Published and distributed under permit No. 50. anthoriaed b y the act »( October 6, 1917. on file at the Port Office of Philadelphia. Pa„ b, order of the President, A. S. Burleson. Postmaster Gen. ITALIAN WEEKLY NEWSPAPER WITH THE LARGEST CIRCULATION uuiirsuii) X 1 forti caratteri sono gli Dei Supremi della Storia Nazionale. A. GIUSEPPE DI SILVESTRO, Direttore 906 Carpenter Street ANNO I. - Numero 9 DISFATTISMO E DISFATTISTI Contrariamente a quanto ab biamo pubblicato nello scoilo nu mero de "La Libera Parola" il giornale 1' "Opinione" continua, con imperturbabile incoscienza, ad ospitale nelle sue colonne, la prosa ringhiosa del suo corri spondente da Roma, Sig. Giusep pe Menegazzo, che accarezza sempre, nella sua mente di ma tricida, l'idea criminosa di una pace tedesca e sogna la cuccagna del ritorno di Giolitti * ai fastigi del potere. Questa volta però il gennanofi -10 impenitente, che sembrò sem pre invaso dalla mania di trincia re giudizi ingiuriosi intorno all'o pera patriottica dei migliori uo mini d'ltalia, ha messo in dispar te la sua abituale improntitudine e ci appare più discreto e meno irragionevole. Forse sarà partita da Filadel fia la parola d'ordine che deve a vergli appreso che neppure qui in America spira buon vento per ; le sue escandescenze ed egli si è visto quindi costretto a prendere le debite precauzioni. Ma ciò è quanto vedremo ili prosieguo. L'ineffabile Menegazzo questa volta si limita al comento di una conferenza dell'lng. Oreste Pog èiolini, tenuta al Lyceum di Fi renze il 6 aprile, primo anniver sario della dichiarazione di guer ra dell'America alla Germania e che ha per tema: Il Contributo Americano. In questa conferenza il Poggio lini, che per la sua lunga perma nenza in New York, ha una pro fonda conoscenza di uomini e co se di questa Repubblica, dice che i tedeschi han sempre ostentato 11 massimo disprezzo per l'aiuto d'oltre Oceano, ma che in realtà tanto se ne sono preoccupati, da lanciare le loro orde all'assalto ed alla carneficina prima che esso a vesse potuto avere il suo comple to sviluppo. Illustra poi il contributo finan ziario che è immenso, pari alla potenzialità economica di questo Paese, in guisa che a tutto il 1917 America aveva speso per conto proprio, per la guerra, circa 39 miliardi di lire e parecchi miliar di al mese ha previsto di spende re per il 1918. Per quanto riguarda il contribu to militare, il conferenziere no ta che, nello svolgimento di que sto programma, non era possibile la sollecita grandiosità della par te finanziaria. Nè l'America ha mai promesso ciò, nè gli alleati hanno mai carezzato certe folli speranze ! Purtuttavia, mentre nei primi mesi della dichiarazione di guer ra, da parte degli Stati Uniti, si disse e si stampò che l'America avrebbe potuto mandare in Francia, entro l'annata, da 50 a s 100 mila uomini, per dichiara aione ufficiale è noto che al 31 di cembre vi era un numero molto maggiore dei centomila, che era il massimo stabilito dalle più ot timistiche previsioni; ed oggi, per dichiarazione del ministro della guerra on. Baker, sono in Francia 700 mila soldati. Non so -1 | ma per l'anno che corre si prevede che saranno inviati e vi saranno inviati per davvero sui campi di battaglia, un milione e mezzo di combattenti, magnifi camente equipaggiati, vale a dire un numero considerevolmente maggiore di quello promesso e di quello che si poteva ragionevol mente sperale. ♦ » * Il §ignor Menegazzo, dopo a ver riportato testualmente quella parte della conferenza del Pog giolini che si riferisce al contri buto militare d'America, dove costui giunge alla conclusione che esso è fin da questo mo mento preziosissimo e formida bile, aggiunge untuosaiViente e rugiadosamente : "I lettori si accorgeranno che, ' con diverse parole ho fatto anche io le stesse considerazioni." Orbene, questa è una spudora ta menzogna di Menegazzo, il quale tenta oggi di ringoiarsi il rospo. * EXTRA! Z RISPARMIATE MONETAI Se farete i vostri acquisti presso il nostro grande negozio P. LA BOCCETTA 901-003-905 So. Bth STREET . PHILADELPHIA, PA. ove troverete specialità' per abiti da farsi su misura. Abiti di battesimo Vesti per giovanette, Vestiti per ragazzi. Camicie, Camicette, Sottane, Cappelli ed altro. Ultimamente, nella sua penul tima corrispondenza pubblicata dall' "Opinione" egli prendeva in giro gli alleati che ciecamente fi dando sugli ipotetici aiuti d'A merica, erano rimasti ostinata mente sordi alle ragionevoli pro poste di pace avanzate dagli im peri centrali e, da buon tedesco qual'è, ostentando il più profon do disprezzo per gli aiuti di oltre Oceano, affeiTnava recisamente che, nella migliore delle ipotesi, l'America avrebbe potuto riempi re il vuoto prodotto dalla vergo gnosa defezione russa, dopo una preparazione di cinque anni. In una parola il disfattista matricida voleva fare intendere, allo scopo di deprimere gli animi delle popolazioni, che la guerra e con essa le sofferenze e le stra gi. dovranno durare per lo meno altri cinque anni, per colpa esclu sivamente delle potenze alleate che hanno rifiutato di entrare in : trattative di pace. L'asserzione che all'America occorrano cinque anni di prepa razione pei- riparare all'assenza russa è un delitto ed è un'enorme ingiustizia verso questa nazione che appena in un anno lancia nel | conflitto un milione e mezzo di combattenti giovani e forti, ma gnificamente equipaggiati ed ar mati, come nessun altro esercito d'Europa. Contingente che basta lenissimo a risolvere l'esito della lotta e che in ogni caso è già suf ficiente a bilanciare le innumere voli orde russe, prive di armadi munizioni e di viveri, le quali, fin quasi dagli inizi della guerra, co stituirono per gli alleati piutto sto un ingombro che un aiuto ef ficace. Non perchè al soldato russo a vesse fatto difetto il valore per sonale, ma perchè il tarlo del tra dimento non data dall'epoca del Souviet, ma rimonta alla Russia Imperiale. E' alla fellonia della Russia de gli Czars che va dovuto il sacri ficio della generosa Romania, tra volta senza quasi combattere ed in brevissimo tempo dal soffio potente della guerra; alla mede sima fellonia son da ascriversi le disastrose ritirate che tenevano subito dietro ai fugaci e brevi trionfi, perchè gli eserciti veni vano lasciati alla mercè del nemi co, privi di munizioni e di provvi gioni, mentre immensi depositi erano immagazzinati nel cuore dell'lmpero! Purtuttavia 1' "Opinione" di Baldi che ha la pretesa d'essere il palladio dell'italianità in Penn sylvania, non si vergogna di da re ospitalità, nelle sue colonne, a gli sfoghi impotenti di un di sfattista, nemico della patria. La Libera Parola, R. Consolato d'ltalia IN PHILADELPHIA Phila., Pa., 4 Giugno 1918 Interprete dei sentimenti e dei desideri espressimi dai connazio nali nella occasione del 2 Giugno giorno dello Statuto ho in viato a S. E. l'Ambasciatore il se guente telegramma: "Nel giorno dello Statuto gli I taliani residenti in questo di stretto consolare inviano i loro affettuosi riconoscenti pensieri ai fratelli combattenti e riaffer mano la loro fede nei