2 LA RAGIONE Organo di difesa della italianità contro i vili, i camorristi, i sicari i falsari e gii austriacanti, nomi ci della pei ria di origine edi quella d'adesione. F. SILVAGNI, Direttore 91 ì Christian Street Filila., Pa. l'N'A COPIA 5 SOLDI Philadelphia. -K Maggio 1917 ANNO I. No. 4. Lettera aperta Al. DETECTIN K FEDERALE <; VKRARINO Egregio Signore. L'mcai ico che vi è stato afli dato dal Govei no di questa Gran de Repubblica, dopo la sua en trata in guerra a fianco degli Al leati è arduo, delicato e pericolo so. Ma i grandi e segnalati ser vigi da voi resi al vostro paese di adozione, nella vostra lunga carriera, sono la migliore e più sicura garanzia che voi siete l'uo mo veramente adatto alla diffici le missione. In.voi infatti si com pendiano in modo meraviglioso l'abilità, l'astuzia ed il coraggio, con le quali doti non vi sarà dif ficile scovare le spie e gli emissa ri tede chi ed austriaci di cui so no infestati gli Stati Uniti ed il mondo in qualunque nascondiglio essi si annidino. Se l'America ha la fortuna di avere ai suoi ordini molti agenti della vostra capacità e della vo stra esperienza poco o nulla deve preoccuparsi del pericolo tedesco. Purtuttavia. permettete. Sig. Garbarino. che dei profani si prendano l'ardire di suggerirvi un consiglio, un ottimo consiglio che forse potrà darvi l'opportu nità di mettere le mani sopra un individuo pericoloso. Questo tale che voi dovete te ner d'occhio e. all'occasione, assi curarlo alla giustizia, non va ri cercato tra i tedeschi o gli au striaci; e-so trovasi nella colonia dei nostri connazionali e per di sgrazia e per vergogna nostra è piombato qui dalla nostra patria di origine. Come vive costui? Donde trae i mezzi per alimentare le sue spiccate tendenze al vizio ed alla crapula? J Tale il quesito che attende da voi la difficile soluzione. Sono circa dieci anni che co stui non lavora ed in tutto que sto lungo periodo ha fatto ben sì soffrire alla famiglia tutte le privazioni e tutti gii stenti, ma egli ha gavazzato sempre alle gramente nell'abbondanza e nel l'orgia. Due anni fa. quando l'ltalia, rotti gli indugi, si accin e alla ri vendicazione del suo diritto sto rico, il miserabile che noi denun ciamo alia vostra sorveglianza, sig. Garbarino. era sospettato in colonia come un sovvenziona to dei tedeschi per conto dei quali esercitava lo spionaggio: e i sospetti dovettero prendere consistenza e le accuse dovettero essere l»en fondate, giacché il manigoldo fu obbrobriosamente scacciato dal seno del Comitato italiano pei la mobilitazione ci vile. Noi <> le copie del suo foglio che allora stampava. Oggi egli ne sta stampando un altro ad istigazione e col concorso di pochi pirati coloniali, col quale foglio egli ha iniziato una cam pagna di denigrazione contro le nostre migliori Istituzioni e gli uomini rispettabili che ne sono alla testa. In questo modo egli compie o pera di disgregazione e semina la discordia tra i connazionali in un'ora in cui la più stretta unio ne sarebbe assolutamente indi spensabile per poter giovare, in tutti i modi, al trionfo della gran causa italiana ed americana. Sig. Garbarino. tenete bene gii occhi addosso a questo pericolo so malvivente e se domani vi sembrerà che la sua condotti giustifichi un provvedimento e nergico a suo riguardo e potrete metterlo nell* impossibilità di nuocere alla causa comune, avre te ben meritato dalla grande massa degli emigrati dalla vo stra patria di origine. La Ragione. Punte di spillo FII.IPPO COLTO CON LK