LA RAGIONE Oigano di difesa delia italiani là eontio » vili. i camorristi, i sàeui. i falsari e gli austriacanti. nemi ci de a patria di origine edi qw- a d'adozósße. F. SILVAGNI. Direttore 911 Chrsst.an Street Phila_ Pa. NA COPIA 5 SOLDI PKi \-d> k>.; -a. * ANNO I. No. 2 Punte di spillo FILIPPO S'IMPENNA— Sul fog.o la "Cloaca", di cai è raggTiar«ievo*e presidente, Filip po ha ta la sua nrraa in cact ad un'episto-a che è il più grande capolavoro dell'amara in coscienza. Fijppo. che tutti van» facile uJe come li na femminuccia, e montato que sta «o.ta -, di un focoso destrie ro, e -i e a* oandonal© ad una cor sa pazza, «frenata, fantastica, in vasato ca~a mania deità distru zione. Ha parlato e. Filippo. Ma non parlarci di onestà, che ci faresti piangere, nel mentre tu sei il brillante della Compa gnia' e devi su -citare l'ilarità ed il buon'umore. Onesto tu? Eh. via. Filippo! Tu, nella Cristoforo Colombo, .segretario di un Comitato, di menticasti di vei -are 30 dollari, e Giovanni Pagano, l'implacabile revisore di conti, ti strappò la maschera coram populo e tu piangesti come un fanciullo. Ma la lezione non fece presa, perchè 'a cleptomania a quei! o ra era diventata cronica E nella Società Irpina combattesti il Dr. Capitolo, perchè non ave va comprata la casa da te; e truffi il pubblico con un club di due soldi, speculazione immolale ed illegale, e la giustizia non ti ha ancora me -so le mani addosso e ficcato in una cella. Fosti scacciato dalla Coite Umberto I ad opera degli attuali tuoi degni alleati e per 200 dol lari ti fingesti pazzo e rinunzia sti a tutti i tuoi diritti. Quando non avevi voglia di la vorare, mamma grossa ti dava le sculacciate, te ne ricordi, Filip po ed allora erano lagrime e convulsioni epilettiche, per !e quali le Società di S. Filomena e S. Agostino pagavano le -pese. Recentemente hai mandato a carte quarantanove anche i die ci dollari ritornati da Galliano a. Comitato prò scioperanti del Minnesota; e che più? Per un campione predicatore di onestà, non c'è male, non è vero, Filippo ? Vogliamo adesso illustrare un pochino anche il carattere? Ai tuoi ordini, caro Filippo. Nell'altro numero ti dicemmo che il famoso banchetto fosti tu che lo desti a te stesso e dicem mo il vero, giacche pagasti ben 64 dollari di ode tv per avere in torno ate an buon numero di Quando ti recavi in automobi le. nella sala dei tuo trionfo, as sieme a Mode-imo. che se non er riamo. doveva fungere da mae stro d: cerimonie, gi. raccoman dasti di parlare a tavola anche estro e Car;o Tre sca, si formò subito un Comitato per preparare un Comizio di pro testa contro il Concole. De-1 Co mitato, manco a dirk>. faceva part« .. degenerato, corrré ve de dal .a -*g-jer.ie notizia pubbli cata da. "Popolo" del IT giugno! 1905. -I N GRANDE COMIZIO Al diffondersi della notizia, si formò sabito un comitato per indire un pubblico comizio. Al comitato che si componeva sul primo annunzio dell'ingegnere De Amicis. di G. Lo Bianco. Frank Ramagli. Attilio Sbedico. Giuseppe Bruno del Mastro Pao lo, il degenerato del Pungolo. Fe lice Reale del Telegramma, Be niamino Franchi. Pietro < on-al vi ») sono uniti molti altri dei quali non sappiamo ancora i no mi ** Cosicché, il degenerato, ade rendo al comizio-protesta, anche egli ratificava l'insulto (allora e ra il ritornello nelle ile. la sua inettitudine e la >ua noncuranza per la colonia, e levando invece un inno alla cam pagna coraggiosa che Carlo Tre sca e Giovanni Di Silvestro. DI E COSCIENZE ILLIBATE e due CARATTERI FORTI, han no intrapresa PER IL BE NE DELLA COLONIA." Noi scriviamo per i lettori di buon senso i quali da questo e dai numeri successivi potranno constatare l'opera del degenera 10. ere esporremo t con i hxh »!rài: scritti, ir. :»vore dei DI Silnstn. E come si venie pe;thè iì degeneralo così vuole per ragio ni di opportunità No; potremmo dirgli che o egL era r. incoscien te allora ok> è oggi, ma no. Vo gliamo invece dimostrare al pub blico che anche due anni fa. di questo mese, il degeneralo con servava ìo stesso concetto dei Eh Silvestro, sebbene ogg: sia co stretto. per ragioni di mestiere (fl sicario, si dice, è pagato 30 dollari a settimana ed ha avuto molti checks per la stia campa gna di denigrazionet a riman giarsi lutto un passato. Nell'Opinione del Popolo del 3 Aprile 1915. per esempio, il de generalo stampava questo spun to: LA VOCE DEL POPOLO A NEW YORK Sebbene nulla di autentico vi sia ancora neQa notizia il gior nale non ha detto ancora nulla si dà per certo che il quotidiano La Voce del Popok». trasferirà, sotto una nuova amministrazio ne. la sua sede nella città di New York. Se la cosa si avvererà, a noi di spiace moltissimo (degenerato di un sicario n. d. r.) perchè VE DEMMO SEMPRE ne La Voce del Popolo, il quotidiano che ri spondeva a preferenza di qualun que altro alle esigenze dell'italia nità emigrata, giacché nelle non poche lotte sostenute dette mol te volte prove luminose di queDo spirito d'impar/ialità edi ìndi pendenza che quasi mai si ebbe t ragione di lodare in altri. Non sta a noi indagare e di scutere