LA RAGIONE contro i vili, i camorristi, i sicari, i falsari e gli austriacanti, nemici della patria di origine e di quella d'adozione F. SILVAGNI, Direttore, 911 Christian Street. Philadelphia. Pa Un disonorato mi chiama davanti alla sbarra degli accusati Se la professione del giornalismo nelle nostre colonie fosse sentita come un apostolato; se certi messeri dalla condotta e carattere equivoci, ne sen tissero tutta la responsabilità e la e sercitassero con fede di veri apostoli; se essa non dovesse servire a qualche mercenario come mezzo di speculazio ne e di ricatto, accoltellando i galan-; tuomini oggi ed elogiando i disonesti domani a seconda delle opportunità che si presentano; se, inline, la mis sione di educatore delle masse fosse nobilmente esercitata, i nostri cotoni se ne avvantaggerebbero con guada gno immenso delle loro condizioni in tellettuali e morali. Il giornalismo corrotto e corrutto re, invece, suscita nei lettori sentimen ti morbosi e rovina la loro mente e i loro cuori. Fortunatamente, poro, so no pochissimi coloro che, avendo un'a nima di fango, del giornalismo fanno un mercimonio. 10. dunque, sono stato chiamato da vanti alla sbarra degli accusati da un disonorato, e ben volentieri mi vi pre sento. E cosi, l'uomo d'onore, che per 20 anni ha sacrificata la sua vita in America e che nel paese natio era l'i dolo dei suoi concittadini, deve dire davanti ad un vagabondo, se è degno di essere nelle (ile dell'Ordine Figli d'ltalia; il creatore di questa grande istituzione in Pennsylvania, che ad Essa tutto ha dato e dà, deve rispon dere, alla presenza di un accattone, so può continuare a farne parte; il ri ; belle, il lottatore, il debellatore di tut j ti i disonesti, che nulla hanno potuto [ mai contrapporgli, deve dimostrare al cospetto di un ricattatore se oggi an ch'egli fosse diventato un disonesto. * « * ! Vi è stata una cosidetta lettera a ; perta agli "onorevoli componenti il » Supremo Concilio dell'Ordine Figli I d'ltalia", scritta da un mostro di im- I moralità. In un certo punto della let f tera, volendo mostrare che la ex Vo- I ce del Popolo non era fatta nell'inte | resse del pubblico, l'autore esclama ? è stato sempre il pensiero gentile e cordiale verso il pubblico che ha fatto ' curvare il dorso al nostro eroe; ah, maledetto pubblico! Lo stesso autore di questa espetto i razione, due anni fa, il 3 aprile 1915, ! sull'allora Opinione del Popolo, pub- I blicava quanto segue: Sebbene nulla di autentico vi sia ancora nella notizia il giornale non ha (letto ancora nulla - si dà per cer ; to che il quotidiano "La Voce del Po polo" trasferirà, sotto una nuova am ministrazione, la sua sede nella città ' di New York. Se la cosa si avvererà, a noi dispia t ceri» moltissimo perchè vedemmo sem pre ne "La Voce del Popolo" il quo tidiano CHE RISPONDEVA A I'KE IFERENZA 1)1 Ql u I NULE VE TRO ALLE ESIGENZE DELLA l'l A : LI ANITA' EMIGRATA, giacché nelle NON POCHE LOTTE SOSTENETE DETTE MOLTE VOLTE PRO\ E LI - MINOSK DI OCELLO SPIRITO 1)1 IMPARZIALITÀ' E DI INDIPEN DENZA CHE Ql ASI MAI SI EBBE RAGIONE DI LODARE IN ALTRI. I Non sta a noi indagare e discutere ; oggi le ragioni che avranno o staran no per determinare il passo del voci f forato trasferimento; certamente non Ivi saranno estranee quelle di indole amministrativa, giacché, come ognuno F sa, se vi è stato un giornale quotidia i no che ha sempre per tre quarti do [vuto dipendere dalle ENERGIE e DAI SACRIFIZII DI POCHI CHE LO REDIGEVANO E DIRIGEVANO, questo quotidiano è stato precisamon- Ite LA VOCE DEL POPOLO, senza che 'la colonia avesse mai potuto, dal la tto della pubblicità, incoraggiarlo co me avrebbe dovuto l(Ti era stato chiesto questo spunto, [accattone ? ) » L'autore della cosidetta lettera a ■ perta, dunque, due anni fa ammetto Iva che io, direttore do "La Voce del SPopolo", e gli altri collaboratori pas isati e presenti, ci eravamo sacrificati ■pendendo le nostre energie per dare al pubblico "La Voce del Popolo" che Ì aveva dato prove luminose di impar zialità e di indipendenza e che aveva sempre risposto alle esigenze dell'ita lianità immigrata. Oggi, due anni do jjipo, lo stesso personaggio, rimangia Stutto .rinnega sè stesso e cosi facen do dà l'impressione a chi le<*ge le sue Ifregoliane trasformazioni, che egli è jUn disonesto matricolato, senza carat tere, che oggi dice bianco e domani nero. 5 Ma, difendiamoci; il disonorato ci ►Sia accusati. Quella cosidetta lettera aperta è un jgfiionumento di malafede; di spudorate fliienzogne; di falsità. I Alla prima parte non sono tenuto a .rispondere perchè lo stesso autore, «candidamente confessa che i fatti de nunziati non gli costano e che non può «credere, per un momento, che Giusep pe Di Silvestro sotto le armi non fu 0o stesso galantuomo che è oggi. Però ijl senso di irresponsabilità, che che ha Sfatto di lui un volgare calunniatore a Ktanto la linea, non gli ha impedito di ORGANO DI DIFESA DELLA ITALIANITÀ' i lanciare al pubblico una bassa, viìis sima insinuazione . Se una risposta dovessi dareli, que t sta non dovrebbe ensere per iscritto; ; in ogni modo gli dico che sotto le ar mi fui indomito, sì, disonesto mai; e gli aggiungo ciò che dissi altra volta ad un suo pari: suffraga con dimo j strazione ed evidenza di fatti le tue I asserzioni ed io mi ritirerò dalia vita I pubblica. * . * Passiamo ora alla seconda parte della cosidetta lettera aperta. L'autore asserisce che io: Lo non mantenni i patti con gli azio nisti ; 2.0 il denaro raccolto per le azioni non lo depositai in nessuna banca; ■i.o non convocai nessuna seduta, co me promesso: anzi me ne partii per l'ltalia quando gli azionisti aspettavano di essere invitati; 1.0 che vendetti il giornale; r>.o che fui minacciato di procedimento legale. ti.o che le mie note non si pagano pun tualmente; T.o che la maggioranza degli azionisti non ha ricevuto nulla; l'er rinfrescare la memoria dell'au tore della cosidetta lettera aperta dirò che non fu tra il marzo e l'aprile del 1914 che il signor Giuseppe Di Silve stro presentò ai suoi amici il proget to di voler migliorare il suo giornale, ma verso il settembre del 1918. Quan : do si vuol fare l'accusatore si deve es sere precisi anche nelle date, che han no molta importanza. Intanto, il patto fatto con gli azio nisti fu mantenuto scrupolosamente, sebbene quando il denaro si versava condizionatamente, essi non erano ta li, non avendo ricevuto le azioni. Il denaro, man mano che si raccoglieva, veniva puntualmente depositato nella The Commonwealth Title Insurance and Trust Company, nel modo seguen te: 1913 ll-19 $1525; 11-20 $300.00; 11-21 $200.00; 12-9 $125.00; 12-10 $175.00; 12-17 $100.00; 12-21 $230.00- 12-29 $100.00; 12-31 $25.00; 191 1. l-2 70.00; id. $15.00; 1-12 $50.00; 1-22 $150.00; 1-28 $75.00; 1-29 $100.00; 2-5 $15.00. Questo denaro non fu toccato tino a quando, dietro regolare riunione e au torizzazione, fu deciso di usarlo. Il primo check, basti dire, fu staccato il 18 Febbraio 1914, quattro mesi dopo dal primo deposito, ad Antonio Palla dino per $ 100.00 rimborso «lelle sue azioni. Il libro dei depositi e quello dei check* sono in mio possesso; però chiunque