La ragione. (Philadelphia, Pa.) 1917-????, May 26, 1917, Page 4, Image 4

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Il disonorato, colpito mortalmente,
ricorre a tutt'i mezzi per rimanere in arcione
IL SEGRETO DI PULCINELLA
E' risaputo che fra gl'italiani
divenuti cittadini degli Stati U
niti prima che le nuove leggi ve
nissero a meglio regolizzare la
concessione della carta di citta
dinanza come del resto fra i
cittadini di altre nazionalità qui
emigrati non vi sono neanche
il 5 per mille che furono natura
lizzati regolarmente, e ciò non
per colpa propria ma per aver da
to ascolto a speculatori, o a mo
nopolizzatoli di circoli politici che
volevano mostrare ai proprii par
titi la loro preponderanza fra i
connazionali. Infatti, prima co
munemente si diceva che basta
va aver risieduto in America 5
anni per poter ottenere la carta
di cittadinanza.
Noi non sappiamo spiegarci
come, anche per ragioni polemi
che. si possa ricorrere a certe
vergognose manovre e travisare
i fatti.
11 disonorato, nel caso del
signor Giuseppe Di Silvestro af
ferma semplicemente il falso
quando dice che costui non aveva
mai risieduto in Camden. N. J. e
che la "Uniteti States Federai
Court" di Tienton. N. J.. scoper
ta la falsità nell'attestazione del
Di Silvestro con sentenza del 6
maggio 1910 lo dichiarò spergiu
ro e decretò l'annullamento del
la sua carta di cittadinanza.
I lettori ci seguano con atten
zione e ricordino queste due af
fermazioni del disonorato.
II signor Giuseppe Di Silve
stro per circa un anno, fra il
1900 eil 1901, ha risieduto in
Camden. contabile della bottiglie
ria dei fratelli Masciantonio : Ni
cola, Emidio e Antonio, nella
stessa epoca in cui i fratelli Di
Filippo gestivano un'altra botti
glieria alla seconda strada.
Chiunque dei fratelli Di Filip
po; chiunque dei Masciantonio e
qualunque italiano di Camden di
quell'epoca e tanti connazionali
di Philadelphia possono afferma
re questo fatto.
Allora, come esiste ancora og
gi. esisteva in Camden la Italian
Republican League e il signor
Giuseppe Di Silvestro, sollecita
to a farne parte, vi entrò. Ferve
va una gara per naturalizzare gli
italiani colà residenti ai quali si
faceva credere che da due anni
di residenza in poi in America
si poteva ottenere la carta di
cittadinanza. Il Di Silvestro vi e
ra da quasi 5 anni. Qualcuno po
trebbe osservare che un uomo
della intelligenza di Giuseppe di
Silvestre non avrebl>e dovuto ab
boccare all'amo. Sta di fatto però
che il Di Silvestro non aveva mai
pensato di dover giurare che era
venuto in America di minore e
tà, perchè, senza che lo dica
il disonorato, egli arrivò il 17
maggio 1897 come «i rileva dal
seguente certificato delle autori
tà di Emigrazione:
DEPARTMENT OF COMMER
CE AND LABOR
Immigration Service
Ellis Island. N. Y„ Aprii 21. 1910
Messrs. Gibbone} & Norris,
920 Walnut St., Phila.. Pa.
Sii :
In reply tu your letter reque
sting verification of landinc for
Giuseppe A. l)i Silvestro, I beg
lo advise you that the Collector
of Customs. who has in his cu
stody ali records of passenger
arrivai* prior to June lóth. 1897,
certifies to this office, as follows:
"Giuseppe I)i Silvestro, age 23
years, native of Italy arrived at
this port on the SS. "La Cham
pagne". May 17. 1897."
Respectfully,
Wm. Williams,
Commissioner.
11 signor Giuseppe Di Silve
stro fu dunque fatto cittadino
ed egli rimase sempre convinto
che aveva ottenuto la cittadinan
za regolarmente.
Verso i principii del 1909. per
un incidente avvenuto proprio in
Camden, fra colui che si incari
cava di fare cittadini gl'italiani
ed uno di costoro, nella mente del
Di Silvestro sorse qualche dub
bio ed allora prese la sua carta e
si recò da Mr. D. C. Gibboney al
quale espose i fatti.
