamo sul
! tuo sporco grugno che gli scritti
della Ragione son nostri, tutti
nostri e non dubitare che sapre
mo conciare te ed i tuoi pel di
delle feste.
Frank Silvagni.
DA CAVALIERE D'INDU
STRIA A CAVALIERE UFFI
CIALE
Il passo non è stato facile, maj
il cavaliere ladro, sebbene vi fos
sero state le opposizioni consola
ri, inteneritesi poi, da qualche
mese è stato elevato a cavaliere
ufficiale, in virtù di tutte le sue
opere anti-italiane delle quali il
Cav. Poccardi aveva innumerevo
li prove.
Il furbacchione però non ha fat
to dare ancora la notizia. E' il.
vecchio espediente.
Egli lo farà annunziare dopo
che la Missione sarà tornata in ;
Italia, onde gli americani ed i
suoi scudieri credano che tale o
norificenza gli sia stata conferi
ta per la sua opera spesa in que- '
sta circostanza e per dispetto
I della Colonia che giustamente
I protesta contro l'usurpazione del
diritto di rappresentarci, diritto J
che gli italiani non gli hanno mai i
concesso.
Cavaliere della macchia, nessu
no ti conosce meglio di me.
Alpha.
Il mendicante
i
11 mendicante era solito di bus
sare alla porta dei protettori per,
elemosinare un dollaro per una
bottiglia di Brandy domestico o
per un gallone di vino di Cali
| fornia, perchè non è capace di
guadagnarsi un tozzo di pane o
| nestamente egli che è vagabondo
! nato.
Fino a poco tempo fa questo
; accattonaggio era noto a poche
persone; ma quando un giorno la
tentazione del vizio lo spinse ad
andare a bussare alla porta di li
na Chiesa, il fatto divenne no
torio pubblicamente ed oggi si a
spetta che questo mascalzone va
da a picchiare alla porta di qual
che Ospizio di mendicità.
Difatti un giorno fu visto nel
la linea dei mendicanti che per
disgrazie patite sul lavoro son co
stretti di stare sui gradini di
una chiesa per ricevere l'obolo
della pietà dei fedeli. 11 misera
bile non sollecitava l'obolo dei fe
deli, ma lo si sentiva mormorare
tra i denti : Io voglio vedere il
prete.
Dopo qualche tempo il prete
comparisce sulla soglia; il no
vello mendicante si distacca dal
la fila e, col cappello tra le mani,
si avvicina al Ministro di Dio.
Ma costui gli grida: L'elemosina
è fatta.
Scusate, reverendo, con voce
piagnucolosa gli dice il truffato
re; io debbo farmi conoscere a
voi. Sono il Billy Sunday colonia
-1 le che debbo moralizzare la Co
lonia, scongiurando gli spiriti im
| mondi. Allora voi vedrete la Ca
sa degli Emigranti prosperare e
la Colonia vivere nel timore di
Dio.
Il prete, edificato da tanta
computazione, gli consegnò un
check di dollari 25 e lo licenziò,
accompagnandolo con l'augurio :
Santa Rosa vi aiuti.
Qualche tempo dopo il prete si
accorse che l'amico dei 25 dolla
ri era un imbroglione, un demo
, ralizzato fino alle ossa e dubitò
che il suo danaro fosse andato a
finire in qualche bettola o po
stribolo.
Allora accese due candele e con
la cerimonia di rito, pronunciò le
sacramentali parole : Maledico
vobis.
Francesco Tropea
Ai mestatori
sfacciati ed audaci
Si è fatta artatamente circo
lare in colonia una voce, la qua
le insinuava che dieci o dodici
j tra i firmatarii del telegramma
|di omaggio e di protesta alla
Missione italiana si eran recati
j dal Cavalieie d'industria a di
j chiarare che erano pentiti di
I quanto avevano fatto e che era
no decisi a ritirare la loro adesio
ne. Tra questi dieci o dodici
era sempre la voce messa in gi
ro ad affermarlo dovevano
annoverarsi, due avvocati, uno
dei quali il sig. Teodorico Maio
riello.
La voce è ridicola, senza alcun
fondamento ed è l'estrema ànco
ra alla quale si attaccano dispe
ratamente i naufraghi, cui l'ac
qua è giunta alla gola.