volesse meglio assicurarse ne, potrebbe prenderne visione nella banca stessa e se un'autorizzazione fosse necessaria per accedere nei li bri di quella istituzione bancaria, sono pronto a rilasciarla. E' stato detto che nessuna seduta fu tenuta e che io lasciai gli azioni sti nell'aspettativa dell'invito, men tre me ne partii per l'ltalia. Quanto falsa e in mala fede è questa affer mazione i lettori vedranno. Dopo raccolto circa 3 mila dollari e quando si doveva decider- sul da far si, agli azionisti fu scritto cosi: l'hiladelphia, Pa., 2 febb. 1914. Egregio Amico, Al primo invito che lanciammo per raccogliere intorno a noi un nucleo di azionisti, allo scopo di pagare alcune pendenze e migliorare le condizioni del nostro giornale, risposero i primi invitati, ai quali esponemmo la situa zione dell'azienda, facendo loro rileva re che. per pagare il debito sul mac chinario ed altri più immediati, era no necessari dagli otto a dieci mila dollari per metterla in condizione di affrontare baldamente l'avvenire. (ìli intervenuti a quella prima riu nione si sottoscrissero per quanto le loro forze permettevano, ma oltre a ciò non si sono interessati, come alcu ni avevano promesso, di sollecitare altri loro amici. Più della metà di quelli che figura no oggi sono stati sollecitati da noi direttamente, e per far ciò è occorso del tempo. Perciò fino a questo mo mento non avevamo potuto chiamare una seconda riunione. (La prima era stata già tenuta). La somma tutt'ora raccolta, come si può vedere dallo specchietto che fa se guito alla presente circolare, è di $3.0ti5.00, molto esieua per il raggiun gimento dello scopo prefisso. Sebbene vi fosse stato immediato bisogno di denaro, questa somma è depositata, in tatta, alla "Commonwealth Title In surance and Trust Co." Se ognuno di voi farà un altro pic colo sforzo personale o cerca di inte ressare un altro amico, l'intento si raggiungerà con maggior facilità. Nella prima quindicina di questo mese avrebbe dovuto aver luogo la se duta annuale in Camden, N. J., per la nomina dell'amministrazione e per le altre transazioni. Quella seduta l'ab biamo fatta differire ala prima quin dicina di aprile appunto per dar tem po a tutti di spiegare maggiore atti- PHILADELPHIA, PA., 26 MAGGIO, 1917. vita e poter raggiungere la somma prestabilta con l'inizio della nuova am minist razione. I na seduta preparatoria intanto a vrà luogo il giorni» 6 corrente, alle ore S I*. Al., negli uffici de "La Voce del Popolo", 90t> C'arpenter Street, alla t|uale siete caldamente pregato di vo ler essere presente. Coloro che non hanno pagato tutto o parte delle azioni sottoscritte sono pregati di farlo prima o il giorno del la seduta, -iacchè con l'emissione del le azioni è come se noi a* essano e messo denaro. Aiutare una buona istituzione che fino ad oggi ha dato ahbastan/.a pro ve della sua solidità è dovere di ogni buon connazionale. In attesa di vedervi la sera del 6 vi salutiamo La Voce del Popolo per GIUSEPPE 1)1 SILVESTRO Nella «uddetta coinmunicazione è u nito anche lo specchio nominativo dei New York, N. Y., 17 Maggio, 1917. Egregio Sig. Direttore de "La Unzione" Philadelphia, I'a. La pretro concedete ospitalità nelle colonne del suo giornale, al sedente deliberato del Consilio Esecutivo Supnno: Ringraziandola sentitamente ed anticipatamente, Dev.mo F. MANCINI, Supr. Segr. Arch. Il Concilio Esecutivo Supremo dell'Ordine Figli d'ltalia in America, nella seduta odierna, informato di una pubblicazione apparsa su di un settimanale di Phi ladelphia, contro il Grande Venerabile dello Stato del la