MANI NEI. SACCO Filippo povero Filippo sta attraversando un periodo Ufficile della sua esistenza. Da piando si diede quella parodia di ìanchetto che lo ha dannato alla •roce dell'immortalità : da quan to ordinò per proprio conto l'in nandi mento al naturale delle ■uè leggiadre sembianze e lo pa rò col danaro del compiacente "(imitato; da quando t'ece stam ane dal quotidiano l'Opinione he nulla mai trascura di quanto nteressa la colonia, la sua au to mografìa o meglio la sua auto ipologia, gli invidiosi ed i nemici lon gli han dato un minuto di regua. Tocca a me rivendicare il buon tome di Filippo, richiamando gli lomini alla storia. * * * E prima di entrare nel vitalis imo argomento, desidero dare ill'umanità attonita una stupe acente novella: Filippo, da qual he giorno, sta indossando la era atta rossa. Solenne avvenimen o che trova forse la sua spiega tone nel trionfo della ìecente ri soluzione russa. Ed è così che Filippo, in altro accende affaccendato, ha perdu o completamente la testa che. in -evita, non tenne mai a posto e a gridando che non abbiamo all ora risposto agli pisterismi ridi ■oli che il degenerato scrisse in in momento di estasi alcoolica >d egli sottoscrisse colla sua a >ituale incoscienza. No. caro Filippo, sei tu che de , i rispondere alle accuse che con io di te formulai, ad illustrazio ìe del tuo carattere e della tua mesta. Dell'ammanco di trenta e più iollari nella Società Cristoforo Colombo, in occasione di un cer » ballo annuale, niente ci hai ietto a tua discolpa e l'accusa ti iende ancora sul capo. Quanto ai dieci dollari di Gal eani ritornati a l>enetìeio dei co ■aitato prò scioperanti del Min tesota. hai implicitamente rico losciuta la indebita appropria mone. giacché li hai restituiti, duèllo che ti condanna, caro Fi ippo. è che li hai restituiti, do x> e -sere stato colto con le mani ìel sacco ; ovverosia dopo parec chi mesi, in seguitò agli attacchi iella "Ragione" ed alle insisten te del Comitato che ha voluto ili'uopo una riunione straordina ria. Truffatore, truffatore come 1 tuo collega degenerato! Una terza piccola dimentican ta di Filippo, a fai" onore ai suoi impegni, è quella che riguarda a famosa mezza tonnellata di carbone. dal Comitato per la Mo ilitazione civile elargita a mia mia madre e da me pagata con ianaro mio. F" vero che. per que st'ultimo fatto, ci è stata una ri donante patente di onestà, rila nciatagli dal Professò : Dichia ro ed attesto ma anche su questa circostanza ritorneremo. Il professore però, creatura e vangelica, tutta invasata dal sen t:mento dell'amore e del perdono, non potrà negarmi, per il mo mento. che parecchie mezze ton nellate di carbone furono elargi te alle mogli dei richiamati. Ecco perchè Filippo faceva parte del Comitato della Mobili tazione; egli doveva fornire il cai-bone e nessun altro, e così prendeva due piccioni in una fa va: faceva i suoi affari e tenta va. all'occasione, di consolare la beneficata della lontananza mari tale. Se lo neghi, o Filippo, potrei ri chiamarti alla niente una certa avventura di Frankford, ove per poco non avesti il meritato gui derdone alla tua improntitudine di satiro audace e lurido. ♦ * ♦ Filippo dunque è stato sorpre so con le mani nel sacco. Ma Fi lippo è uomo rigido, onesto, edu cato alla scuola del dovere e del la correttezza. Se qualchevolta cade ingenua- ; mente nel reato di indebita ap propriazione. anzi se vi cade spesso, troppo spesso, ciò non si gnifica nulla, perfettamente nul la. Se l'appropriazione riesce, Fi lippo è in perfetta regola con la sua coscienza e col pubblico ; se non riesce, emette un check e manda gli impertinenti dal si gnor cassiere che li accoglie col più amabile dei sorrisi. E tutto finisce. * * • Fd a proposito del sig. Cassie re. abbiamo avuto il piacere, in piesti giorni, di ammirarne, sui riornali americani, la maschia e :>alda figura assieme a quella leg giadra della sua futura metà. Non c'è che dire ; le piccanti rivelazioni della "Ragione" han -10 affrettato il lieto avvenimen o coloniale. 