Riconosciuto che la sua citta
dinanza non era regolare, il si
gnor Di Silvestro domandò l'aw.
Gibboney se poteva rifiutare la
carta e quale sarebbe stata la
procedura. Mr. Gibboney consi
gliò il Di Silvestro di recarsi al
District Attomey di Camden a
fare regolare denunzia
Infatti Mr. Gibboney scrisse e
consegnò al Signor Di Silvestro
questa lettera di presentazione:
Philadelphia, Nov. 22, 1909
Hon. Henry S. Scovel,
Prosecutori Oftìce. Camden.
My Dear Mr. Scovel :
The bearer. Mr. Joseph Di Sil
vestro. is the irentlemnn ahout
whom 1 talked with you over the
telephone on Saturday, and
whom you kindly agreed to see
this morning at 9 o'clock.
Sincerely yours,
D. C. Gibboney
Il District Attomey della Con
tea di Camden. Mr. Scovel, rispo
se al Sig. Di Silvestro che la ri
nunzia avrebbe dovuta falla alla
Corte degli Stati Uniti di Phila
delphia. città di sua residenza.
E il 28 Aprile 1910 l'avvocato
signor Thomas J. Norris, com
pagno di Mr. Gibboney. cosi scri
veva al Signor Giuseppe Di Sil
vestro che l'aveva assunto per
presentare la sua rinunzia alla
Corte :
Aprii 28th, 1910.
Mr. Joseph A. Di Silvestro
1121 Wharton Street
Dear Sir:
Your petition. praying for ie
vocation of naturalization pa
pers. will be presented to the U.
S. Circuit Court on Monday next,
2nd prox.. at 10 o' clock A. M.
You will therefore he at this of
fice by 9.30 A. M.. on that day
in order to accompany Mr. Nor
ris to court. Yery truly
T. J. Norris
Il 3 Maggio 1910 il Signor Giu
seppe Di Silvestro, assistito dal
l'avv. Norris si presentava nel
la Corte Federale di PHILADEL
PHIA a rifiutare la carta di cit
tadinanza. E la Corte decretò
che in vista della rinunzia
fatta dal signor Giuseppe Di
Silvestro, il certificato di na
turalizzazione venisse revocato e
che detta revoca non avrebbe do
vuto pregiudicale il privilegio al
Di Silvestro, di fare nuovamente
applicazione per la calta regola
re. Il decreto è il seguente :
DEC R E E
Before Me Pherson and Now,
May 3rd 1910, upon considera
tion of the foreuoig petition, and
on motion of Thomas J. Norris,
Esq„ prò petitioner. it is hereby
ordered and decreed that. upon
the surrender by the said Joseph
A. Ili Silvestro of the Citizen's
Certificate of Naturalization is
sued to him by the name of Jo
seph "Sylvester". by the Court of
Common Pleas of Camden Coun
tv, in the State of New Jersey,
on the 19th day of October, A.
D. 1901, the said certificate shall
. thereupon be cancelled and revo
ked. And it is further ordered
; and decreed that such cancella
tion and revocation shall not
prejudice the rights of the said
Joseph A. Di Silvestro to file a
declaration of his intention to
becoine a citizen of the United
. States of America, and to pro
ceed thereafter in due form of
i law. and that a copy of the re
i cord and decree in this proceed-
ing be (lied in the said Court of
Common Pleas of Camden Coun
ty, in the State of New Jersey.
Circa due anni dopo di questo
decreto, e propriamente il 5
Settembre 1912 il Signor Giu
seppe di Silvestro veniva na
turalizzato davanti alla stessa
Corte alla quale aveva fatta ri
nunzia della sua cittadinanza.
(seguono le lìrme)
Ladro di francobolli, come di
ce il decreto della Corte, il signor
Di Silvestro fu fatto cittadino in
Camden. previo un anno di resi
denza, il 19 Ottobre 1901, cioè
nel suo quinto anno di residenza
in America, e non il 18 Marzo
1901. Le date dicono molto, ac
cattone, disonorato. Nessuna
Corte, nè tanto meno quella di
Trenton, sentenziò che il Signor
Di Silvestro era uno spergiuro e
nessuno mai. all'infuori del Di
Silvestro, che s'ispira sempre alla
rettitudine, aveva denunziato
questo fatto.
