E' l'Aquila un dono gratuito? Per quanto spessa sia la la mu raglia cinese che separa il moruj do germanico dalla vita morale degli altri popoli, non è possibi le che un così grande avvenimen to come questo della Rivoluzione russa non eserciti, per qualche fessura, una qualche influenza nelle zone meno refrattarie. La polemica sul suffragio universa- ; le, improvvisamente accesasi tr; il socialista bethmanniano Schei demann e la stampa dei Junkers, sarebbe un indizio di penetrazio ne. Ma non bisogna mai troppo fidare nella efficacia dei motivi etici sulla mente tedesca che accetta invece e subisce più fa cilmente la forza espansiva e persuasiva degli interessi. Comunque, questo della lotta contro lo czarismo è un "alibi" oramai decaduto della difesa dei socialisti tedeschi, nel processo della guerra europea. E' noto che una elle ragioni anzi direi l'unica, espressa, come determinante dai socialisti tede schi nella Dichiarazione del 4 a gosto al Reichstag per i crediti della guerra, fu appunto la notf. contro lo czarismo. "Per il nostro popolo e il suo avvenire di liber tà diceva quella Dichiarazio ne una vittoria del dispotismo , russo, del dispotismo macchiato di tanto sangue dei migliori figli ( della Russia, sarebbe un disa stro. E' necessario dunque allon tanare la iattura ,e salvare le sor ti della Kultur e l'indipendenza del nostro paese. Noi compiamo , così il nostro dovere, che abbia mo sempre proclamato, e non ab bandoniamo la nostra patria nei l'ora del pericolo". Non ab bandonare la patria nell'ora del , pericolo è il dovere elementare di i tutti i cittadini e di tutti i par- ] titi. E non ci sarebbe bisogno di i dir altro, dopo questo, per giusti ficare l'azione favorevole alla ; guerra. Ma i socialisti, tedeschi, i che, come i politicanti di tutti i , paesi hanno l'orrore delle idee semplici e dei sentimenti naturali e non sono soddisfatti se non im pongono una sciocca maschera ! dottrinaria al puro volto della ! vita umana, vollero andare oltre ] il limite della verità e della real tà, e si imbatterono quindi nelh s stessa motivazione dei loro av- ( versari, i conservatori dell'impe- i ro: la motivazione della lotta | contro il dispotismo russo, che < fino al giorno prima essi aveva i no combattuto come falsa in sè | stessa ed estranea alle ragioni della guerra europea. "Ah la lot- , ta contro la Russia, la lotta con- | tro lo czarismo macchiato di san- glie, e, come è qualificato nell i , stampa fino ad ieri entusiasta dei j prodigi dello "knut" contro lo | czarismo senza fede, dovrebbe essere nel programma delle ri . vendicazioni della social demo , crazia tedesca?" satireggiava ! quarantott'ore prima della Di- . chlarazione del 4 agosto, il gran , giornale del partito socialista, il ] "Vorwarts". Come poi il cam biamento a visat sia avvenuto, e la motivazione dei Junkers sia di t ventata la motivazione di guerra < dei socialisti, inutile approfondi re. Da molto tempo tento di fai penetrare nel pubblico italiano ( questa fondamentale verità, che una certa esperienza intellettua le mi autorizza a classificare fra quelle eterne: cioè, che le parole e le idee sono le provvisorie coni- ( pagne della vita, ma non sono hi ( vita. Guai agli ingenui e non dico agli imbecilli i quali ere dono alle parole e alle idee che apprendono oggi, e non sanno o non ricordano la parte che lo stesse idee e le stesse parole rap presentarono ieri! Dubitare "ne cesse est". Comunque, ripeto, questo "a --libi" dei socialisti tedeschi, della lotta contro lo czarismo, è cadu to con la rivoluzione russa. Quel che appunto voleva il Vorwarts del 2 agosto, e cioè che non gli eserciti del Kaiser, ma "il popolo russo in generale, il proletarie» russo in particolare, pensassero i ad abbattere lo czarismo", è av i venuto : il popolo russo, il prole tariato russo, hanno compiuto I l'opera loro e, guardate bizzar i rie della storia, l'hanno compiuto | contro il volere stesso dei socia - | listi tedeschi. Perchè, quale era |il volere dei socialisti tedeschi , affiliati alla persona di Beth | mann-Hollveg, se non la pernia uenza dello czarismo e dell'auto crazia burocratica, connivente con la politica germanica per un i pace separata? La rivoluzione russa fu determinata, e precipi tata, dalla azione appunto della politica germanica, diretta a so stenere, sia pure nel disonore di una pace separata, quello czari smo che i Junkers prima, i socia listi dopo, dicevano si dovesse abbattere per la gloria della ci viltà europea e della Kultur, an che con la guerra. Vi assicuro, è inesauribile l'ironia nella lotta della vita, tanto in pace che in guerra. Infine, col consenso o meno dei socialisti tedeschi e del loro Can celliere, la rivoluzione russa è un fatto compiuto. E poiché non si conoscono fatti politici isolati nel mondo, e la caratteristica della libertà è nella energia epidemica del suo "virus", che non teme o stacoli di spazio e di tempo, non è difficile, sebbene sia audace, prevedere che, non ostante tutto - e quando il tutto è lo Stato Prussiano, si prevede nel bronzo -- la Rivoluzione russa finirà essa con l'esercitare sul prussia nismo quell'azione che i Junkers p ima e i socialisti dopo diceva no che la Kultur avrebbe eserci tato, o dovuto esercitare sullo c. arismo. Le alte grida dei gior nali conservatori all'anunzio dei progetto di legge sul suffragio u n iversale non mi sembrano indi zi vani. E se Scheidemann vorrà ancora mantenere la sua qualifi ca di socialista non potrà a meno di insistere su quel progetto. I partiti avanzati non possono con sentire ad un'azione che non en tri precisamente nelle linee dei 1< ro programma, se non a certe condizioni. Tanto di politica co loniale, e tanto di tassa progres siva. Tanto di guerra, e tanto di suffragio universale, o altra mer cc del genere. 11 commercio non è nuovo, e non credo che le leggi mutino nell'esclusivo interesse del Cancelliere germanico. "Credi tu che l'aquila sia un dono gra tuito?" Bismark fu, nel primo periodo della sua vita politica, un terri bile reazionario, reazionario al punto di combattere perfino ì! dono della corona imperiale che il Parlamento di Francoforte of friva al re di Prussia, per la pau ra degli oferentfi, che, erano, co me si sa, i demobratici della Ger mania. Resti pure la corona im pjeriale all'Austria, ma non sia accettata dalle mani dei democra tici! E in un discorso formidabi le, dal punto di vista reazionario ricostruendo il dialogo tra Marx, il buon cacciatore, e Robin, il ge nio del male, del "Freischutz" « Weber - il grand'uomo non di sdegnava neppure libretti d'ope retta per l'efficacia della sua elo quenza e ricordando la rispo sta che Robin diede a Mark do po che questi gli ebbe richiesto nuove palle incantate per uccide re un'altra aquila: Non vedeti dunque, egli concludeva, che è la democrazia che offre al re la co rona imperiale? E credete che essa faccia l'offerta per nulla? che essa lavori per il Re di Prus sia? Un giorno essa si drizzerà d' contro al re, e, come Robin a Marx, gli domanderà l'anima in cambio della palla che ha ucciso l'aquila. E la perorazione prò dusse tutto il suo effetto. Vede oggi il signor Bethmann Hollweg l'ombra di Robin nella figura di Scheideman? Certo, il fuoco che oggi divam pa nella stampa conservatrice, in seguito alla proposta di Scheide mann, deve essere latente da LA RASSEGNA PHILADELPHIA, PA., SABATO, 28 APRILE 1917 I qualche tempo nelle discussioni politiche dell'impero, se nel di | scorso di eßthmann-Hollweg, del febbraio scorso, se ne sentono gli scoppiettìi. Non so se avete av i vertito, attraverso la discussio i ne sui sottomarini, ma io ho no tato a mente questo periodo che o?gi acquista per me il valore di una rivoluzione : "Dunque si di ! scuta il problema della rioganiz ' zazione dei diritti politici, non si ' potrà ammettere il principio, d ricompensare il popolo per quel lo che ha fatto in guerra: che sa rebbe un principio umiliante. Nel rioganizzare i diritti politici bi sogna soltanto aver di mira la mentalità popolare, per vedere se questa ha la capacità corrispon dente alla funzione politica". "Ricompensare" il popolo! A veva forse Scheidemann disteso già il braccio per presentare il conto ? Presto o tardi aveva profe . tizzato Bismarck il nemico in terno si leverà in piedi dinanzi al re di compensa", e mostrandogli l'emblama dell'aquila sui nuovi vessilli imperiali, gli dirà: "Cre di tu che l'aquila sia 1111 dono gra tuito?". Oh, la mugica del "Freischu tz"! Se ne sentono gli ultimi e chi nel malinconico discorso d Bethmann Hollweg. RASTIGNAC. Maria Clara Non av èva altr'oro che i suoi bei capelli d'oro, e nei calmi occhi un grande paradiso. Quando cam minava per la strada, c'era qual-| cosa in lei che pareva mandasse profumo. La chiamavano Maria Clara. Sui lini trasparenti, su le doci li stoffe di seta, ricamava dal mattino al crepuscolo con le suo dita leggere. Nei tramonti az zurri del mese d'aprile pensava di regalare ad un amante la sua I bianca gioventù. E nelle chiari: domeniche dell'estate, quando l'o dore della campagna entra nelle . città vertiginose, quando le ra , gazze di vent'anni si lasciano tal volta invaghire dal primo che le guarda con poesia, Maria Clara, | con una bella rosa punteggiata nella camicetta gonfia