0 il sig. Cassiere ha cercato 11 affrettare la cerimonia, nel ti nore che non sorgessero difncol à alla realizzazione dei suoi so lili affaristici, o il buon pa ia desidera appunto un giovanot o a modo, che abbia già subito n antecedenza la prova del fuo :o. Comunque sia. il signor Cas siere. dopo che sarà diventato il renero di suo suocero, dovrà li nciare mirra ed incenso sull'al are dell'amicizia. Il degenerato è l'amico del cuo ■e al quale egli deve una ricono »cenza imperitura. Compare Turiddu. 11. SOLDATO CARMELO GAN GEMI RINGRAZIA LA LOG GIA G. C. CAPACCIO DEL- L'ORDINE FIGLI D'ITALIA. ZONA DI GUERRA 10 Aprile 1917 \mici e Fratelli cari.. Orgoglioso della vostra stima ?d emancipato da quella timidità •he mi rendea perplesso, io mi infranco e con poche e belle pa iole vi ringrazio ; vi ringrazio ial profondo del cuore per la vo stra generosità, per il pensiero ? magnanimità usati a mio ri guardo. Ebbi i vostri che. assieme id altri compagni valorosi brin iai alla salute vostra, alla salute » grandeza della nostra bella Ita ia e se il vento trasportar a voi jotesse l'eco della mia voce sì ontana. o quante cose vi direbbe li bello. L'aver provato dolore al saper ni leggermente ferito mi dimo erà quanta sincera sia la vostra -tima ed è questo sopra tutto che ni onora. Oggi sono completamente gua rito. ed il desiderio di vedere il lostro secolare nemico abbattu ti non mi farebbe esitare di e sporre la mia vita al sacrificio iella Patria. Grazie dei vostri auguri e colla riva speranza di ben rivederci io ri saluto o fratelli, di quel caldo -aluto che inviar possa un solda to Italiano e col grido di viva l'ltalia sulle labbra mi dico vostro per sempre col pensiero e cuore, amico e fratello G ani; emi Carmelo 11. RICATTO CONTINI A Oggi è la volta del signor Bon ,'ìglio. il quale dichiara che pur a- disdetto il suo avviso sulla Cloaca, la cui inserzione non a veva mai autorizzato, il ricatta tore continua a pubblicarlo. Pubblichiamo la sua lettera : Phila.. Pa., 21 Maggio 1917 lo sottoscritto dichiaro che già da due settimane fa scrissi alla Cloaca (n. d. r.) di non con tinuare Li pubblicatone della mia reclame e questo Signore continua a pubblicarla senza pe rò nessuna responsabilità da par te mia per il pagamento. Victor Bonfiglio LA RAGIONE Le Rocambolesche gesta di "Gnore Cocuccio" (Cont. Vedi Num. Precedente) 1! protagonista di questa veri dica novella non può essere con venientemente illustrato in un'u nica pubblicazione. Occorre alme no una trilogia per esporre in maniera sommaria le fortunose vicende della sua vita, nella terra ove emigrò dal natio paesello, po sto a un miglio dalla più ridente spiaggia del mondo. Dicevamo adunque la scorsa settimana che "Onore Cocuccio", sebbene quasi analfabeta, aveva una spiccata tendenza a prepara re ed a montare i fallimenti do losi. E fu lui il consulente che elargì i suoi preziosi consigli al permaloso grossiere che oggi ammannisce lettere aperte, re datte in stile antico da ben noti professori coloniali; e nell'elar gire i suoi consigli, suggerì di fai - venire una gran quantità di farina lattea Paganini-Villani, da un ricco importatore metro politano, che poi egli avrebbe ri comprata per pochi soldi, assie me a un gran numero di botti glie di centerba dei fratelli To ro. La farina venne e venne anche il verde liquore che si estrae dal succo delle erbi della nevosa Ma iella. e qualche giorno dopo la Ditta, consigliata sempre da 'Onore Cocuccio". dichiarò il fal iniento. 