Si è vociferato anche che l'av
vocato Thomas Russo avrebbe
mandato le sue dimissioni dal
l'Ordine Figli d'ltalia. A smen
tire, nella maniera più assoluta,
queste insulse dicerie, che dimo
strano lo scoraggiamento e la di
sperazione dei bollati dall'opinio
ne pubblica, riportiamo qui ap
presso. nel testo inglese, una let
tera dell'Avv. Maioriello, che
suona smentita solenne e rampo
gna ai mestatori sfacciati ed au
| daci.
Un solo dubbio abbiamo, su un
professore che della sincerità ha
| fatto un culto, il quale ha man
i dato una lettera al Giornale di
[ Maganza che ancora vede la luce.
Noi ne aspettiamo la pubblica
j zione pei- gli opportuni comenti.
"Phila., Pa., June 28th, 1917
Mr. A. Joseph Di Silvestro
906 Carpente! St.
Philadelphia, Pa.
1 Dear Mr. Di Silvestro:—
Several brethren of our Order
; have asked me as to the truth of
certain rumors spreading throu
| ghout the colony as to whether
ior not I have apologized oi - re
gretted the fact that I have si
gned a petition of protest aga
| inst Baldi.
In answer to such, my dear
Mr. Di Silvestro, f urite to you
j as the head of the Order, there
|is absolutely no truth in such
and that my name was placed
there by me with full satisfaction
that it was my duty to do so.
There was however a person
| who interviewed me in reference
I to sanie, and asked me whether
or not I desired to let my name
; remain in that protest. My an
swer to such was that my signa
| ture is there in my own handwr
iting, placed with complete
I knowledge of what I was doing,
and it was going to remain there.
I feel and think that you know
me too well to think me a liypo
crite.
Yours very truly
O. I. Maioriello."
LE PICCOLE MISTIFICAZIONI
DEGLI INDIPENDENTI
L'Ordine Indipendente, che io
[da modesto operaio vado illu
strando nella Ragione, per bocca
di pochi bollati fa sapere che in
mezzo ad essi esiste la serietà,
:il più completo accordo e la giu
stizia sopratutto.
Stando a quanto si dice, la Log
gia Vittoria di Philadelphia, non
I ha voluto sapere del Fondo
I Unico Mortuario ed è risaputo in
Colonia che solo una diecina di
soci si sono iscritti. Che bell'ac
cordo! Ed a proposito di Fondo
Unico Mortuario, si desidera sa
pere quanti sono gli iscritti,
quanti sono stati i decessi pagati
e (piali le famiglie sussidiate. La
Colonia è stanca dei misteri ! Fat
ti ci vogliono, fatti.
Oltre al malcontento contro il
( poco diplomatico Cavaliere e fi
glio, negli Indipendenti serpcg
; già la ribellione anche contro Don
Doni ine Iddio, che accorda fa
vori soltanto alla sua cricca. Si
afferma che un tale Della Porta,
: eletto Supremo rappresentante
col suffragio di una Loggia, è
! stato abusivamente sostituito da
1 uno della gang con infallibile de
creto del piccolo grande. Che giu-
I stizia!
Una Loggia dal nome di un ca
-1 stello, ha tenuto pochi giorni fa
iun piccolo smoker con qualche
bicchiere di bionda cervogia. Il
! giornale forcaiuolo è stato in mo
to per circa due mesi per il gran
dissimo avvenimento. La gran
cassa si è battuta a tutta forza,
specialmente per far sapere che
' fra gli invitati speciali vi erano
I il Cavaliere ed il Dr. Curiangio
lo col suo discorso stereotipato.
Un mio cliente, socio della
detta Loggia, mi diceva che ad
un certo punto della festa è av
venuta una scena impressionante
edi immenso disgusto. A metà
| strada, come si suol dire, si sente
un applauso ed entra in sala Li
bera .nos Domine, l'austria
cante. Ricevute le strette di ma
no dai suoi compari, le congratu
lazioni del piccolo grande, dopo
un tantino di riposo per prender
fiato, e mentre tutti si turano le
orecchie, Libera nos Domine,
con voce cavernosa, pronuncia
lo spiccio. E poi dicono gli Indi-
3
pendenti che non ne sanno nulla.
Che facce toste !
Nella colonia si sentono molta
voci, sono in vista diverse dimis
sioni, e ciò mi fa dubitare che
qualche brutta mattina il piccolo
grande si sveglia e si trova solo.