del suo re , spiro, gli dava il braccio e se ne : andavano, tacendo, a ridere di fe licità. L'anno dopo, con un velo I bianco, le aveva promesso di con dulia in chiesa. E Maria Clara, sotto la finestra con un raggio di sole nei capelli, serenamente ri camava. Ma ormai tutto questo era lon -1 tano; le sue bianche dita veloci ora si abbandonavano sul cane vaccio pesante; le matasse di bella seta, inoperose, le «pprime vano il grembo. Non c'era più musica nel rumore della vita. Era inutile, inutile»ricamare. Anche i suoi capelli biondi, anche la sua cintura fina, ed il suo piede leg srero, e la sua piccola mano da ricamatrice; tutto questo non le dava più gioia. Si era spenta la ' poesia nel cuore della vita. A San Martino del Carso, in un •nomo d'avanzata, sotto le raffi che di mitraglia che aravano il •; rande cimitero, anche lui, come una vergine, aveva regalato ad un amante la sua bianca gioven | tù. Lo avevano portato a morire! in 1111 ospedale da campo, e così le j aveva scritto prima di chiudere j 1 ?li occhi ; "Ha battezzato con tutto il mio j ' sangue un palmo di stupenda frontiera. Sono calmo. Fra poco' sentirò nel mio silenzio entrare ! Dio. Tu sei giovine, sei bella, e non ti vedrò più, Maria Clara Ma non baciare mai con la tua bocca rossa chi non avrà compiu ta l'opera dei nostri cimiteri. Qui tutti urlano Adesso viene l'om- ! bra Sei bella come la vita, Ma » ria Clara " Quella mattina, quando si le -1 vò, nel guardarsi allo specchio le - parve di avere quarant'anni. E 1 pensava : "lnvece ne ho quasi l ventitré". Nella piccola stanz i j entrava senza lepore il sole del l'inverno. E pensava: "Rica mare Anche oggi, anche doma ni, ricamare Come sono stan ca!" Tuttavia cosparse con un po' di cipria la sua pelle traspa rente, poi con indugio, con una specie di fatica, disciolse davan ti allo specchio la sua lunga trec cia bionda. E pensava: "Non ho altro che la mia lunga treccia bionda, j Le cadeva sin quasi alle ginoc chia, era folta era morbida, co- j me la più bella matassa delle suo i docili sete. Pensò a lui che, im- j pallidendo vi affondava la boc-| ca Pensò a lui che dormiva per sempre, a San Martino del Car- : in mento Signorina? Sì ; mi dica un prezzo. L'artefice volle in piena luc<' guardare la mercanzia, pesarla, sincerarsi che non fosse tinta provarne la resistenza, infine do po lunga discussione, le offerse, dato il cambio su Parigi, trecen to lire. Va bene. La tagli pure. Maria Clara chiuse gli occhi Sentì cadere dalla sua fronte quo 11 magnifico e necessario peso, chel le prodigava per tutte le vene un ! senso di gloriosa gioventù. Qualche lacrima cadde su la sua manica nera. E così povera, cosi umile, si affacciò barcollando alla soglia ; si lasciò nuovamente afferrare dal turbine della strada. Non c'e ra più musica nel rumore della vita. Nondimeno camminò. Tutta l'anima le faceva male. In una grande Banca, piena d' uomini frettolosi, tolse dal guan to il denaro della sua treccia >• comperò tre cartelle del Prestit > Nazionale, Ora, con quei capelli corti, le pareva che tutti la guardassero come una sfacciata ballerina. Ma nel sole dell'inverno, frammezzo a quella città immensa che tutta se'inarcava e pulsava nell'urto contro il Carso formidabile, an che a lei, piccola ricamatrice, par- j j ve di aver battezzato con se stes ! sa un palmo di frontiera. Poi fece ancora questo. Salì con il suo piede leggero lo scalon > di un grande giornale, diede alla Sottoscrizione di Guerra tutto l'oro dei suoi capelli recisi e vici no alla offerta scrisse : "Come se portassi una rosa nei tuo cimitero. Tre cartelle del Pre stito. Maria Clara " Guido I)a Verona Dr. Ignazio Cortese 102.» CHRISTIAN STREET Philadelphia, Pa. FARMACIA Gennaro Salerno Cor. Bth & Passyunk Avenue Questa Farmacia è stata im piantata con criteri vera mente moderni Farmacia Italiana LIPPI & MA ROCCHI S. E. Cor. 17 Ih & lteed Sts. Philadelphia Servolo inappuntabile Titolo & Campaniolo NEGOZIANTI 1)1 TESSUTI 728 So. Str. St. Philadelphia | Stoffe finissime Prezzi i più J bassi della piazza | Both Phones Notary Public iPereriia Realty, Inc. Real Estate in ali its branches ltìth & MOORE STREETS Philadelphia, Pa. ; CAFFÉ' ROMA Nicola Matarazzo, Prop. PASTICCERIA E GELATERIA NAPOLITANA j 833 CHRISTIAN STREET Philadelphia "Farmacia Italiana jS. DE MATTEIS Prop. ! Specialità per malattie veneree Agenzia dell'America» Express per la spedizione di vaglia posta li e telegrafici in Italia Bi glietti d'imbarco, Atti Norarili. Cor. 22nd & Indiana Avenue Philadelphia, Pa. JOHN MASE' & CO. Salumeria Italiana 7(i(i So. 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