Pennsylvania, fratello Giuseppe Di Silvestro, sente il dovere di confermare pubblicamente a questi tutta la sua stima e fiducia incoraggiandolo solo a sempre più perseverare nella cotanto apprezzata opera di bene a prò della nostra Istituzione. Per il Supremo Concilio Il Segr. Arch. Supremo FRANCESCO MANCINI Questo deliberato fu preso dal Concilio Esecutivo Supremo dell'Ordine Figli d'ltalia in America, dopo avere ascoltato il fratello Giuseppe Di Silvestro e let ta la risposta, suffragata da documenti, che questi avrebbe data sui giornali coloniali di Philadelphia. sottoscrittoli con le somme sottoscrit te. Alla seduta del 6 Febbraio 1914 fu deciso ili adop< rare il denaro raccolto, adibendolo ai bisogni più immediati e se altro ne fosse stato raccolto sareb be stato usato per assolvere altri im pegni. Come primo passo fu portata I.a Voce del Popolo da 6 ad 8 pagine e solo chi è abituato a pagare per la compilazione e stampa di un giornale può conoscere la differenza che passa nello spesato fra 6 e 8 pagine di gior nale quotidiano. Regolata intanto la posizione degli azionisti, fu preparata la seduta gene rale per l'elezione che doveva tenersi in Camden, Stato del New Jersey, do ve la Compagnia editrice era incorpo rata, elezione la cui data, come è det to più sopra, era stata rimandata ap positamente per dare l'opportunità a gli azionisti di esercitare un loro di ritto. Niente restituzione di denaro, per ciò, doveva farsi, perchè al posto di questo erano stati dati ed accettati dei titoli. Oltre all'invito in inglese, a tutti gli azionisti fu anche spedita la seguen te comunicazione in italiano: l'hiladelphia, l'a., 25 Marzo 1917 Egregio Amico, La nostra seduta annuale per la e lezione dei direttori di questa compa gnia, di cui è parola nell'alligato N. 1, si terrà negli uffici della "Corpora tion Trust Company", nostra rappre sentante per lo Stato di New Jersey, al No. 304 Market St., Camden, N. j.. alle ore 10 A. M. di martedì 21 Aprile, 1914. I direttori da essere eletti, secondo un emendamento fatto ai nostri rego lamenti nella ceduta del 6 Febbraio 1911, sono quattro; perciò, ora che gli azionisti sono molti, nella prossima se duta porteremo il numero di essi a cinque. In caso che non poteste assistere al la seduta di cui sopra, vi prego di tor narmi, nella busta di ritorno col fran cobollo qui accluso, la proxy, cioè le stampato marcato No. 2, debitamente firmato in nella linea di destra, mentre nell'altra linea a sinistra lo fa rete Ormare da qualcuno come testi mone. In esso apporrete anche la da ta del giorno in cui firmerete. Salu tandovi mi dico V ostro Giuseppe Di Silvestro, Segr. I La seduta fu puntualmente tenuta i il 21 aprile 1914 negli Uffici della Cor j poration Trust Company del New [Jersey, al No. 304 Market St., Cam den. Quelli che non potettero essere ; presenti mandarono la proxy, cioè la ' procura. Sono infatti ancora in mio possesso le procure dei signori: John R. Turner. Vincenzo Stracaro Bellino. Giulio C. Carunchio,, Joseph Turno lillo, Annibale Vemacchio, Nicola Porreca; Camillo Mancini, Ferdinando Bisciotti, Henry Di Berardino, Dr. Vincenzo De Virgiliis. Queste "rocure, va senza dirlo, so no sottoscritte di pugno degli inte ressati. Fra srì• fletti alla carica di di rettore della (' >: ipagnia è anche il Dr. Vincen'/o De Virgiliis. Può ora l'attore della cosidetta let tera aperta smentirmi? Può egli an cora affermare che sedute non ne fu rono mai chiamate e che io me ne an dai, come può andar via un banchista (jualsiasi, anche di quelli che lo hanno fornito i Cuoio $2ó.00; Aristodemo