Ricattatore, fu il signor Giu
seppe Di Silvestro a rinunziare
la sua cai ta di cittadinanza, cosa
non nuova nella Colonia, alla
Corte Federale di Philadelphia e
non di Trenton.
Domando la parola
Il Signor Vincenzo Titolo, il so
pra nominato professore, mi vor
rà scusare della libertà che mi
prendo di interloquire nella ver
tenza Gangemi-Titolo.
Bravo Yincenzino. benone in
signe professore; finalmente ti
sei mostrato all'altezza del titolo
che ti dai.
Poveri titoli!
Dalla tua lettera, in risposta a
quella dell'ottimo e onesto fratel
lo Gaetano Gangemi, la quale ti
costò una intera giornata di la
voro in compagnia del tuo degno
amico Silvio Nonspaventa, ha ri
levato il tuo stile loiolesco. Che
stile, che coesione logica, che bel
componimento d'italiano. Nella
sostanza meriti cinque, nella
forma zero; quindi l>occiato, ca
ro il mio professore.
Quante banalità, quanta asine
ria in quel tuo sermone da semi
narista.
Mio caio maestro di sincerità,
a chi intendi alludere con quello
appellativo di pecorume? imma
gino a quelli de La Ragione, non
è vero? Ebbene, questo pecoru
me ti grida forte sulla tua faccia
di bronzo, Vincenzo Titolo, tu sei
un uomo ambizioso, un insincero
fino al midollo delle o>sa. uomo
dalla coscienza doppia come la
partita doppia dei tuoi Registri
contabili. Il pecorume ti grida:
giù la maschera, professore sen
za titoli. Vieni alla ribalta e noi
sapremo affrontarti, con quella
tranquillità di coscienza, con
quella calma che sono dell'uo
mo onesto che nulla nasconde e
nulla teme.
Avanti adunque, pal la, palla,
perdio; se non lo farai, lo faremo
noi. incominciando a far sapere
alla colonia quello che tu non
vuoi far sapere. F." venuto il tem
po in cui bisogna mettere le cose
a posto. Bazza a chi tocca !
Il pecoioime accetta con piace
re la sfida, come andare a festa,
e con te la polemica assumerà di
verso carattere di quello che non
può avere col degenerato. Tu sei
un agiato negoziante, un profes
sore. ex presidente del Comitato
organizzatore della Banca Stata
le. Segretario di finanza del co
mitato per la mobilitazione civi
le. insomma sei un glande
personaggio coloniale, e con tan
t'uomo, la polemica la faremo a
base di fatti, con documenti, con
testimonianze oculari, circostan
ziando tempo e luogo. Così si po
trà dimostrare chi sei tu e chi
siamo noi.
Tu. professore, parli d'insince
ri e non ti vergogni che, mentre
davi dell'amico ad un uomo che
ti fece molto bene, cercando di
farti acquistare un nome, tu lo
colpisci a tradimento. Caino, ge
suita. continua pure il tuo meto
do loiolesco che ti fu inculcato
fin dai primi anni di studio in se-,
minario. Tu parli di monaci, tu.
LA RAGIONE
♦ * *
Sicario, la Corte non annullò
la carta di cittadinanza, ma la
revocò, concedendo il privilegio
al Di Silvestro di fare un'altra
| domanda per la stessa.
* * *
Assassino della prima moglie,
devi convincerti che uomini co- j
me il Signor Giuseppe Di Silve- !
stro, quando riconoscono dies
i sersi sbagliati, sebbene per colpa !
di altri, riparano onorevolmente.
Ed ora, favellaci, degenerato. I
j nostri sono abituati a difendersi
coi fatti e coi documenti. Etu
| perchè ancora riesci a smentire
I una delle mille accuse che ti ab
■ biamo fatte?
Che cosa c'entra la polemica I
con ì consoli e le risposte di co
storo, con l'assassinio della tua !
prima moglie?
Cosa c'entrano i Consoli coi j
martini che dai alla seconda?
, ! Che ne sanno i consoli dei furti
di francobolli? delle tue truffe?
, : dei tuoi ricatti ?
