LA RAG ONE contro i vili, i camorristi, i sicari, i falsari e gli austriacanti, nemici della patria di origine e di quella d'adozione. F. SILVAGNI, Direttore, 1010 Christian Street, Philadelphia, Pa Tanto per incominciare La colonia vera, quella sana e composta della grande massa che lavora e produce, è stanca di assistei* a certi spettacoli, nei quali prendono parte pochissimi protagonisti: spioni austriaci, si earii, ricattatori, satiri, banchisti di pessimo carato et simili^. Convinti che un giornale fustigatore, ma veritiero sopratutto, potrà spazzare tutto il luridume che si annida in certi lupanari, diamo vita alla Ragione, che attingerà i suoi fondi dalle nostre ta sche pulite e non dai depositi che i "calandrielli" affidano alle fauci di volgari speculatori. E la direzione l'affidiamo ad un operaio come noi, al Signor Francesco Silvagni, anche perchè siamo sicuri che e gli, se necessità lo richiedesse, con la punta dei suoi stivali saprà mettere a posto mandanti e mandatario A tutti i nostri fratelli dell'Ordine Figli d'ltalia, siano essi del ie autorità o semplici gregarii, una parola- I nostri nemici hanno assunto al loro servizio, un degenerato, un sicario, nella vana speranza di distruggere la nostra Istituzione, le iniziative che ad essa faranno capo. Hanno fornito il sicario di denaro perchè meglio possa riuscire alla vergognosa impresa. Essi sono banchisti prossimi al fallimento; venditori di cerotti; consu lenti legali di fallimenti ; art...isti dall'anima prava; satiri, farabutti insomma. Tutti i veri Figli d'ltalia sanno il toro dovere. Se volete ricono scerli li scorgerete dando uno sguardo alla Fogna ; se non li sapete, venite da noi e vi forniremo i nomi. Raffaele Settanni, Presidente; Nicola Rivano, Segretario; Antonino Viglio ne, Tesoriere; Vito Callo, Francesco Tropea, Carmine Del Giorno. Aristo demo Palladino, Gaetano Gangemi, G. Calvaret*?. Accettando l'incarico Non sono un ladro ragioniere di Banche, nè un sicario, nè un satiro. Accetto l'incarico che operai come me mi affidano e prometto solennemente di fare scomparire da questo mondo coloniale, e per sempre, tutti gl'insetti malefici. Francesco Silvagni IL NOSTRO PROGRAMMA Sono trascorsi diciotto mesi da quando un gruppo di operai, non volendo oltre tollerare un libellista degenerato, sfamato dal l'oro tedesco per la sua propaganda antipatriottica, lo schiacciava ignominiosamente dal seno del Comitato della Mobilitazione Civi le, perchè egli aveva osato insultare una massa che rappresentava il sentimento spontaneo della Colonia. Da quel tempo egli scom parve dal consorzio degli uomini. Oggi ricomparisce sulla scena, con la leva di persone degne dei più luridi bassifondi sodali-artisti ci da strapazzo, banchisti sull'orlo del fallimento e simili, e noi pure scendiamo nuovamente nell'agone, ma non per combattere lui, che non merita neppure il nostro disprezzo, sibbene quelli che si nascondono alle sue spalle. Che questi siano dei banchisti privati, lo si rileva dal fatto che molto tempo prima di venir fuori il foglio libello, si diceva pubblicamente in Colonia che il suo programma sarebbe stato quello di combattere la Banca Statale Figli d'ltalia. Non solo, ma il degenerato è andato da per ogni dove, mostrando i CHECK£> di coloro che s'erano sottoscritti per dar vita al suo giornale. Co storo, contro questi privati banchisti, di cui in mille occasioni il degenerato ha detto di conoscere la situazione finanziaria e di sa pere che si mantengono sui trampoli, noi affileremo le nostre armi, ingaggiando una guerra spietata, inesorabile, e quando non sarà sufficiente il giornale, andremo per le vie e le piazze, predicando alle masse, esortando i depositanti a ritirare i loro depositi che corrono pericolo di andarsene in fumo. Non tutti i banchisti privati di Filadelfia hanno sentito il biso gno di fornire fondi segreti al degenerato, per comprarne il silenzio e per accaparrarsene il patrocinio. Elenchiamo, a titolo d'onore, al cuni banchieri che non si son fatti prendere all'amo. Francesco Cerceo, azionista della Sons of Italy State Bank. Gennaro Di Genova, che sollecitato dal mestierante volgare