La ragione. (Philadelphia, Pa.) 1917-????, May 05, 1917, Image 4

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    guer&i come ti distinguesti sem
pre ; perciò non vogliamo distrai
ti ora. Ma appena superati i tuoi
impegni, dovrai venir fuori e di
re la verità, tutta la verità. Se
ciò non farai, se vorrai ancora
trincerarti nella tua solita signo->
rilità troppo ingenua e troppo
stupida, saremo noi i primi ad
accoppiarti con gli insinceri.
Si dice che tu abbia messo fuo
ri da certe aziende certi indivi
dui.
E' vero che è ridicolo ripetere
ciò, perchè nessuno azionista può
esser messo fuori da certe azien
de se vi hanno sborsato l'ar
gent ,ma vi sono sempre gli
ingenui.
Su, vieni fuori; dimostra che
ciò non è vero; dimostra infine
che essi non avevano pagato un
sol centesimo per potere acquisi
re certi diritti e che, invece, ave- j
vano sognato ... la realizzazione
di certi sogni.
Nicola Ri vano Raffae
le Settanni Antonino
Viglione Vito Gallo
Francesco Tropea
Carmine Del Giorno
Aristodemo Palladino
Gaetano Gangemi G.
Calva rese.
Alle coscienze inquiete
Alcuni malviventi della grande
famiglia dei biondi, turchini,
bianchi e r ossi, spaventati
dal sorgere di questo foglio bat
tagliero, ai cantoni delle strade,
in atteggiamento di persone so
spette, come i masnadieri, com
plottano e fanno delle minacce.
Non ci fanno paura nè gli uni e
nè le altre. Siamo pronti a qua
lunque attacco, e convinti della
massima che ogni popolo ha il
re che" si merita, tratterremo i
nostri avversarli secondo il mo
do come si comportano.
Questo spunto è per i briganti
che stanno alla macchia. Per
quelli poi che diconsi i \iù evo
luti e che si atteggiano a studen
ti ginnasiali bocciati. Essi fa
rebbero meglio a tenere la lingua
a posto.
Il sottoscritto, da circa dicias
sette anni in America, e per
giunta sempre a Philadelphia,
non ha fatto mai parlare di sè.
Ha sempre vissuto col lavoro,
mai sfruttando suoi parenti e
neanche professionisti. La colo
nia lo conosce a fondo, perchè in
tutti i movimenti ha dato la sua
modesta opera senza pretese e
senza reconditi fini. Grande Se
gretario di Finanza dell'Ordine
Figli d'ltalia nello Stato di Penn
sylvania, per circa cinque anni,
ha saputo mantenersi onesto, ;
maneggiando cinquantamila dol
lari, tanto onesto da meritare la
stima dei suoi superiori e l'af
fetto di tutti i fratelli.
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J Fotografia Primaria e Famosa fabbrica di Pignate j |
1 SI SFIGURANO CONNOTATI E SI ACCOMODANO CORNAMUSE ! I
Succursale di una grandiosa fabbrica di monete false.
I PER MAGGIORI INFORMAZIONI SCAVARE IL CELLAR NEL QUALE SONO SCHELETRI DI A BO R T I PREMATURI PROVOCATI ED ASSI- t l
Y STITI DA Mr. CURIANGIOLO. t 5
SPÀZIO RISERVATO
Ìai consulenti legali di fallimenti per ragioni delicate, ed ai banchisti in vista di prossimi fallimenti. : I
FUCILI ULTIMO MODELLO CHE SI POSSONO SPIANA RE ANCHE CONTRO IL PROPRIO PADRE.
Ufficio d'informazioni il
| j CIRCA I BANCHISTI PROSSIMI AL FALLIMENTO -Ij
i i Per coloro che non avessero tempo da perdere per venire fino a noi, leggere e prendere nota *il
Ì degli AVVISI che si pubblicano sulla CLOACA.
.. « -» -» -« -» -» - m -« » " . W ■■ . ■» ... . W .. . . . .W— ■—... ■» ■» •» - - -»
E' inutile che si facciano mali
gnazioni ! Gli scritti che si pub
blicano sulla Ragione con tanto
di firma, sono i miei, propiio i
miei. Certamente in essi non si
troveranno delle parole altiso
nanti, non le frasi di studenti i
bocciati e nè i periodi sdolcinati !
dei professionisti annebbiati da
liquori e vini fhiportati. Io non
sono stato mai un prestanome. !