destini del la Patria e loro devozione al Re". Sua Eccellenza l'Ambasciatore si è compiaciuto di rispondere in questi termini: "Riuniti oggi nel comune pen siero della Patria e del Re Rin grazio Lei e gli Italiani di code sto distretto consolare. Cellere." Il Regio Console POCCARDI * * * Con preghiera di pubblicazio ne: "Il giorno 5 Giugno corrente veniva fatta pei-venire dall'Ordi ne dei Figli d'ltalia al Regio Con sole la somma di $38.00, di cui AVANTI SEIIVI RREZ, COISI LA FIACCOLA UN PUGNO 'CI "hntered as second-class matter Aprii 19, 1918, at the post office at Philadelphia, Pa., under the Act of March 3, 1879" $3.00 rappresentano un'oblazione a beneficio dei profughi del Ve neto della Ixiggia Michelangelo Buonarroti No. 765 ed i rimanen ti $3-5.00 sono l'importo della ra ta di associazione temporanea alla Croce Rossa Italiana dei so ci delia Loggia Vittorio Emanue le 111, N. 229, di SI.OO ciascuno, qui appresso indicati: Giuseppe Ceraso, Michele Stoc cardo, Severino Romito, Frank Ceraso di Luigi, Eugenio Calde razzo, Pasquale Magari», Rocco Pugliese, Giuseppe Arteritano, Santo Carpentiere di Angelo, Francesco Biasini, Luigi Ceraso, Domenico Sacco, Vincent Mari nucci, Giuseppe Martire, Saverio Manganello, Pasquale Angelozzi, Marino Giunta, Donato D'Aprile, Fedele Licata, Francesco Pallet lella, Antonio Giunta, Pasquale Bennardo, Francesco Luizzi, Leonardo Manganello, Pietro Troiano, Nicolantonio Troiano, Gaetano Bruni, Paolo Catta, ORDINE FIGLI D'ITALIA IN AMERICA Comunicazioni della Grande Loggia DELLO STATO DI PENNSYLVANIA INIZIAZIONI; DELLA LOGGIA GIAN VINCENZO GRAVINA, N. 849 Domenica 9 corrente si è iniziata la l.oggiu Gian Vincenzo Gravina No. 849 di Philadelphia. La cerimonia eb be luogo nelle ore pomeridiane alla Eagle Hall, otto strade e I,atona. Fece da madrina per la iniziazione la Loggia Felice Cavallotti No. 527, con a capo il suo Venerabile Cav. Francesco Travascio. I soci della Ca vallotti sono stati molto attivi nell'or ganizzare nuove Logge, per modo eh»' con la Gian Vincenzo Gravina essa ha tenuto a battesimo il numero di ben « dieci Logge. La istallazione delta Loggia e degli Ufficiali fu diretta dal Glande Se gretario Archivista Alfredo Perfilia con l'assistenza del Grande Segretario ili Finanza Paolo Di Teso in qualità di Araldo. (ili Ufficiali istallati sono i seguen ti: Venerabile, Giuseppe Di lesse; As sistente Venerabile, Francesco Labru sciana; Kx Venerabile Giovanni Itosa nio; Oratore, Francesco Aiello; Segre tario Archivista, (ìaetano Tucci; Se gretario di Finanza, Marco Tucci, Te soriere, Pietro Di lesse; Curatori: Giuseppe Kaldascino, Giuseppe l'erri, Vincenzo Donato, Vincenzo Motta, An tonio Caterino; Cerimonieri: France sco lannino, Domenico Farinelli; Sen tinella Interna, Francesco Martino; Sentinella esterna, Francesco Leto. Dopo la istallazione degli Ufficiali, portò alla neo Loggia il saluto del Grande Concilio il Grande Segretario Archivista Alfredo Perfilia, il quale si congratulò anche con la Cavallotti per avere il record delle iniziazioni, e con l'organizzatore Pietro D'Angelo, che a detta Loggia appartiene. Il Venerabile della Felice Cavallotti, Cav. Francesco Travascio, presentò alla inizianda Loggia le spade e la bandierina tricolore. Il Venerabile della neo Loggia. Giuseppe Di lesse, rivolse un ringra ziamento alla Loggia madrina e alle rappresentanze delle Logge intervenu te, e quindi diede la parola al Or. I gnazio Cortese, socio della Cavallotti. Questi, che era l'oratore ufficiale della cerimonia, lesse un elevato discorso, sintetizzando la vita e le opere di Gian Vincenzo Gravina, e concludendo con una applauditissima invocazione alla vittoria delle armi alleate. Parlarono in seguito il Itev. Delln Cioppa, Francesco Tropea, Giuseppe Bruno, Nicola Rivano, l'organizzatore Pietro D'Angelo, Antonio Lanza, e quindi la riunione si sciolse. La neo Loggia offri agli intervenu- , ti bibite e gelati. PER LA CROCE ROSSA E PER I PROFUGHI Dal llegio Console Cav. Uff. Gaeta no Poccardi sono pervenute al Grande Venerabile Giuseppe Di Silvestro le seguenti lettere per ricezione di som me ad esso rimesse per associazione alla Croce Rossa Italiana e a benefi cio dei profughi del Veneto: "Phila., Pa., 3 Giugno 1918. "In relazione alla mia nota del 23 maggio u. s., N. 4552, ho il pregio di informarla che Sua Eccellenza il Re gio Ambasciatore, al quale feci a suo tempo pervenire la somma di dollari 1237.85, mi incarica ora di ringrazia re vivamente in suo nome l'Ordine dei Figli d'ltalia per la costante opera di soccorso da esso prestata per l'aiuto dei profughi. "Colgo l'occasione per inviarle, ecc. "Il Regio Console: "G. POCCARDI". 'Thila., Pa., 4 Giugno 1918 "Con riferimento alla mia nota in data 29 Maggio 1918, ho il pregio d'in formarla che S. E. il Regio Ambascia tore al quale feci a suo tempo perve nire la somma di $200.85, mi incarica ora di ringraziare vivamente in suo nome il benemerito Ordine dei Figli d'ltalia per la costante premurosa cu ra con la quale attende a raccogliere soccorsi in favore delle opere di assi stenza civile. "Gradisca, ecc. "Il Regio Console: "G. POCCARDI". Phila., Pp., 6 Giugno 1918 "Ho il pregio di segnar ricevuta del PHILADELPHIA, PA., 15 GIUGNO, 1918 Frank M. Ceraso, Pasquale Fu saio, Antonio Spagnuolo, Vito Marchitelli, Francesco Trozzi, Giuseppe Cervino e Michele Set tino. Il Regio Console, nel segnale ricevuta della predetta somma di $38.00, incaricava il Grande Ve nerabile dell'Ordine dei Figli d'l talia di far giungere a tutti gli oblatori i suoi ringraziamenti e l'espressione del suo compiaci mento per l'atto pietoso ed u j manitario compiuto". * * * Phila., Pa., 12 Giugno 1918. Il Regio Consolato d'ltalia prega tutte le Associazioni, Corporazioni o Organizzazioni Italiane esistenti in Philadelphia e dintorni di Philadel phia di volere cortesemente informare per lettera il Consolato del nome del Presidente, del numero dei soci e del l'indirizzo sociale. Ciò sarà utile al Consolato quando dovrà rivolgersi alle Società Italiane per eventuali comunicazioni da fare loro o da far fare ai soci per mezzo delle rispettive presidenze". la sua nota in data 5 Giugno c dell'ac cluso check per la somma di $35.00, rappresentante l'importo della rata di associazione temporanea alla Croce Rossa Italiana delle persone segnate nella lettera stessa. "A suo tempo 'trasmetterò tale somma al Comitato Centrale della Croce Rossa Italiana in Roma. Sarò intanto grato alla S. V. se vorrà espri mere ai generosi sottoscrittori il mio sincero plauso per l'atto pietoso ed u manitario compiuto. "Gradisca, ecc. "Il Regio Console: "G. ROCCA UDÌ". Phila., Pa., 6 Giugno 1918 "Mi pregio segnar ricevuta della somma di $3.00, inviatami con sua no ta del 5 Giugno, oblazione a be neficio dei profughi del Veneto del si gnor Nicola Gammone della Loggia Michelangelo Buonarroti No. 765 del l'Ordine dei Figli d'ltalia. " 1 ale somma viene da ine in pari «lata inviata a S. K. il Regio Amba sciatore. Prego intanto di voler far giungere all'oblatore i miei ringrazia menti e l'espressione del mio com piacimento per la patriottica offerta. "Con i sensi dela mia distinta con siderazione. "Il Regio Consola "G. TOCCAR DI". LA NOSTRA SOTTOSCRIZIONE Diamo l'elenco delie altre somme pervenute per associazione alla Croce Rossa e a beneficio «lei profughi del Veneto: Somma precedente $35,089.74 Loggia La Bandiera d'lta lia N. 773 - raccolti nella Colonia di Wallopsburg nella giornata delln cele brazione dell'anniversario dell'entrata in guerra del l'ltalia il 24 Maggio u. s. . 100.00 Dal Sig. Antonino Stan campiano della Loggia A lessandro Volta N. 30 di Kaston, Pa., raccolto in occasione della comnu-mo- del 24 Maggio, nella fabbrica di seta "Standard" e tra amici .... $ 15.00 Da Paolo Fragale di New Kensington, a mezzo del Comitato di Pittsburgh .... $ 5.00 Totale al 10 Giugno 1918 $35,209.74 INIZIATIVA PER UN'AMBULANZA La Loggia Nuova Luigi Cadorna N. 771 di Butler, Pa., di cui è Venerabi le il fratello Giovanni Meliti, delibera va di prendere l'iniziativa p< r offrire un'ambulanza all'esercito italiano. Trentanove fratelli hanno già sot toscritto la somma di $400.00, e la ini ziativa ha sollevato grande entusia smo. La Loggia spera che alla consegna, la quale avrà luogo al più tardi tra sei settimane, possa essere presente il Generale Guglielmotti, attaché mili tare presso la nostra Ambasciata a Washington. CRONACA DELLE LOGGE Anche la Colonia italiana di Du Itois, ad iniziativa della Loggia Roma dei Cesari No. 188, ha ricordato il ter zo anniversario dell'entrata in guerra dell'ltalia, e la Loggia ha riportato un grande successo, grazie specialmente al lavoro compiuto dal Venerabile Giu stino Fiasca. Alle 7.30 pom., ebbe principio la pa rata, la quale, dopo di aver attraver | sato le principali vie della città, si mò davanti alla sede della Croce Ros sa. Ivi parlò in inglese l'Avvocato H. D. Moore, il quale sciolse un vero inno applauditissimo all'ltalia. In italiano parlò il fratello F. Palanca ed in ul timo il Venerabile dela Loggia Giusti no Fiasca, il quale incitò gli italiani che ancora non vi sono a venire nelle file dell'Ordine. Funzionò da maestro di cerimonie il ! Presidente della Croce Rossa Mr. Thompson. Il Comizio si sciolse inneg giando alla vittoria degli Alleati. * * « I fratelli di Philadelphia sono pre gati di voler visitare il "Liberty Ice Cream Parlor" del fratello Francesco Vela, della Loggia Felice Cavallotti ! i N. 527. II locale, messo con molò buon gu tsto, è sito al No. 819 So. llth St., ed ha anche una sala riservata per Si- | gnore. Tutte le sere concerto dalle 8 al le 11. Cortesie di colleglli Riportiamo recensioni pubblicate da altri giornali che hanno voluto, con lu singhieri giudizii sulla nostra modesta opera giornalistica, annuii/..are l'usci ta de "La Libera Parola", » » » 11 Risveglio di Paterson, N. J., di retto dal Signor Francesco Pai.«'ria, Grande Venerabile per quello Stato dell'Ordine dei Figli d'ltalia, così si esprimeva a nostro riguardo; "Nuovo Giornale Abbiamo ricevuto il primo numero di un nuovo giornale edito in Filadel fia, Pa., "La Libera Parola", del qua le è Direttore il sig. Giuseppe Di Sil vestro. "La Libera Parola" contiene un me raviglioso programma di lotta senza pietà contro ogni abuso o soverchieria commessi a danno di quella comunità. Noi che conosciamo la tempra del suo Direttore siamo sicuri che "La Libe ra Parola" non si scosterà d'un mil limetro dal programma che ha lancia to al pubblico. Kd è perciò che noi salutiamo -con vjvo compiacimento la nuova consorel la che, come il nostio "Risveglio", e