In guardia, o messeri, acqua
alle funi!
Antonino Viglione
LE VISITE DEL GRANDE
PEDERASTA
Egli ha visitato le infinite log
ge che fanno parte della Grande
famiglia dei falsar», dei provoca
tori di aborti, dei compari di San
Martino, dei magnaccia.
La visita dalla quale ha l'accol
to maggior copia di frutti è stati
quella fatta a La Vittoria di
Brownsville, dalla quale fu scac
ciato con l'accompagnamento di
fischi e pernacchi. E pure, cote
sto grandissimo mascalzone ha
la faccia pipernina di affermare
che, eliminati i dissensi dei ribel
li e dei malvagi, quella Loggia si
è rimessa nel diritto cammino.
Cosichè gli ottantuno che lo
fischiarono sono diventati i ril>e[-
li per il Grande Pederasta e i
1 sancio-pancia i componenti la
Loggia Vittoria.
La Vittoria però fra giorni sa
rà iniziata al vero Ordine, all'Or
dine Figli d'ltalia, avendo già ot
tenuta la dispensa dal nostro C.
E. S.
Se i risultati delle sue visite
sono eguali a quello avuto nella
Vittoria, o alla raccolta dei fondi
pio vedove ed orfani dei soldati
nioi ti in guerra, noi di cuore ci
congratuliamo col Grande Pe
derasta.
Piccola Posta
LATIN PRINTING CO.
Schiattate di gelosia, messeri.
Dio hane, se non mi rende una
cosa, mi renderà l'altra. Non per
niente sono della Congrega e va
do in parata l'l I Novembre.
FIORINA, CITTA'. Non so
lo la vedovella, ma la mia prima
moglie aveva molto battagliato,
anche negli educandati religiosi.
RAGIONIERE LADRO.
Che colpa ho io se essa mi aveva
portato la corona di spine ? Non
ricordi tu quante volte glie l'ho
rinfacciato prendendola a calci
nello stomaco?
VITOZZI. E' verissimo. Giu
seppe Di Silvestro fu per 90 gior
ni nelle carceri di Moyaniensing
per non essergli stato permesso
di provare che, all'ombra del
Consolato di Philadelphia, tuo
padre truffava le successioni agli
eredi dei poveri defunti dalle cui
dita aveva rubato gli anelli prima
di sotterrarli.
FRANK TRANO Dirai al
vigliacco del tuo padroncino che
i criminali sono un prodotto del
la sua famiglia dal trisnonno. al
bisnonno, al nonno, al cavaliere
ladro.
I VVANT TO BE FRANKLY
WITH YOU. Quando i tuoi
fratelli entrarono all'Ordine Fi
gli d'ltalia, Giuseppe Di Silve
stro si rivelò quel signore dal
cuore generoso, che è sempre
stato. Egli volle, facendo uno
strappo alle leggi, che la votazio
ne sui loro nomi si facesse per
alzata e seduta, onde impedire
che fossero rigettati, e lui li iniziò
con onori mai concessi ad altri
candidati. Tu poi hai compensa
to Giuseppe Di Silvestro con la
vigliaccheria che è insita nel tuo
casato e perciò sei un rettile più
velenoso di tuo padre.
FRANK ROSA. Egli si
dice amico di Giuseppe e di Gio
vanni e qualche volta fa profes
sione di sincerità. Molto volentie
ri però con i ina e con i concioes
tfiacchè vomita il veleno che gli
gonfia il seno.
C. C. Tutti coloro che la
jiensatio con la propria testa, per
il figlio del capo calzolaio milita
re sono venduti ai Di Silvestro.
Rileggi la biografia di suo padre
e ti convincerai di che carato è
quell'accozzaglia.
RI VANO. E' stato riferito
anche a noi che il titolato aveva
promesso a Vitozzi di portargli
l'Ordine Figli d'ltalia alle sue
ginocchia. Che te ne pare? De
predazione della Banca; depre
dazione dell'Ordine. Questo era
il programma dei monopolizzato
ri della sincerità.
X. Siamo oramai convinti
che sotto le melate e melliflue
parole quel signore nascondeva
la canagliesca anima sua sospin
gendo il degenerato. Uno alla
volta. TI suo turno verrà e la no
stra rivendicazione sarà feroce.