11 povero importatore metro politano. soltanto allora, un po' tardi in verità, si accol se del ti ro disonesto e volò sul luogo per riacquistare la propria merce: farina lattea e centerba. Ma egli lon aveva a fare con un coscrit to che fosse alle prime armi : si trovava di fronte ad un manipo latore rotto a tutte le malizie; >i trovava di fronte a "Onore Co liccio" che fin dai primi istanti aveva avuto cura di far passare in cavalleria tutta quella merce che a lui faceva comodo. E l'importatore dovette tor narsene nella metropoli, vinto in astuzia e defraudato nella boi*sa. Intanto "Onore Cocuccio" a reva già lasciato il cugino; quel buon cugino che. dal suo primo arrivo dall'ltalia, gli era stato .osi prodigo di fraterni aiuti fi lo ad interessarlo, con uguali di ritti. nella sua azienda, che egli icambiò con la più nera ingrati aldine. Apri un negozio pei con io suo e. nel giorno dell'apertu ra, si mostrò splendido e gene oso come non era mai stato in . ita -ua. regalando agli avven iri bottiglie della famosa cen terba "Toro". Splendido con la oba degli altri ! quella centerba appresentava la grassa provvi gione del manutengolo. Ebbe allora la velleità di apri e anch'egii una banca, per po rrsi arricchire alle spalle dei la boratori. e sollecitò depositi dai -noi compaesani, promettendo oro degli interessi che non ven lero mai. Fu in questo periodo lella sua vita che le gesta roeam x>lesche di "Onore Cocuccio" si nten.erare di passare all'Ordine Figli d'ltalia. Le due lettele che qui pubbli chiamo integralmente, nella for ma e nella sostanza, sono troppo eloquenti di per sè stesse e non hanno bisogno di commenti. Una cosa solo però vogliamo imprimere nella mente dei letto ri. I nostri cugini fanno gli spa valdi. ma quando si fa loro l'in vito di misurarsi con noi, essi.... scappano. Se così non fosse il ìrande Yenerabi.e specialmente, la più alta autorità dello Stato di Pennsylvania, dopo averlo invo cato. avrebbe dovuto accettare il contraddittorio col fratello Pitoc chi. Ecco, intanto, le lettere perve nute dalle vicinanze di Brown sville : "l'niontown. Pa., *2l mag. 1917 Egregio amico e fratello. Colla presente vengo a dai~vi la bella notizia che ieri 20 c. m. la Loggia "Vittoria di Brown sville. Pa.. votò di entrale a far parte nella nostra grande fami glia dell'O. F. d'l. in America. La votazione risultò nel modo seguente. 49 voti favorevoli al l'O. F. d'l. in A., e 5 voti contra rii : quando il venerabile mise la proposta a votazione, lui pel pi-i --mo si tolse l'insegna dicendo: "butto via questa insegna, e se ho l'onore, voglio indossare la ve ra e reale insegna dell'Ordine Figli d'ltalia in America." A questo punto disse chi è favore vole si alzi in piedi, i contrarii ri mangono seduti. Appena termi nato di pai-lare, in uno scatto quarantanove si riderò saltare in piedi gridando abbasso gli Indi pendenti : Viva l'Ordine Figli d'l talia in America. Vi fo notare che nella seduta era presente il Due anni dopo il matrimonio, quando