venuta alla luce col fermo proposito di snidare i rettili che nascosti nelle loro nauseanti tane avvelenano le no stre colonie, e additarli al pubblico disprezzo. "La Libera Parola" si è assunto un : compito formidabile, pieno di fastidi, di ostacoli e di amarezze. Ma le lotte per l'epurazione delle colonie non si sostengono che a prezzo di sacrifici inauditi. Dal programma della nuova conso rella si rileva subito che chi le ha dato la vita è pronto ad affrontare ogni sacrificio per strappare quella colonia dalle grinfe di uomini facinorosi e ne fasti. Un proponimento tanto coraggioso degno del plauso e dell'incoraggia mento del pubblico. * » • Le "Forche Caudine" di New Haven, Conn., battagliero settimanale di proprietà del nostro egregio ami co Signor Antonio Pisani, che ne è an che competente direttore, pubblicava no quanto segue: "La Libera Parola Il nostro amico e vecchio collega in giornalismo, sig. A. Giuseppe Di Sil vestro, ha dato alla luce un battaglie ro periodico settimanale, il cui titolo dice tutto. "La Libera Parola", tale, infatti, è il nome del settimanale, che si prefig ge lo scopo di bastonare i muli e tut te le presuntuosità ciuccesche. Dato il nome del collega ed i suoi precedenti, non c'è da meravigliarsi se vedremo domani "La Libera Parola" assurgere a quel livello che costitui sce appunto il sogno del nostro vecchio e fidato amico. Abbiamo letto i primi numeri di questo giornale, e nella fu gace rivista degli scritti, inseriti In esso, abbiamo subito, di primo acchi to, riconosciuto Giuseppe Di Silvestro, il fustigatore delle camorre coloniali, l'assertore di ogni sentimento che no bilita la figura dell'uomo. Il collega Di Silvestro, dopo tutto, sa quel che fa, ragion per cui a noi non resta che augurare al neo giornale una lunga e prospera vita, dolenti solo che in New Haven manchi un mezzo Giusep pe Di Silvestro per far zittire gli ar ruffapopoli da strapazzo, i Don Pro copio, di caricaturistica sembianza, e gli azzeccagarbugli, ficcanasi ed intru si fino alla iosa. Le Forche." * * * Il "Messaggero di Paterson, N. J., con estrema cortesia, annunziavp al pubblico dei suoi lettori, l'usciui del nostro giornale con queste parole: "Fn nuovo confratello "La Libera Parola" è un nuovo set timanale, che col motto "avanti sem pre con la fiaccola in pugno" ha ve duto da tre settimane la luce in Fila- i delfia. Ne è Editor-in-chief il Signor A. Giuseppe Di Silvestro, già editore proprietario del quotidiano "La Voce del Popolo" e questo è di per sè solo arra di felice e completo successo, che di tutto cuore auguriamo all'amico no stro." PERCHE' NON SI FRAINTENDA DIRETTORE E PROPRIETA RIO DI QUESTO GIORNALE E' IL SIGNOR GIUSEPPE DI SILVESTRO, PERCIÒ' EGLI SOLO E' RESPONSABILE DE ; L'ANDAMENTO DI ESSO. ASTIRISCHI DI GUERRA La Vittoria di Pirro La "vittoria di Pirro" è una espressione, di cui generalmente e troppo, si abusa. Ógni vittoria costa lagrime e sangue; ma pa recchie volte lo stesso sforzo, per quanto immane, suscita energie materiali e morali che ne com pensano le perdite e fanno ri guadagnare il tempo e le forze perdute. Nello stesso ardore del la lotta le iniziative si allenano e si ritemprano; e lo spirito di e mulazione, che è insito in ogni lotta, svela lacune, segnala in feriorità e spinge a colmarle e ad adeguarle. Così molte delle glandi vittorie, da ciucila che la Grecia antica riportò sui Persia ni a quella che la Germania ri portò nel 1870 sulla Francia del secondo Impero, furono seguite da un'èra di luminoso e glande sviluppo. Ma non è perciò meno vero che accanto a queste vittorie fecon de e piene di avvenire, sussisto no sempie le altre, di cui è em blema la vittoria di Pirro, cioè la vittoria precaria e fantasmago rica, che esaurisce il vincitore e ne mina financo l'esistenza. In fondo all'atroce avventura dei tedeschi vi è il desiderio ul timo d'imporre al mondo la loro produzione industriale e il loro commercio. Per giungere a que sto, essi hanno prima adoperato le risorse di una più elaborata tecnica e di una migliore orga nizzazione; poi, resi impazienti, in maniera più svelata e più im provvida, son ricorsi al tentativo di conquistare la agognata su premazia a mezzo delle armi. Ma come effetto più certo e più pronto della guerra, i tede schi hanno raccolto l'odio uni versale: l'odio per i loro atti di crudeltà e di violenza, la diffi denza per l'insidie di guerra a cui hanno fatta servire la stessa loro penetrazione economica. In ogni loro tentativo di espansio ne essi dovranno d'ora innanzi superare una barriera, che, do vunque sia avvedimento politico e coscienza nazionale, potrà riu scire insormontabile. Nè meno gravi delle conse guenze materiali sono quelle mo rali per i piani di egemonia in tellettuale, con cui i tedeschi mi ravano a rinsaldare e coronare i loro disegni di supremazia eco nomica. In nessun campo come in questo la reazione è più recisa e l'insuccesso è più manifesto. E i tedeschi, benché tardi e in quanto lo consente il loro orgo glio, cominciano a rendersi con to di queste conseguenze della lo ro azione. Ma, tenaci e impeni* tenti, invece di far cammino a ritroso e dar praticamente al mondo affidamento di non voler essere una minaccia per l'indi pendenza altrui, e di voler col laborare su di un terreno comu ne con gli altri, cercano il ripa ro in più intensi propositi di vio lenza sopraffattrice. Pare che essi non abbiano al tra ambizione che quella di es sere i genii della distinzione, mettendo alla prova ogni loro talento e ogni loro industria ad escogitare quanto di più male fico abbiano il potere di suggeri re e di attuare l'arte e la scienza, se anche ciò non abbia una con creta efficienza nella guerra, se anche debba servire semplice mente a devastare e atterrire. E non si accorgono, sembra, che fomentando la corruzione e il tradimento, scavando tra sè e gli altri un abisso di odio oltre che di sangue, creano l'irrimedia bile; creano un antagonismo profondo tra la propria grandez za politica e civile e la liberCl e la sicurezza degli altri popoli. E perciò, quali e quanti possano es sere i loro successi militari, essi si condannano alla decadenza e alla rovina; perchè il mondo, che non può rinunziare nè alla sua li bertà nè alla sua evoluzione, si sentirà costretto, attraverso ogni dolore e fatica, ad abbattere chi si colloca come un ostacolo sul suo cammino. PROBITÀ' TEDESCA. E' „ una organizzazione, alla quale lo Stato imperiale dedica tante cure quanto allo stesso e sercito. La Gei-mania ha compre so che vincere sull'opinione pub blica del mondo è il solo mezzo di rendere feconde le vittorie mi litari ed anche di prepararle. Ed in ogni parte del mondo ha istituito i suoi uffici di propagan da, la sua stampa, i suoi commes Fa quel che devi, avvenga che può' Abbonamento Annuo $ 2.00 Una Copia 3 Soldi si viaggiatori dell'articolo Ger mania. Non si possono ancora espor re la mancanza di scrupoli, l'ab bondanza di mezzi finanziari, la ricchezza di risorse truffaldine, la moltitudine del personale che l'lmpero dedica alle difese della sua causa davanti al