E' colpa dei Consoli se que
gli del West Philadelphia.
come tanti altri padroni di casa,
. ' sarà costretto a metterti fuori
, dall'abitazione perchè paghi la
i rendita con gli insulti ? Sono for
t se i Consoli che dovranno pagai e
quel povero grossiere di West
Philadelphia. Tobia, che tu inve
ce di soddisfare per averti sfa
mato. lo metti fuori dalla non
1 tua abitazione con gli insulti i
più triviali?
Su, degenerato, rispondi e di
i fenditi, con i fatti e non con le
parole. NOI
che vai come fra Francesco que
i stilando amicizie e popolarità
per attirare clienti al tuo nego
zio. Mascherina, ti abbiamo cono
' sciuto, il tuo giuoco è stato sco
perto. nessuno abboccherà all'a
mo.
11 Gangemi ha tutta la nostra
solidarietà e tutta la nostra sim
patia, perchè quello che egli pub
blicò è la verità, cioè che tu gli
dicesti fti prendere a calci Filip
po e questo glielo dicevi quando
tu cercavi di aizzare tutti i sici
liani, che facevano parte della
Banca Statale Figli d'ltalia, con
tro gli Abruzzesi, mi spiego me
glio. contro l'uomo che ti fu lar
go di aiuti in qualche momento
critico. Gangemi non sa mentire,
non parla con enfasi, ma parla
col cuore; in te. invece, tut
to è finzione, tutto è calcolo. Non
parlare più di fratellanza, segui i
metodi dell'ottimo amico tuo, il
degenerato, e continuate i vostri
conciliaboli nel tuo ufficio in com
pagnia del grossiere fallito.
Il tre piede non è sufficiente ;
manca il quarto, chiamate con
voi pure Cocuccio. e l'opera sarà
completa.
M prossimo numero.
Lo Sbarazzino
N. R. A.
Victor Typewriter Co.
I detectives messi in giro dalla
Victor Typenvriter Co.. sebl>ene
siano trascorsi degli anni, vanno
ancora visitando gli uffici italiani
di bassa città per rintracciare le
macchine truffatile dal degene
rato.
Ne hanno rinvenuta una al
monte dei pegni, ma di quelle
vendute a Teti, a Conti e ad al
tri non ne sono venuti a cogni
zione.
II ladro di francobolli crede
che il pubblico sia così balordo da
non accorgersi che mentre i no
stri amici rispondono con fatti e
cifre alle sue insinuazioni, egli
finge d'ignorare tutte le accuse,
basate su fatti e nomi, che gli
sono state fatte fino ad oggi.
0. sì, la difesa se l'è fatta.
Ha detto che i Consoli hanno po
lemizzato con lui quando furono
attaccati perchè non lo occupa
rono al Consolato. Volete vedere
che anche questo egli negherà o
fingerà d'ignorare? Ma poi. che
c'entrano i Consoli con le sue
truffe? Gli hanno forse detto i
Consoli : appropriati delle mac
chine da scrivere della Victor
Co., vendile o impegnale?
Su, degenerato, rispondi.
Dicci che non sei un ladro di
francobolli, solo perchè il tuo pa
drone ne comperava un dollaro
per volta.
Dicci che non hai assassinata
la tua prima moglie.
Dicci che non martirizzi la se
conda.
Dicci che non hai sciupato la
dote ricattata a quel povero Ni
colino e che poi lo insultasti a
! sangue insidiando anche contro
j l'onore della sua stimata signora
j madre.
Dicci che non sei ricattatore.
Dicci che non hai truffato Pa
squale Teti e poi minacciato di
j arresto.
Dicci che tu paghi la rendita
di casa e non sei sempre in
quistione, come ora, con il con
statile.
Dicci che non truffi grosseria
a tutti i negozii di Philadelphia ;
che non l'hai truffata aG. F.
Lombardo ed al povero Tobia.
Dicci che per tre o quattro vol
; te non ti sei fatto anticipare sol
di da banchisti per fare la Cloa
; ca e non li hai mai restituiti.
Dicci che pagasti la Coopera-
I tiva delle 11 strade sol perchè es
sa aveva protestato la tua cam
biale.
Dicci che non l'hai ricattata di
dollari 400.
Dicci che pagasti la dottoressa
che curò la tua vittima, della cui
morte sà il segreto; che non ti
portò in Corte, che non fosti con
dannato, e che per soddisfarla,
non simulasti maggiori debiti
sulla porzione della tua casa.