Al contrario, così alla buona, da
lavoratore che ha fatto solamen
te le classi elementari, nei miei
Voti di protesta per i sicarii
E DI SOLIDARIETÀ' PER I GALANTUOMINI
Sig. Direttore de
La Ragione
Ho ricevuto il primo numero ;
del vostro giornale che con molto
! piacere ho letto
Dunque, la parte sana della
Colonia si è dovuta ancora una !
volta schierare contro la solita
masnada di affaristi, filibustieri,
impostori, degenerati, lanziche
necchi e via via sino a quei
corporuti che in Italia sfuggiro
no alla giustizia, fhentre qui, og
gi, si son fatti elevare a cariche
di Grandi.
Bravissimo ! Sferzate a sangue
anche coloro che opportunistica
mente calpestando la propria co
scienza, e dimenticando di appar
tenere nella categoria dei., galan
tuomini, sol perchè esortati e mal
consigliati da botoli ringhiosi, si
son resi pubblicamente responsa
bili di ignominiose gesta, trasfi
gurandosi, incoscientemente, da
Satana contro il degenerato a
'Curiangiolo in favore del dege
nerato. Bollate a fuoco perchè
fatti ce ne sono abbastanza
quell'eletta schiera di ruffiani,
sbafatori, coniatori di monete
false, traditori che con onore e
competenza viene diretta da quel
Duce a cui nell'epoca del famoso
ed indimenticabile Ribelle fu af
fidato l'incarico di rievocare Sa
tana del Carducci nei suoi scrit
ti di ipocrita e gesuita.
Scuotete fortemente, e senza j
stancarvi quei tali che ieri si
schierarono contro gli austria
canti con feroci attacchi, ed oggi
li affiancano sbafandoli e pagan
doli per ragioni di servilismo.
Qui finisco continuerò se si
crederà opportuno il mio inter
vento a fianco dell'lntesa che
composta di operai, cerca di com
battere il Kaiserismo che afflig
ge e disonora la Colonia. E verrò
fuori con gli autografi di gente
equivoca.
Con perfetta stima.
Suo
Attilio Viola
♦ * ♦
sci-itti si troverà la sincerità, la
i verità, quella verità che scotta, !
quella verità che spontanea e vio- !
lenta si sprigiona dalle anime o
neste, quella verità che non te-1
me smentite. Ciò che ho scritto e j
continuerò a scrivere nella Ra
gione sono pronto a spifferare
anche sul vostro viso incartape
corito in ogni momento ed in o
-1 gni luogo. A buon intenditor po
che parole!
Antonino Yiglione
PUBBLICHIAMO SENZA
CORREGGERE
Manayunk, Pa., 30 Aprile, 1917.
Signor F. Silvagni,
Direttore del Giornale
La Ragione
Egregio amico e fratello.
Con la presente mia vi fo no
to che sabato ricevetti il suddetto
giornale. Me ne congratulo con
voi tutti dell'amministrazione e
redazione. Bravo. Benissimo.
Sempre avanti La Ragione, e son
sicuro che con la ragione soltan
! to si può schiacciare la testa a
quel rettile velenoso che si per
mette di insultare la nostra
Grande e potente istituzione e i
suoi ufficiali: e la Grande fami
glie dell'Ordine Figli d'ltalia e i
suoi Grandi Ufficiali.
Povero miserabile mascalzone,
lo conosco anchio e posso as
sicurare che gli manca sempre
99J per fare un dollaro; e quindi
non è lui ma è la fame che celò
faffare. Un proverbio in ameri
cano dice : Uomo affamato, uomo
arrabiato, e perciò fra non molto
sarà ricoverato in qualche mani
comio. Fratello Silvagni, io cre
devo che eravate partito per com
battere gli austriaci sulla zona di
guerra; invece siete rimasto qui
per combattere un italofone—^
Bravo, fratello Silvagni, fate
bene di combattere anche questi
mascalzoni di banchisti. Dateci
, bene delle vergate a cotesti caro
gnoni, perchè se il cane non lo
bastonate, esso non vi rispetta.
Non mi di lungo perchè è tar
di e sono stanco. Con stima vi
saluto con tutta l'amministrazio
ne e per sempre.
Dev.mo
F. PELLICCIOTTA
4098 Pechin St.
Manayunk, Pa.
* * *
LOGGIA MARIO RASI
SARDI No. 220
Nella seduta ordinaria di do
menica, 11 Aprile, questa Ijog-
I già, all'unanimità votò una vibra-
LA RAGIONE
ta protesta contro i bassi attac- d
I chi di un mercenario foglio co- 1
! loniale, indirizzati alle persone ; (
più benemerite dell'Ordine e del- J
;la Banca Figli d'ltalia. Delibe i
j rava inoltre di appoggiare con s
tutte le sue forze i propri capi in
tutti quei provvedimenti che in
tenderanno adottare per proteg- i
gre l'onorabilità dei fratelli e ;
della Istituzione. Votata infine
per acclamazione l'offerta di *
una pergamena al Signor Giovan- 1
ni Di Silvestro. Venerabile della
.'Loggia "Italia" No. 77, per le
molteplici benemerenze acqui-1 1
! statesi in seno all'Ordine ed alla
Banca Statale Figli d'ltalia.
Francesco Tropea, Yen.
Ulisse Brunetti, Segr.
» » *
; MIO FIGLIO HA DETTO AL
SUO COMPARE CHE IO
SONO UN LADRO
E perchè no? Egli ha detto la
; pura verità, e per farla apparire
■ più chiara e lampante, eccomi a
) rievocare, per sommi capi, la mia
i vita. Perchè al cospetto del pub
; blico bisogna dire la verità, tutta
. la verità, niente altro che la ve
i rità.
Inutile parlare della mia fedi
i na penale; essa è sporchissima,
-! ha più di cento macchie e può
t dirvene qualche cosa il mio com
i paesano, ex guardia municipale
- che risiede in questa città. Che
i fui calzolaio militare tutti lo san
no e sanno pure che calzavo così
, bene i soldati, che, dopo una sola
■ marcia, tornavano scalzi al quar
■ tiere. E siccóme io avevo avuto ;
l'abilità di corrompere alcuni sot
tufficiali, costoro furono retro
cessi ed io presi a schiaffi il co
lonnello del reggimento. Così
perdetti il posto e venni anche
processato e quando mi recai a
Roma, a ricorrere al Ministero
della Guerra, che era allora L.
Pelloux, venni messo alla porta a
ealci nel sedere.
: La mia condanna a parecchi
> anni di reclusione era inevitabi
i i le, ond'io clandestinamente var
i cai l'Oceano, per venire in Ame
rica a compiere nuove gesta. In
> questa terra della libertà, che oc
j coglie nel suo seno molti ladri e
• pochi galantuomini, ho fatto
i grandi progressi rubando onesta
. mente; fui speakeasy, ricattato
re, strozzino, a seconda dei casi,
ma mi tenni costantemente lon
tano dal lavoro.
A Bridsburg eravamo in die
ci compagni ; spendevamo in co
. mune da un grossiere analfabe
ta ; io faccio da segretario e da
contabile e segnavo di meno di
quello che si spendeva, mentre
jai compagni accusavo di più, e
-1 così rubavo allegramente all'uno
- ed agli altri.
-1 Fui impiegato in una Società
di Santi; rubai, more solito, ma
la causa finì a coppola di notte.
Quando lavoravo nelle fattorie,
prestavo qualche ferro ai novelli
ni, la mattina glieli prestavo, la
sera glieli rubavo e così erano co
stretti a ripagarmeli.
In occasione dell'iniziazione di
una Coi te di Foresters mi arran
giai benino e mi lieccai anche
7.50 per quindici visite mediche
che un mio amico dottore aveva
fatto gratuitamente.
Quando le Societìi danno del la
voro ai tipografi, io debbo pren
dere assolutamente la mia com
missione ; se si fanno le feste è
mia cura di alterare i bills, e per
cepire danaro indebitamente.
Ma ho, in cambio, un cuore di
oro, che si commuove alle umane
sofferenze, e così se qualcuno che
versa nel bisogno io gli presto
moneta, con buona garenzia, al
160 per cento. Si capisce, il pros
simo cristiano si aiuta come si
può.
Una sola volta fui costretto a
fare l'onesto; quando cioò l'ami
co dottore che mi conosceva, vol
le fare troppo il zelante, tenendo
mi bene gli occhi addosso. Ma,
tanto per non perdere l'usanza,
quattro pezzacchielle me le bec
cai. Occasionalmente ho anche a
perte lettere rgistrate nella casa
del mio amico dottore ed ho pro
vocato disturbi fra questi e le
sue nipoti.
A tempo perso ho fatto anche
il falso testimone per un com
penso di cento dollari. Molti altri
nei ci sono nella mia vita, glos
si come la barba d'un caprone,
ma pei 1 oggi credo aver detto ab
bastanza.
j
Capo calzolaio militare.
Ordine Figli d'ltalia
in America
Una simpatica cerimonia in seno
alla loggia Italia No. 77.
Giovedì sera, 3 Maggio, questa
Loggia celebrò, nell'Eagle Hall,
alle 8 strade e Latona, una festa
intima, semplice e solenne, a cui
intervennero numerose rappre
sentanze di altre Logge, che ri
marrà però memoranda negli an
nali dell'Ordine e della Colonia,
per l'altissimo significato che as
sunse.
Si trattava di iniziare al primo
grado parecchi, anzi moltissimi
l profani, e di elevare agli onori
del quinto grado il Grande Vene
rabile dello Stato di Pennsylva
nia Signor Gius. Di Silvestro.
Nella prima parte della ceri
! monia funzionò da araldo il
Grande Venerabile in persona,
che anche sotto quella veste, mo
strò quella padronanza e quella
signorilità che lo rendono degne
a preferenza di qualunque altro,
di occupare l'alta carica che rive
ste.
Tra gli iniziati vi furono ì fra
telli Mr. C. C. A. Baldi Jr. e Di
Fedirico Baldi, i quali furono
fatti segno, da pai-te di tutti,
Fratelli, Ufficiali e Grandi Uffi
ciali, a singolari riguardi e ciò
mostra, a luce meridiana, che
l'Ordine potente apre le sue poi
te a tutti, desiderosi di apparte
nervi, senza distinzione di credo,
di partito, di professione.
La seconda parte, l'elevazione
cioè di Giuseppe Di Silvestro ai
5.0 grado, fu fatta in forma so
lenne. La consegna del certifica
to, emanazione del Supremo Con
cilio, venne fatta dal Curatore
Supremo, Rev. Sabbarese. Tutti
erano commossi. La serata indi
menticabile fu, per Giuseppe Di
Silvestro, uno strepitoso trionfo.
La Loggia Italia gli offrì una
ricca coppa ed egli la ricambiò
con una bellissima medaglia d'o
ro da attaccarsi alla dispensa con
la scritta : Alla Loggia Italia No.
77 il suo primo figlio.
La Loggia Gran Sasso d'ltalia
regalò al Grande Venerabile un
, magnifico bouquet di fiori con
una dedica affettuosa ed un al
■ tro bouquet gli offrì il fratello
i Palladino Aristodemo che, con
- gentile pensiero, aveva anche
■ provveduto gratuitamente alla
musica e all'addobbo della sala
Terminata la cerimonia, un
- Comitato della Loggia Italia di
i stribuì a profusione, ai numerosi
- intervenuti, sigari, paste, ver
, mouth, birra e sandwichs mentre
- si iniziavano i discorsi di occasio
ne.
"il primo ed il più importante,
dopo le lusinghiere parole di Yin
► cenzo Titolo, fu quello del Rev.
Sabarese che preconizzò il Sig.
Giuseppe Di Silvestro, siccome
l'unico degno di occupare, nelle
j prossime elezioni, l'alta carica di
' Venerabile Supremo. Parlò indi
applauditissimo il Grande Vene
, labile e poi A. Zaffiro, Ass. Gran
de Venerabile, il Venerabile,della
Capaccio, della Colaianni, il Rev.
1 Della Cioppa ed altri e chiuse la
• serie, con una felicissima improv
:l visazione, Nicola Rivano, che, ac
-1 canto alla figura di Giuseppe,
mise l'altra non meno simpatica
nè meno benemerita dell'altro
" fratello Giovanni Di Silvestro.
l > La sala, con applauso unanime,
mostrò di condividere le idee e
spresse dal Ri vano e a notte mol
-0 to avanzata la bella festa ebbe fi
! ne.
O degenerato, anima vile ed
invereconda, quelli che ti sfama
no ti hanno affidato l'incarito di
attaccale i fratelli Di Silvestro.
1 Arduo impegno hai assunto, ar
duo come quello del bambino
che pretende prosciugale l'Ocea-
no con un guscio di noce.
o lino dei firmatari