tribunale supremo della pubblica opinione. Un giorno sarà fatta anche que sta storia : e sarà forse composta e documentata in gran parte con gli incarti dei processi istruiti negli Stati dell'lntesa contro tut ti coloro che, per danai o tedesco, per alleanze commerciali coi tede schi, per interesse d'industrie sindacate dai tedeschi, hanno te nuto e tengono tuttora il sacco, in ogni paese, alla Cancelleria di Berlino. Ma accanto a questi metodi e a questi strumenti non palesi, vi sono i metodi e gli strumenti ado perati apertamente. E con quan ta larghezza! L'ultima: una potente società tedesca, la Nori sche Films, ha comprato in Sviz zera più di trenta stabilimenti ci nematografici, col programma di adoprare il cinematografo come mezzo di propaganda in favore degli Imperi Centrali e di pre sentare una serie di films che in fluiscano sull'opinione dei neutri. Ma vi è una recente risorsa della propaganda tedesca, che merita di essere segnalata come dimostrazione della prontezza con la quale, in piena mancanza di scrupoli, i nQstri nemici pro fittano di ogni particolare. Il go verno italiano, poco tempo fa, per legittima cautela, aveva im pedito la spedizione all'estero di, giornali contenenti avvisi di pub blicità. Allora le singole amminT strazioni di giornali spedirono le loro edizioni lasciando in bianco le colonne che erano destinate alla pubblicità commerciale. Eb bene, che cosa fanno i tedeschi? Accaparrano quei giornali italia ni, vi stampano, nelle colonne in bianco, articoli, notizie, tele grammi - tutto falso - ad uso del lo loro causa, e spediscono o lan ciano tra gruppi di italiani, sol dati o civili, questi loro veleni, che i lettori possono credere con fezionati regolarmente dalle ri spettive redazioni di ogni gior nale. E' un colmo. A nessuno dei propagandisti della causa dell'ln tesa potrebbe venire in mente u na simile idea. Come si compren de, dopo la prima prova, l'espe rimento, scoperto, è stato sven tato: ma resta, ad ogni modo, come esempio della libertà mo rale dei mezzi ai quali i nemici o sano ricorrere. Ma anche da tutto questo è da trarre conforto: perchè, nono stante lo spregiudicato abuso di ogni mezzo, di ogni corruttela, di ogni bluff, l'opinione pubblica u niversale non si lascia conquista re dai tedeschi, e resta loro te nacemente, profondamente, ama ramente ostile e maledicente. API. Due Navi austriache affondate All'alba dello scorso lunedì, vicino le isole dalmate, due piccole torpediniere itaiane, sotto il comando del capitano Luigi Rizzo di Milazzo, hanno attac cato ima divisione austriaca consisten- . te di due grandi navi da guerra del ti po "Viribus" che erano scortate da 10 cacciatorpediniere. Le due navi so no state affondate e le torpediniere italiane sono tornate salve alla loro base, non senza prima aver gravemen te danneggiata una cacciatorpediniere austriaca che ei era preso l'ardire d'in seguirle. IL SENATORE BOITO E'MORTO Il 10 corrente è morto il grande mu sicista Arrigo Boito, senatore del Re gno. Da qualche tempo, data la sua malfe ferma salute, era ricoverato in un saV | natorio vicino Milano in attesa di sot-1 toporsi ad un'operazione. Il Senatore Boito, oltre ad essere un grande musicista era anche lette rato e poeta. Con Emilio Praga, Francesco Fao ciò, con Pirelli e col figlio di Tomma so Grossi, si arruolò nell'esercito ga ribaldino e partecipò nella campagna del Tirolo. Il Senatore Boito era nato a Pado va il 1842. Tutta Italia piange la mor te di luì, che per l'arte musicale e la ì letteratura fu fra i primi.