Dicci che hai pagato gli l'n
dertakers che hanno sotterrato le
tue vittime.
Dicci che anche ora non ti :ci
beccato un migliaio di dollari dai
banchisti.
Dicci che sebbene le checks
fossero intestate alla cloaca-e do
vessero depositarsi dal Signor
Cassiere, tu non le hai firmate
ed esatte, compiendo così un atto
criminale.
Dicci se darai le azioni ai min
ghioni che ti hanno dato denaro
e dove le redimeranno.
Dicci come hai vissuto per
dieci anni e se hai preso denaro
tedesco quando traducevi dalle
circolari Ufficiali germanesi la
materia per la tua Cloaca.
Dicci tutto questo, anima di
fango, sicario, criminale e dopo
avrai diritto a pai-lare di altri.
DE PASCALE RISPONDE AL
GROSSIERE FALLITO
Il grossiere fallito voleva scom
mettere SIOO, quelli della Fari
na lattea, a chiunque fosse stato
capace a trovare nei suoi libri il
nome di Antonio De Pascale, che
prima era a Clearfield ed ora tro
vasi a Bridgeport, Pa.
' Curiosa questa trovata. Sol
perchè questo nome non figura
nei suoi libri, significa che De
Pascale non si sia servito di lui.
Ma se i libri del grossiere fallito
furono accomodati dal suo con
sulente legale !
Del resto abbiamo scritto al
De Pascale ed egli ci risponde co
sì :
Bridgeport, Pa.. 5-20. 1917
Signor Antonino Viglione,
Caro amico e fratello.
Riguardo l'affare di Garibaldi
Felice, essendo trascorso molto
tempo sono dolente di non poter
mostrate nessun documento pei
adesso, nia credo di conser
vare ancora delle sue buste e gli
potete dire che è un'altra bugia
di non trovare il nome nei suoi
registri, gli ricorderete che ciò
ascende all'epoca del 1907 o il
1908 che gestiva i suoi negozii al
No. 715 Carpenter St.. e se qual
che giorno che verrò io in Phila
delphia. desidero di fargli una vi
sita per ricordarglielo meglio.
Povero De Pascale! Ricordi
anche l'indirizzo. Ma l'hai forse
sognato? Adesso il grossiere fal
lito dirà che le buste le ha fatte
stampare Di Pascale.
IL DEGENERATO
ESAUTORATO. RICORRE AL
LA PRAVA BOLSA DI UN
ALCOOLIZZATO SUO
COLLEGA
11 degenerato, nell'ultimo nu
mero della "Cloaca", riporta un
articolo che l'Opinione avrebbe
pubblicato contro il signor Giu
seppe Di Silvestre. Egli anzi di
ce che l'articolo fu pubblicato il
10 febbraio 1910. Niente di più
falso. Il degenerato ha uno sco
po precipuo nel falsare le date.
Quell'articolo fu pubblicato in
differente giorno ed anno. Ve ne
sono parecchi altri di articoli che
fanno seguito a quello e se Gano
di Maganza o Rataplan non han
no i numeri nella loro collezio
ne per offrirli al degenerato, glie
11 daremo noi.
Il sicario però, per mostrarsi
indipendente ed imparziale, do
' vrebbe riportare le pubblicazioni
de La Voce del Popolo che per
un decennio ha tenuto a debita
distanza l'Opinione ; dovrebbe ri
portale le pubblicazioni de La
Fiamma; dovrebbe altresì ripor
tale gli articoli pubblicati dallo
stesso degenerato, sulla Opinio
ne del Popolo, specialmente. Ma
egli questo non lo farà, perchè è
un sicario venduto che ieri disse
male dell'Opinione, della Federa
zione e del Cav. C. C. A. Baldi
ed oggi ne tesse l'elogio.
L'articolo dell'Opinione ripor
tato dalla Cloaca, per esempio, fu
pubblicato in seguito al seguente
entrefilet :
IL CAPITANO
Venne in America perchè lo
avevano scacciato dall'esercito,
dov'egli aveva commesso certe
, cose poco polite.
Dopo tanti anni di servizio, un
povero disgraziato deve rinun
ziare ad una carriera, per la qua
le ha speso gli anni più belli di
sua vita.