a dargli denaro, si rifiutava energicamente e si aveva, in cambio del rifiuto, la minaccia di prossimi attacchi; Michele Berardini; Glor iando Tumolillo: la Ditta Baldi, Pasquale Teti del 1022 Catharine Street e qualche altro. A questi la nostra ammirazione, agli altri il nostro disprezzo. Noi siamo gli stessi operai dello scorso anno, che, per epura re una volta per sempre la colonia dai rettili che la infestano, ci presentiamo al pubblico con questo giornale LA RAGIONE, che viene fatto a spese del popolo, con la contribuzione volontaria di umili lavoratori. LA DIREZIONE ORGANO DI DIFESA DELLA ITALIANITÀ A la gogna! Una cricca di emeriti affaristi, composta esclusivamente di colo ro che gettano il tozzo alla cagna randagia, nel timore di essere es si stessi addentati, ha rinnovato il miracolo della risurrezione di Lazzaro, riesumando dal fondo di una misera tomba abbandona ta, una putrida carogna che a veva appestato il mondo con le sue ribalderie. E così dopo un lungo letargo ed un'ignominiosa accidia, sbuca fuori nuovamente dalla sentina ove vivacchiò, rosicando come un ratto delle chiaviche, questo de linquente abbrutito dalla mise ria, dal sudiciume e dalla crapu la. Continuando la sua vecchia carriera di soldataccio di ventu ra, al soldo di figure bieche e si nistre, egli ha preso nuovamen te ad attaccare, per una vilissi ma mercede, le migliori istituzio ni e gli uomini migliori della Co lonia, perchè egli per la sua indo le prava è nemico dell'onesto e del buono. E' vergognoso pei' il nome ita liano che una figura tanto moral mente sinistra e bacata fino al midollo, trovi ancora in colonia della gente che, sebbene cento volte turlupinata, sia sempre di sposta a saziare gli immondi ap petiti di una tale rapacissima ar pia- Questi generosi fihtntioy che si tengono celati nell'ombra in omaggio ai precetti del Van gelo, sono veramente mossi da un sentimento di pietà verso i fi gli e la moglie di questo degene rato, come essi affermano ge suiticamente? Ed allora perchè danaro agli artigli ra paci di lui che lo sciupa nelle bet tole e nei postriboli mentre nel la casa regna la miseria più squallida; nella casa ove sovènte egli bastona la infelice compa gna cui oltre ai maltrattamenti quotidiani, fece un regalo degno di lui, satiro abietto e feroce, nel periodo del puerperio? E questa laida figura proteg gono i prominenti umanitari? Approvano forse il di lui opera to? Ipocrita in tal caso, la scusa che li impietosisca la miseria dei figliuoli. Per quegli innocenti siamo pronti anche noi ad apri re una sottoscrizione per strap parli all'abbiezione e alla mise ria. Ma non è la pietà che muo ve i provvedimenti dei fondi se greti, essi sono sospinti da un sentimento meno nobile, dal sen timento della paura perchè non ignorano che il degenerato pos siede molti dei loro segreti che vogliono nascondere al pubblico, e perciò aizzano la cagna affama ta contro i galantuomini, nel ti more che questa non si avventi alle loro calcagna e metta a nudo le loro vergogne ed il loro passa to. Questa la ragione che li ob bliga a mordere il freno e a su bire continuamente i ricatti; il famigerato redattore del nuovo organo della camorra organizza ta, che è libellista per mestiere ed ha l'ingegno rivolto al male, sa bene di potere attingere dana ro in un pozzo senza fondo, dove è il denaro dei clienti minghioni- Ma la corda troppo tesa si spezza e dbmani, messi con le spalle al muro i ricattati potreb bero ricorrere ad estremi rime di per sbarazzarsi una volta per sempre della sanguisuga insazia bile. Sarebbe umano che un si cario della penna vedesse drizzarsi dinanzi minaccioso lo spettro di un altro sicario certo non più ignobile di lui. PHILADELPHIA, PA., 25 APRILE, 1917 Frattanto al presente il dege nerato fila di nuovo l'idillio amo roso e gode tutto il favore di quelli che lo sostengono perchè ne hanno paura. Quanto durerà ! questa nuova fase della luna di ! miele ? Oh ! non molto certamen te e quest'altro tentativo giorna ! listico del più ignorante e del più disonesto tra tutti coloro che ab ! biano mai vilipeso una penna, j è condannato come i precedenti ad una vergognosa debacle. Un