già erano incominciate le delusioni della mancata dote, e il povero "Gnore Cocuccio" navi gava in cattive acque, tempestò di messaggi, sempre più incalzan ti, il suocero, il quale rispose giu stamente che alla sua morte, a vrebbe avuto ciò che gli spetta va. Ma "Gnore Cocuccio" non la intendes? così, e continuò con messaggi minacciosi al suocero e con maltrattamenti alla moglie, onde, per quieto vivere, il primo si decise a dargli un anticipo. Per chi noi sappia, "Gnore Co cuccio" è affetto da cleptomania acuta, ed è specialista nel trafu gare i parapioggia. Un simpatico vecchietto ame ricano, molto noto in colonia, eb be la disgrazia un giorno di di menticare il suo parapioggia nel negozio di "Gnore Cocuccio"; quando vi tornò, dopo mezz'ora, per riprenderselo, il parapioggia era scomparso. Ed il vecchietto americano non è la sola vittima del cleptomane specialista, di questo sinistro e roe, che. appena giunto nella-nuo va terra ove piantò le sue tende, si propose di portare a compi mento gesta eclatanti che avreb bero dovuto oscurare quelle com piute nel natio paesello, ricco di grossi vigneti, situato sull'incan tevole spiaggia del mare. Il Novelliere. (Continua). S grande Venerabile degli Indipen denti fatto venire appositamente da Philadelphia, per l'are votale contrario, alla nostra Potente Istituzione, e far sì che rimanes sero negli Indipendenti, ma fu accolto come proprio meritava. Appena entrato nella sala fu ac colto da fischi e grida abbasso gli indipendenti, viva l'Ordine Fi gli d'ltalia in America. Fu detto che volevano fare un eontradittorio, per questo fu te legrafato al Prof. Pitocchi, che si tenne pronto, quando fu al mo mento di fare il suddetto, i! grande venerabile degli spióni austriaci disse che non era ne cessario di fare eontradittorio, e allora il Prof. Pitocchi tenne un breve discorso che fu coperto di applausi e di viva l'Ordine Figli d'ltalia in America. Io volevo te legrafare a Lei. ma per la troppo lontananza, non lo feci. Lo spio ne austriaco Venerabile degli In dipendenti. disse che i fondi, toc cano. ossia spettano tutti a quei cinque fratelli, che sono contra rii. al contrario si andava in Cor te. Vorrei molto dirvi, ma, è trop po lungo potervi descrivere tutto quello che è successo, in seduta della "Vittoria". Appunto adesso mi è arrivato un telefono dicen domi che erano due persone ve nute da Philadelphia. ed in più gli Indipendenti portarono 2 po liziotti nella sala per paura di ba stonate. Termino col salutarvi cordial mente in.L. I". F. vostro amico e fratello D'Auria Yincenzino." "Connellsville, Pa., 21 Mag. 1917 Caro Amico e Fratello. La Loggia Vittoria dell'Ordine Indipendente Figli d'ltalia di Brownsville, Pa.. domenica 20 Maggio u. s.. deliberò di passale nel nostro Ordine. I Grandi Ufficiali dell'Ordine Indipendente, compieso il Gran de Venerabile, venuti ieri in Brownsville per battezzale le bandiere, furono accolti e conge dati a fischi. Avendo la Loggia Vittoria de liberato nell'ultima seduta di in vitale un oratole o qualunque fratello dell'Ordine nostro accioc ché alla presenza dei loro Gran li Ufficiali potessero udire la no stra parola onde venire ad una conciliazione e por fine ai loro disfidi, a mezzo del loro Venera bile, Giuseppe Cesarone. fui in vitato con lettera che qui acclu do. che ricevei il 18 a sera. Telegrafai al fratello Prof. Pi tocchi il quale puntualmente ven ie per sostenere il contradditto rio che gli Indipendenti avevano chiesto. E' superfluo dire che