Si sta propriamente male nel
l'Esercito. Infine che cosa aveva
fatto il Capitano? Una piccola
appropriazione; e per tanto poco,
gli imposero di dimettersi.
Come si vede una destituzio
ne bella e buona; fortuna se gli
risparmiarono le spalline. Il po
vero rataplan supplicò invano,
scrisse opuscoli a Vittorio Ema
nuele. minacciò di volersi ucci
dere. ma non ci fu rimedio.
In ultimo, perdute tutte le spe
ranze. si mise a fare il maestro
privato a Napoli e da qui sorse
il suo titolo di professore.
Aveva capito che in America
senza essere preceduti da un ti
tolo non si è considerati; anche
gli sciainatori hanno nelle loro
insegne il titolo di professore.
Però il titolo non gli fruttò
nulla. Anzi ci spiace dover dire
che il Capitano a New York ebbe
a soffrire la fame.
Ramingò parecchio nelle reda
zioni di giornali a regalare la sua
bolsa prosa, e poi venne a finire
nella città dei quacqueri. Ma
neanche qui si trova soddisfatto.
Lo dovrebbe sentire Gano di Ma
gonza, quando gli regala Pepite
lo di ignorante, di straccione, di
macellaio. Se non fosse per Li
pagnotta che gli è cara, man
derebbe Gano di Magonza al pae
se di tutti. Ora si è messo a
scrivere delle note umoristiche e
quando è saturo di "cervogia" o
di "whiskey" non si accorge che
invece del barbitonsore, egli met
te in caricatura il suo compagno
di catena; il cantor di Stromei.
Ix» ricordate voi. quando que
sto tapineilo venne in America?
Anch'egli aveva commesso certe
cose poco pulite con biglietti di
partenza DA e PER. ma poi se
l'era passata liscia anche dei me
si e venne in America.
Il tapineilo, appena venuto,
parlò all'inclita di un suo colle
ga, del calzolaio Stromei: voleva
riformare la giurisprudenza a
mericana, voleva laurearsi avvo
cato e tante altre belle cose, ma
poi anch'egli andò a finire in Ma
gonza a dieci dollari la settima
na. Fece anche qualche operazio
ne di leva; fu amico intimo di
San Daniele e si incaricò di un
caso di rivedibilità per la bellez
za di 50 dollari. Ora scrive anche
lui per Gano. E' una bella cop
pia ed il pubblico pacherebbe
chi sa quanto per vederla saltare
la corda in qualche stazione zoo
logica."
Quel capitano, anche ora che.
poverino, è sull'orlo della tomba
odia il Di Silvestro perchè questi
volle esporre al pubblico ciò che
è sopra riportato. Si sfogli il
primo o il secondo numero
della Cloaca e vi si troverà una
letterina di solidarietà che Rata
plan scrive per il degenerato.
Il connubio è ammirabile!
Piccola Posta
TROMBONE SFIATATO. E* ve
ro che il degenerato ha accoppato. .
! a chiacchiere il tuo amico, ma tu fo
| sti accoppato a suon di CORNO e ti
fecero pagare anche le spese.
GROSSIERE FALLITO. Nonsi
gnore, fu Don Vincenzo che disse al
tuo consulente legale: Don Cocuccio,
avere compagno al duolo, scarna la
, pent.
CALURELLI. Sissignore; la se
ra d. giovedì. IT corrente, il degene
rato e N inetto il cervo, furono ad un
lupanare, ma le reni del degenerato
non gli permisero, in due ore di tem
po. nessuna manovra. Ecco dove van
no a finire i soldi che i cafoni affidano
ai banchisti e che questi danno al de
generato per fargli aggredire i galan
tuomini.
WEST PHILA. Avvisateci
per tempo quando verrà il constable
a mettere all'asta la mobiglia del de
generato perchè manderemo il nostro
fotografo a prendere una negativa.
ANTONIO MELCHIODE. Ti
preghiamo di dire a Giardinelli di te
nersi la lingua a posto se ama la sua
«salute. Non ci occorrono i lookouts per
la Banca dei Figli d'ltalia che è sorta
con capitale e non si mantiene con lo
strozzinaggio. Se continuerà a parla
> re riesumeremo anche per lui.