mandato molto arduo ed antipatico egli si è assunto que sta volta, quello di combattere un'lstituzione che è la più bella conquista della massa operaia di i Philadelphia. Ha tentato bensì di girare la quistione attaccando le persone cui spetta il merito del l'iniziativa della Banca Statale Figli d'ltalia, ma il grossolano stratagemma non ha ingannato nessuno e tanto meno noi che : siamo le sentinelle vigili del no stro Istituto. Il libellista, istiga | lo dalla cricca, ci lancia il guan ■to di sfida : noi lo raccogliamo per gettarci a capofitto in una lotta ad oltranza. Egli, austriacante incorregibi le che per la sua fellonia fu ver gognosamente scacciato dal seno del Comitato per la mobilitazio ne civile, oggi che è entrata in guerra anche l'America contro l'Austria e la Germania vigliac i camente si rintana nei meandri ; della sua nera coscienza ed osten ta sentimenti che non ebbe mai, erchè già da tempo venduto pl ' ì oYÌ? Ceuesco. iùà rtOi gli Strappe ! remo la maschera. Egli si accanisce oggi conti o la Banca Statale Figli d'ltalia e pretende metterla in cattiva lu ce, stabilendo un confronto tra questa e la South Philadelphia State Bank. Veramente se que sta Istituzione non ha altri moc coli da accendere, può bene anda re a letto all'oscuro. Tutti in co lonia ricordano gli attacchi fero ci che il degenerato lanciò con tro questa Banca un paio di anni fa. Un bel giorno però gli attac chi cessarono improvvisamente ed il giornalista onesto con quel ributtante cinismo che tutti gli riconoscono potè vantarsi di ave re venduto il suo silenzio per quattrocento dollaracci sonanti. Più tardi, non molti mesi fa, quando aspettava di essere im piegato nella South Philadelphia State Bank, e rimase deluso per l'atto energico del suo nuovo Pre sidente, scrisse una lettera apo logetica al consulente legale dei fallimenti e di atroci insulti con tro il capo di quella azienda ban caria, conchiudendo che non può dirsi buona una istituzione Il degenerato, spione austriaco da' la sua solidarietà' agli Indipendenti di Philadelphia Le cronache quotidiane, forse per un senso di pudore, non lo riferiscono, anzi vi furono alcuni che se ne scandalizzarono, ma sia mo stati informati che al Ballo della Loggia Tripoli e Cirene del l'Ordine Indipendente, i cui profitti sono destinati al soddisfaci mento di un note di Mr. Curiangiolo, a richiesta di alcuni capi fu data la parola al degenerato spione austriaco per fargli dire che egli combatterà il Grande Venerabile di questo Stato dell'Ordi ne Figli d'ltalia. Sforzi inani quelli di certi Indipendenti, se credono che essi si in nalzeranno mercè l'opera denigratoria e mercenaria di colui che, per loro volere più che di altri, fu messo all'indice dal Comitato ita liano prò patria; lotta di mulini a vento quella che il degenerato spùone austriaco ha intrapreso contro i nostri maggiori ! Che fra certi Indipendenti vi sia corrispondenza di amorosi sensi con gli spioni austriaci, niente di straordinario, e noi da oggi in poi sapremo come classificarli ; ma che essi credano di abbattere la nostra colossale Organizzazione con gli strali di un sicario, è una delle loro solite illusioni- Noi, anzi, siamo arciconten ti di questo patriottico connubio che ci darà l'opportunità di strin gerci maggioi*mente e più fortemente attorno al nostro conduttore. Filippo il Corso Male j se a capo di essa vi è un disone j sto il quale, secondo ciò che an- j dava sbraitando in colonia, si e ra arricchito ricettando merce ; rubata. Oggi poi addita quella Banca | come una Banca modello e la no stra. che non teme confronti, la chiama un'Agenzia di speculazio ne. Quando è il degenerato a trin ! dare di simili giudizi, poco gio -1 vano le laudi alla South Philadel ; phia State Bank ed a noi gli at ! tacchi e le insinuazioni non nuoc | ciono affatto, anzi, ci accaparra | no ogni giorno nuove simpatie. Raffaele Settanni. Don Percuocolo c'o pizzo!!! Degli amici ci domandano se i Don Percuocolo se e wero che a j fatte pezze per pubblicale il suo faglio, feglio (pardon) foglio. Le ; pezze non sono sue ma di pochi incoscienti e vili che non hanno il i coraggio di farsi conoscere per ! chè sanno che la loro coscienza | non è tanto pulita per afl'ronta ! re dei galantuomini. Essi si so jno comprato don Percuocolo il cui mestiere è stato e sarà sem pre quello di vendersi al migliore offerente. Per costui non vi sono scrupo li, basta che gli si diano soldi per' u'euit;trsi afTEictìiJirsriio, a/Mi j bertinaggio, tradirebbe famiglia, 'amici e Patria. Patria? Ma noi non crediamo che egli abbia una ! patria. Chi non ricorda il suo attacca mento per la esecrata Au stria? E chi potrebbe oggi ' dubitare tenendo presente con chi si ha a fare e del modo come spende che non sia una spia Te desca? Che iddio ce ne liberi da questi avanzi della Società, diso ! noie dell'umanità- Ridete amici miei, dice che vuole ragionare della Ragione! e quanto mai hai tu ragionato! Questa volta caro il mio don Per cuocolo l'hai detta grossa... Un detto napolitano dice; Omme è cantina dente pe carline... Noi ti consigliamo di ecclissar ti come facesti in quell'altra cir ' costanza se non vuoi che i buoni | della nostra colonia ti faccia ! no un brutto servizio. Dì ai tuoi ; padroni che si mostrino essi, e se non lo fanno spontaneamente, j nei prossimi numeri li smasche j i - eremo noi. Ciao. Fra Manisco Anno I No. 1 5 Soldi la Copia Punte di spillo CASSIERE LIBERTINO E' cassiere ed oggi ha avuto una velleità nuova; ha voluto di ventale anche cassiere del gior nale La Fogna. Non è proprio un giornalista, ma any-how si può dare l'aria di esserlo, pur non essendo da tanto di fare un 0 col bicchie re. Ma che vi pare? Cassiere di banca ! Cassiere anche di un gior ne, sia pure la Fogna! Non c'è che dire: il Cassiere aveva biso gno di un tantino di notorietà- Concediamogliela. * * « Venuto da Scranton anni fa, in condizioni deplorevolissime, con le scarpe rotte e coi vestiti a brandelli, il sempre generoso Giuseppe Di Silvestro lo fece im piegare presso una Cooperativa, ed egli oggi, da quel serpentello che è, degno consocio del degene rato, lo ricambia con la calunnia e con la diffamazione. Più tardi, elevato alla onorifica carica di cassiere, iniziò le sue imprese ga lanti e gettò sul lastrico una ra gazza, dopo averla disonorata, la quale oggi tace nell'abbandono, per non esporre al pubblico la propria vergogna. i+ìtauto ■ ge jjd impalmare una "nciuìla appartenente ad una famiglia ri spettabile, la quale certo ignora il turpe retroscena. Un individuo così fatto non poteva non simpatizzare col de generato. Il degenerato è cono sciuto da tutti per tale, da amici e nemici tutti lo disprezzano. Gli uomini di coraggio gli scara ventano il loro disprezzo sul gru gno; i vili questo disprezzo lo sentono nell'intimo dell'animo, ma atteggiano il viso ipocri ta ad un sorriso di compiacenza. 11 degenerato ! Oh, come appa re oggi giustificato il violento lin guaggio di Lucifero, a suo rigu al do, quel linguaggio che, all'epoca delle pubblicazioni del Ribelle, non andava a sangue ad alcuni soverchiamente puritani. Scac ciato dal natio paesello, dove, in qualità di usciere di conciliazio ne, commise atti poco puliti, ven ne in America e s'impiegò in una banca, donde fu messo fuori per continue sottrazioni di franco bolli. Come il suo socio dell'ultima ora, ingrato verso il benefattore, lo attaccò vigliaccamente per fa re le difese di un altfo banchie re con cui lavorava. Nella campagna contro il con sole Naselli, appoggiò i Di Silve stro e Tresca ed i suoi articoli sono sempre visibili; ma poi, per chè impostogli dal suo padrone, per ragione di pagnotta, come e gli diceva, smise la pubblicazione del giornale. Falsa quindi la sua afferma zione ultima che egli abbia sem pre combattuto 1 fratelli Di Sil vestro. Parassita, ricattatore di ban che, martirizzatore della propria moglie ; tale la figura morale di colui che oggi il Cassiere liberti no proclama un galantuomo- Well ! de gustibus con quel che segue. Ognuno può avere quei gusti confacenti alla propria natura, ed il sig. Cassiere perciò ha anche il diritto di avei*e i suoi. Così può farsi una cornice dei gusti del degenerato e appender sela a capo al letto, ora di scapo lo, domani di ammogliato; e può farsi di lui il modello al quale i-