Palladino | $25.00. Totale $875.00. j Di note che non si pagano puntual ! inente non ve ne sono. Anche per que sto fatto, l'autore della cosidetta let tera aperta ha voluto mostrare la .sua malafede. Di note da scontare per a /.ioni ritirate, ve ne sono tre: alla Cooperativa delle 7 strade e Christian per D'Alonzo; ed un certo Trevisani, il rivelatore del segreto, potrebbe di ri che non so!o io pago puntualmente ;:iu un paio di volte ho dovuto richia ,uarlo ad essere sollecito come lo so no le banche americane, a mandare per tempo la notizia della scadenza; alla Federai Trust, per Ite Virgiliis, la cui ultima rata di $25.00 sarà paca ta questo mese è alla So ith l'hila Sta te l.ank per Matarazzo. 11 pubblico adesso deve anche sa pere i guadagni fatti dalla vendita dei miei interessi ne l.a Voce del Po polo. Tre note per l'ammontare colletti vo di $11752,64 non mi sono state pa cate. A questa somma ho dovuto ag giungere circa un centinaio di dollari fra spese e onorario all'aw. Stefano ,\lielc di New York, senza ritirare un soldo. Oltre a questa somma perdu ta, sono rimasti a mio carico, e sto pagando, altri debiti nelle banche per i quali al tempo del trasferimento non pensai a ritirare la mia firma. Ho voluto essere di proposito esau riente, anche in l'atti puramente per sonali, nei quali il pubblico non ha il diritto di ficcare'it naso. Ora dovrei fare un'infinità di do mande all'autore della cosidetta let tera aperta; ma eirli non ini risponde rebbe; egli non direbbe mai se c l'uo mo adatto a poter rimproverare chic chessia. Il pubblico, per esempio, a vrebbe diritto di sapere come egli ha vissuto per oltre dieci anni, ma l'ac cattone risponderebbe che sono affari suoi. Qualcuno si sorprende perchè i fra telli Di Silvestro non rispondono al l'autore della cosidetta lettera aper ta per le continue espettorazioni che fa nella cloaca. Costui, come si dice, è stato assunto e fornito eli mezzi per combattere le buone istituzioni e co loro che ne sono a capo. Come si sa e come ha già dimostrato, egli non ri fugge da nessun mezzo per assolvere il suo mandato. Dovremmo noi seguir lo per questa via e fare il giuoco ili coloro che gli armano la '"ano? Dero gheremmo dal nostro programma. A noi piace di ragionare, ma prima di tutto dovremmo avere a nostro avver sario una persona responsabile; un uo mo d'onore. Se l'autore della cosidetta lettera a perta, indovinato il momento psicolo gico dell'apertura «lella Ranca Stata le e del progresso dell'Ordine Figli d'ltalia, ha saputo attirare a sè po chi avversari delle due istituzioni ed ha potuto attingere ai loro fondi per servire alla causa patteggiata, do vremmo noi seguirlo nelle vie tortuo se della maldicenza e della diffama zione? Che continui' tanto la luna di miele non durerà a lungo. Non ricorda il pubblico quando, nel tempo della mobilitazione civile, si scagliò contro Giovanni Di Silvestro per difendere gli avversari di costui dai quali si a spettava il guiderdone sua opera di assassino morale? Più tardi, forse perchè fallito il colpo, amla7a dicendo che a lanciarlo all'r> • ' erano stati il Roma e il I'alumho ed a quest'ulti mo fece un attacco dei più vigliacchi. Una sola cosa, però, voglio dirgli, chiudendo queste note. Se egli sente la responsabilità della missione gior nalistica deve provarmi che quanto ho sopra esposto non risponda alla verità. Deve provarmelo con fatti. Se non vi riuscirà che si ecclissi perchè dopo quest'ultima prova non troverà certa mente altri merli da pelare, per tra scinare la sua grama esistenza. Giuseppe Di Silvestro.