oggi le ragioni che a vranno o staranno per determi nare il passo de! vociferato tra sferimento: certamente non vi saranno estranee quelle di indo le amministrativa, giacché, come ognuno sa. »e vi è stato un gior nale quotidiano che ha sempre per tre quarti dovuto dipendere dalle energie e dai sacrificii di pochi che lo redigevano e dirige vano. questo quotidiano é stato precisamente La Voce de! Po polo. senza che la Colemia avesse mai potuto, dal lato della pubbli cità. incoraggiarlo come avrebbe dovuto. In ogni modo, se ne vada o ri manga La Voce del Popolo noi se guiteremo ad avere verso di esso e verso i suoi compilatori le no stre migliori simpatie. N. d. R. Le simpatie, però, quando fu assoldato da una cricca di coloni due anni fa ( egli stesso lo ha poi ammesso) finirono e si trasfor marono in attacchi contro Gio vanni Di Silvestro : le simpatie, però, ora che è stato assoldato da un'altra cricca, sono pure fini te e si sono trasformate in attac chi contro Giovanni e Giuseppe Di Silvestro. l'Ordine Figli d'lta .ia e la Banca Statale. Giovanni Di Silvestro oggi non è più . uomo dalla coscienza illi bata e dal carattere forte; oggi. Giovanni e Giuseppe Di Silvestro non sono più gli uomini che han no dato prove luminose della loro imparzialità ed indipendenza, non rincontratesi in altri gior nalisti oggi il degenerato non tributa più verso di essi (cioè verso i compilatori de La % oce del Popolo) le sue migliori simpatie. Anche queste, per ra gioni mercenarie, si sono trasfor mate in antipatie, insulti e dif famazioni. Evviva il soldato di ventura! evviva il degenerato privo di ca rattere e di coscienza e dipen dente da chi più paga per l'opera sua di sicario.' • Il collezionista Le gesta dei FURFANTI della Fogna di Phila Non vi sarebbe bisogno di rie vocare le gesta di alcuni malfat toli coloniali che hanno avuta la impudente audacia di armale la mano di un sicario per scagiiario contro le buone Istituzioni nostre e contro gii uomini che le dirigo no. La storia, scritta una volta, resta e resterà sempre. Vi saran no però i novellini che ignorano c-ei-ti tipi e ie loro furfanterie, i quali potrebbero favorevolmente impressionarsi del pizzo alia fc-ancese, di certi titoli e di cer te parentele che vanta il protago nista di questa rubrica. Ed è per ess.. per i novellini, che noi ci ac cingiamo a riesumare le gesta compiute da un furfante matri colato. oggi collega del degenera to e amministratore della Fogna. Per ragioni d'igiene però evite remo di fare il suo nome limitan doci ad indicarlo col soprannome di ragioniere: eviteremo pure dì fare altri nomi che si connetto no con le sue gesta sostituendoli pure. I lettori Io riconosceranno. ANNO DOMINI 1906 LO SCANDALO SUL FRATEL LO DI PADRE COCOZZA Le sue gesta alla Banca C... Poveri lavoratori Che provve dimenti prenderà C. Da molti giorni si sapeva nel la nostra redazione che sul conto del RAGIONIERE, fratello di Padre Cocozza, si facevano delle gravi accuse circa la sua gestio ne come capo-ufficio nella Banca C Sebbene le accuse fossero ab bastanza gravi ed involgessero gli interessi di tanti lavoratori, noi andammo cauti per quel sen timento di responsabilità morale che deve sentire ogni giornalista per il quale la stampa è missione civilizzatrice e non strumento di ricatto. Anzi, in seguito ad una visita che lo stesso RAGIONIERE ci fece in ufficio e ad un lungo col loquio avuto con lui. pensammo che se qualche colpa vi fosse sul conto suo, si doveva alla poco pe rizia che egli ha degli affari ban cari. e ci limitammo, perciò, a dare il semplice annunzio del suo licenziamento. Oggi. però, le accuse stanno di ventando di dominio pubblico e la gravità di esse è tale da richia mare tutta Li nostra attenzione. Nella mattina di martedì, negli uffici della Banca C fu una ressa di clienti che reclamavano cose diverse e la notizia comuni cataci poco dopo, ci indusse a ve dere che vi fosse di \ero in que sta triste faccenda. Se anche ora. per un sentimen to di bontà verso il RAGIONIE RE, avessimo taciuto, la nostra sarebbe stata colposa acquiescen za. ed allora sarebbe meglio de porre questa penna che indomita è sempre sulla breccia per l'inte resse di quei lavoratori che. di sprezzati, vilipesi ed ingannati, formano sempre la preda dei pi rati coloniali. In questo caso la ricerca della verità è un diritto della massa che ci legge ed il giornalista che vuol sottrarvisi è indegno del suo mandato. Perciò ci siamo affrettati a correre alla Banca C per chie dere informazioni in proposito. Come capo-ufficio, nella Banca C...„ ri è adesso il signor M il quale venne da New York per procedere ad un'inchiesta sul ca so del RAGIONIERE, inchiesta che è ancora in corso e che pro mette altre gravi rivelazioni. Era naturale che noi sollecitas simo un'intervista diretta col M.. il quale, più che ogni altro, avreb be potuto coadiuvarci nel nostro compito. Il signor M già impiegato del C„ . saputo lo scopo della nostra visita, ci ha accolto con molto garbo invitandoci a favori re nel suo gabinetto. La nostra prima domanda è stata questa: